Biografie di personaggi famosi e storici nato il 12 agosto


Biografie di personaggi famosi e storici


Biografie di personaggi famosi nella storia e celebrità:


  1. Alessandra Amoroso
  2. Mario Balotelli
  3. Jean-Michel Basquiat
  4. Stefano Benni
  5. William Blake
  6. Cleopatra
  7. Francesco Crispi
  8. Cecil De Mille
  9. Ian Fleming
  10. Chiara Galiazzo
  11. Giorgio IV del Regno Unito
  12. Francesco Domenico Guerrazzi
  13. François Hollande
  14. Mark Knopfler
  15. Thomas Mann
  16. Pat Metheny
  17. Les Paul
  18. Pete Sampras
  19. Erwin Schrödinger
  20. George Stephenson
  21. Hans Urs von Balthasar

Biografia di Alessandra Amoroso

Successi in fila
12 agosto 1986

Chi è Alessandra Amoroso?


Alessandra Amoroso nasce a Galatina, in provincia di Lecce, il giorno 12 agosto dell'anno 1986. Fino all'età di ventidue anni vive a Lecce. Canta da quando è bambina e sin da giovane sono diverse le competizioni canore a livello locale a cui partecipa. All'età di diciassette anni partecipa ai provini per la trasmissione tv "Amici", di Maria De Filippi: supera i primi passi ma non arriva ad essere scelta per andare in onda. Intanto lavora come commessa in un negozio del centro di Lecce (in precedenza ha avuto anche esperienze come cameriera e animatrice).

Nel mese di giugno 2007 vince la seconda edizione del concorso pugliese "Fiori di Pesco". Ci riprova ancora con "Amici" e finalmente riesce ad entrare nella scuola, per l'ottava edizione (2008/2009) della trasmissione. Si fa apprezzare per il suo talento tanto da arrivare a incidere un singolo dal titolo "Immobile", che raggiunge la prima posizione nella classifica FIMI. Nel mese di gennaio 2009 Alessandra Amoroso accede alla fase serale di "Amici", che prevede la trasmissione in diretta in prima serata. Il 25 marzo 2009 è lei ad essere incoronata la regina, vincitrice, di "Amici": il primo premio consiste in 200.000 euro. Durante la finale le viene inoltre assegnato il premio della critica, una borsa di studio del valore di 50.000 euro. Con i soldi vinti, Alessandra Amoroso continua gli studi con il maestro Luca Jurman, suo mentore all'interno di "Amici".

Il 27 marzo 2009 esce il secondo singolo della cantante intitolato "Stupida": il brano ottiene un ottimo successo e dopo un ingresso in sordina, si piazza in prima posizione della classifica dei singoli digitali più scaricati online; "Stupida" accompagna l'uscita del primo EP di Alessandra Amoroso (stesso titolo: "Stupida"), pubblicato il 10 aprile 2009 per Sony BMG.

In breve tempo diventa disco d'oro, grazie alle sole prenotazioni; successivamente viene certificato doppio disco di platino per le oltre 200.000 copie vendute: il fenomeno testimonia la bontà e la qualità dei talent-show televisivi ma anche la qualità e il talento della cantante.

Il 6 giugno 2009 Alessandra viene insignita di due premi Wind Music Award multiplatino, per le vendite del suo EP, e della compilation "Scialla", quest'ultimo ritirato insieme agli altri concorrenti di Amici.

Lanciata nel panorama musicale italiano, viene apprezzata anche come personaggio pubblico: non fa mancare il suo impegno nel sociale e dal 3 all'8 maggio 2009 collabora con ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo) in occasione della campagna di sensibilizzazione "Un donatore moltiplica la vita". Alla fine dell'anno, il 29 dicembre 2009, diventa ufficialmente testimonial dell'associazione.

Dopo il successo tv, il clamore e i premi, arriva finalmente per Alessandra l'opportunità di lavorare veramente con la musica: affronta con passione un impegnativo tour estivo ("Stupida tour"), che la vede impegnata con le organizzazioni di Radio Norba Battiti Live, TRL On Tour e con l'"Amici tour", organizzato dalla produzione di "Amici di Maria De Filippi". Tra le sue performance live c'è anche quella, il 22 agosto 2009, alla "Notte della Taranta" a Melpignano. La sua presenza più importante è sicuramente quella del 21 giugno 2009: Alessandra Amoroso ha la grande opportunità di calcare uno dei palchi più ambiti dalle star musicali nazionali ed internazionali, quello dello stadio Meazza di Milano (San Siro): il contesto è il concerto di beneficenza "Amiche per l'Abruzzo", ideato da Laura Pausini, in favore dei terremotati d'Abruzzo (tragico evento occorso solo pochi mesi prima) a cui vengono invitate oltre quaranta artiste famose.

Alla fine del tour, il 25 settembre, esce il suo primo album di inediti: il titolo è "Senza nuvole". L'album viene anticipato dall'uscita del singolo "Estranei a partire da ieri". Il disco debutta alla posizione numero uno nella classifica FIMI, restandovi per quattro settimane consecutive. Il secondo singolo estratto dall'album è la title-track "Senza nuvole", che diventa anche parte della colonna sonora del film "Amore 14", di Federico Moccia.

Alessandra Amoroso è all'altezza di ogni opportunità che le si presenta: dopo aver partecipato il 3 ottobre come ospite a Lampedusa, alla manifestazione "O' Scià" di Claudio Baglioni, a novembre viene chiamata dal veterano Gianni Morandi, per affiancarlo nella conduzione di "Grazie a tutti", un varietà musicale che comprende quattro prime serate, Rai Uno. Insieme a Gianni Morandi registra il brano "Credo nell'amore" contenuto nell'album del cantante "Canzoni da non perdere".

Sempre nel mese di novembre del 2009, viene pubblicata una sua biografia non ufficiale e non autorizzata scritta da Angelo Gregoris e Alessandra Celentano.

All'inizio del 2010, instancabile, prende il via il "Senza nuvole live tour" e negli stessi giorni esce il terzo singolo tratto dall'album "Mi sei venuto a cercare tu".

Nel corso della terza e della quarta serata del Festival di Sanremo 2010, Alessandra Amoroso calca il palco del teatro Ariston nelle vesti di ospite duettante: interpreta il brano "Per tutte le volte che..." con Valerio Scanu, che risulterà poi vincitore del festival.

Il 2 aprile 2010 viene estratto il quarto singolo dall'album, "Arrivi tu". Nuovo impegno estivo con "Un'estate senza nuvole live tour": il disco viene certificato triplo disco di platino per le oltre 180.000 copie.

Alla fine del mese di settembre 2010 pubblica il suo secondo album di inediti dal titolo "Il mondo in un secondo", anticipato dal brano "La mia storia con te". L'album diventa disco di platino. A due mesi di distanza dall'uscita del disco, esce un nuovo singolo intitolato "Urlo e non mi senti".

Nuovo disco e nuovo tour: la data di Milano del 20 dicembre 2010 viene registrata e trasmessa su Italia Uno la sera del giorno di Natale.

Nel settembre 2013 esce il nuovo disco "Amore puro" anticipato dall'omonimo singolo che ottiene ottimi risultati.

Biografia di Mario Balotelli

Talento esplosivo
12 agosto 1990

Chi è Mario Balotelli?


Mario nasce a Palermo il 12 agosto 1990. Dall'età di quasi due anni vive a Brescia nella famiglia Balotelli, a cui viene affidato. Da subito mamma, papà e i fratelli Corrado e Giovanni (di molti anni maggiori di lui) si prendono cura del piccolo Mario.

A soli cinque anni Mario vuole giocare a calcio e inizia a vestire la maglia nella società dell'oratorio parrocchiale di Mompiano (Brescia). Subito viene aggregato ai ragazzini più grandi grazie alle eccezionali doti tecniche. Nel 2001 approda alla Lumezzane e a 15 anni esordisce nella prima squadra. Anche grazie a una deroga speciale concessa dalla Lega di serie C (per giocare tra i professionisti occorre aver compiuto 16 anni), Mario è il più giovane esordiente nella storia della categoria.

Il talento è evidente ed esplode: nell'estate del 2006 intorno a Mario Balotelli si scatena una vera e propria asta tra squadre di Serie A e B. Tutti vogliono il giovane, alto 188 centimetri, dotato di un ottimo dribbling, doti acrobatiche e una straordinaria visione di gioco. Il Lumezzane Calcio chiude la trattativa con la Fiorentina. Nel frattempo Mario ottiene un provino di cinque giorni allo stadio Camp Nou di Barcellona. Mario segna 8 gol e vive emozioni indimenticabili: i dirigenti catalani rimangono sbalorditi. I fratelli Corrado e Giovanni, partner di una società di consulenza per l'estero, si incaricano di trovargli la squadra ideale e iniziano una serie di difficili e ponderate trattative. Il loro obiettivo è trovare una squadra che possa garantire al fratellino la continuità degli studi e allo stesso tempo gli permetta di crescere e diventare un calciatore professionista.

A causa di cavilli giuridici l'affido tramite Tribunale dei Minori di Brescia alla famiglia Balotelli tarda a trasformarsi in adozione. Mario è vittima di un'anomalia: nonostante sia nato in Italia e vi abbia sempre vissuto, non ha ancora la cittadinanza italiana, cosa che causa vari problemi per le squadre estere interessate al giocatore e per le partecipazioni ai tornei oltre confine. Per ottenere la cittadinanza si dovrà attendere la maggiore età.

Intanto nelle trattative si inserisce l'Inter di Moratti che offre un progetto serio di crescita professionale e personale. Il 31 agosto 2006 Balotelli passa ufficialmente all'F.C. Internazionale. Gioca con la squadra degli Allievi Nazionali e ne diventa perno insostituibile. Segna gol a raffica, la sua media è di 19 gol in 20 partite. Dopo soli quattro mesi passa alla categoria Primavera. Nonostante la sua giovanissima età lascia un segno indelebile: 8 gol in 11 partite. Segna 90° minuto nella finale Scudetto di Bressanone, contro la Sampdoria, permettendo all'Inter di aggiudicarsi lo scudetto Primavera.

A 17 anni arriva l'esordio in prima squadra nel finale della partita di campionato Cagliari ? Inter (17 dicembre 2007). Mario entra in campo a due minuti dalla fine. L'occasione per giocare da titolare arriva poco dopo, in Coppa Italia. Il 19 dicembre 2007, a Reggio Calabria, Mario gioca novanta minuti (Reggina-Inter) e firma una doppietta.

Le vacanze di Natale sono un'occasione per volare in Brasile, ospite del Progetto Mata Escura-Mata Atlantica a Salvador de Bahia. Con i bambini brasiliani Mario socializza e improvvisa partite di calcio. Dalle favelas bahiane dove ha trascorso il Capodanno, Mario si trova poi catapultato a Dubai, negli Emirati Arabi, per il ritiro con la prima squadra. La Dubai Cup lo vede in campo contro l'Ajax. Prima colpisce la traversa con un destro, poi segna un gol ai rigori.

Nel 2009 i media parlano di Mario Balotelli come di un nuovo fenomeno. Si tratta di uno dei primi cinque giovani più valutati in Europa e a detta degli esperti uno dei 90 più forti al mondo.

Il talento infatti non tarda a esplodere: nel 2010 vola in Inghilterra per giocare con il Manchester City allenato da Roberto Mancini. Nel 2012 "Super Mario" è protagonista con la nazionale azzurra dei campionati europei, persi purtroppo in finale contro le "furie rosse" spagnole. Proprio subito dopo la finale la sua fidanzata Raffaella Fico annuncia che la coppia aspetta un figlio. Mario diventa papà di Pia il 6 dicembre successivo. Poche settimane più tardi, alla fine di gennaio 2013, viene acquistato da una nuova squadra: torna a Milano ma questa volta vestirà la maglia rossonera del Milan.

Nel mese di agosto 2014 viene annunciato che Balotelli lascerà il Milan: ad attenderlo sarà la squadra inglese del Liverpool.

Biografia di Jean-Michel Basquiat

Raggianti visioni
22 dicembre 1960
12 agosto 1988

Chi è Jean-Michel Basquiat?


Jean-Michel Basquiat nasce a Brooklyn, New York, il 22 dicembre 1960, da Gerard, haitiano, e Matilde, di origini portoricane. Sin da piccolo Basquiat mostra interesse per l'arte, spinto dalla madre che lo accompagna in giro per i musei di New York.

