1 Cronache 8-9-10-11, Punti notevoli della Bibbia: settimana del 19 ottobre

Punti notevoli della lettura della Bibbia: 1 Cronache 8-11. Informazioni per studio personale

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(1 CRONACHE 8:29)

“E fu a Gabaon che dimorò il padre di Gabaon, [Ieiel,] e il nome di sua moglie era Maaca.”

*** it-1 p. 27 Abiel ***
ABIEL
(Abièl) [(mio) padre è Dio].
1. Figlio di Zeror e discendente di Becorat e di Afia, della tribù di Beniamino. Confrontando 1 Cronache 8:29-33 e 9:35-39 con 1 Samuele 9:1, 2 e 14:50, 51 c’è ragione di ritenere che Abiel sia chiamato “Ieiel” in Cronache, dato che qui viene indicato che era il padre di Ner, il quale diventò padre di Chis, padre di Saul. Anche 1 Samuele 14:50, 51 indica che Abiel (o Ieiel) era padre di Ner. Da Cronache risulta che Ieiel (o Abiel) ebbe altri nove figli, uno dei quali di nome Chis, e questo primo Chis sarebbe quindi lo zio dell’omonimo figlio di Ner.
In base al presupposto che Abiel e Ieiel fossero la stessa persona, si arriva alla genealogia indicata nel riquadro.
[Diagramma]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
Afia (discendente di Beniamino)
Becorat
Zeror
Abiel o Ieiel
Abdon Zur Chis Baal Ner Nadab Ghedor Ahio Zaccaria Miclot
(Zecher)
Abner Chis
Saul
Perciò, quando leggiamo in 1 Samuele 9:1 che Chis (cioè il secondo Chis, padre di Saul) era “figlio di Abiel”, sembra che ciò vada inteso nel senso che era nipote di Abiel, come accade spesso nelle genealogie bibliche dove uno o più anelli vengono semplicemente omessi.

*** it-1 p. 27 Abiel ***
La narrazione di 1 Cronache (8:33; 9:39) sembra essere assai precisa nel presentare Ner come il diretto padre del secondo Chis, e fra le due narrazioni questa sembra senza dubbio la più esplicita. — Vedi CHIS nn. 2 e 3.

(1 CRONACHE 8:33)

“In quanto a Ner, generò Chis; Chis, a sua volta, generò Saul; Saul, a sua volta, generò Gionatan e Malchi-Sua e Abinadab ed Esbaal.”

*** it-1 p. 27 Abiel ***
ABIEL
(Abièl) [(mio) padre è Dio].
1. Figlio di Zeror e discendente di Becorat e di Afia, della tribù di Beniamino. Confrontando 1 Cronache 8:29-33 e 9:35-39 con 1 Samuele 9:1, 2 e 14:50, 51 c’è ragione di ritenere che Abiel sia chiamato “Ieiel” in Cronache, dato che qui viene indicato che era il padre di Ner, il quale diventò padre di Chis, padre di Saul. Anche 1 Samuele 14:50, 51 indica che Abiel (o Ieiel) era padre di Ner. Da Cronache risulta che Ieiel (o Abiel) ebbe altri nove figli, uno dei quali di nome Chis, e questo primo Chis sarebbe quindi lo zio dell’omonimo figlio di Ner.
In base al presupposto che Abiel e Ieiel fossero la stessa persona, si arriva alla genealogia indicata nel riquadro.
[Diagramma]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
Afia (discendente di Beniamino)
Becorat
Zeror
Abiel o Ieiel
Abdon Zur Chis Baal Ner Nadab Ghedor Ahio Zaccaria Miclot
(Zecher)
Abner Chis
Saul
Perciò, quando leggiamo in 1 Samuele 9:1 che Chis (cioè il secondo Chis, padre di Saul) era “figlio di Abiel”, sembra che ciò vada inteso nel senso che era nipote di Abiel, come accade spesso nelle genealogie bibliche dove uno o più anelli vengono semplicemente omessi.

*** it-1 p. 27 Abiel ***
La narrazione di 1 Cronache (8:33; 9:39) sembra essere assai precisa nel presentare Ner come il diretto padre del secondo Chis, e fra le due narrazioni questa sembra senza dubbio la più esplicita. — Vedi CHIS nn. 2 e 3.

*** it-1 p. 264 Baal ***
Il significato dispregiativo attribuito al termine ebraico bàʽal a motivo della sua implicazione con il degradato culto di Baal è secondo alcuni la ragione per cui lo scrittore di 2 Samuele usò i nomi “Is-Boset” e “Mefiboset” (bòsheth significa vergogna) invece di “Esbaal” e “Merib-Baal”. — 2Sa 2:8; 9:6; 1Cr 8:33, 34; vedi IS-BOSET.

