Biografie di personaggi famosi e storici nato il 17 settembre

Biografie di personaggi famosi e storici

Biografie di personaggi famosi nella storia e celebrità nate il 17 settembre

Sommario:

1. Anastacia
2. Anne Bancroft
3. Joe Bastianich
4. Alfred de Vigny
5. Baz Luhrmann
6. Reinhold Messner
7. Karl Popper
8. Alessandro Siani

1. Biografia di Anastacia

17 settembre 1968

Chi è Anastacia?


Anastacia Lyn Newkirk nasce il 17 settembre 1968 a Chicago, da padre cantante e madre attrice a Broadway. Cresciuta a New York, a tredici anni Anastacia scopre di soffrire del morbo di Crohn, malattia che interessa l'apparato digerente e che la obbliga a sottoporsi a numerose operazioni. Poco dopo, i suoi genitori si separano, e lei segue la madre a Manhattan con la sorella. Durante il giorno, segue mamma Diane da un teatro all'altro, ma ha anche il tempo di studiare e diplomarsi presso la Professional Children School. Nel frattempo, passa le sere ascoltando i brani di Barbra Streisand ed Elton John, sui quali si esercita nel canto: i suoi vocalizzi le valgono il benevolo nomignolo di "Freak of nature", cioè "Scherzo della natura" (che tra l'altro sarà il nome del suo secondo disco).

Entra nel mondo della musica cantando al "1018", club della Grande Mela dove scopre la danza freestyle. Entrata a far parte dell'Mtv Club, ha l'opportunità di danzare nel videoclip delle Salt-n-Pepa "Twist and shout"; notata dal produttore O. G. Pearce, trova tuttavia qualche difficoltà iniziale a convincere le case discografiche, che a quella ragazza bianca (ma con la voce da nera) vorrebbero far cantare brani hip hop o pop, mentre lei preferirebbe puntare su rock e soul. Nel 1992 Anastacia canta "Get here" di Oleta Adams nello spettacolo di D.L. Hughley, mentre l'anno successivo incide la canzone "One more chance", senza però ottenere alcun contratto.

E' solo nel 1998 che la ragazza arriva al successo, presentandosi alla trasmissione di Mtv "The cut", in cerca di nuovi talenti. Superando la concorrenza di altri 150 ragazzi con il brano "Not that kind", ottiene un contratto con la Daylight Records: il 13 giugno del 2000 viene pubblicato il suo primo album, chiamato "Not that kind", di cui il primo singolo estratto è "I'm outta love". Dal disco, che conquista tre dischi di platino in Svizzera, Regno Unito, Nuova Zelanda, Australia e Paesi Bassi e addirittura cinque dischi di platino in Germania, vengono tratti anche i singoli "Not that kind", "Made for lovin' you" e "Cowboys & kisses". A sorpresa, però, l'album si guadagna un successo limitato in patria, vendendo "solo" 300mila copie.

Divenuta - comunque - una star mondiale nel giro di pochi mesi, Anastacia partecipa nel 2001 all'evento "Pavarotti & Friends", cantando "I ask of you" con il tenore italiano, e vince un Mtv Europe Music Award (categoria Best pop) oltre che un World Music Award (categoria World's best selling new female pop artist). Nel novembre del 2001 esce già il suo secondo disco, intitolato "Freak of nature", i cui singoli di maggior successo sono "One day in your life" e "Paid my dues". Il brano "Boom", invece, viene utilizzato dalla Fifa come colonna sonora dei Mondiali di calcio che si svolgono in Giappone e Corea del Sud nel 2002, anno in cui partecipa a "Divas di Las Vegas", su VH1, insieme con Celine Dion e Cher.

L'anno successivo Anastacia, dopo aver deciso di eseguire una mastoplastica riduttiva, scopre casualmente durante un esame medico di avere un tumore al seno sinistro: obbligata, così, a sospendere la propria carriera per far fronte alla radioterapia, torna in sala di registrazione solo per incidere "Love is a crime", colonna sonora del film "Chicago". Mentre prosegue le cure, si sposta a Chicago, dove prepara "Anastacia", album in uscita il 29 marzo del 2004 che contiene "Heavy on my heart" e "Where do I belong", tracce che parlano della malattia che l'ha colpita. Il disco, che solo nell'anno di uscita vende oltre dodici milioni di copie, segna la nascita dello sprock, il suo genere musicale che combina soul, pop e rock: il primo singolo è "Left outside alone", cui seguono "Sick and tired" e "Welcome to my truth". I proventi derivanti da "Heavy on my heart", invece, vengono destinati a un'associazione impegnata nella lotta al cancro al seno.

Dopo il "Live at last tour", tour promozionale che solo in Europa vende più di 800mila biglietti, Anastacia incide "Everything burns", parte della colonna sonora del film "I fantastici quattro", e "I belong to you (Il ritmo della passione)", in coppia con Eros Ramazzotti. Dopo la pubblicazione, a novembre del 2005, di "Pieces of a dream", suo primo greatest hits, e nella primavera del 2006 di "Live at last", dvd del suo ultimo tour, l'interprete statunitense si dedica alla moda, disegnando una collezione di abiti che ottiene un successo notevole soprattutto in Germania; segue, poi, la messa in commercio di "Resurrection", un profumo, e di una linea di prodotti di bellezza.

Dopo essersi sposata con Wayne Newton, sua guardia del corpo, nell'aprile del 2007, Anastacia interviene alla commemorazione del decimo anniversario della morte di Lady Diana allo stadio Wembley di Londra esibendosi in "Jesus Christ Superstar".

Poco dopo, inizia a registrare "Heavy rotation", suo quarto album, che accoglie tra l'altro Rodney Jenkins e Ne-yo. Tuttavia il primo singolo, "I can feel you", non conquista il successo sperato. Nel 2009 prende il via il tour, esclusivamente europeo, "Heavy Rotation Tour", mentre nel 2010, dopo aver divorziato dal marito, Anastacia è giudice di "Don't stop believing", talent show della tv britannica ispirato a "Glee", al fianco di Emma Bunton e Duncan James. Il 17 settembre di quell'anno pubblica "Burning star", duetto realizzato con l'artista belga Natalia, mentre l'anno successivo si esibisce a New York al Radio City Music Hall al fianco di Gigi D'Alessio.