Nel 1968 i genitori divorziano. Nel 1976 si iscrive alla "City as A School", istituto sperimentale per ragazzi talentuosi che però trovano difficoltà nelle scuole tradizionali. A 17 anni assieme al suo amico Al Diaz prova per la prima volta l'LSD, e comincia a riempire le strade di Manhattan di graffiti, firmandosi SAMO, acronimo per Same Ol' Shit (la solita vecchia merda). I suoi graffiti contengono spesso frasi rivoluzionarie o apparentemente insensate, come SAMO© SAVES IDIOTS (SAMO© salva gli idioti).

Nel 1978 il settimanale gratuito Village Voice dedica un articolo alle opere di SAMO. Lo stesso anno Basquiat lascia la scuola e la casa paterna, mantenendosi con la vendita di magliette e cartoline per strada. Per molto tempo dorme in un cartone in un parco di New York. Lo stesso anno incontra Andy Warhol in un ristorante di Soho, al quale vende una cartolina per un dollaro, senza suscitare però troppo interesse nel famoso artista.

Nel giro di poco tempo, ottiene un discreto successo negli ambienti culturali dell'Est Village, grazie alle ripetute apparizioni televisive al programma TV Party di Glenn O'Brien. Durante le registrazioni incontra Michael Holman con il quale fonda il gruppo musicale Gray, il cui nome si ispira al famoso libro di illustrazioni scientifiche Gray's Anatomy, pubblicato in Gran Bretagna nel 1860. Due anni dopo si unisce alla band anche Vincent Gallo, musicista e attore di successo. Basquiat appare anche nel documentario Downtown 81, sempre di Glen O'Brien, che uscirà nelle sale cinematografiche solo nel 2001.

La carriera di Basquiat comincia a decollare, come musicista e soprattutto come artista. Nel 1980 partecipa all'esposizione collettiva The Times Square Show, organizzata dal COLAB (Collaborative Projects Incorporated, collettivo di giovani pittori newyorchesi). Nel 1981 partecipa alla retrospettiva New York/New Wave, insieme ad altri artisti come Robert Mapplethorpe e Keith Haring. Nello stesso anno Rene Ricard, poeta e famoso critico, pubblica su Artforum magazine un articolo su di lui, intitolato "The Radiant Child" (letteralmente, Il figlio raggiante).

Basquiat espone le proprie opere nelle più importanti gallerie, entrando in contatto con i famosi artisti che irrompono sulla scena newyorchese di quegli anni, come Francesco Clemente, David Salle e Julian Schnabel. Nell'autunno del 1982 ha una relazione con una giovane cantante italoamericana, all'epoca ancora sconosciuta, di nome Madonna. Nello stesso periodo entra nella Factory di Andy Warhol.

La conoscenza di Warhol influisce profondamente sulle opere di Basquiat; i due infatti intraprendono una proficua collaborazione, tanto che allestiscono assieme una mostra il cui manifesto li ritrae come protagonisti di un incontro di boxe. Intanto il giovane pittore di origini haitiane inizia ad esporre, oltre che a New York, in tutte le capitali mondiali, come la Galerie Bischofberger di Zurigo, la Delta di Rotterdam, la Kestner Gesellschaft di Hannover, o la Akira Ikeda di Tokio. Il 10 febbraio 1985 il New York Times Magazine gli dedica la copertina, con il titolo: "New Art, New Money: The Making of an American Artist" (Arte nuova, nuovi soldi, la nascita di un artista americano), consacrandolo come astro nascente della pittura statunitense.

I lavori di Basquiat riflettono soprattutto la condizione della comunità afroamericana. Le figure semplici, i bambini che giocano sullo sfondo della metropoli nordamericana, in cui le parole, spesso cancellate, irrompono sulla tela come parte integrante, sia concettuali che decorative. Lo stesso Basquiat afferma: "cancello le parole, in modo che le si possano notare - il fatto che siano oscure spinge a volerle leggere ancora di più". Il talento di Basquiat potrebbe essere sintetizzato con le parole di Henry Geldzahle, per anni curatore del Metropolitan Museum of Art: "il suo lavoro nasce come concezione, enigmatica e concettuale di simboli e parole, eseguita con l'incisiva semplicità delle tarde iscrizioni romane".

Basquiat però è un personaggio oscuro, incapace di bilanciare il successo artistico con i propri demoni interiori. Sin da giovane aveva sempre fatto uso di droghe, ma, a quanto scrive la biografa Phoebe Hoban, dopo la morte di Warhol, nel 1987, diventa sempre più depresso e paranoico. Tanto che il 12 agosto 1988, a soli 27 anni, muore nel suo loft newyorkese per un mix di cocaina ed eroina (in slang, speedball). In uno degli ultimi appunti prima della morte lascia una riflessione proprio sul successo: "Da quando avevo 17 anni, ho sempre pensato che sarei diventato una star. Dovrei pensare ai miei eroi, Charlie Parker, Jimi Hendrix… avevo un'idea romantica di come le persone diventassero famose".

Nel 1996 è uscito il film "Basquiat", diretto da Julian Schnabel, interpretato da Jeffrey Wright, e con David Bowie nei panni di Andy Warhol (nel cast anche Benicio Del Toro, Dennis Hopper, Gary Oldman, Christopher Walken, Willem Dafoe e Courtney Love). Il 14 maggio 2002 la casa d'asta Christie's ha battuto per 5.509.500 dollari il quadro "Profit I", opera di Basquiat in precedenza appartenuta al batterista dei Metallica Lars Ulrich. È la cifra più alta per un una sua opera, ma il 15 maggio del 2007, la casa d'asta newyorchese Sotheby's ha venduto un'opera senza titolo di Basquiat per 14.6 milioni di dollari. Il 12 novembre 2008, Lars Ulrich ha venduto "Untitled (Boxer)" per 12 milioni di dollari.

Biografia di Stefano Benni

Cuore di satiro
12 agosto 1947

Chi è Stefano Benni?


Genio della satira italiana, Stefano Benni è conosciuto dai lettori più informati per i brillanti e sapidi articoli che nell'arco della sua ormai lunga carriera sono periodicamente apparsi su vari quotidiani e periodici italiani. Da "Panorama" a "la Repubblica", da "il manifesto" a "MicroMega", passando dall'indimenticabile "Cuore", la sua produzione rappresenta un impietoso ritratto dei vizi e dei difetti dell'Italia degli ultimi decenni, con i suoi aspetti grotteschi e surreali, tali da superare talvolta le stesse capacità della satira.

Con il suo sguardo rigorosamente di sinistra Benni è riuscito a farci ridere delle pochezze tipiche della politica più meschina e abborracciata, così come degli episodi più eclatanti che ci assediano dalle pagine dei giornali. Benni però è anche uno scrittore coi fiocchi, una penna dall'abilità sconcertante. A riprova di questa affermazione basterebbe leggere i racconti contenuti ne "Il bar sotto il mare", uno dei suoi tanti libri. Vi si trovano parodie di vari stili di scrittura e, se il primo racconto raggiunge il sublime nella parafrasi del minimalismo alla McInerney, "Il mistero di Oleron" è stupefacente nella mimesi del tipico racconto d'orrore ottocentesco, rifacimento che non ha nulla da invidiare ai vari Edgar Allan Poe, Love-Peackock, Lovecraft e via elencando.

Personaggio assai schivo e riservato Stefano Benni si concede pochissimo ai media così come rarissime sono le sue interviste, per non parlare delle apparizioni televisive.

Nato il 12 agosto 1947 ha iniziato a pubblicare alcune delle migliori opere della narrativa italiana negli anni '80 e '90.

Presso l'editore Feltrinelli, dopo la raccolta di poesie satiriche "Prima o poi l'amore arriva" (1981), è la volta del romanzo satirico-fantascientifico "Terra!" (1983) che lo pone all'immediata attenzione della critica europea. Dopo la parentesi de "I meravigliosi animali di Stranalandia" (1984) con i disegni di Pirro Cuniberti che lo avvicinano alla linea fantastica-ironica di Gianni Rodari, tenta il romanzo più impegnato con "Comici spaventati guerrieri" (1986), una critica neanche tanto velata della condizione urbana:

verrà realizzato un film che sviluppa alcune delle idee implicite nel romanzo stesso.

In qualità di saggista ha collaborato a "Futuro news", ed. Fanucci, e ad un'iniziativa editoriale dell'ed. Franco Muzzio.

I lavori seguenti sono una continua crescita con la composizione di opere di carattere fantastico fortemente legate alla situazione politica e sociale contemporanea. Altri suoi libri sono: "L'avventura", "Baol", Una tranquilla notte di regime", "La compagnia dei celestini", "Spiriti", "Saltatempo" (Premio Bancarella 2001), le raccolte di racconti (oltre al già citato "Il bar sotto il mare"), "L'ultima lacrima", "Bar sport", "Bar sport duemila" e le raccolte di brani teatrali "Teatro" e "Teatro2".

Per Feltrinelli ha diretto la collana "Ossigeno"; ha curato la regia e la sceneggiatura del film "Musica per vecchi animali" (1989) e ha allestito col musicista Paolo Damiani lo spettacolo di poesia e jazz, "Sconcerto" (1998).

È ideatore della "Pluriversità dell'Immaginazione" e dal 1999 cura la consulenza artistica del festival internazionale del jazz "Rumori mediterranei" che si svolge ogni anno a Roccella Jonica.

Biografia di William Blake

L'arte incisiva
28 novembre 1757
12 agosto 1827

Chi è William Blake?


William Blake, poeta, pittore, artista incisore di grandissimo talento, è l'ideatore di una tecnica innovativa per la realizzazione di opere di sorprendente forza di immaginazione, per le quali è ricordata la sua grande capacità di trasferire nel mondo reale le sue visioni spirituali.

William Blake nasce il 28 novembre 1757 a Londra, nel quartiere di Soho. La famiglia composta da sei figli è benestante; il padre James Blake è commerciante di maglieria. William non frequenta la scuola: è la madre Catherine a occuparsi della sua educazione. Il giovane Blake mostra un precoce talento per l'arte che il padre non esita ad incoraggiare.

All'età di dieci anni William inizia a frequentare la scuola di disegno di Henry Pars nello Strand. Terminati gli studi inizia un apprendistato come incisore, facendo la prima esperienza nello studio di uno degli artisti più noti nel suo campo, William Ryland. Il rapporto di William Blake con il maestro è però conflittuale e nel 1783 entra in un altro studio, quello di James Basire, un altro incisore meno conosciuto.

Di carattere introverso Blake non va molto d'accordo con i compagni e questo motivo lo porta a passare molto tempo in solitudine, chiuso nell'Abbazia di Westminster, lavorando a schizzi preparatori per illustrazioni destinate a libri d'antiquariato. E' proprio in questo periodo che nasce in William la grande passione per l'arte medievale.

Nel 1779 termina il suo apprendistato con Basire e l'8 ottobre dello stesso anno si iscrive presso la scuola d'arte più prestigiosa d'Inghilterraalla, la Royal Academy of Arts. La sua esperienza qui è breve ed infelice, segnata dall'ostilità nei confronti di Sir Joshua Reynolds, preside dell'Accademia. Tuttavia Blake coltiva importanti amicizie fra gli studenti.

Nel 1780 un suo acquarello viene esposto al pubblico nelle sale della Royal Academy; sempre in quell'anno inizia a ricevere le prime commissioni come incisore.

Il 18 agosto 1782, nonostante il parere contrario del padre, William Blake sposa Catherine Boucher, figlia ventenne di un fioraio ambulante. Grazie all'aiuto del marito Catherina impara a scrivere e leggere; non avranno figli ma vivranno un'unione molte felice. Successivamente Catherine aiuterà il marito nelle varie fasi del suo lavoro come editore.

Nel 1783 Blake pubblica il suo primo libro illustrato "Schizzi poetici". Solo un anno più tardi muore il padre: William Blake diventa editore e commerciante di stampe, purtroppo in breve l'impresa fallisce.

In questi anni ospita in casa il fratello minore Robert: per la coppia diventa il figlio che non hanno mai avuto; ma un'altra tragedia si consuma quando nel febbraio del 1787, a soli diciannove anni, Robert muore di tisi.