*** it-2 p. 55 Is-Boset ***
IS-BOSET
(Is-Bòset) [uomo di vergogna].
Il minore dei quattro figli di Saul e suo successore al trono. Dalle genealogie risulta che si chiamava anche Esbaal, che significa “uomo di Baal”. (1Cr 8:33; 9:39) Ma altrove, per esempio in 2 Samuele, è chiamato Is-Boset, nome in cui “baal” è sostituito da “Boset”. (2Sa 2:10) Il termine ebraico bòsheth ricorre in Geremia 3:24 dove è reso “cosa vergognosa” (Di, NM), “vergogna” (Ga, VR). In altri due casi bàʽal e bòsheth vengono accostati in un parallelismo, in cui un termine spiega e identifica l’altro. (Ger 11:13; Os 9:10) Altre volte in certi nomi propri di persona bòsheth, o una forma derivata, sostituisce bàʽal, ad esempio “Ierubbeset” per “Ierubbaal” (2Sa 11:21; Gdc 6:32) e “Mefiboset” per “Merib-Baal”, quest’ultimo nipote di Is-Boset. — 2Sa 4:4; 1Cr 8:34; 9:40.
Non si conosce la ragione di queste sostituzioni o doppi nomi. Secondo una teoria proposta da alcuni studiosi, i doppi nomi si spiegherebbero con un’alterazione fatta quando il nome comune “baal” (proprietario; signore) cominciò a identificarsi quasi esclusivamente con l’abominevole dio cananeo della fertilità, Baal. Tuttavia, nello stesso libro biblico di 2 Samuele in cui si trova la storia di Is-Boset, si legge che Davide, in onore del Signore Geova, dà a un luogo di battaglia il nome Baal-Perazim (che significa “proprietario di brecce”), poiché, dice, “Geova ha fatto irruzione fra i miei nemici”. (2Sa 5:20) Un’altra ipotesi è che il nome Is-Boset potesse essere profetico dell’ingloriosa morte di quell’uomo e della tragica fine della dinastia di Saul.

(1 CRONACHE 8:34)

“E il figlio di Gionatan fu Merib-Baal. In quanto a Merib-Baal, generò Mica.”

*** it-1 p. 264 Baal ***
Il significato dispregiativo attribuito al termine ebraico bàʽal a motivo della sua implicazione con il degradato culto di Baal è secondo alcuni la ragione per cui lo scrittore di 2 Samuele usò i nomi “Is-Boset” e “Mefiboset” (bòsheth significa vergogna) invece di “Esbaal” e “Merib-Baal”. — 2Sa 2:8; 9:6; 1Cr 8:33, 34; vedi IS-BOSET.

*** it-2 p. 262 Merib-Baal ***
MERIB-BAAL
(Merìb-Bàal) [forse, contendente contro Baal; o, Baal fa una difesa legale].
Figlio di Gionatan e nipote del re Saul; padre di Mica. (1Cr 8:33, 34) Questo a quanto pare è un altro nome di Mefiboset. Altri pure avevano due nomi, come Esbaal, chiamato anche Is-Boset. — Cfr. 2Sa 2:8 con 1Cr 8:33.
In 1 Cronache 9:40 il nome Merib-Baal ricorre due volte con grafia ebraica leggermente diversa (Merìv bàʽal e Meri-vàʽal). La prima forma è usata anche in 1 Cronache 8:34.

(1 CRONACHE 9:11)

“e Azaria figlio di Ilchia figlio di Mesullam figlio di Zadoc figlio di Meraiot figlio di Ahitub, conduttore della casa del [vero] Dio,”

*** it-1 p. 260 Azaria ***
23. Uno dei sacerdoti che vissero a Gerusalemme dopo l’esilio. (1Cr 9:11) In un elenco parallelo (Ne 11:11) il nome è Seraia. Forse lo stesso del n. 22.

(1 CRONACHE 9:18)

“e fino ad allora egli era stato alla porta del re ad est. Questi furono i portinai degli accampamenti dei figli di Levi.”

*** it-2 p. 615 Porta ***
Porte del tempio. Porta Orientale. Nel descrivere i lavori di ricostruzione Neemia dice che vi prese parte il custode della Porta Orientale. (Ne 3:29) Quindi la Porta Orientale non è una delle porte delle mura di Gerusalemme, come qualcuno ha pensato. La Porta Orientale poteva trovarsi più o meno alla stessa altezza della Porta dell’Ispezione nelle mura cittadine. Questa dev’essere la porta che in 1 Cronache 9:18 è chiamata “porta del re ad est”, essendo la porta dalla quale il re entrava o usciva dal tempio.