Dopo aver collaborato con Skoda per la promozione della Citigo (per il marchio automobilistico incide anche il singolo "What we can do"), pubblica alla fine del 2012 "It's a man's world", disco di inediti che fisicamente esce solo in Svizzera, nei Paesi Bassi, in Germania, in Belgio e in Austria. Per promuovere l'album, viene organizzato l'"It's a man's world Tour", in programma per la primavera del 2013: l'evento, però, viene annullato dopo il ripresentarsi del cancro al seno che colpisce la cantante nel febbraio di quell'anno.

2. Biografia di Anne Bancroft

God bless you, Mrs. Robinson
17 settembre 1931
6 giugno 2005

Chi è Anne Bancroft?


Sullo schermo è stata la sensuale e malinconica Mrs. Robinson, il ruolo che l'ha contraddistinta di più; nella vita reale è stata la moglie di quel folle autore che risponde al nome di Mel Brooks. Due identità che gli "aficionados" del cinema non riescono a conciliare ma che lei evidentemente viveva con totale nonchalance. D'altronde, che razza di attrice sarebbe, altrimenti? E non è da dire che la brava Anne Bancroft si sia poi così sganciata da quel famigerato ruolo, se è vero che anche i giovani di oggi la ricordano per lo più grazie alle sue diafane apparizioni ne "Il laureato", dove faceva perdere la testa a un imberbe, ma maturo e serioso, Dustin Hoffman.

Figlia della prima generazione di immigrati italiani, Anna Maria Louisa Italiano nasce il 17 settembre 1931 a New York, nel Bronx. Dopo un breve tirocinio in cui prende lezioni di danza e di recitazione, nel 1948 entra nella NYC's American Academy of Dramatic Arts, dove assume il suo primo nome d'arte, Anne Marno. In seguito assumerà il cognome Bancroft per suggerimento del produttore Darril Zanuck.

E' un periodo questo in cui è perlopiù impegnata con produzioni teatrali. Quando fa la sua prima apparizione in TV in un serial, nel 1950, il suo controllo sull'arte della recitazione è così ferreo che gli addetti ai lavori ne rimangono colpiti: le dure tavole di legno dei vari teatri newyorchesi l'hanno preparata alle sfide più difficili.

La gavetta in televisione dura poco: neanche quattro anni dopo, una bella mattina il suo telefono squilla, lei risponde e all'altro capo della cornetta trova un produttore pronto a puntare su di lei. Certo i primi ruoli sono minori, ma nel 1962 arriva la parte di Annie Sullivan, in "Anna dei miracoli", per la quale riceve l'Oscar come migliore attrice protagonista.

Nel 1964 Anne Bancroft interpreta "Frenesia del piacere", e lo stesso anno dopo aver divorziato da Martin May col quale era stata sposata dal 1953 al 1957, sposa l'attore e regista Mel Brooks. Il loro matrimonio dura nel tempo ed è uno dei pochi sodalizi realmente riusciti nel difficile e paludoso mondo del cinema.

Nel 1967 il regista Mike Nichols la sceglie per il già ricordato ruolo di Mrs. Robinson ne "Il laureato" che le procura la nomination all'Oscar e una notorietà che pare inossidabile. Il film, come il suo personaggio, sono consacrati nella storia del cinema anche grazie alla splendida colonna sonora (che include il brano "Mrs. Robinson"), firmata dalla coppia Paul Simon e Art Garfunkel.

Nel 1972 Anne dà alla luce il figlio Max Brooks.

La lista dei film ai quali partecipa è lunga, ma i più famosi sono "Due vite, una svolta" (1977, con Shirley MacLaine), "The Elephant Man" (1980, di David Lynch, con Anthony Hopkins), "Essere o non essere" (1983, con il marito Mel Brooks) e "Agnese di Dio" (1985, con Jane Fonda). Nel 1980 con il film "Fatso", scritto e interpretato da lei stessa, debutta dietro la macchina da presa, dopo essersi perfezionata nella regia all'American Film Institute.

Negli anni '90 ha continuato a recitare, ma bisogna dire che le sono stati affidati ruoli per lo più secondari. Tra i film in cui si è distinta maggiormente in questi ultimi anni ricordiamo in particolare il rude "Soldato Jane" (1997, di Ridley Scott, con Demi Moore e Viggo Mortensen), il drammatico "Paradiso perduto" (1998, con Ethan Hawke e Gwyneth Paltrow).

Dopo una lunga e debilitante malattia Anne Bancroft si è spenta al Mount Sinai Medical Center di Manhattan, New York, il 6 giugno 2005.

3. Biografia di Joe Bastianich

Missione: ristorazione
17 settembre 1968

Chi è Joe Bastianich?


Joseph Bastianich nasce il 17 settembre del 1968 a New York, figlio di Felice e Lidia, cuoca nata a Pola. I suoi genitori possiedono due ristoranti nel Queens, il "Buonavia" e il "Villa Seconda": quando Joseph ha tredici anni, la famiglia Bastianich vende entrambi i locali per concentrare sugli investimenti su un altro ristorante, il "Felidia", situato nell'East Side di Manhattan, nei pressi del 59th Street Bridge.

Nel frattempo Joe frequenta la Fordham Preparatory School, nel Bronx, prima di iscriversi al Boston College. Conclusi gli studi, lavora a Wall Street come bond trader presso Merrill Lynch, ma in breve tempo decide di lasciare il lavoro per dedicarsi all'attività di ristoratore con il resto della famiglia. Nel 1993 convince mamma e papà a investire in un nuovo ristorante a Manhattan, il "Becco": l'iniziativa ottiene un eccellente successo dal punto di vista economico, al punto che la famiglia Bastianich decide di aprire nuovi locali, anche al di fuori di New York.