La figura del fratello continua ad ossessionare Blake che si convince che il fratello defunto gli sarebbe apparso per aiutarlo a risolvere i problemi relativi ad una nuova tecnica di stampa.

L'obiettivo di Blake era quello di combinare testi poetici ed illustrazioni sulla medesima lastra, elaborando un nuovo metodo di stampa che rendesse possibile l'operazione.

Blake battezza questa tecnica "stampa miniata" ed il primo esempio è costituito dalla raccolta peotica "Canti dell'innocenza" terminata nel 1789. Nel 1794 pubblica i "Canti dell'esperienza".

Secondo l'artista, le due parti illustravano esattamente gli "stati opposti dell'animo umano": i primi sono meditazioni sull'infanzia, i secondi (che comprendono il famoso "Tyger, Tyger") riguardano l'innocenza perduta dell'età adulta.

Fra queste due raccolte poetiche si colloca il più importante fra i lavori in prosa di William Blake, "Il matrimonio del Cielo e dell'Inferno", pubblicato nel 1793 come libro miniato, una complessa opera filosofica in cui esprime la rivolta contro i valori consolidati della sua epoca.

Blake realizza poi una serie di monotipi conosciuti generalmente con il nome di "grandi stampe a colori". Se ne conoscono dodici - di alcune esiste anche più di un esemplare - ma è certa l'esistenza almeno di un altro monotipo, che pare non sia giunto sino a noi. Si tratta probabilmente di vari soggetti ispirati alla Bibbia, a William Shakespeare e a Milton.

Purtroppo le opere non ottengono il successo sperato e l'artista fatica a guadagnarsi da vivere come incisore.

Conosce improvvisa fortuna quando nel 1795 l'amico Flaxman lo presenta a Thomas Butts, funzionario pubblico, che a partire dal 1799 e per i vent'anni successivi sarà suo mecenate: Butts versa a Blake un regolare stipendio e riempie la casa delle sue opere.

Nel 1803 a causa di una lite con un soldato ubriaco, Blake viene denunciato ed accusato di essere responsabile della lite, ma soprattutto viene accusato di aver pronunciato frasi sediziose contro il re e l'esercito.

L'11 gennaio 1804 si tiene il processo e grazie all'intervento di un amico venne assolto.

Nel 1809 Blake alleste una mostra nella casa natale che purtroppo si rivela un disastro. All'età di cinquant'anni Blake si sente un fallito agli occhi del mondo.

Gli anni che seguono sono tra i più tormentati della sua esistenza, con frequenti difficoltà economiche superate solo grazie all'appoggio del devoto Butts.

Nel 1818 incontra l'altro suo grande mecenate, John Linnell, all'epoca ritrattista e paesaggista di discreto successo. Proprio grazie a Linnell l'ultimo decennio della vita Blake si trasforma in un periodo sereno e produttivo, senza più l'assillo di problemi economici.

A partire dal 1821 inizia a lavorare alle tavole per "Il libro di Giobbe" e per la "Divina Commedia" di Dante Alighieri. Quest'ultimo lavoro comprende alcuni dei più grandi capolavori di William Blake, purtroppo la morte gli impedirà di portare a termine l'opera.

L'ultimo grande libro miniato di William Blake è "Gerusalemme", realizzato tra il 1804 ed il 1820.

Negli ultimi anni Blake soffre di quelli che egli chiama "tremori improvvisi"; si ammala di itterizia. La morte sopraggiunge il 12 agosto 1827, all'età di sessantanove anni.

Biografia di Cleopatra

Anno di nascita: 69 A.C.
12 agosto 30 A.C.

Chi è Cleopatra?


La regina egiziana più nota della storia, Cleopatra VII Thea Philopatore, nasce ad Alessandria D'Egitto nel 69 a.C. E' la figlia del faraone Tolomeo XII e alla morte del padre, avvenuta nel 51 a.C., viene costretta a sposare il fratello dodicenne Tolomeo XII con il quale ascende al trono. Il fratello però, durante il terzo anno di regno, incoraggiato anche dai suoi consiglieri, uno dei quali pare sia il suo amante, esilia la giovane sorella che trova rifugio in Siria.

Dall'esilio Cleopatra riesce a perorare così bene la propria causa da ottenere che, con l'arrivo di Giulio Cesare, possa rivendicare a pieno i propri diritti di regina. Cleopatra, nonostante la giovane età, non è affatto una donna arrendevole ma anzi intelligente, colta, e poliglotta (pare che sia in grado di parlare sette o addirittura dodici lingue ed è la prima regina macedone ad imparare l'egiziano per meglio governare il suo popolo) e, soprattutto, è perfettamente conscia del proprio fascino.

La storia dell'incontro trai due è ormai quasi leggenda: Giulio Cesare giunge in Egitto all'inseguimento di Pompeo, di cui gli viene fatta ritrovare solo la testa. Ad uccidere Pompeo sono stati i sicari del faraone Tolomeo che tenta in questo modo di ottenere i favori di Cesare. Mentre questi è a palazzo, però, gli arriva in dono un tappeto prezioso che comincia a srotolarsi e dal quale esce la splendida regina diciottenne Cleopatra.

Molto si è scritto sulla storia d'amore dei due e persino favoleggiato, probabilmente l'unione è frutto di calcolo da parte sia di Cleopatra che di Giulio Cesare, interessato ad un alleanza con l'Egitto per motivi economici. Dalla relazione nasce un figlio, a cui danno il nome di Tolomeo Cesare o Cesarione.

Cesare intanto sconfigge gli egiziani, uccide il giovane faraone Tolomeo XII e insedia sul trono proprio Cleopatra. Nel rispetto però delle tradizioni egiziane, Cleopatra deve dividere il nuovo trono con il fratello minore Tolomeo XI, che è costretta a sposare. Una volta assicurata la stabilità del regno, si trasferisce a Roma con figlio al seguito e qui vive ufficialmente come amante di Cesare.

L'intento politico di Cleopatra, che si rivela un'ottima stratega, è comunque quello di proteggere l'integrità del suo regno dal sempre più invadente espansionismo romano. La sorte del povero Cesarione non sarà però felice, nonostante la sua discendenza; il vero erede maschio di Cesare verrà considerato Caio Giulio Cesare Ottaviano, il quale si libererà dell'importuno discendente alla prima occasione.

Dopo l'assassinio di Giulio Cesare nelle idi di marzo del 44 a.C, la situazione politica non consente più a Cleopatra di rimanere a Roma, ed ella riparte per l'Egitto. Secondo alcune fonti, tornata in patria, avvelena il fratello Tolomeo XI e governa con il figlio Cesarione.

Alla fine della guerra civile seguita alla morte di Giulio Cesare, Cleopatra si lega ad Antonio. Marco Antonio ha il compito di governare le province Orientali e durante una campagna, intrapresa per sedare una rivolta, incontra Cleopatra. Caratterizzato da una personalità esuberante e vivace, resta affascinato dalla regina egiziana e tra i due ha inizio una relazione. Mentre si trova alla corte di Alessandria ad Antonio giunge la notizia della morte della moglie Fulvia, responsabile di aver capeggiato una rivolta contro Ottaviano.

Antonio torna a Roma e, per rinsaldare il legame con Ottaviano, ne sposa la sorella Ottavia nel 40 a.C. Insoddisfatto però dalla condotta di Ottaviano nella guerra ingaggiata contro i Parti, Antonio finisce per tornare in Egitto, dove Cleopatra ha avuto nel frattempo due gemelli, ai quali seguirà un terzo figlio e il matrimonio tra i due, nonostante Antonio sia ancora sposato con Ottavia. Cleopatra, da ambiziosa e scaltra regina qual'è, vorrebbe costituire con Antonio una sorta di grande regno, la cui capitale dovrebbe essere la più evoluta Alessandria d'Egitto e non Roma. Ella concede dunque ad Antonio l'uso delle milizie egiziane, con le quali egli conquista l'Armenia.

Cleopatra viene nominata regina dei re, associata al culto della dea Iside e nominata reggente con il figlio Cesarione. Le manovre della coppia preoccupano Ottaviano che induce Roma a dichiarare guerra all'Egitto. Le milizie egiziane guidate da Antonio e quelle romane guidate da Ottaviano si scontrano ad Azio il 2 settembre del 31 a.C.: Antonio e Cleopatra vengono sconfitti.

Nel momento in cui i romani giungono ad espugnare la città di Alessandria, i due amanti si risolvono al suicidio. E' il 12 agosto dell'anno 30 a.C.

In realtà Antonio si suicida a seguito della falsa notizia del suicidio della sua Cleopatra, la quale, a sua volta, si suicida facendosi mordere da un aspide.

Alcuni studi effettuati di recente smentiscono tuttavia la possibilità che ella sia potuta morire a seguito del morso di un aspide. Cleopatra è una grande esperta di veleni e sa che utilizzando quella metodologia la sua agonia sarebbe molto lunga. Probabilmente deve aver escogitato questa storia per apparire al suo popolo ancor più come la reincarnazione di Iside, ma deve essersi avvelenata usando una miscela di veleni preparata in precedenza.

Biografia di Francesco Crispi

Il grande sogno di una nazione
4 ottobre 1818
12 agosto 1901

Chi è Francesco Crispi?


Francesco Crispi nasce a Ribera (Agrigento) il 4 ottobre 1818. I suoi genitori sono Tommaso Crispi, un commerciante di granaglie che ha anche ricoperto la carica di sindaco di Ribera per due volte, e Giuseppina Genova. Francesco, alla nascita, viene battezzato con rito greco secondo le tradizioni della Santa Chiesa Orientale, perché per linea paterna discende da una famiglia di origine albanese; il nonno paterno, infatti, è un prete della Chiesa cattolica italo-greca, mentre lo zio Giuseppe è un vescovo e rettore di un seminario greco-albanese.

Francesco trascorre un'infanzia serena in Sicilia, a Ribera, con i suoi genitori. E' un bambino gioviale, che socializza con i suoi coetanei con cui si diverte in giro per il Paese. Frequenta la scuola elementare di Villafranca Sicula e nel periodo compreso tra il 1828 e il 1835 studia presso il seminario greco-albanese, dove per un certo periodo ha lavorato anche lo zio Giuseppe. Due anni dopo, senza dire nulla alla sua famiglia, si unisce in matrimonio con Rosa D'Angelo da cui ha due figli.

Pochi anni dopo un evento drammatico colpisce profondamente Crispi, infatti, muoiono i sue due figli e la moglie. In seguito a questo tragico episodio, si iscrive presso l'Università di Palermo, dove si dedica allo studio delle materie giuridiche. Di lì a poco fonda anche un giornale che lui stesso dirige, "L'Oreteo. Nuovo giornale di utili conoscenze e letteratura". Nel 1843 ottiene la laurea in giurisprudenza e, potendo esercitare la professione di avvocato, si trasferisce nella città di Napoli. In occasione dei moti insurrezionali scoppiati nella città di Palermo, cinque anni dopo torna in Sicilia e combatte accanto agli insorti che vogliono ottenere l'indipendenza. Gli insorti riescono ad avere la meglio, ottenendo la vittoria.

In questa circostanza Crispi entra a far parte del Parlamento siciliano e del nuovo governo provvisorio. Il 15 maggio 1849 però il governo provvisorio crolla, poiché viene restaurato il governo borbonico. Non ottiene l'amnistia, per cui è costretto a lasciare la Sicilia per rifugiarsi in Piemonte, dove per guadagnarsi da vivere lavora come giornalista. Quattro anni dopo è costretto a lasciare anche il Piemonte, poiché è coinvolto nella cospirazione organizzata da Mazzini e i suoi uomini a Milano. Trova riparo a Malta, dove sposa Rosalia Montmasson e in un secondo momento a Parigi, da cui però viene nuovamente espulso.

In quest'occasione fugge a Londra, dove lo accoglie Giuseppe Mazzini. Qui continua a lottare per un' Italia unita. Presto torna in Italia, dove si batte ancora per il grande sogno nazionale. Viaggia in incognito in Sicilia con l'obiettivo di preparare l'insurrezione siciliana del 1860. Insieme a Garibaldi e ai suoi uomini, prende parte alla spedizione dei Mille iniziata il 5 maggio dello stesso anno con lo sbarco di Marsala, in Sicilia. Finalmente la Sicilia è libera e Garibaldi ha il controllo dell'isola. Crispi diventa il Ministro degli Interni del governo provvisorio siciliano per poco tempo a causa delle incomprensioni tra Garibaldi e gli uomini di Cavour.