(1 CRONACHE 9:19)

“E Sallum figlio di Core figlio di Ebiasaf figlio di Cora e i suoi fratelli della casa di suo padre, i coraiti, sull’opera del servizio, i guardiani della porta della tenda, e i loro padri sull’accampamento di Geova, i guardiani dell’entrata.”

*** it-1 p. 568 Core ***
1. Levita cheatita “dei figli di Asaf” e discendente di Cora. (Eso 6:16, 18, 21; 1Cr 9:19; 26:1) Sallum, uno dei “guardiani della porta della tenda”, è definito in 1 Cronache 9:19 “figlio di Core figlio di Ebiasaf figlio di Cora”. Questo versetto non menziona tutte le generazioni tra Sallum ed Ebiasaf, ma i nomi menzionati appartengono a questa particolare linea genealogica. In 1 Cronache 26:1 il guardiano della porta è chiamato “Meselemia figlio di Core”.

(1 CRONACHE 9:22)

“Tutti quelli che furono scelti come portinai alle soglie furono duecentododici. Furono nei loro abitati secondo la loro registrazione genealogica. Davide e Samuele il veggente ordinarono questi nel loro incarico di fiducia.”

*** it-2 p. 854 Samuele ***
Ai giorni di Samuele i filistei subirono altre sconfitte (1Sa 7:13, 14), e furono tenute speciali celebrazioni pasquali. (2Cr 35:18) Sembra inoltre che Samuele abbia preso delle disposizioni per i portinai leviti, le quali forse furono la base per l’organizzazione attuata da Davide. (1Cr 9:22) Dalla sua città, Rama, nella regione montagnosa di Efraim, Samuele ogni anno faceva un giro recandosi a Betel, Ghilgal e Mizpa, per giudicare Israele in tutte quelle località. (1Sa 7:15-17) Non abusò mai della sua posizione e fu irreprensibile nel suo servizio. (1Sa 12:2-5) Invece i suoi figli, Gioele e Abia, pervertivano la giustizia. — 1Sa 8:2, 3.

(1 CRONACHE 9:26)

“Poiché nell’incarico di fiducia c’erano quattro uomini potenti dei portinai. Erano leviti, e avevano l’incarico delle stanze da pranzo e dei tesori della casa del [vero] Dio.”

*** w05 1/10 p. 9 par. 8 Punti notevoli del libro di Primo Cronache ***
9:26, 27. I portinai leviti occupavano una posizione di grande responsabilità: erano in possesso della chiave che permetteva di accedere alle aree sacre del tempio e si dimostravano fidati aprendo ogni giorno le porte. A noi è stata affidata la responsabilità di contattare le persone del nostro territorio e di aiutarle ad adorare Geova. Non dovremmo dimostrarci affidabili e degni di fiducia come i portinai leviti?

*** w88 1/12 pp. 21-22 Il conferimento dei diplomi all’85a classe di Galaad: un’occasione gioiosa ***
Ha suscitato curiosità l’annuncio, da parte del presidente, del tema dell’oratore successivo, F. D. Songer, del Comitato dello Stabilimento: “Un incarico unico e una chiave speciale”. Songer ha imperniato i suoi commenti su 1 Cronache 9:26, 27 e su ciò che vi è detto circa i portinai leviti. ‘Il loro era un incarico unico’, ha spiegato Songer. Avevano la chiave, lo strumento che rappresentava il potere di controllo sull’accesso ai settori sacri del tempio. Erano fidati nell’aprire puntualmente le porte ogni mattina. Concludendo, Songer ha detto agli studenti: ‘Vi sono stati affidati un incarico unico e una chiave speciale, per così dire, con cui aprire di mattina in mattina l’ingresso a quelli che desiderano entrare nei cortili della vera adorazione. Abbiate buona cura di questo incarico e usate questa chiave in maniera fidata’.

(1 CRONACHE 9:27)

“E passavano la notte tutt’intorno alla casa del [vero] Dio; poiché il servizio di guardia era compito loro, ed erano incaricati della chiave, anche [di aprire] di mattina in mattina.”

*** w05 1/10 p. 9 par. 8 Punti notevoli del libro di Primo Cronache ***
9:26, 27. I portinai leviti occupavano una posizione di grande responsabilità: erano in possesso della chiave che permetteva di accedere alle aree sacre del tempio e si dimostravano fidati aprendo ogni giorno le porte. A noi è stata affidata la responsabilità di contattare le persone del nostro territorio e di aiutarle ad adorare Geova. Non dovremmo dimostrarci affidabili e degni di fiducia come i portinai leviti?