Nel 1997 i genitori di Joe divorziano, dopo un matrimonio durato oltre trent'anni: Felice decide di lasciare l'attività di ristoratore, e cede le proprie quote a Joseph e all'altra figlia Tanya. Joe Bastianich, a quel punto, sceglie di investire ulteriormente, e insieme con lo chef Mario Batali apre il "Babbo Ristorante e Enoteca", che riceve tre stelle dalla guida gastronomica del "New York Times". La collaborazione tra i due prosegue e si concretizza nell'apertura di altri sette ristoranti, tutti a New York: il "Lupa", l'"Esca", il "Casa Mono", il "Bar Jamòn", l'"Otto", il "Del Posto" e l'"Eataly". Gli affari vanno bene, nella Grande Mela e non solo: a Los Angeles Bastianich inaugura l'"Osteria Mozza" e la "Pizzeria Mozza", mentre a Las Vegas vengono aperti il "B&B Ristorante", l'"Enoteca San Marco" e il "Carnevino".

Nel 2002 Joe Bastianich pubblica il libro "Vino italiano: the regional wines of Italy", scritto due anni prima dopo un viaggio in Italia in compagnia di David Lynch, esperto di vini statunitense. Nel 2005 la James Beard Foundation e la rivista "Bon Appétit" premiano Bastianich come "Outstanding wine and spirits professional", mentre tre anni dopo ancora la James Beard Foundation gli assegna (in coppia con Batali) il riconoscimento "Outstanding Restaurateur Award". Nel 2010 il "Del Posto" ha l'onore di essere il primo ristorante italiano a ricevere quattro stelle dal "New York Times".

Nello stesso anno, Bastianich diventa anche un volto televisivo, venendo scelto come uno dei tre componenti della giuria di "Masterchef Usa" (al suo fianco ci sono Graham Elliot e Gordon Ramsay), talent show ambientato in cucina. Non solo Stati Uniti, comunque: Joe Bastianich viene chiamato come giurato anche dalla versione italiana di "Masterchef", che va in onda su Cielo a partire da settembre del 2011, al fianco di Carlo Cracco e Bruno Barbieri. Il successo del programma nel Belpaese è straordinario, al punto che il talent viene riconfermato anche per il 2012 e trasferito su Sky.

Nello stesso anno, Joe Bastianich pubblica "Restaurant Man", la sua autobiografia, e viene condannato, insieme con Mario Batali, a fornire un risarcimento record (più di cinque milioni di dollari) ai suoi dipendenti (oltre mille), colpevole di avere sottratto parte delle loro mance (la denuncia è partita due anni prima da Hernand Ricardo Alvarado e Stephane Capsolas, cuoco e cameriera del "Babbo" a Manhattan) per pagare gli stipendi dei sommelier. Nel 2013 Bastianich in Italia apre il ristorante "Orsone" a Cividale del Friuli (dove già possiede l'Azienda Agricola Bastianich), ed è ancora una volta giurato di "Masterchef Italia". Si esibisce, inoltre, con la sua band musicale (The Ramps) al "Blue Note" di Milano.

4. Biografia di Alfred de Vigny

I valori della letteratura
27 marzo 1797
17 settembre 1863

Chi è Alfred de Vigny?


Alfred Victor de Vigny nasce a Loches (Francia) il giorno 27 marzo 1797 in una famiglia aristocratica: il padre è veterano della Guerra dei Sette Anni; è la madre, di vent'anni più giovane del padre, ad educare Alfred durante i suoi primi anni, traendo ispirazione da Jean-Jacques Rousseau. Come accade per moltissime famiglie nobili francesi, dopo la Rivoluzione anche il tenore di vita dei De Vigny si abbassa fortemente. Solo dopo la disfatta di Napoleone a Waterloo, nel 1814 ritorna la monarchia di Luigi XVIII, fratello di Luigi XVI.

Proprio nel 1814 Alfred de Vigny è sottotenente nei "gendarmi rossi"; la carriera militare prosegue l'anno seguente quando entra nella guardia reale appiedata e nel 1823 quando viene promosso capitano; in qualità di ufficiale è inviato alla frontiera durante la guerra di Spagna; si dimette poi nel 1828. Successivamente si trasferisce a Parigi assieme alla consorte, l'inglese Lydia Bunbury, a cui si era unito in matrimonio nel 1825.

De Vigny diventa un membro del Cenacolo romanticista, circolo di intellettuali che si riunisce presso l'abitazione di Victor Hugo.

Da sempre attirato dalla letteratura, e particolarmente dotato nella storia francese e biblica, Alfred de Vigny inizia a scrivere versi nel 1815. La sua prima raccolta ("Poèmes") appare nel 1822; nel 1826 esce una nuova edizione ("Poèmes antiques et modernes"), dove ne vengono aggiunti altri, tra i quali "Moise" (Mosè), "Eloa", "Le Déluge" (Il Diluvio) e "Le Cor" (Il corno da caccia). Nel 1837 ne aggiunge di nuovi: "La Neige", "Madame de Soubise", "La Frégate", "La Sérieuse", "Paris", "Les Amants de Montmorency".

L'opera in prosa narrativa dal titolo "Cinq-Mars" esce nel 1826: si tratta di un romanzo storico ispirato dal complotto che Enrico di Cinq-Mars, giovane marchese d'Effiat, organizzò per destituire il cardinale Richelieu. Alfred de Vigny, dando molto credito al personaggio di Cinq-Mars, si schiera in favore di un'aristocrazia rimasta fedele a un ideale nobile. L'autore si prende la libertà di modifica sensibilmente gli eventi storici: la sua storia cita che il complotto era stato dettato da ambizioni personali e non dalla fedeltà al re.