Presto diventa il segretario di Garibaldi e dopo aver contribuito alla realizzazione del suo grande sogno, l'Unità nazionale, nel 1861 entra a far parte del nascente Parlamento italiano. Milita all'interno del Partito Repubblicano, schierandosi apertamente nella sinistra estrema. Tre anni dopo invece appoggia la corrente monarchica, affermando che la forma di governo monarchica unisce l'Italia, mentre la forma repubblicana la divide.

Nel 1866 rifiuta la proposta fattagli da Bettino Ricasoli, ovvero di entrare a far parte del suo governo e l'anno successivo cerca di far si che i garibaldini non invadano lo Stato pontificio. In quegli anni cerca in tutti i modi di intervenire per cercare di frenare un'eventuale alleanza tra l'Italia e la Francia, che all'inizio degli anni Settanta del 1800 è coinvolta nella guerra contro la Prussia. Inoltre è favorevole allo spostamento del governo Lanza nella città di Roma. Nel 1873 appoggia la candidatura di Agostino De Pretis come Presidente del Consiglio italiano. Tre anni dopo, essendo salita la sinistra al governo, diventa Presidente della Camera. Ricoprendo quest'importante carica politica, viaggia tanto tra Parigi, Londra e Berlino, dove instaura rapporti cordiali con Bismarck, Granville, Gladstone e altri grandi statisti.

Nel dicembre 1877 viene eletto Presidente del Consiglio, dovendo assistere a tutta una serie di eventi che si susseguiranno in Italia. Nel mese di gennaio dell'anno successivo muore il re Vittorio Emanuele II, a cui succederà Umberto. Sotto il suo regno, Crispi guida il governo italiano in nome di una monarchia unita, perché il re Umberto si fa proclamare re con il nome Umberto I re d'Italia e non con il nome Umberto IV di Savoia.

Il rapporto con la moglie Rosalia Montmasson diventa burrascoso e presto riesce ad ottenere l'annullamento del matrimonio che è stato celebrato a Malta. Nello stesso anno sposa Lina Barbagallo, donna nobile facente parte della dinastia borbonica, da cui ha avuto anni prima anche una figlia.

L'opposizione lo accusa di bigamia, poiché sposato sia a Malta sia in Italia. Dopo settanta giorni di governo, Crispi deve rassegnare le sue dimissioni.

Dopo nove anni riesce ad affermarsi nuovamente in ambito politico, essendo nominato Ministro degli Interni del governo De Pretis. Nel 1889 sostituisce quest'ultimo alla guida del governo. Molto intensa è la politica estera che viene portata avanti sotto il suo governo. In primo luogo, dopo essersi recato in Prussia per avere dei chiarimenti da Biamarck sul funzionamento della Triplice Alleanza a cui l'Italia ha preso parte insieme ad Austria e Prussia, rafforza i rapporti con il Paese tedesco. Successivamente rafforza i rapporti con l'Inghilterra, già buoni da tempo in seguito al raggiungimento di un trattato navale tra i due Paesi anni prima. Invece si raffreddano i rapporti con la Francia, poiché risultano essere improduttivi i negoziati per il raggiungimento di un trattato commerciale tra i due Paesi.

In merito alla politica interna italiana, il governo Crispi adotta una serie di importanti provvedimenti, tra cui si ricordano la riforma tesa a cambiare l'amministrazione della giustizia italiana, l'elaborazione del Codice sanitario e del Codice commerciale. Fino alla caduta del suo governo, avvenuta il 31 gennaio 1891, riesce a guidare il Paese con l'aiuto della Destra, non potendo avere più l'appoggio del Partito Radicale italiano. Dopo la caduta del governo Crispi e la breve parentesi del governo liberal-conservatore di Di Rudinì, l'Italia è guidata da Giovanni Giolitti, esponente del gruppo politico crispino.

Il governo guidato da Giolitti dura poco, poiché questi non riesce a ristabilire l'ordine pubblico in seguito ai disordini iniziati in Sicilia e in Lunigiana e perché chiamato in causa in occasione dello scandalo della Banca Romana. L'opinione pubblica italiana vuole nuovamente Crispi alla guida del Paese. Il suo secondo governo è molto conservatore e autoritario, poiché ordina di reprimere con la forza i sommovimenti operai, di sciogliere il Partito Socialista dei lavoratori Italiani. Garantisce lo sviluppo del settore industriale italiano, sostenendo in particolar modo il settore siderurgico e quello metallurgico. Nel 1895 ottiene la maggioranza in occasione delle elezioni. L'anno successivo, dopo la sconfitta riportata dall'esercito italiano nella battaglia di Adua, Crispi rassegna le dimissioni.

Nonostante ciò continua la sua carriera politica e viene eletto nel collegio di Palermo, avendo un grande sostegno popolare. A causa delle sue precarie condizioni di salute, Francesco Crispi muore il 12 agosto 1901, all'età di 83 anni.

Biografia di Cecil De Mille

Visioni kolossali
12 agosto 1881
21 gennaio 1959

Chi è Cecil De Mille?


Cecil Blount De Mille nasce ad Ashfield il 12 agosto 1881. Tra i padri fondatori dell'arte cinematografica, Cecil De Mille frequenta l'ambiente dello spettacolo fin da giovane grazie al padre Henry e grazie soprattutto all'attività di quest'ultimo, insegnante presso la Columbia University e predicatore di sermoni, che si diletta insieme alla moglie Mathilda a scrivere testi teatrali.

Lo stesso De Mille, inizia nel 1900 a scrivere piccole cose per il teatro oltre che recitare assieme al fratello maggiore William.

Attratto dal cinema, fonda una propria casa di produzione cinematografica, la "De Mille Play Company".

Assiste alla proiezione del film "La grande rapina al treno" e ne rimane entusiasta: fonda quindi nel 1913 assieme a Samuel Goldwyn e a Jesse L. Laski la "Jesse Lasky Feature Play Company", che anni dopo sarà conosciuta come Paramount.

Il 16 agosto 1902 sposa Constance Adams dalla quale avrà una figlia di nome Cecilia. La coppia adotterà poi altri tre figli: Katherine, John e Richard.

A partire dagli anni '20 il suo nome diviene noto come regista di film biblici, per ricordarne uno su tutti: "I dieci comandamenti" (The Ten Commandments, 1923), in cui tratta con crudezza ed impetuosità scottanti temi biblici, dimostrando grande dimestichezza con le scene di massa. Del film realizzerà un altrettanto riuscito kolossal remake nel 1956 (con Charlton Heston e Yul Brynner).

De Mille ha modo di lanciare molti attori che diverranno nel tempo delle star cinematografiche, tra cui la grande Gloria Swanson (al fianco della quale reciterà la parte di se stesso in "Viale del tramonto"), e farà parlare di sé per i suoi atteggiamenti stravaganti (come i battibecchi con le comparse durante le scene di massa) nonchè il suo accanito credo religioso e conservatore.

Il suo spettacolare melodramma "Il più grande spettacolo del mondo" (The Greatest Show on Earth), vince un Oscar nel 1952 come Miglior film; lo stesso lavoro gli vale anche una nomination come miglior regista.

Spentosi a Los Angeles il 21 gennaio 1959, De Mille è sepolto nel cimitero dell'"Hollywood Forever Memorial Park", a Hollywood, California.

Annualmente, nell'ambito dei premi cinematografici "Golden Globe", viene assegnato un riconoscimento intitolato a suo nome.

Biografia di Ian Fleming

Intelligence planetaria
28 maggio 1908
12 agosto 1964

Chi è Ian Fleming?


Ian Fleming è lo scrittore che ha partorito uno dei personaggi più famosi della letteratura moderna e della cinematografia mondiale: James Bond, l'agente dei servizi segreti inglesi il cui nome in codice "007" è oggi comune sinonimo di "agente segreto". Ian Lancaster Fleming nasce a Mayfair, Londra, il 28 maggio 1908. La sua famiglia fa parte dell'aristocrazia inglese: figlio di Valentine Fleming, deputato conservatore e ufficiale della Riserva, Ian è il secondo di quattro fratelli.

Ha solo nove anni quando il padre viene ucciso durante la Prima guerra mondiale.

Nel 1921 inizia a frequentare il college a Eton, dove termina gli studi con qualche difficoltà; si distingue invece in campo sportivo, tanto da essere citato come uno dei migliori atleti del prestigioso istituto. Il giovane Ian è esuberante, ama le belle donne e le auto sportive, e non disdegna essere considerato un gran bevitore: per correggere la strada del ragazzo e impartire lui una disciplina più rigorosa, la madre lo iscrive all'Accademia Militare di Sandhurst.

Dopo solo un anno di Accademia Ian viene espulso a causa di una sua fuga notturna il cui obiettivo era quello di raggiungere una donna.

Nel 1928 la madre, delusa, gli toglie il sussidio mensile e lo invia in Austria, a Kitzbuhel, presso una coppia inglese che dirige una pensione per studenti. Immerso in un ambiente libero e stimolante, ben diverso dalla rigidità inglese, per buona pace della madre il suo profitto migliora.

Grazie all'amore per l'ambiente montano si appassiona all'alpinismo e allo sci, sport e ambientazioni che sovente ricorreranno nei futuri racconti di 007.

Prosegue gli studi frequentando i corsi di Politica Estera alle Università di Monaco e Ginevra. Intraprende la professione di giornalista per l'agenzia Reuter; seguono poi diverse attività tra cui inviato a Mosca del Times e consulente finanziario. Le sue passioni eccentriche si concretizzano nella fondazione del club "Le Cercle", dedicato al culto della gastronomia e del gioco d'azzardo (nel film "Licenza di uccidere", la prima apparizione di James Bond avviene proprio all'interno del club "Le Cercle").

Nel 1939 entra nel servizio segreto della Marina britannica: trascorre quegli anni dirigendo attivamente una serie di operazioni che saranno la base delle esperienze che daranno credibilità, vita e sostanza al personaggio di James Bond.

Nel 1952 sposa Anne Geraldine Rothermere, Contessa di Charteris. Durante il viaggio di nozze scrive "Casinò Royal", il suo primo libro con James Bond. Arriverà a scrivere in tutto dodici romanzi oltre a due raccolte di racconti su 007, un libro inchiesta sul traffico internazionale di diamanti e un romanzo surreale intitolato "Chitty Chitty Bang Bang".

Nella saga dell'agente segreto più famoso del mondo, Ian Fleming utilizzò molti episodi della sua vita personale oltre che professionale.

Morì all'età di 56 anni il 12 agosto 1964, per attacco cardiaco.

Il grande pubblico identifica il suo immortale personaggio, spavaldo, coraggioso, elegante, affascinante, con i volti degli attori che nei decenni hanno saputo meglio interpretare sul grande schermo le sue caratteristiche: da Sean Connery a Roger Moore, fino all'attuale Pierce Brosnan.

Biografia di Chiara Galiazzo

12 agosto 1986

Chi è Chiara Galiazzo?


Chiara Galiazzo nasce il 12 agosto del 1986 a Padova. Trasferitasi a Milano all'età di diciannove anni, si laurea in Economia e trova lavoro presso una società finanziaria. Nel frattempo, coltiva il proprio sogno di diventare cantante, frequentando il Centro Professione Musica, e presentandosi ai provini di "Amici" e di "X Factor": in entrambe le occasioni, però, viene rifiutata.

Nell'estate del 2012 ritenta la sorte e si ripresenta ai provini della sesta edizione di "X Factor", talent show in onda su SkyUno, rinunciando per questo a uno stage in un'altra società finanziaria; viene scelta come concorrente da Morgan, che la vuole per la sua categoria Over 25. Già nei provini, la Galiazzo mette in mostra la propria personalità inconfondibile, presentandosi sul palco con un impermeabile a pois e raccontando ai giudici le fantasie su cui cavalca quando si trova a disagio.