*** w88 1/12 pp. 21-22 Il conferimento dei diplomi all’85a classe di Galaad: un’occasione gioiosa ***
Ha suscitato curiosità l’annuncio, da parte del presidente, del tema dell’oratore successivo, F. D. Songer, del Comitato dello Stabilimento: “Un incarico unico e una chiave speciale”. Songer ha imperniato i suoi commenti su 1 Cronache 9:26, 27 e su ciò che vi è detto circa i portinai leviti. ‘Il loro era un incarico unico’, ha spiegato Songer. Avevano la chiave, lo strumento che rappresentava il potere di controllo sull’accesso ai settori sacri del tempio. Erano fidati nell’aprire puntualmente le porte ogni mattina. Concludendo, Songer ha detto agli studenti: ‘Vi sono stati affidati un incarico unico e una chiave speciale, per così dire, con cui aprire di mattina in mattina l’ingresso a quelli che desiderano entrare nei cortili della vera adorazione. Abbiate buona cura di questo incarico e usate questa chiave in maniera fidata’.

(1 CRONACHE 9:33)

“E questi furono i cantori, i capi dei padri dei leviti nelle stanze da pranzo, quelli esentati da doveri; poiché di giorno e di notte avevano la responsabilità di essere al lavoro.”

*** it-2 p. 350 Musica ***
Notevole importanza era attribuita al canto nel tempio. Questo è evidente dai numerosi riferimenti scritturali ai cantori e anche dal fatto che erano “esentati da doveri” propri degli altri leviti perché si potessero dedicare interamente al loro servizio. (1Cr 9:33)

(1 CRONACHE 9:35)

“E a Gabaon dimorò Ieiel, padre di Gabaon. E il nome di sua moglie era Maaca.”

*** it-1 p. 27 Abiel ***
ABIEL
(Abièl) [(mio) padre è Dio].
1. Figlio di Zeror e discendente di Becorat e di Afia, della tribù di Beniamino. Confrontando 1 Cronache 8:29-33 e 9:35-39 con 1 Samuele 9:1, 2 e 14:50, 51 c’è ragione di ritenere che Abiel sia chiamato “Ieiel” in Cronache, dato che qui viene indicato che era il padre di Ner, il quale diventò padre di Chis, padre di Saul. Anche 1 Samuele 14:50, 51 indica che Abiel (o Ieiel) era padre di Ner. Da Cronache risulta che Ieiel (o Abiel) ebbe altri nove figli, uno dei quali di nome Chis, e questo primo Chis sarebbe quindi lo zio dell’omonimo figlio di Ner.
In base al presupposto che Abiel e Ieiel fossero la stessa persona, si arriva alla genealogia indicata nel riquadro.
[Diagramma]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
Afia (discendente di Beniamino)
Becorat
Zeror
Abiel o Ieiel
Abdon Zur Chis Baal Ner Nadab Ghedor Ahio Zaccaria Miclot
(Zecher)
Abner Chis
Saul
Perciò, quando leggiamo in 1 Samuele 9:1 che Chis (cioè il secondo Chis, padre di Saul) era “figlio di Abiel”, sembra che ciò vada inteso nel senso che era nipote di Abiel, come accade spesso nelle genealogie bibliche dove uno o più anelli vengono semplicemente omessi.

*** it-1 p. 27 Abiel ***
La narrazione di 1 Cronache (8:33; 9:39) sembra essere assai precisa nel presentare Ner come il diretto padre del secondo Chis, e fra le due narrazioni questa sembra senza dubbio la più esplicita. — Vedi CHIS nn. 2 e 3.

(1 CRONACHE 9:39)

“In quanto a Ner, generò Chis; Chis, a sua volta, generò Saul; Saul, a sua volta, generò Gionatan e Malchi-Sua e Abinadab ed Esbaal.”

*** it-1 p. 27 Abiel ***
ABIEL
(Abièl) [(mio) padre è Dio].
1. Figlio di Zeror e discendente di Becorat e di Afia, della tribù di Beniamino. Confrontando 1 Cronache 8:29-33 e 9:35-39 con 1 Samuele 9:1, 2 e 14:50, 51 c’è ragione di ritenere che Abiel sia chiamato “Ieiel” in Cronache, dato che qui viene indicato che era il padre di Ner, il quale diventò padre di Chis, padre di Saul. Anche 1 Samuele 14:50, 51 indica che Abiel (o Ieiel) era padre di Ner. Da Cronache risulta che Ieiel (o Abiel) ebbe altri nove figli, uno dei quali di nome Chis, e questo primo Chis sarebbe quindi lo zio dell’omonimo figlio di Ner.
In base al presupposto che Abiel e Ieiel fossero la stessa persona, si arriva alla genealogia indicata nel riquadro.
[Diagramma]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
Afia (discendente di Beniamino)
Becorat
Zeror
Abiel o Ieiel
Abdon Zur Chis Baal Ner Nadab Ghedor Ahio Zaccaria Miclot
(Zecher)
Abner Chis
Saul
Perciò, quando leggiamo in 1 Samuele 9:1 che Chis (cioè il secondo Chis, padre di Saul) era “figlio di Abiel”, sembra che ciò vada inteso nel senso che era nipote di Abiel, come accade spesso nelle genealogie bibliche dove uno o più anelli vengono semplicemente omessi.