Vigny lavora inoltre a quattro mani con Emile Deschamps per produrre una versione di "Romeo e Giulietta" nel 1827; due anni più tardi rielabora "Le More de Venise" (Il Moro di Venezia). Presenta nel 1831 "La Maréchale d'Ancre", la sua prima opera teatrale originale: un dramma storico sugli avvenimenti del regno di Luigi XIII di Francia. In questo periodo conosce l'attrice Marie Dorval che diventa sua amante fino al 1838.

Nel 1835 viene messo in scena il dramma "Chatterton" nel quale Marie Dorval interpreta il ruolo di Kitty Bell. "Chatterton" è considerato uno dei più significativi drammi romantici francesi, tratto da uno dei tre episodi di "Stello" (che aveva già scritto nel 1832) nel quale l'autore sviluppa l'idea del poeta reietto della società moderna.

Sempre dello stesso anno è "Servitude et grandeur militaires" (Servitù e grandezza militari), una rievocazione della lunga esperienza di soldato di Vigny. Nonostante il successo come autore, non è possibile considerare la sua vita personale come felice. Il matrimonio lo delude profondamente: la moglie si rivela presto una donna superficiale, poco interessata alla letteratura e diventa fisicamente obesa; la relazione con Marie Dorval diventa tempestosa e all'insegna della gelosia, tanto che il suo talento letterario ne risulta eclissato da altri.

Dopo la morte della madre nel 1838, Alfred de Vigny eredita la proprietà di Maine-Giraud, ad Angoulême, dove si ritira e dove scrive alcune delle sue poesie più celebri, compreso "La Mort du lup" (La morte del lupo) e "La Maison du berger" (La casa del pastore), che Marcel Proust considera come la migliore poesia del XIX secolo.

Nel 1845, dopo diversi tentativi viene eletto membro dell'"Académie française", contesto in cui Vigny viene ricevuto scortesemente da Molé.

Durante i suoi ultimi anni di vita smette di pubblicare, benché continui a scrivere; il suo diario è considerato dagli accademici moderni un grande lavoro su sé stesso. Vigny si considera infatti un filosofo piuttosto che un autore letterario; è da ricordare anche che è uno dei primi autori francesi ad interessarsi al buddismo. Se la sua filosofia di vita è pessimista e stoica, va considerata l'importanza che dà alla fratellanza tra gli uomini, così come ai valori della cultura, della conoscenza e della solidarietà.

Impiega diversi anni per scrivere il secondo volume di versi "Les Destinées" (I destini) che conclude con il suo messaggio finale al Mondo, "L'esprit pur" (Lo spirito puro); quest'opera viene pubblicata dopo la sua morte, avvenuta a Parigi il giorno 17 settembre 1863, a pochi mesi dal decesso della moglie. Vigny muore a causa di un tumore allo stomaco, all'età di 96 anni, dopo un anno di sofferenze fisiche sopportate con coraggio.

Sepolto nel cimitero di Montmartre, qualche anno dopo la sua morte viene pubblicato il "Journal d'un poète" (1867), una raccolta di note filosofiche, di riflessioni e abbozzi pubblicato da Louis Ratisbonne.

Bibliografia essenziale:

- Le Bal (1820)

- Poèmes (1822)

- Éloa, ou La soeur des anges (1824)

- Poèmes antiques et modernes (1826)

- Cinq-Mars (1826)

- La maréchale d'Ancre (1831)

- Stello (1832)

- Quitte pour la peur (1833)

- Servitude et grandeur militaires (1835)

- Chatterton (1835)

- Les Destinées (1864)

- Journal d'un poète (1867)

- Ouvres complètes (1883-1885)

- Daphné (1912)

5. Biografia di Baz Luhrmann

Visioni e interpretazioni
17 settembre 1962

Chi è Baz Luhrmann?


Baz Luhrmann (vero nome Mark Anthony Luhrmann), nato il 17 settembre 1962 a Herons Creek (Australia) è considerato il nuovo genio visionario della regia cinematografica. Trascorsa gran parte della sua infanzia in campagna a Herons Creek, dove il padre gestiva una pompa di benzina, un allevamento di maiali e anche il cinema del paese, dopo la separazione dei genitori, Baz si trasferisce a Sidney con madre e fratelli.

Già adolescente si interessa alla recitazione e inizia a coltivare il sogno di una carriera da attore; quando però si iscrive al prestigioso National Institute of Dramatic Arts, comprende che non è quella la sua strada e comincia a dedicarsi alla messa in scena di una pièce teatrale di sua concezione, "Strictly Ballroom"; dopo un esordio come attore nel 1981 accanto a Judy Davis nel film "Winter of our dreams" di John Duigan, decide di dedicarsi al teatro: con la sua Six Year Old Company porta la sua opera in tour per l'Australia nel 1987 ottenendo vasti consensi come regista teatrale. "Strictly Ballroom", riveduto e corretto con l'aiuto di co-sceneggiatori, diverrà un film nel 1992 sbancando ai botteghini australiani.

Nel corso degli anni Ottanta e buona parte dei Novanta, produce e dirige spettacoli musicali e adattamenti di opere famose come "La Bohème" di Puccini, da lui ambienta negli anni Cinquanta.

Nel 1992 esordisce dietro la macchina da presa con la versione cinematografica di "Ball Room - Gara di ballo" (il suo lavoro teatrale) vincitore di diversi premi internazionali.

Il grande successo arriva con "Romeo + Giulietta", adattamento in chiave moderna della tragedia di Shakespeare, interpretato da un esplosivo Leonardo Di Caprio (nel momento dell'esplosione della sua carriera) e Claire Danes e candidato all'Oscar per la miglior scenografia.

Nel 1999 produce la canzone di grande successo "Everybody is free (To wear sunscreen)" e, soprattutto, nel 2001 dirige "Moulin Rouge" con Nicole Kidman e Ewan McGregor, presentato con successo al Festival di Cannes. Il film, ambientato nella Parigi bohemien, è caratterizzato ancora una volta da una forte componente visiva e visionaria, con delle scenografie surreali. La colonna sonora del film-musical inclue brani celebri come "All You Need Is Love" dei Beatles, "Roxanne" dei Police, "The Show Must Go On" dei Queen e "Your Song" di Elton John, reinterpretate e riproposte per legare l'intreccio e lo sviluppo della trama.