Chiara conquista il pubblico sin dall'inizio, e già dalle prime puntate si capisce che è lei la grande favorita per la vittoria finale nel programma. Il successo arriva a dicembre, grazie al brano inedito "Due respiri", scritto da lei per Eros Ramazzotti. L'11 dicembre viene pubblicato l'Ep omonimo, che oltre all'inedito include i brani cantati dall'interprete veneta durante la trasmissione: "Over the rainbow", "L'amore è tutto qui", "I want to hold your hand" e "The final countdown".

Il 13 dicembre del 2012 Fabio Fazio, presentatore del Festival di Sanremo dell'anno successivo, annuncia che tra i concorrenti della kermesse ci sarà anche lei, che salirà sul palco dell'Ariston portano i brani "Il futuro che sarà" e "L'esperienza dell'amore".

Nel frattempo, per lei si scomoda anche una grande del passato come Mina, che dalle pagine della rivista "Vanity Fair" elogia il suo "candore", la sua "freschezza" e la sua "inconsapevolezza". Anche Mika, ospite a "X Factor", le ha pronosticato un futuro di successo.

Nel 2015 partecipa nuovamente al Festival di Sanremo presentando (e aprendo la gara nella prima serata) la canzone "Straordinario".

Biografia di Giorgio IV del Regno Unito

Un re crepuscolare
12 agosto 1762
26 giugno 1830

Chi è Giorgio IV del Regno Unito?


Giorgio, principe di Galles, nasce a Londra, il 12 agosto 1762 dal re Giorgio III e Sofia Carlotta di Mecleburgo-Strelitz. Durante il regno del genitore simpatizza per il partito "Whig", che vuole un Parlamento più autonomo rispetto al sovrano, e che il genitore avversa con determinazione.

Il 15 dicembre 1785 sposa in segreto, contro la volontà paterna e suscitando clamore e scandalo, la vedova cattolica Maria Anne Fitzherbert, ponendo a serio rischio il diritto alla successione, ma il matrimonio è volutamente ritenuto nullo.

Alle prime manifestazioni di squilibrio mentale del padre, nel 1788, incalzato dal ministro Fox (partito Wigh) a pretendere la reggenza egli lo asseconda, ma non gli riesce se non durante gli ultimi anni di vita del re - il 5 gennaio 1811, ventitré anni dopo - quando la malattia mentale è ormai conclamata tanto da indurre il Parlamento a dichiararlo incapace di intendere.

Durante la reggenza prende le distanze dal partito di Fox - che tante volte lo ha salvato dalle incresciose situazioni, anche economiche, nelle quale si è andato a cacciare - e lascia il governo nelle mani dell'altro partito, quello dei "Tories" che, a differenza dei Wigh, crede fermamente nell'autorità del monarca rispetto a quella del Parlamento. Da reggente prosegue con la politica di contrasto verso la Francia e l'impero di Napoleone, fino alla sua sconfitta del 1814 e a quella, definitiva e storica, di Waterloo, ad opera del duca di Wellington Arthur Wellesley, nel 1815.

Morto Giorgio III, sale al trono il 29 gennaio 1820, col nome di Giorgio IV e col titolo di re di Gran Bretagna, Irlanda e Hannover. Verso la fine del suo breve regno non può esimersi dal concedere l'emancipazione ai cattolici, anche grazie alle insistenze del primo ministro, il duca di Wellington, andando indirettamente a coronare la battaglia di una vita del cattolico irlandese Daniel O'Connell.

Per la dissolutezza della vita privata ed i suoi spropositati e continui indebitamenti, per l'indolenza e per lo stile dispotico del suo regno suscita continue dicerie ed è molto criticato dai suoi sudditi.

Il processo cui sottopone la regina Carolina di Brunswick, la sua consorte "ufficiale", sposata nel 1795, e la sua morte per avvelenamento nell'agosto del 1821, della quale il marito è fortemente sospettato, acuisce il pubblico disprezzo nei suoi confronti. Né valgono a riabilitarlo alcuni atti di stampo liberale molto apprezzati dall'opinione pubblica.

Re Giorgio IV del Regno Unito muore nel castello di Windsor il 26 giugno 1830, all'età di 67 anni. Alla sua morte la reputazione della monarchia inglese risulta, tanto all'interno quanto all'estero, ai minimi storici.

Biografia di Francesco Domenico Guerrazzi

Patriota irrequieto
12 agosto 1804
23 settembre 1873

Chi è Francesco Domenico Guerrazzi?


Francesco Domenico Guerrazzi nasce a Livorno il 12 agosto 1804, da Francesco Donato e Teresa Ramponi. La sua indole di polemista spesso violento lo porta, già da ragazzo, a duri scontri con il padre fino alla fuga da casa. Patriota mazziniano, politico e, soprattutto, scrittore romantico e retorico, con i suoi romanzi storici - i più celebri dei quali rimangono "La battaglia di Benevento" (1827) e "L'assedio di Firenze" (1863) - esercita una notevole influenza sulla gioventù italiana. Ma anche opere come "L'asino" (1858) e "Beatrice Cenci" (1854) ottengono grande successo.

L'incontro con George Gordon Byron, che avviene a Pisa nel 1821, incide non poco nel suo stile letterario: a lui Guerrazzi dedica la sua prima opera, "Stanze alla memoria di Lord Byron", del 1825. Nel 1831 aderisce alla "Giovine Italia" di Giuseppe Mazzini, scelta che gli costa, nel 1832 e negli anni seguenti, ripetuti arresti. L'amor di patria lo spinge ad aderire ai moti politici del 1848, in seguito ai quali diviene prima Ministro dell'Interno del granducato, quindi membro del Triumvirato nel governo provvisorio di Toscana, insieme a Montanelli e Mazzoni, e infine Dittatore in Toscana. Ma è un'esperienza molto breve perché con il ritorno del Granduca, nel 1849, è condannato, nonostante la sua "Apologia" (1851), all'esilio in Corsica, dove rimane per circa dieci anni.

Nel 1861 Guerrazzi viene eletto deputato nel Parlamento italiano, carica che conserva fino al 1870 esercitando una dura e costante opposizione a Cavour. Muore tre anni dopo, il 23 settembre 1873, all'età di 69 anni, nella sua azienda agricola di Cecina, proprio mentre il positivismo, il nuovo illuminismo proveniente dalla Francia, dilaga rendendo inesorabilmente obsoleto il suo idealismo romantico.

Repubblicano atipico, entusiasta ma critico, fustigatore di costumi e dissacratore, anticlericale ma profondamente convinto della bontà del messaggio cristiano, Francesco Domenico Guerrazzi rappresenta, con il suo coniugare provocatoriamente sacro e profano, la voce fuori dal coro che rifiuta ogni compromesso e che entusiasma il popolo.

Considerato dapprima un personaggio minore, la sua figura è stata recentemente rivalutata e codificata fra i protagonisti più irrequieti e nobili del Risorgimento Italiano.

Le altre opere di Guerrazzi: "Isabella Orsini, duchessa di Bracciano" (1844); "Discorso al principe e al popolo" (1847); "Il Marchese di Santa Prassede, ovvero la vendetta paterna" (1853); "La torre di Nonza" (1857); "Pasquale Sottocorno. Memoria" (1857); "Pasquale Paoli ossia la Rotta di Pontenuovo. Racconto Corso del Secolo XVIII" (1860); "Alla mia Patria" (1860); "L'assedio di Roma" (1864); "Il buco nel muro - Storia che precede il secolo che muore" (1875); "Il secolo che muore" (1885); "Isabella Orsini, duchessa di Bracciano" (1888).

Biografia di François Hollande

Filosofie economiche per la guida di Francia
12 agosto 1954

Chi è Francois Hollande?


François Hollande nasce a Rouen, in Francia, il giorno 12 agosto 1954.

Prima di diventare un politico di successo per il suo paese, insegna Economia nella prestigiosa università Institut d'études politiques de Paris (Sciences-Po), ateneo dove anni prima aveva calcato i banchi come studente e dove ha conseguito la propria laurea. La sua carriera accademica dura fino al 1991. Il suo curriculum di studi conta anche un diploma di HEC e una laurea in Giurisprudenza.

Hollande è stato in passato anche studente presso l'École nationale d'administration, luogo dove ha conosciuto Ségolène Royal - altra nota figura politica di Francia - con la quale Hollande ha convissuto fino all'estate 2007 e da cui ha avuto ben quattro figli (la rolo relazione non è mai stata ufficializzata dal matrimonio, bensì da un PACS, sottoscritto nel 2001 e poi sciolto).

Dopo la sua carriera di insegnante universitario ricopre la carica di Magistrato presso la Corte dei Conti; decide di dedicarsi al cento per cento alla politica nel 1997, quando, dopo una brillante e veloce carriera all'interno del Partito Socialista Francese, François Hollande diventa il primo segretario. Si candida e viene eletto per la prima volta all'Assemblée Nationale. Sospende parallelamente la sua carriera come Magistrato nel 1988, anno dal quale rimane è in aspettativa, rispetto a tale occupazione.

Dal punto di vista delle idee e dei programmi politici in questi anni è vicino a Lionel Jospin ed è sostenuto dall'ala moderata, cioè da quella corrente riformista che condivide la terza via del premier britannico Tony Blair. La carriera in ambiente strettamente politico inizia da quando è eletto deputato del dipartimento della Corrèze dal 1988, ruolo che ricopre fino al 1993, poi dal 1997, e rieletto nel 2002 e nel 2007. Nel 2002 è eletto sindaco di Tulle.

Dal 20 marzo 2008 Hollande è presidente del Consiglio generale della Corrèze, il dipartimento suo e di Jacques Chirac. Al congresso del Partito Socialista del 2008 si presenta dimissionario da primo segretario: gli succede Martine Aubry.

Nel 2004 annuncia di voler votare sì al referendum sulla Costituzione europea, schierandosi contro Laurent Fabius, un altro membro influente del partito, sostenitore del no. Hollande decide così di fare svolgere un referendum interno tra i delegati socialisti, uscendo rafforzato dal prevalere del sì (59%). Tuttavia, al referendum sulla Costituzione europea prevalgono i contrari, tra cui anche molti elettori socialisti (secondo gli exit-polls ed i sondaggi).

Nel febbraio 2010, rifiuta l'incarico di primo presidente della Corte dei Conti che gli viene offerto dal presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy.

Nel 2011 si candida alle elezioni primarie del Partito Socialista, volte a scegliere il candidato alla Presidenza della Repubblica per le elezioni presidenziali dell'anno successivo. Il 16 ottobre 2011 François Hollande vince, superando la collega Martine Aubry. Sfida Nicolas Sarkozy, presidente uscente: Hollande diviene il nuovo Presidente della Repubblica francese il giorno 6 maggio 2012.

Biografia di Mark Knopfler

Le magiche dita del sultano
12 agosto 1949

Chi è Mark Knopfler?


Ci sono chitarristi che lasciano un segno profondo nella musica rock indipendentemente dalla loro abilità tecnica. Artisti come Jimi Hendrix, B.B. King, Carlos Santana, Pat Metheny, oppure Eric Clapton, hanno tutti imposto un proprio stile personale, riconoscibile al primo ascolto. Mark Knopfler appartiene a questa categoria di eletti. E' indubbiamente uno dei chitarristi più originali degli ultimi vent'anni del XX secolo e uno di quelli che meglio hanno assimilato l'essenza del blues e del country-rock.

Knopfler suona da sempre con i polpastrelli di pollice, indice e medio, senza plettro, mantenendo anulare e mignolo appoggiati alla cassa. Anche dal punto di vista timbrico la chitarra di Knopfler possiede un'originalità assoluta, con un suono pulitissimo. "Una volta che impari il fingerpicking sulla chitarra acustica", dice lo stesso Mark, "cambia il modo in cui suoni la chitarra elettrica. Così ho iniziato a suonare la Stratocaster in modo meno distorto differenziandomi dai molti chitarristi che suonano heavy tutto il tempo".

Conosciuto da tutti come il pregevole, delicato e mellifluo chitarrista fondatore dei Dire Straits, Mark Knopfler può vantare una ricca carriera anche come solista. Anzi, è proprio in questa veste che ha sviluppato nell'ultimo decennio un repertorio quanto mai ricco, intenso e davvero di qualità.