*** it-1 p. 27 Abiel ***
La narrazione di 1 Cronache (8:33; 9:39) sembra essere assai precisa nel presentare Ner come il diretto padre del secondo Chis, e fra le due narrazioni questa sembra senza dubbio la più esplicita. — Vedi CHIS nn. 2 e 3.

*** it-2 p. 55 Is-Boset ***
IS-BOSET
(Is-Bòset) [uomo di vergogna].
Il minore dei quattro figli di Saul e suo successore al trono. Dalle genealogie risulta che si chiamava anche Esbaal, che significa “uomo di Baal”. (1Cr 8:33; 9:39) Ma altrove, per esempio in 2 Samuele, è chiamato Is-Boset, nome in cui “baal” è sostituito da “Boset”. (2Sa 2:10) Il termine ebraico bòsheth ricorre in Geremia 3:24 dove è reso “cosa vergognosa” (Di, NM), “vergogna” (Ga, VR). In altri due casi bàʽal e bòsheth vengono accostati in un parallelismo, in cui un termine spiega e identifica l’altro. (Ger 11:13; Os 9:10) Altre volte in certi nomi propri di persona bòsheth, o una forma derivata, sostituisce bàʽal, ad esempio “Ierubbeset” per “Ierubbaal” (2Sa 11:21; Gdc 6:32) e “Mefiboset” per “Merib-Baal”, quest’ultimo nipote di Is-Boset. — 2Sa 4:4; 1Cr 8:34; 9:40.
Non si conosce la ragione di queste sostituzioni o doppi nomi. Secondo una teoria proposta da alcuni studiosi, i doppi nomi si spiegherebbero con un’alterazione fatta quando il nome comune “baal” (proprietario; signore) cominciò a identificarsi quasi esclusivamente con l’abominevole dio cananeo della fertilità, Baal. Tuttavia, nello stesso libro biblico di 2 Samuele in cui si trova la storia di Is-Boset, si legge che Davide, in onore del Signore Geova, dà a un luogo di battaglia il nome Baal-Perazim (che significa “proprietario di brecce”), poiché, dice, “Geova ha fatto irruzione fra i miei nemici”. (2Sa 5:20) Un’altra ipotesi è che il nome Is-Boset potesse essere profetico dell’ingloriosa morte di quell’uomo e della tragica fine della dinastia di Saul.

(1 CRONACHE 9:40)

“E il figlio di Gionatan fu Merib-Baal. In quanto a Merib-Baal, generò Mica.”

*** it-2 p. 262 Merib-Baal ***
In 1 Cronache 9:40 il nome Merib-Baal ricorre due volte con grafia ebraica leggermente diversa (Merìv bàʽal e Meri-vàʽal). La prima forma è usata anche in 1 Cronache 8:34. Il fatto che sia Mefiboset che Merib-Baal avessero un figlio di nome Mica fa pensare che fossero la stessa persona. (Cfr. 2Sa 9:12 con 1Cr 9:40). In ebraico anche la grafia del primo “Mica” è leggermente diversa da quella del secondo.

(1 CRONACHE 10:1)

“E i filistei, da parte loro, fecero guerra a Israele; e gli uomini d’Israele fuggivano d’innanzi ai filistei e cadevano uccisi sul monte Ghilboa.”

*** it-1 p. 746 Epoca di Davide, L’ ***
Ghilboa (M.) 1Cr 10:1-6

(1 CRONACHE 10:10)

“Infine misero la sua armatura nella casa del loro dio, e il suo teschio lo fissarono alla casa di Dagon.”

*** it-1 pp. 185-186 Archeologia ***
Di particolare interesse è stata la scoperta di templi cananei a Bet-San. In 1 Samuele 31:10 si legge che i filistei misero l’armatura del re Saul “nella casa delle immagini di Astoret, e fissarono il suo cadavere alle mura di Bet-San”, mentre in 1 Cronache 10:10 si legge: “Misero la sua armatura nella casa del loro dio, e il suo teschio lo fissarono alla casa di Dagon”. Due dei templi scoperti erano dello stesso periodo e uno risulta essere stato il tempio di Astoret, mentre l’altro si ritiene fosse quello di Dagon, in armonia con i versetti citati sopra in quanto all’esistenza di due templi a Bet-San.