"Moulin Rouge" vince due Oscar ("migliori scenografie" e "migliori costumi") e 3 Golden Globe ("miglior film (musical/commedia)", "miglior colonna sonora" e "miglior attrice (musical/commedia)" a Nicole Kidman).

Nel 2008 arriva nelle sale (in Italia arriva all'inizio del 2009) "Australia", un'altra fatica di Baz Luhrmann: si tratta di un vero a proprio kolossal epico con protagonisti Nicole Kidman e Hugh Jackman.

6. Biografia di Reinhold Messner

Sempre più in alto
17 settembre 1944

Chi è Reinhold Messner?


Reinhold Messner, alpinista e scrittore nato il 17 settembre 1944 a Bressanone, è il secondogenito di nove fratelli. Dopo gli studi di geometra e la frequentazione dell'Università a Padova, ha iniziato giovanissimo la sua attività di scalatore, divenendo noto negli anni Sessanta per una serie di rischiose ascensioni solitarie. Da almeno trent'anni è uno dei grandi protagonisti dell'alpinismo mondiale: tra le 3500 scalate da lui effettuate, circa 100 sono prime assolute, aprendo itinerari nuovi, d'inverno e in solitaria (alcuni non ancora ripetuti) e limitando al minimo indispensabile l'uso di mezzi artificiali.

La sua infanzia è segnata dalle prime scalate effettuate a soli cinque anni insieme al padre sulle "Odle", un gruppo montuoso nei pressi del suo logo di nascita, Bressanone. In seguito, intraprende una serie di ascensioni sulle Dolomiti insieme al fratello Guenther. Da tutto questo prende il via la sua grande passione per la montagna, che lo ha porta in seguito a "scoprire" il ghiaccio con le prime ascensioni sul monte Bianco, ad effettuare uscite in altri continenti, oltre che a sperimentare ascese di 6.000 metri di altitudine sulle cime delle Ande. Quando il suo nome comincia ormai a circolare fra gli addetti ai lavori, ecco che riceve, assieme al fratello Guenther, la sua prima chiamata per aggregarsi ad una spedizione, quella del Nanga Parbat, un massiccio montuoso che farebbe tremare le vene a chiunque. E' per Messner la prima grande avventura alla scoperta degli 8.000 metri, la quota che lo renderà famoso negli annali dell'alpinismo. Messner, infatti, ha scalato alcune fra le pareti più lunghe del mondo, nonché tutte le quattordici cime sopra gli 8000 metri presenti sul globo terracqueo.

Un inizio però oltremodo drammatico, una scalata, quella del Nanga Parbat, tragica, che ha visto la morte di Guenther al ritorno della salita, e la traumatica amputazione delle dita dei piedi a seguito di un grave congelamento. Naturale dunque in Reinhold la voglia di lasciare, un desiderio che avrebbe colpito chiunque. Ma Messner non è "chiunque" e, oltre al suo grande amore per la montagna, una cosa lo ha sempre caratterizzato: la grande volontà e determinazione d'animo, messa anche al servizio di battaglie politiche a fianco dei Verdi per la salvaguardia e tutela dell'ambiente (tristemente celebri sono, ad esempio, gli scempi perpetrati ai danni delle grandi montagne indiane).

Poi la grande e sofferta decisione di continuare con la sua vita di avventura. Ecco allora che si getta nell'impresa più rischiosa, la scalata dell'Everest in stile alpino, ossia senza l'ausilio dell'ossigeno. In seguito, dopo il successo clamoroso di questa impresa, ne tenta un'altra ancora più temeraria: la scalata dell'Everest in solitaria.

Reinhold Messner perviene a questi risultati anche grazie allo studio dei grandi alpinisti del passato, dove nel suo museo a Solda ha raccolto di ognuno di essi oggetti che raccontano della loro vita. E' talmente legato alla loro memoria e a quello che rappresentano che lo stesso Messner ha confessato di programmare le sue spedizioni attraverso lo studio delle loro avventure.

Altra impresa eccezionale di questo personaggio è stata poi la prima traversata del continente antartico passando per il polo Sud (insieme a Arven Fuchs), compiuta senza motori o cani, ma solo con la forza muscolare o con la spinta del vento; analogamente, nel 1993, con il secondo fratello Hubert, ha attraversato la Groenlandia.

Messner vanta anche la conoscenza fisica completa della sua terra, avendo più volte effettuato il giro dei confini del Sudtirolo con Hans Kammerlander, scalando non solo cime ma fermandosi anche a parlare e a discutere con i contadini e con chi si trova ad abitare in posti disagevoli, cercando di capire i loro bisogni.

Personaggio noto internazionalmente, ha tenuto conferenze in Giappone, Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Austria, Svizzera, Olanda, Argentina e Spagna; è stato collaboratore di centinaia di documentari ed ha al suo attivo decine di pubblicazioni sulle riviste più disparate (Epoca, Atlante, Jonathan, Stern, Bunte, Geo, National Geographic ...). Fra i premi letterari che ha ricevuto vi sono il premio "ITAS" (1975), "Primi Monti" (1968), "Dav" (1976/1979); numerose anche le onorificenze ottenute in Italia, Stati Uniti, Nepal e Pakistan.

All'età di 60 anni Messner ha compiuto l'ennesima impresa attraversando a piedi il deserto asiatico del Gobi. Ha impiegato otto mesi per percorrere 2000 km, realizzando il suo viaggio in solitaria, trasportando uno zaino di oltre 40 kg con una riserva d'acqua di 25 litri.

Eletto come indipendente nella lista dei Verdi italiani, è stato membro del Parlamento Europeo dal 1999 al 2004.