Nato a Glasgow, Scozia, il 12 agosto 1949, Mark Knopfler si è dedicato inizialmente all'insegnamento scolastico; poi la musica nella sua vita ha prevalso, diventando da puro passatempo ad attività professionale. Sul finire degli anni '70 fonda i Dire Straits, gruppo diventato di culto e dei cui pezzi storici oggi ("Sultans of swing", "Tunnel of love", "Money for nothing", solo per citarne alcuni), anche se talvolta passano per le radio, si sente spesso la nostalgia.

La sua carriera solista si sviluppa parallelamente all'impegno del complesso a partire dal 1983, quando scrive la colonna sonora del film "Local hero", di David Puttnam. I lavori successivi lo vedono scrivere le colonne sonore di "Cal, comfort and joy" e, insieme a Guy Fletcher dei Dire Straits, di "The princess bride". Importante anche il lavoro fatto da Knopfler come produttore: lo si vede dietro il desk per Bob Dylan ("Infields", 1983), Randy Newman, Willy (Mink) DeVille, Aztec Camera e Tina Turner. Nel corso degli anni '80 lo straordinario ma umile musicista non produce molto al di là dei Dire Straits; nel 1989, in compagnia degli amici Brendan Croker e Steve Phillips, pubblica però un delizioso album in stile retrò sotto il nome di "Notting Hillbillies".

Gli anni '90 vedono Knopfler diradare molto i suoi impegni discografici, collaborare con il grande chitarrista Chet Atkins per un album a nome di entrambi e partecipare a diversi progetti di altri artisti, oltre a pubblicare nel 1996 l'album solista "Golden heart". Con il nuovo millennio, dopo un periodo di silenzio interrotto soltanto dal lavoro per alcune colonne sonore, l'attività solista dell'ex(?) Dire Straits si intensifica: il suo secondo album solista intitolato "Sailing to Philadelphia" è un buon successo commerciale per una musica non facile. A due anni di distanza segue una nuova prova discografica, "The ragpicker's dream". Entrambi gli album, specialmente quest'ultimo, evidenziano l'amore di Mark Knopfler per la mitologia e le sonorità tradizionali americane.

Biografia di Thomas Mann

Testimonianze d'autore
6 giugno 1875
12 agosto 1955

Chi è Thomas Mann?


Scrittore tedesco multiforme, sensibile antenna della decadenza, impolitico per eccellenza e, come qualche autorevole critico lo ha definito, ultimo dei classici; tutto questo, e molto altro ancora, è stato Thomas Mann, un colosso della letteratura di tutti i tempi. E non solo per lo stile penetrante ed insuperabile, nè per l'eterogeneità della sua produzione, che spazia dal racconto breve alla romanzo-fiume fino al saggio politico, ma anche per il grande spessore di intellettuale a tutto tondo, di testimone civile del proprio tempo che ha saputo incarnare.

Nato il 6 giugno 1875 a Lubecca, frequenta il ginnasio nella stessa città ma con risultati non certo brillanti. Nel 1894 si trasferisce a Monaco dove si iscrive all'Università. Nel 1905 sposa, colpito dall'avvenenza e dall'intelligenza della ragazza Katia Pringsheim, figlia di uno degli uomini più ricchi della capitale del regno della Baviera.

Thomas e Katia fecero il loro viaggio di nozze a Zurigo dove, seppur sconsigliati da un ginecologo (che suggerì alla signora Mann di non avere bambini nei primi anni di matrimonio, vista la sua delicata costituzione), concepirono Erika, la prima figlia; i due coniugi, però, desideravano fortemente un maschio e dunque, solo un anno dopo, arrivò anche Klaus, futuro scrittore sulle orme del padre. Successivamente i Mann ebbero anche Golo e poi Monika. Nel 1918 nacque Elisabeth e poi per ultimo Michael.

In questo frangente di tempo, l'attività letteraria di Thomas è sempre più frenetica: il suo primo grande romanzo è "I Buddenbrook" uscito nel 1901 a cui fa seguito quello di "Tristan" (una raccolta di sei novelle fra cui anche la celeberrima "Tonio Kroger"), nonché, nel 1909, quell'altro grande capolavoro che è "Altezza reale", incentrato sulla figura del principe Klaus Heinrich, regnante in un piccolo Stato immaginario, e sulla sua vita di corte fatta di regole e di fastose apparenze. Alla fine della storia il principe sposerà la figlia di un miliardario americano.

Nel 1912 esce "La morte a Venezia", un romanzo breve destinato a suscitare grande scalpore a causa dell'adombrata pedofilia del protagonista. Una storia di amore e morte, con contorno di arte e letteratura, che è anche un'evidente metafora della decadenza estetica della vecchia Europa.

Nel 1914 con il saggio "Pensieri di guerra", Mann sostiene la causa tedesca in aperto contrasto con il fratello Heinrich, pacifista convinto. Alla fine della guerra escono le "Considerazioni di un apolitico". Nel '19 viene pubblicata la novella "Cane e padrone" mentre nel 1924 esce il capolavoro "La montagna incantata".

Nel 1926 inizia la tetralogia biblica "Giuseppe e i suoi fratelli" a cui lavorerà per 15 anni, e che comprende: "Le storie di Giacobbe", "Il giovane Giuseppe", "Giuseppe in Egitto" e "Giuseppe il nutritore". La storia biblica diventa una suggestiva narrazione che unisce mito e psicologia, ricerca ed epica. Nel 1929 riceve il Premio Nobel per il romanzo "I Buddenbrook".

Nel 1933 inizia il suo esilio: dapprima in Svizzera, poi negli Stati Uniti dove accetterà l'incarico di docente nell'Università di Princeton. Nel 1936 prende ufficialmente posizione contro la dittatura nazista; in Germania intanto gli viene tolta la cittadinanza tedesca e i suoi beni sono confiscati. Nel 1939 viene pubblicato il romanzo "Lotte a Weimar" e il racconto indiano "Le teste scambiate", poi nel 1947 esce quell'altro immane manifesto estetico in forma di romanzo che è "Doktor Faustus".

Negli anni seguenti lo scrittore è sconvolto da una serie di disgrazie: nel 1949 il figlio Klaus si suicida; l'anno seguente muore il fratello minore Viktor; nel 1950 scompare anche l'altro fratello Heinrich.

Nel 1951 esce il romanzo "L'eletto" e Mann si stabilisce definitivamente a Kilchberg, sul lago di Zurigo, dove continua a lavorare fino alla morte. Nel 1953 esce il racconto "L'inganno"; nel 1954 "Le confessioni del cavaliere d'industria Felix Krull", l'ultimo suo grande successo.

Thomas Mann muore per collasso il 12 agosto 1955.

Biografia di Pat Metheny

Le corde del cuore
12 agosto 1954

Chi è Pat Metheny?


Virtuoso della chitarra, compositore dalle mille sfaccettature, produttore innovativo e pioniere della chitarra sintetizzatore, detiene una invidiabile posizione, principalmente dovuta ad un'insaziabile intelligenza musicale ed apparentemente ad un'energia senza fondo.

Patrick Bruce Metheny nato il 12 agosto 1954 nel Missouri a Lee's Summit, un sobborgo rurale di Kansas City, ha frequentato assiduamente le sei corde da subito. Istruttore quando era ancora teenager all'Università di Miami ed alla Boston's Berklee College of Music, deve il suo ingresso al mondo della musica "adulta" grazie al già allora conosciuto Gary Burton. Infatti, incontrato il celebre vibrafonista al festival di Wichita, il diciannovenne chitarrista lo convince a dargli un posto nel suo gruppo.

Lavorando con lui si troverà a suonare con musicisti del calibro di Steve Swallow ed Eberhard Weber(basso), con il batterista Bob Moses e con il chitarrista Mick Goodrick. Mentre ancora fa parte della band di Burton, in dicembre Metheny registra con Jaco Pastorius e Bob Moses il suo primo album come solista, l'ormai mitico "Bright Size Life" per conto della neonata ECM.

Un esordio impressionante se si considera che Pastorius, scomparso prematuramente, è tuttora da molti considerato il massimo bassista elettrico del Novecento.

Durante il suo periodo di permanenza all'ECM (un'etichetta di culto per il jazz e la musica contemporanea), Metheny è apparso su numerosi album, sia in versione solistica che con il suo Pat Metheny Group. Ed è proprio grazie alle notevoli vendite dell'album omonimo "The Pat Metheny Group", appunto (inciso nel 1978), che raggiunge lo status di stella riconosciuta della musica.

Poi, insieme con un team di superstar del jazz quali Dewey Redman, Michael Brecker, Charlie Haden e Jack DeJohnette, Metheny incide l'album "80-81" ed intraprende un lungo tour mondiale, conquistandosi tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, un pubblico sempre più vasto.

In seguito, forte della sua insaziabile curiosità, ha sviluppato esperienze con i più diversi e innovativi personaggi. Un ventaglio di collaborazioni che spaziano dal jazz di stampo tradizionale, come nel caso di Sonny Rollins, all'avanguardia pura come nel controverso "Song X" in duo con il re del "free" Ornette Coleman. Ma sulla ricca e stimolante strada del chitarrista americano troviamo anche Paul Bley, Paul Motian, Hubert Laws, Roy Haynes, Miroslav Vitous, Dave Liebman, Eberhard Weber, Julius Hemphill, Billy Higgins, Milton Nascimento, Herbie Hancock, Steve Reich, Joshua Redman, Bruce Hornsby, John Scofield, Trilok Gurtu e icone della canzone d'autore come Joni Mitchell e David Bowie (con cui incide la celebre "This is not America").

Nel 1987, con brani come "Last Train Home" e "Minuano", tratti dall'album "Still Life (Talking)", la dimensione universale della musica del Pat Metheny Group viene definitivamente confermata. Ormai il suo suono attrae il pubblico del jazz come quello del rock, quello della new age come quello dei consumatori casuali di musica.

Metheny si è anche cimentato con il cinema, con esiti curiosi. Nel 1996, ad esempio, viene pubblicata la colonna sonora di "Passaggio per il paradiso", film new age che vede Metheny impegnato come polistrumentista.

Abilissimo con diversi tipi di chitarre (alcune delle quali costruite appositamente per lui da noti liutai e case produttrici), Metheny possiede, a detta dei critici "un limpido fraseggio che fonde amabili linee melodiche con gli insegnamenti dei grandi maestri della moderna chitarra jazz, da Jim Hall (con il quale inciderà nel 1999 un album in duo) a Wes Mongtomery". Attratto anche dai più aggiornati mezzi messi a disposizione dalla tecnologia, è inoltre considerato uno dei massimi specialisti della synth guitar. Grazie a tutto ciò si è imposto frequentemente nei referendum delle più prestigiose riviste di settore, conquistando numerosi Grammy Award.

L'ampiezza di vedute che da sempre caratterizza il chitarrista lo ha anche portato a tessere proficui sodalizi con il compositore Steve Reich, esponente di spicco della cosiddetta "Minimal Music", ad esempio nel bellissimo "Electric Counterpoint", oppure a collaborare con uno dei più audaci e originali colleghi di strumento, l'inglese Derek Bailey, maestro della musica improvvisata europea.

Impossibile comunque citare tutta la sua produzione che, se ultimamente ha registrato qualche dubbia caduta di gusto, si è sempre mantenuta su livelli molto alti, soprattutto all'inizio di carriera. Ma il vulcanico chitarrista non smette mai di stupire. Sulla scia di quello che aveva già fatto Keith Jarrett con il pianoforte, ha sfornato un superbo disco chitarristico, quel "One Quiet Night" che, inciso in solitudine con la chitarra baritono, lo ha rilanciato agli occhi di critica e pubblico non solo come virtuoso dello strumento ma anche come compositore dalla toccante vena melodica.

Biografia di Les Paul

Leonardo e le sei corde
9 giugno 1915
12 agosto 2009

Chi è Les Paul?


Nato a Waukesha (Wisconsin) il 9 giugno 1915, Lester William Polfus, conosciuto universalmente come Les Paul, è uno delle figure più importanti nello sviluppo e nell'evoluzione della chitarra elettrica, nonchè nelle tecniche di registrazione in studio.