*** it-1 p. 357 Bet-Sean ***
All’epoca del re Saul Bet-Sean apparteneva ai filistei, e dopo la sconfitta di Saul sul vicino monte Ghilboa i filistei vittoriosi misero l’armatura di Saul “nella casa delle immagini di Astoret” e la sua testa nella casa di Dagon, e appesero i cadaveri di Saul e dei suoi figli sulle mura di Bet-San (Bet-Sean), evidentemente nella parte interna di fronte alla piazza della città. Coraggiosi e audaci israeliti di Iabes-Galaad, distante 20 km circa sull’altra sponda del Giordano, ricuperarono le salme, forse penetrando nella città di notte. — 1Sa 31:8-13; 2Sa 21:12; 1Cr 10:8-12.
In armonia con quanto sopra, negli scavi di Tell el-Husn sono state scoperte le rovine di due templi, uno dei quali ritenuto il tempio di Astoret, mentre l’altro, più a S, secondo alcuni sarebbe il tempio di Dagon.

(1 CRONACHE 10:13)

“Così Saul morì per l’infedeltà con la quale aveva agito infedelmente contro Geova circa la parola di Geova che non aveva osservato e anche per aver chiesto di una medium spiritica per consultarla.”

*** it-1 p. 709 Divinazione ***
Il naturale desiderio di conoscere il futuro viene soddisfatto quando uno adora e serve il suo grande Creatore, poiché attraverso il Suo canale di comunicazione Dio amorevolmente rivela in anticipo ciò che è bene che l’uomo sappia. (Am 3:7) Tuttavia, quando gli uomini si allontanano da Geova e abbandonano il solo che conosce dall’inizio la fine, cadono facilmente vittima dell’influenza spiritistica demonica. Saul ne è un chiaro esempio. Infatti prima si rivolgeva a Geova per conoscere gli avvenimenti futuri, ma poi, dopo essere stato tagliato fuori da ogni contatto con Dio a motivo della sua infedeltà, si rivolse ai demoni invece che alla guida divina. — 1Sa 28:6, 7; 1Cr 10:13, 14.

*** it-2 pp. 1033-1034 Spiritismo ***
Un commentario biblico fa riferimento a 1 Cronache 10:13 nella Settanta (ed. Bagster), dove sono aggiunte le parole “e il profeta Samuele gli rispose”, e sostiene l’idea suggerita da queste parole non ispirate,

(1 CRONACHE 11:7)

“E Davide prese a dimorare nel luogo di difficile accesso. Perciò la chiamarono la Città di Davide.”

*** it-1 p. 502 Città di Davide ***
Era un luogo molto adatto per una “fortezza” poiché era protetto da tre lati da profonde vallate: a O dalla valle del Tiropeon, e a E dalla valle del Chidron, che si unisce alla valle di Innom all’estremità S del contrafforte. (1Cr 11:7) Era necessario difendere la città solo a N, dove il crinale si restringeva ancora di più, rendendo assai difficile un eventuale attacco.

*** it-1 p. 1051 Gerusalemme ***
Sembra che in quel tempo la città gebusea si trovasse sulla parte S del contrafforte orientale. Gli abitanti erano sicuri dell’inespugnabilità della loro cittadella, grazie alla difesa naturale fornita dai ripidi pendii delle valli su tre lati e, probabilmente, a speciali fortificazioni a N. Era nota come il “luogo di difficile accesso” (1Cr 11:7), e i gebusei si fecero beffe di Davide dicendo che persino ‘i ciechi e gli zoppi della città’ potevano respingere i suoi attacchi. Ma Davide conquistò la città, presa d’assalto da Gioab, che riuscì a penetrarvi attraverso il “tunnel dell’acqua”. (2Sa 5:6-9; 1Cr 11:4-8)

(1 CRONACHE 11:11)

“E questo è l’elenco degli uomini potenti che appartennero a Davide: Iasobeam figlio di un acmonita, capo dei tre. Egli brandiva la sua lancia su trecento, uccisi in una sola volta.”

*** w05 1/10 p. 10 par. 3 Punti notevoli del libro di Primo Cronache ***
11:11: Perché il numero degli uccisi è di 300 e non di 800 come nel racconto parallelo di 2 Samuele 23:8? Iasobeam, o Ioseb-Bassebet, era il capo dei tre uomini di Davide più valorosi. Gli altri due uomini potenti erano Eleazaro e Samma. (2 Samuele 23:8-11) Il motivo della differenza fra i due racconti è che forse si riferiscono a gesta diverse compiute dallo stesso uomo.