La sua ultima pubblicazione è "Tutte le mie cime" (Corbaccio), pubblicato alla fine di novembre 2011, che riassume sessant'anni di vita attraverso le fotografie delle sue più grandi avventure.

Bibliografia italiana:

RITORNO AI MONTI L'alpinismo come forma di vita - Pensieri e immagini. Fotografie di Ernst Pertl. Casa editrice Athesia, Bolzano.

SESTO GRADO di Vittorio Varale, Reinhold Messner, Domenico A. Rudatis. R. M. e' autore del capitolo: Gli Sviluppi. Longanesi & C. editori, Milano.

MANASLU Cronaca di una spedizione in Himalaya. Görlich editore SpA, Milano.

IL 7° GRADO Scalando l'impossibile. Görlich editore SpA, Milano.

L'AVVENTURA ALPINISMO Esperienze d'un alpinista in cinque continenti. Casa editrice Athesia, Bolzano.

DOLOMITI. LE VIE FERRATE 60 percorsi attrezzati fra il Gruppo di Brenta e le Dolomiti di Sesto. Casa editrice Athesia, Bolzano.

VITA FRA LE PIETRE Popoli montanari nel mondo - Prima che soccombano. Casa editrice Athesia, Bolzano.

ARENA DELLA SOLITUDINE Spedizioni ieri oggi domani. Casa editrice Athesia, Bolzano.

DUE E UN OTTOMILA dal Lhotse all'Hidden Peak. Dall'Oglio editore.

PARETI DEL MONDO Storia - Vie - Esperienze vissute. Casa editrice Athesia, Bolzano.

ALPI ORIENTALI: LE VIE FERRATE 100 percorsi attrezzati dal Lago di Garda all'Ortles, dal Bernina al Semmering, di Reinhold Messner e Werner Beikircher. Casa editrice Athesia, Bolzano.

EVEREST. Istituto Geografico De Agostini, Novara.

NANGA PARBAT In solitaria. Istituto Geografico De Agostini, Novara.

IL LIMITE DELLA VITA. Casa editrice Zanichelli, Bologna.

K2 di Reinhold Messner e Alessandro Gogna. Istituto Geografico De Agostini, Novara.

SETTIMO GRADO Clean climbing - Arrampicata libera. Istituto Geografico De Agostini, Novara.

LA MIA STRADA. Dall'Oglio editore.

ORIZZONTI DI GHIACCIO Dal Tibet all'Everest. Istituto Geografico De Agostini, Novara.

SCUOLA DI ALPINISMO. Istituto Geografico De Agostini, Novara.

3X8000 Il mio grande anno Himalayano. Istituto Geografico De Agostini, Novara.

TUTTE LE MIE CIME Una biografia per immagini dalle Dolomiti all'Himalaya. Casa editrice Zanichelli, Bologna.

LA DEA DEL TURCHESE La salita al Cho Oyu. Istituto Geografico De Agostini, Novara.

CORSA ALLA VETTA. Istituto Geografico De Agostini, Novara.

L'ARRAMPICATA LIBERA DI PAUL PRESS Un libro ideato e curato da Reinhold Messner. Istituto Geografico De Agostini, Novara.

DOLOMITI. REALTÀ, MITO E PASSIONE di Jul B. Laner, Reinhold Messner e Jakob Tappeiner. Tappeiner, Bolzano.

SOPRAVVISSUTO I miei 14 ottomila. Istituto Geografico De Agostini, Novara.

ANTARTIDE Inferno e paradiso. Garzanti Editore, Milano.

LA LIBERTÀ DI ANDARE DOVE VOGLIO La mia vita di alpinista. Garzanti Editore, Milano.

LE PIÙ BELLE MONTAGNE E LE PIÙ FAMOSE SCALATE. Vallardi Editore, Lainate.

ATTORNO AL SUD TIROLO. Garzanti Editore, Milano.

MONTE ROSA LA MONTAGNA DEI WALSER di Reinhold Messner, Enrico Rizzi e Luigi Zanzi. Fondazione Enrico Monti, Anzola d'Ossola.

UN MODO DI VIVERE IN UN MONDO DA VIVERE. Istituto Geografico De Agostini, Novara.

13 SPECCHI DELLA MIA ANIMA. Garzanti Editore, Milano.

OLTRE IL LIMITE Polo nord - Everest - Polo Sud. Le grandi avventure ai tre poli della Terra. Istituto Geografico De Agostini, Novara.

HERMANN BUHL In alto senza compromessi. Di Reinhold Messner e Horst Höfler. Vivalda Editori, Torino.

NON TROVERAI I CONFINI DELL'ANIMA di Reinhold Messner con Michael Albus. Arnoldo Mondadori Editore, Milano.

YETI LEGGENDA E VERITÀ. Feltrinelli Traveller, Milano.

ANNAPURNA Cinquant'anni di un ottomila. Vivalda Editori, Torino.

SALVATE LE ALPI. Bollati Boringhieri, Torino.

7. Biografia di Karl Popper

La ragione che illumina
28 luglio 1902
17 settembre 1994

Chi è Karl Popper?


Colosso del pensiero novecentesco, Karl Raimund Popper occupa una posizione assolutamente cruciale all'interno della filosofia della scienza del secolo scorso, avendo operato una vera e propria linea di demarcazione nel dibattito epistemologico; tanto che si può tranquillamente affermare, e lo si riscontra facilmente anche sui manuali, come nella filosofia esista un prima di Popper e un dopo Popper. Il suo cosiddetto razionalismo critico infatti lo ha condotto a elaborare modelli applicabili non solo alla ricerca scientifica ma anche alla dimensione teorica nel suo insieme.

Ma cosa ha detto di preciso il grande pensatore, nato a Vienna il 28 luglio 1902? Prima del suo "avvento", la scuola di pensiero allora di moda era costituita dall'epistemologia empiristica, esemplificata dal cosiddetto "circolo di Vienna", con cui Popper entrò in contatto nel 1934, basata sulla convinzione che le leggi scientifiche siano il frutto di procedimenti induttivi, ossia procedimenti che attraverso generalizzazioni operate sulla base di evidenze osservative traggono poi leggi generali.