Appena dopo l'adolescenza Les Paul lavora già come musicista professionista; suona chitarra, basso e armonica in complessi country and western nella zona del Midwest. Nel 1934 la sua musica hillbilly è nota e richiesta nella città di Chicago: si esibisce utilizzando vari pseudonimi, dei quali "Les Paul" rimarrà a vita. Forma poi un suo trio a New York all'età di 21 anni. Viene arruolato nell'esercito durante la Seconda Guerra Mondiale e in questo periodo approfondisce le sue esperienze di tecnico nel gruppo Trasmissioni: suona a numerosi concerti per i soldati del suo reggimento. Dopo la guerra rimane al seguito di Bing Crosby; entra poi a far parte dello staff tecnico, anche come esperto musicista, della NBC radio di Los Angeles.

Già nel 1941 produce un tronco con delle corde e una spina che sarà il prototipo della prima chitarra elettrica a corpo solido. Nel frattempo si dedica maggiormente al jazz (Armstrong, Tatum, Christian), ampliando i propri orizzonti sulla tecnica dello strumento. I suoi esperimenti con la chitarra si concretizzano alla fine degli anni '40: nel 1945 a Los Angeles mette in piedi un proprio studio di registrazione, un vero e proprio laboratorio di sperimentazione all'avanguardia. Nel suo laboratorio nascono il close miking (registrazione con microfono ravvicinato), l' echo delay (ritardo con eco), il multi-tracking (sovrapposizione di tracce). Costruisce la sua prima chitarra elettrica solid-body nel 1946 e compone "Lover" e "Brazil" che diventano subito dei successi per la Capitol. Il sound di Les Paul è qualcosa di mai sentito prima: veloce, profondo, multi-dimensionale, grazie al ricco bagaglio di effetti sonori (riverbero, echo, delay, phasing).

Nel 1949 sposa Colleen Somerset, cantante conosciuta come Mary Ford: insieme registrano alcuni grandi successi degli anni '50 come "How high the moon", "Vaya con Dios", "The world is waiting for the sunrise" e "Mockin' Bird Hill". Les Paul utilizza la tecnica dell'overdub (sezioni accelerate e sezioni sovrapposte) sia sulla sua chitarra che sulla voce della moglie, lavorando per la maggior parte nel suo studio casalingo, utilizzando un registratore a 8 tracce, concepito e costruito da se stesso. La minuziosità e il perfezionismo di Les Paul hanno fatto in modo che le sue registrazioni siano ancora oggi considerate migliori di quelle degli studi delle grandi major, di quel periodo.

Il nome di Les Paul è noto anche per aver fondato una vera ditta produttrice di chitarre, che con il modello che portava il suo nome, distribuito dalla Gibson dal 1952, divenne antagonista di Leo Fender. Les Paul, oltre all'overdub e il registratore a otto tracce, ideò il pickup duale e diversi accessori per chitarra.

Nel 1963 divorzia dalla moglie: si ritira, interrompe le sue attività di registrazione, ma occasionalmente si esibisce ancora in pubblico. Nel 1968 esce il suo album "Les Paul Now!"; collabora poi con Chet Atkins a due album di jazz d'avanguardia: "Chester & Lester" (1977) e "Guitar monsters" (1978). Torna sui palcoscenici nel 1984, con un suo trio, girando i jazz club di New York.

Les Paul muore a New York il 12 agosto 2009 all'età di 94 anni, a causa di complicazioni conseguenti una polmonite.

Biografia di Pete Sampras

Potenza, tecnica e talento nel tocco
12 agosto 1971

Chi è Pete Sampras?


Pete Sampras (il suo vero nome è Peter) nasce il 12 agosto del 1971 a Washington, terzo di quattro figli di papà Sam e mamma Georgia. Avvicinatosi alla racchetta a soli sette anni, diventa ben presto un piccolo campioncino: il suo maestro Peter Fischer, in particolare, lo trasforma da giocatore di fondo campo a giocatore di puro attacco, facendo del serve and volley una delle sue armi migliori. E così Sampras, che nel frattempo durante l'adolescenza ha modificato il rovescio da bimane a una sola mano, nel 1988 a soli sedici anni diventa professionista; due anni dopo, nel 1990, in finale contro Andres Gomez conquista a Philadelphia il suo primo torneo ATP. Nello stesso anno ottiene il primo successo nel Grande Slam agli US Open contro Andre Agassi (è l'atleta più giovane di sempre a riuscire nell'impresa): con l'atleta di origini iraniane Pete intraprende una delle rivalità più conosciute dello sport mondiale.

Caratterizzato da una notevole aggressività, il suo gioco propone potenza e tecnica, che si traducono in un tocco talentuoso della palla. Il suo servizio spesso supera i 215 chilometri all'ora di velocità (il suo soprannome è "Pistol Pete"), e non a caso il serve and volley è il suo colpo più temuto: una battuta con grande potenza seguita da una discesa a rete immediata, complice un diritto preciso e potente, con pochi eguali al mondo.

Vincitore di sessantaquattro tornei ATP (dei quali ben quattordici appartenenti al circuito del Grande Slam), Sampras nella sua carriera rimane in vetta al ranking mondiale per 286 settimane, concludendo per sei anni consecutivi la classifica al primo posto, dal 1993 al 1998. Dominatore del tennis mondiale, il tennista statunitense guadagna in tutto più di 43milioni di dollari in soli premi: a questi bisogna aggiungere, naturalmente, il denaro proveniente dalle sponsorizzazioni.

Trionfatore a Wimbledon per sette volte, agli US Open per cinque volte e agli Australian Open per due volte, Sampras non riesce mai ad arrivare in finale al Roland Garros, pur essendone prima testa di serie in diverse occasioni. Ritiratosi dopo gli US Open del 2003, Sampras detiene insieme con Rafael Nadal, Roger Federer e Bjorn Borg, il primato di aver vinto per otto anni di seguito almeno un torneo dello Slam.

Il suo gioco è sempre stato riconosciuto come contraddistinto da un bellissimo smash, effettuato saltando con i piedi uniti (un po' come le schiacciate di Michael Jordan nella pallacanestro) ma penalizzato da un rovescio debole (come testimoniato dalle sue difficoltà sulla terra battuta - e l'assenza di successi al Roland Garros lo dimostra). Il serve and volley, infatti, gli impediva di ricorrere al rovescio a due mani, e così slice e back, pur apprezzabili, non erano paragonabili ai colpi dei giocatori di più alto livello, incluso Agassi. D'altra parte, il rovescio in top spin si rivelava poco potente ed eccessivamente corto. Alla base di tale difficoltà, una tecnica che lo portava a colpire la palla tenendo il gomito leggermente troppo in alto, compromettendo quindi la precisione dei tiri. Altra debolezza di Sampras era costituita dalla dipendenza del suo gioco dal servizio: ciò lo portava, talvolta, a perdere anche contro giocatori di basso livello nelle giornate in cui la sua battuta mostrava qualche problema. Anche per questi motivi, Sampras non ha mai vinto Slam sulla terra battuta: dei sessantaquattro tornei conquistati, solo quattro erano su questa superficie (incluso un torneo degli Internazionali d'Italia).

Oltre che con Andre Agassi, nel corso della sua carriera Pete ha sviluppato una rivalità molto forte con Patrick Rafter: una rivalità nata dopo la vittoria degli US Open da parte dell'australiano nel 1997, che lo catapultò al secondo posto della classifica mondiale. Nel 1998, dopo essere stato sconfitto da Rafter in finale al Master di Cincinnati, Sampras, alla domanda su quale fosse la differenza tra lui e il suo avversario, diede la celebre risposta: "Dieci Grandi Slam".

I due si ri-incontrarono, tra l'altro, in semifinale agli US Open dello stesso anno. Rafter vinse in cinque set, e Sampras accusò un infortunio alla gamba come responsabile della sconfitta. La replica dell'australiano non si fece attendere: "Ogni volta dice cose divertenti al momento sbagliato. Non dimostra molto rispetto, non rispetta gli altri giocatori. È questo che mi fa arrabbiare di lui, ed è questo che mi induce a provare a demolirlo ogni volta che posso".

Dopo aver frequentato alla fine degli anni Novanta l'attrice Kimberly Williams-Paisley, nel 2000 Pete Sampras (che è affetto da beta-talassemia minore, un disturbo che causa una forma lieve di anemia) ha sposato l'attrice Bridgette Wilson, già Miss Teen Usa, che gli ha dato due figli: Christian Charles, nato nel 2002, e Ryan Nikolaos, nato nel 2005.

Biografia di Erwin Schrödinger

La meccanica con i quanti
12 agosto 1887
4 gennaio 1961

Chi è Erwin Schrodinger?


Nato a Vienna il 12 Agosto 1887, figlio unico di genitori benestanti, il futuro grande fisico ebbe un'infanzia priva di traumi, vissuta in un ambiente ricco di affetti e stimoli intellettuali. Il padre, sebbene impegnato nella conduzione di una piccola industria, era un serio studioso di botanica, con parecchi lavori scientifici al suo attivo. Grazie a questi interessi, conversava abitualmente con il figlio su qualsiasi argomento, stimolando non poco la sua intelligenza.

Nel 1898 Schrödinger entrò nell'Akademisches Gymnasium di Vienna, dove ricevette una solida istruzione che comprendeva, oltre allo studio delle lingue e dei grandi classici della letteratura (un amore mai disatteso), anche intensi studi di filosofia. Naturalmente, anche le scienze non venivano trascurate ed è proprio al contatto con queste materie che il futuro scienziato si sente accendere da un bruciante desiderio di conoscenza e di approfondimento.

Conclusi gli studi superiori nel 1906 si iscrive al corso di Fisica dell'Università di Vienna per laurearsi, del tutto in linea con il programma di studi, solo quattro anni dopo. Assistente di fisica sperimentale all'Istituto del Prof. Exner, che era stato anche suo insegnante, ben presto si rende conto di essere maggiormente attratto dalla fisica teorica. Inoltre, è proprio nell'Istituto di Exner che sviluppa i lavori per essere abilitato all'insegnamento universitario (il relativo titolo di "Privatdozent" gli venne conferito al principio del 1914). Tale titolo non comportava una posizione stabile, ma apriva la porta alla carriera accademica cui Schrödinger era ormai indirizzato.

Il 1914 fu tuttavia l'anno della fine della pace per l'impero austroungarico. Allo scoppio della Prima Guerra mondiale Schrödinger, ufficiale di artiglieria da fortezza, fu mobilitato e successivamente trasferito col suo reparto sul fronte italiano. Vi rimase fino alla primavera del 1917, allorché fu richiamato a Vienna presso il servizio meteorologico, con l'incarico di istruire il personale addetto alla difesa antiarea. Potè anche riprendere all'Università l'attività scientifica, cui si dedicò con incessante energia nei turbinosi anni della sconfitta austriaca e delle conseguenti instabilità politica e rovina economica (che coinvolse pesantemente la sua stessa famiglia).

Nel 1920, a seguito della riorganizzazione dell'Istituto fisico viennese, gli viene offerta la posizione di professore associato. Ma lo stipendio era inferiore al minimo vitale, tanto più che Schrödinger intendeva sposarsi, cosicché preferì accettare un posto di assistente in Germania a Jena. Poco dopo, dunque, poté finalmente sposare la sua compagna, Annemarie Bertel. Ad ogni modo, a Jena rimane ben poco, perché già nell'ottobre di quell'anno diventa professore associato a Stoccarda, e pochi mesi dopo professore ordinario a Breslavia.

La situazione, per lui, non è però ancora caratterizzata da stabilità, soprattutto a causa dello stato in cui versa l'ex-impero, minato da una crisi economica assai grave. Fortunatamente, lo chiama l'Università di Zurigo, dove finalmente si stabilisce e acquisisce la serenità indispensabile per lavorare. Sono gli anni (in particolare quelli fra il 1925 e il 1926), che lo porteranno a fondare le teorie della meccanica ondulatoria, una scoperta che lo afferma a livello internazionale; è grazie a questo enorme prestigio ottenuto che viene chiamato a succedere addirittura a Planck nella cattedra di Berlino, a quel tempo la più prestigiosa in assoluto per le discipline teoriche. Il suo contributo fondamentale alla meccanica quantistica, è l'equazione che porta il suo nome, relativa alla dinamica dei sistemi quantistici, introdotta per spiegare la struttura dell'atomo di idrogeno ed estesa in seguito a tutti gli altri sistemi.

La sua permanenza nel "milieu" scientifico berlinese era però destinata a cessare anzitempo a causa della salita al potere dei nazisti e del conseguente deterioramento dell'ambiente universitario tedesco.