*** it-2 p. 41 Ioseb-Bassebet ***
IOSEB-BASSEBET
(Iòseb-Bassèbet).
Capo dei tre principali uomini potenti di Davide. (2Sa 23:8) In 1 Cronache 11:11 è chiamato Iasobeam, probabilmente la forma più corretta. Il testo di 2 Samuele 23:8 presenta altri problemi di copiatura, che rendono necessario correggere l’oscuro testo ebraico masoretico (che sembra leggere: “Egli era Adino l’eznita”) così da leggere: “Egli brandiva la sua lancia”. (NM) Altre traduzioni rendono il brano in modo simile. (Con; Ga; Ge, nt.; PIB; VR) In questa maniera si armonizza Samuele con il libro di Cronache e con la particolare struttura del brano. Infatti si parla dei “tre”, che però diventerebbero quattro se si aggiungesse un altro nome, Adino. Inoltre, a ciascuno dei tre uomini potenti è attribuita una particolare impresa, mentre se l’abbattimento degli 800 uomini fosse opera di un altro, a Ioseb-Bassebet (Iasobeam) non ne sarebbe attribuita nessuna. — Vedi IASOBEAM n. 2.
Esiste la possibilità che l’impresa attribuita a Ioseb-Bassebet in 2 Samuele 23:8 non sia la stessa menzionata in 1 Cronache 11:11. Questo spiegherebbe perché Samuele parla di 800 uccisi e Cronache di 300.

(1 CRONACHE 11:17)

“Dopo un po’ Davide mostrò la sua brama e disse: “Oh potessi avere un sorso d’acqua della cisterna di Betleem, che è alla porta!””

*** it-1 p. 352 Betleem ***
In seguito, quand’era fuggiasco, Davide desiderò un sorso d’acqua di una cisterna di Betleem, allora avamposto dei filistei. (2Sa 23:14, 15; 1Cr 11:16, 17) Si noti che ci sono ancora tre pozzi nella parte N della città.

(1 CRONACHE 11:18)

“Allora i tre si aprirono a forza un varco nel campo dei filistei e attinsero acqua dalla cisterna di Betleem, che è alla porta, e la presero e la portarono a Davide. E Davide non acconsentì a berla, ma la versò a Geova.”

*** w12 15/11 p. 6 parr. 12-13 “Insegnami a fare la tua volontà” ***
Consideriamo cosa accadde quando espresse il forte desiderio di avere “un sorso d’acqua della cisterna di Betleem”. Tre dei suoi uomini fecero un’incursione nella città, che era occupata dai filistei, e gli portarono l’acqua. Tuttavia “Davide non acconsentì a berla, ma la versò a Geova”. Come mai? Lui stesso spiegò: “È impensabile da parte mia, riguardo al mio Dio, far questo! Dovrei io bere il sangue di questi uomini a rischio delle loro anime? Poiché a rischio delle loro anime l’hanno portata”. — 1 Cron. 11:15-19.
13 Davide conosceva la Legge e sapeva che il sangue non doveva essere consumato come cibo, ma andava versato a Geova. Comprendeva anche perché bisognava farlo: sapeva che “l’anima della carne è nel sangue”. Quella però era acqua, non sangue. Perché Davide si rifiutò di berla? Perché comprendeva il principio su cui si basava quella norma legale. Per lui quell’acqua era preziosa quanto il sangue dei tre uomini, e per questo era impensabile berla. Concluse che doveva versarla a terra. — Lev. 17:11; Deut. 12:23, 24.

(1 CRONACHE 11:19)

“E diceva: “È impensabile da parte mia, riguardo al mio Dio, far questo! Dovrei io bere il sangue di questi uomini a rischio delle loro anime? Poiché a rischio delle loro anime l’hanno portata”. E non acconsentì a berla. Queste sono le cose che fecero i tre uomini potenti.”

*** w12 15/11 p. 6 parr. 12-13 “Insegnami a fare la tua volontà” ***
Consideriamo cosa accadde quando espresse il forte desiderio di avere “un sorso d’acqua della cisterna di Betleem”. Tre dei suoi uomini fecero un’incursione nella città, che era occupata dai filistei, e gli portarono l’acqua. Tuttavia “Davide non acconsentì a berla, ma la versò a Geova”. Come mai? Lui stesso spiegò: “È impensabile da parte mia, riguardo al mio Dio, far questo! Dovrei io bere il sangue di questi uomini a rischio delle loro anime? Poiché a rischio delle loro anime l’hanno portata”. — 1 Cron. 11:15-19.
13 Davide conosceva la Legge e sapeva che il sangue non doveva essere consumato come cibo, ma andava versato a Geova. Comprendeva anche perché bisognava farlo: sapeva che “l’anima della carne è nel sangue”. Quella però era acqua, non sangue. Perché Davide si rifiutò di berla? Perché comprendeva il principio su cui si basava quella norma legale. Per lui quell’acqua era preziosa quanto il sangue dei tre uomini, e per questo era impensabile berla. Concluse che doveva versarla a terra. — Lev. 17:11; Deut. 12:23, 24.