Popper prende le distanze proprio da questo tipo di convinzioni soprattutto con la pubblicazione della sua prima opera "Logica della scoperta scientifica" (che suscitò all'epoca un articolato e approfondito dibattito a livello mondiale), negando che le teorie scientifiche abbiano origine dall'induzione. Secondo il falsificazionismo popperiano, la teoria forgiata dal filosofo e ripresa in parte da Hume, l'evidenza osservativa non può né dare origine alle teorie scientifiche e neppure confermarle; l'esperienza in realtà può solamente confutare delle ipotesi che vengono elaborate indipendentemente dall'esperienza stessa.

Qualsiasi ipotesi può essere - osserva Popper - confermata. Un numero anche molto elevato di osservazioni non consente il passaggio da una moltitudine di enunciati particolari a una legge generale. Per esempio, il fatto che tutti i cigni da noi finora osservati siano bianchi non ci permette di concludere che tutti i cigni sono bianchi: può darsi che il prossimo che incontriamo sia nero. Il che farebbe di conseguenza crollare la tanto faticosamente costruita teoria. Ciò dimostra, come Popper continuamente sottolinea, come una sola osservazione contraria è in grado di sgretolare il castello di migliaia di osservazioni volte a corroborare al teoria.

Alla luce di queste osservazioni, cos'è che permette allora di stabilire una rigorosa demarcazione tra ciò che possiamo definire scientifico e ciò che non lo è?

La conclusione del pensatore viennese è che ciò che rende realmente "scientifica" una determinata ipotesi, è proprio la possibilità della confutazione. Quando il caso previsto sulla base di una certa teoria non si verifica questa stessa teoria risulta irrimediabilmente confutata e deve essere abbandonata.

Alla luce di queste sue conquiste intellettuali Popper sfidò i più importanti punti di vista della filosofia del suo tempo: oltre al già citato positivismo logico, che lui si vantò di aver demolito, il filosofo sferrò pesanti attacchi anche al marxismo, al determinismo storico figlio di quella filosofia e alla psicoanalisi. Nonché, va da sè, all'astrologia e alle varie scienze occulte,

declassate al rango di "non scienza" perchè incapaci di ammettere alcuna confutazione. Nel caso dell'astrologia, poi, la questione si fa lampante poichè, a ben pensarci, in questa sia pur suggestiva pratica accade che agisca una sorta di effetto retroattivo, tale per cui tutto quello che nei fatti si verifica è compatibile con i suoi principi di fondo.

Insomma, una teoria che resiste a tentativi di confutazione sempre più severi è una buona teoria e risulta, ad ogni prova che essa supera, sempre più corroborata, anche se qualsiasi teoria scientifica, anche la migliore, sarà prima o poi definitivamente soppiantata da un'altra che meglio resiste alle confutazioni. Questo è secondo Popper il progresso della conoscenza scientifica.

Dopo questo clamoroso exploit e tre anni dopo la pubblicazione del saggio che gli diede la fama (il già citato "Logica della scoperta scientifica"), Popper decise, essendo di famiglia ebraica e temendo che i nazisti potessero invadere l'Austria (come poi successe), di lasciare Vienna, per approdare in Nuova Zelanda dove gli venne affidata la cattedra di filosofia presso l'Università della Nuova Zelanda.

Qui con il tempo il pensatore approdò ad altri risultati di straordinaria rilevanza, questa volta nel campo delle teorie sociali e politiche, sempre sulla scia del suo falsificazionismo e della sua idea di scienza, fino a diventare un vero e proprio paladino della libertà e dei diritti.

Il progresso scientifico, infatti, è favorito da quelle società in cui sono garantiti la libertà del pensiero e il libero confronto delle idee.

Queste sono le società aperte. Ad esse si contrappongono le società chiuse. In queste ultime l'autoritarismo politico si regge su concezioni filosofiche che sono in diretta opposizione al razionalismo critico sostenuto da Popper. Il totalitarismo coincide con l'idea di una razionalità che governa la totalità dei fenomeni e ne determina infallibilmente l'essenza.

Sorge da queste origini quello che Popper chiama "storicismo", secondo il quale il corso delle vicende umane è predeterminato da un disegno razionale ad esso intrinseco. Si riconduce a questa visione storicistica, in particolare, la dottrina di Karl Marx, che abbandona il terreno dell'analisi scientifica, già da lui stesso avviata, per farsi profeta di una società nuova. Ma i padri delle "società chiuse" e dei regimi totalitari da cui esse sono dominate sono soprattutto, nella storia del pensiero filosofico, Hegel e Platone, con le loro concezioni totalizzanti della razionalità e della storia che non ammettono il controllo da parte dell'esperienza.

Abbandonato l'insegnamento nel 1969 si trasferì nel 1985 a Kenley (Londra), dove rimase fino alla morte (17 settembre 1994).

Popper ha avuto numerosi riconoscimenti per la sua attività di ricerca, come la nomina a membro della Royal Society e quella a membro dell'International Academy for Philosophy of Science, e, ancora, membro onorario della Royal Society della Nuova Zelanda, membro onorario della London School of Economics and Political Science.

Fu nominato Sir nel 1965 e insignito di molte lauree ad honorem (Inghilterra, Stati Uniti, Nuova Zelanda).

Le sue opere sono state tradotte nelle principali lingue del mondo.

8. Biografia di Alessandro Siani

17 settembre 1975

Chi è Alessandro Siani?


Alessandro Siani, il cui vero nome è Alessandro Esposito, nasce il 17 settembre del 1975 a Napoli. Sin da giovane intraprende la carriera di cabarettista, esordendo nel laboratorio Tunnel Cabaret, locale di Santa Chiara.

Nel 1995, appena ventenne, si aggiudica il Premio Charlot in qualità di migliore cabarettista dell'anno. Nel 1998 partecipa al festival di cabaret di Francavilla e debutta in televisione nel corso della terza edizione di "Telegaribaldi", programma tv napoletano in cui si fa notare nel trio denominato "A testa in giù", che comprende anche Peppe Laurato e Francesco Albanese.

Negli sketch del terzetto, Alessandro Siani interpreta un ragazzo arrogante e maleducato, Tatore, che respinge il corteggiamento di Ivana, donna grassa e brutta (interpretata da Laurato) mentre il dj Checco-Lecco (interpretato da Albanese) grida slogan assurdi. L'anno successivo, in occasione della quarta edizione di "Telegaribaldi", Alessandro oltre a Tatore veste anche i panni di Alex Damiani, un procuratore.

Gli anni 2000

Dopo aver fatto parte del cast di "Pirati", trasmissione presentata da Biagio Izzo, nel 2002 Siani conduce il "Maradona Show" su Telecapri, in compagnia di Alan De Luca. Su Telenapoli 34 presenta lo show "Movida", nel quale si diverte a doppiare alcuni spezzoni di "Jeeg robot d'acciaio" in napoletano, ribattezzandolo "Giggig robot d'acciaio"; poi, nel 2003 esordisce a livello nazionale su Raidue, facendo parte della squadra di comici di "Bulldozer", trasmissione presentata da Federica Panicucci.

Nel 2004 è su Raiuno a "Domenica In" e in "Guarda che luna", per poi dare vita allo spettacolo teatrale "Fiesta", realizzato insieme con Carmela Nappo e Francesco Albanese, che contribuisce a farlo diventare un idolo in Campania e nelle regioni del Sud Italia, anche grazie all'invenzione di diversi tormentoni.

Lo spettacolo, che per più di un mese è in scena al Teatro Diana di Napoli, viene seguito nel 2005 dal tour di "Tutti bravi", che riporta Siani sul palcoscenico. Nel 2006 ancora a teatro è protagonista di "Tienimi presente", per poi debuttare al cinema nella commedia di Francesco Ranieri Martinotti "Ti lascio perché ti amo troppo", per la quale si occupa anche del soggetto e della sceneggiatura insieme al regista e a Francesco Albanese.

Nominato migliore attore al Giffoni Film Festival, viene chiamato a recitare al fianco di Sabrina Ferilli, Massimo Ghini e Christian De Sica in "Natale a New York". Nello stesso periodo, Alessandro Siani è spesso in televisione a "Quelli che… il calcio", inviato allo stadio San Paolo di Napoli.

A partire dal mese di dicembre del 2006 Siani è il conduttore di "Libero", programma in onda su Raidue che tuttavia viene cancellato dopo due puntate a causa dei bassi ascolti.

Nel 2007, mentre sul mercato viene distribuito il Dvd dello spettacolo "Tienimi presente", il comico napoletano conduce su Raidue "Tribbù", insieme con Serena Garitta. Pochi mesi più tardi è ancora al cinema al fianco di Christian De Sica, recitando per Neri Parenti in "Natale in crociera". Nel 2008 ritrova dietro la macchina da presa Francesco Ranieri Martinotti in "La seconda volta non si scorda mai".

Gli anni 2010

Dopo avere proposto un nuovo spettacolo teatrale intitolato "Più di prima" (e successivamente "Più di prima… international"), nel 2010 Siani è protagonista del film "Benvenuti al Sud", remake in salsa italiana della commedia francese "Giù al nord", che lo vede recitare al fianco di Claudio Bisio e Valentina Lodovini. La commedia, diretta da Luca Miniero, ottiene un successo commerciale strepitoso, sfiorando i trenta milioni di euro di incasso, e arrivando al quinto posto della lista degli incassi italiani maggiori di sempre.

Sempre nel 2010, Siani si dedica alla scrittura con il suo primo libro, intitolato "Un napoletano come me… e che t'o dico a fa'". Il libro, edito da Rizzoli e scritto con la collaborazione del solito Francesco Albanese, è una sorta di dichiarazione d'amore dell'attore alla città di Napoli, che ottiene un riscontro più che positivo, vendendo 10mila copie in meno di una settimana e costringendo alla ristampa di ulteriori 5mila copie dopo pochi giorni.

L'anno successivo Alessandro Siani si dedica al doppiaggio prestando la propria voce al personaggio di Francesco Bernoulli nel film di animazione "Cars 2"; nello stesso periodo, prende parte alla commedia "La peggior settimana della mia vita", di Alessandro Genovesi, insieme con Cristiana Capotondi e Fabio De Luigi.

A gennaio del 2012 è nuovamente al cinema con "Benvenuti al Nord", sequel di "Benvenuti al Sud": anche in questo caso, gli incassi al botteghino sono molto significativi, superando i ventisette milioni di euro. In seguito, l'attore è uno degli ospiti della 62esima edizione del "Festival di Sanremo", prima di dedicarsi al tour dello spettacolo teatrale "Sono in zona show".

Nel 2013 gira il suo primo film da regista: si tratta della commedia "Il principe abusivo", che lo vede anche recitare insieme con Sarah Felberbaum e Christian De Sica: la pellicola si rivela un grande successo di pubblico, guadagnando più di quindici milioni di euro.

Visti i riscontri positivi ottenuti come regista, nel 2014 (anno in cui è impegnato anche a teatro con Sal Da Vinci per il musical "Stelle a metà", di cui è regista) Siani torna dietro la macchina da presa, e a partire da maggio comincia a girare sulla Costiera Amalfitana "Si accettano miracoli", commedia che vede nel cast anche Serena Autieri e Fabio De Luigi. Il film viene distribuito nelle sale cinematografiche dal mese di gennaio del 2015, ottenendo ancora una volta incassi eccellenti. A febbraio è nuovamente ospite del Festival di Sanremo (edizione 2015).

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