(1 CRONACHE 11:20)

“In quanto ad Abisai fratello di Gioab, egli stesso divenne capo dei tre; e brandiva la lancia su trecento uccisi, e aveva una reputazione simile a quella dei tre.”

*** w05 1/10 p. 10 par. 4 Punti notevoli del libro di Primo Cronache ***
11:20, 21: Qual era la posizione di Abisai rispetto ai tre principali uomini potenti di Davide? Abisai non era uno dei tre uomini più potenti che servirono Davide. Tuttavia, come si legge in 2 Samuele 23:18, 19, fu il capo di 30 guerrieri e si distinse più di chiunque di loro. La reputazione di Abisai fu quasi pari a quella dei tre principali uomini potenti perché egli compì un atto potente simile a quello di Iasobeam.

(1 CRONACHE 11:21)

“Dei tre egli si distinse più degli altri due, e divenne loro capo; eppure non pervenne all’altezza dei [primi] tre. ”

*** w05 1/10 p. 10 par. 4 Punti notevoli del libro di Primo Cronache ***
11:20, 21: Qual era la posizione di Abisai rispetto ai tre principali uomini potenti di Davide? Abisai non era uno dei tre uomini più potenti che servirono Davide. Tuttavia, come si legge in 2 Samuele 23:18, 19, fu il capo di 30 guerrieri e si distinse più di chiunque di loro. La reputazione di Abisai fu quasi pari a quella dei tre principali uomini potenti perché egli compì un atto potente simile a quello di Iasobeam.

(1 CRONACHE 11:25)

“Benché si distinguesse più dei trenta, tuttavia non pervenne al rango dei [primi] tre. Comunque, Davide lo mise sulla sua propria guardia del corpo.”

*** it-1 p. 1206 Guardia ***
Il termine ebraico mishmàʽath, che basilarmente significa “uditori” ed è reso “sudditi” in Isaia 11:14, è usato a proposito della guardia del corpo di Davide (2Sa 23:23; 1Cr 11:25) e della guardia del corpo di Saul, di cui Davide era stato capo. — 1Sa 22:14.

(1 CRONACHE 11:27)

“Sammot l’harorita, Elez il pelonita,”

*** it-1 p. 1219 Harodita ***
HARODITA
Chi dimorava ad Harod o viveva nei pressi di un luogo chiamato Harod. Questo appellativo è dato a Samma ed Elica, due degli uomini potenti di Davide. (2Sa 23:8, 25) Se “Samma” e “Sammot” sono la stessa persona, allora l’appellativo “harorita” in 1 Cronache 11:27 potrebbe essere dovuto all’errata trascrizione di “harodita” da parte di uno scriba, attribuibile forse alla somiglianza fra le lettere ebraiche “r” (ר) e “d” (ד).

(1 CRONACHE 11:38)

“Gioele fratello di Natan, Mibar figlio di Agri,”

*** it-2 p. 274 Mibar ***
MIBAR
(Mìbar) [da una radice che significa “scegliere”].
Figlio di Agri; uno degli uomini potenti delle forze militari di Davide. (1Cr 11:26, 38) Alcuni hanno avanzato l’ipotesi che ci sia una discrepanza nel testo di 1 Cronache 11:38 perché nell’elenco parallelo di 2 Samuele 23:36 è menzionato Bani il gadita, non Mibar. Essi sostengono che Mibar sia un’alterazione dell’ebraico “di Zoba” e che le ultime parole di 1 Cronache 11:38 siano il risultato della lezione ben-haghrì (figlio di Agri) al posto di banì haggadhì (Bani il gadita). Questa però è solo un’ipotesi.

(1 CRONACHE 11:44)

“Uzzia l’asteratita, Sama e Ieiel, figli di Otam l’aroerita,”

*** it-1 p. 207 Aroerita ***
AROERITA
Abitante di una delle città chiamate Aroer. In 1 Cronache 11:44 Otam, padre di Sama e Ieiel, due degli uomini potenti di Davide, è chiamato l’aroerita. Il fatto che i suoi figli avevano a che fare con Davide potrebbe indicare che la città del loro padre si trovava nel territorio di Giuda. — Vedi AROER n. 3.

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