Sebbene "ariano", e quindi sostanzialmente al riparo da possibili ritorsioni, Schrödinger abbandona spontaneamente, verso la metà del 1933, la cattedra di Berlino.

Lasciata Berlino, trova una sistemazione ad Oxford e, pochi giorni dopo, viene raggiunto dalla notizia del conferimento del Nobel. L'impatto, sul piano del prestigio, è eccezionale e la notizia accresce le sue possibilità di integrazione presso la comunità scientifica inglese. Tuttavia, anche a causa della mai risolta situazione di precarietà che comunque e sempre sentiva incombere su di lui, egli vagheggiava per sé e per la sua famiglia un possibile rientro in Austria, evento che si verifica nel 1936, anno in cui è nominato professore all'Università di Graz e, contemporaneamente, professore onorario in quella di Vienna.

Purtroppo, ancora una volta la Storia si mette di traverso alle scelte dello scienziato. Il 10 aprile 1938 l'Austria vota a favore dell'unione con la Germania e diviene anch'essa ufficialmente nazista. Quattro mesi e mezzo dopo Schrödinger viene destituito, a motivo della sua "inaffidabilità politica". E' di nuovo costretto ad abbandonare la sua madre patria.

Ancora una volta profugo, giunge a Roma e si mette in contatto con Eamon De Valera, primo ministro dell'Irlanda. Costui progettava di fondare a Dublino un Istituto di Studi Superiori. Avuta l'assicurazione che sarebbe stato nominato professore in quell'istituto, Schrödinger trascorre in Belgio, nell'attesa della chiamata a Dublino, l'anno accademico 1938-39 come professore "visitatore" all'Università di Gand dove, fra l'altro, lo coglie lo scoppio della Seconda Guerra mondiale. Decide allora di partire per l'Irlanda, cosa che riesce a fare grazie ad uno speciale permesso che gli consentì di passare per l'Inghilterra con un visto di transito di 24 ore.

A Dublino Schrödinger vi rimane per quasi diciassette anni, ricoprendo dal 1940 il ruolo di "Senior Professor" nel Dublin Institute for Advanced Studies. Qui lo scienziato diede vita ad una fiorente scuola di fisica teorica.

Tuttavia la speranza di poter tornare nella sua Vienna non lo aveva mai abbandonato, e invero, già nel 1946, il governo austriaco lo aveva invitato a rioccupare la cattedra di Graz come condizione formale per il successivo trasferimento a Vienna. Ma Schrödinger esitava a ritornare in un'Austria non sovrana, occupata in parte dai russi, preferendo attendere la conclusione del trattato di pace (firmato però soltanto nel maggio del 1955).

Poche settimane dopo ebbe la nomina a professore "Ordinarius Extra-Status" dell'Università di Vienna. Cessati entro l'anno gli impegni con l'Istituto di Dublino poté nella primavera seguente trasferirsi finalmente a Vienna, ed esercitare la carica di professore nel paese dove aveva sempre desiderato vivere. Nel 1958 lascia il servizio attivo e diviene professore emerito, pur se provato da condizioni di salute assai precarie. Il 4 gennaio 1961, all'età di 73 anni, Schrödinger muore nel suo appartamento viennese, accompagnato da segni di lutto profondo di tutta la comunità scientifica.

Schrödinger deve essere infine ricordato per la risoluzione di alcuni problemi di carattere biologico. Le sue lezioni, che dovevano dare origine alla corrente di pensiero chiamata oggi biologia molecolare, furono raccolte in un volume dal titolo "What is life", pubblicato nel 1944, in cui avanzava ipotesi chiare e convincenti sulla struttura molecolari dei geni.

Biografia di George Stephenson

9 giugno 1781
12 agosto 1848

Chi è George Stephenson?


George Stephenson è l'ingegnere inglese considerato il padre della ferrovia a vapore in Gran Bretagna. Nasce il 9 giugno 1781 nel Northumberland (Inghilterra), a Wylam, a 15 chilometri da Newcastle upon Tyne, secondo figlio di Robert e Mabel. Pur avendo genitori analfabeti, comprende l'importanza dell'istruzione, e così a partire dai diciotto anni di età studia in una scuola serale per imparare a leggere e scrivere e conoscere l'aritmetica.

Nel 1801, dopo un primo impiego come mandriano, inizia a lavorare al Black Callerton Colliery, la Società Mineraria in cui lavora il padre, in qualità di manutentore dei macchinari per l'estrazione minerale e delle gallerie; l'anno successivo si sposta a Willington Quay e si sposa con Frances Henderson.

Nel 1803, mentre lavora anche come riparatore di orologi per incrementare i guadagni, diventa padre di Robert; l'anno seguente si trasferisce con la famiglia a West Moor, vicino a Killingworth. Dopo la morte per tubercolosi della moglie Frances, George Stephenson decide di trovare lavoro in Scozia; lascia, quindi, il figlio Robert con una donna del luogo e si reca a Montrose.

Tornato dopo alcuni mesi anche a causa di un incidente sul lavoro occorso al padre, diventato cieco, si offre di aggiustare la locomotiva di High Pit, che non funziona in maniera corretta: il suo intervento è tanto utile che viene promosso responsabile per il mantenimento e la riparazione dei motori nelle miniere di carbone.

Nel giro di breve tempo, diviene esperto di macchinari a vapore. A partire dal 1812, inizia a costruire motori a vapore: ogni settimana porta a casa qualche motore per smontarlo e cercare di capirne il funzionamento. Due anni più tardi progetta la sua prima locomotiva: soprannominata Blucher, è caratterizzata da un motore semovente in grado di rimorchiare trenta tonnellate di materiale con un carico solo.

Evidentemente destinata al trasporto di carbone in miniera, essa è la prima locomotiva munita di un sistema di adesione alle rotaie con ruote flangiate, che serve a far sì che le ruote non perdano il contatto con le rotaie: dal contatto stesso, per altro, dipende la trazione. Blucher rappresenta il primo esempio di tale tecnologia: anche per questo George Stephenson verrà ritenuto il padre delle ferrovie a vapore britanniche.

Non solo ferrovie, comunque: nel 1815, per esempio, egli sviluppa un progetto di lampada di sicurezza per minatori, la cosiddetta Georgie Lamp. Negli anni successivi costruisce altre sedici locomotive: lo scartamento ferroviario impiegato, con la misura di 1435 millimetri, in seguito rappresenterà lo standard per molte ferrovie mondiali.

Con il passare degli anni, la fama di Stephenson cresce, al punto che egli viene chiamato a progettare una linea ferroviaria di tredici chilometri, nella quale la locomotiva costituisce la forza motrice solo in salita o nei tratti pianeggianti, mentre nei tratti in discesa viene sfruttata l'inerzia. Nel 1820, ormai divenuto benestante, a Newburn sposa Betty Hindmarsh (il matrimonio, però, non produrrò mai figli).

All'inizio degli anni Venti dell'Ottocento, il direttore della compagnia che si occupa della progettazione della ferrovia tra Darlington e Stockton incontra George Stephenson e con lui decide di modificare il progetto iniziale, basato sul ricorso a cavalli per trainare i carrelli con il carbone: nel 1822, quindi, prendono il via i lavori, ed entro il 1825 George porta a termine la prima locomotiva (inizialmente chiamata Active, viene poi ribattezzata Locomotion), che il giorno dell'inaugurazione - il 27 settembre del 1825 - percorre quindici chilometri alla velocità di trentanove chilometri orari con un carico di ottanta tonnellate di farina e carbone, e con lo stesso Stephenson alla guida.

Durante la lavorazione di tale progetto, l'ingegnere di Wylam nota come la velocità dei suoi motori sia rallentata da una salita anche leggera: da ciò deduce la necessità di costruire vie ferrate in zone il più possibile pianeggianti. Sulla base di tale convinzione, elabora i progetti della ferrovia tra Leigh e Bolton e della ferrovia tra Liverpool e Manchester, progettate su viadotti in pietra o in trincea.

La ferrovia tra Liverpool e Manchester, tuttavia, non viene bene accolta in Parlamento, complice l'ostilità di alcuni proprietari terrieri, e pertanto deve essere nuovamente progettata: il nuovo percorso pensato da Stephenson attraversa anche la torbiera di Chat Moss, ennesima intuizione felice dell'ingegnere britannico.

Nel 1829, poi, George partecipa alla gara d'appalto per decidere a chi affidare la costruzione delle locomotive della compagnia ferroviaria: la sua locomotiva Rocket, progettata insieme con il figlio Robert, suscita l'entusiasmo di tutti. La linea viene inaugurata il 15 settembre del 1830 con grandi festeggiamenti, funestati solo in parte dall'arrivo della notizia del primo incidente ferroviario della storia.

Ciò non impedisce a Stephenson di vedere accresciuta la propria fama, al punto che numerose offerte di lavoro gli giungono da parte di diverse linee. Nei primi anni Quaranta si occupa dell'espansione della linea North Midland Railway, con la collaborazione del magnate George Hudson; poi, nel 1847, viene eletto presidente dell'appena nata Institution of Mechanical Engineers. Nel frattempo, morta Betty nel 1845, si sposa per la terza volta l'11 gennaio del 1848 nella St. John's Church di Shrewsbury, nello Shropshire, con Ellen Gregory, figlia di un fattore del Derbyshire che era stata la sua domestica.

Dedicatosi alle sue proprietà minerarie nel Derbyshire (investe molto denaro nelle miniere di carbone scoperte durante la costruzione dei tunnel della North Midland Railway), George Stephenson muore a Chesterfield il 12 agosto 1848 all'età di sessantasette anni per le conseguenze di una pleurite: il suo corpo viene seppellito nella Holy Trinity Church locale, accanto a quella della sua seconda moglie.

Biografia di Hans Urs von Balthasar

Il principio della bellezza di Dio
12 agosto 1905
26 giugno 1988

Chi è Hans Urs von Balthasar?


Hans Urs von Balthasar nasce il 12 agosto del 1905 a Lucerna, in Svizzera, da una famiglia molto cattolica. Dopo aver compiuto i primi studi dai gesuiti e dai benedettini, a partire dal 1923 Hans studia filosofia e germanistica: dapprima a Zurigo, poi a Berlino e Vienna; nel 1928 si laurea a Zurigo presentando una tesi dedicata alla storia del problema escatologico nell'ambito della letteratura tedesca moderna. Nel frattempo, già nel 1927, durante gli studi, si era ritirato a Basilea per un periodo di ricerca spirituale: periodo che si conclude nel 1929, quando il ventiquattrenne Hans entra - precisamente il 31 ottobre - nella compagnia di Gesù di Feldkirch come novizio.

In seguito al noviziato, si trasferisce a Pullach, per poi studiare teologia, dal 1932 al 1936, a Lione. Sempre nel 1936 a Monaco di Baviera viene ordinato presbitero, mentre nei tre anni successivi è impegnato in qualità di redattore per la rivista pubblicata dall'ordine Stimmen Der Zeit. A partire dal 1940, dopo aver detto no all'Università Gregoriana di Roma, si occupa invece della pastorale accademica e giovanile. Si trova, in questo periodo, a Basilea, dove nel frattempo viene spesso chiamato a fare da conferenziere, e dove intraprende uno stretto rapporto di amicizia con Karl Barth, teologo protestante con cui condivide l'amore per Mozart.

Insieme con Adrienne Von Speyr (di cui è direttore spirituale e confessore) fonda l'8 dicembre del 1944 l'Istituto Secolare della Comunità di Giovanni, mentre più tardi si dedica all'attività di scrittore ed editore, a Basilea e Zurigo, per la casa editrice Johannesverlag Einsiedeln. Iniziano a presentarsi, però, alcuni problemi: mentre il padre muore, la madre si ammala gravemente, e stessa sorte tocca a Erich Przywara, suo mentore. E così, mentre Adrienne mette in pratica una visione teologica non riconosciuta dalla Chiesa di quel periodo, Hans nel 1950 è costretto ad abbandonare l'ordine dei gesuiti, per la paradossale ragione che non gli viene offerta la possibilità di seguire l'attività di quell'istituto che lui stesso ha fondato. Privo di mezzi e di lavoro, non può più insegnare nelle Università e negli Istituti cattolici per espresso divieto della Congregazione per l'Educazione Cattolica, mentre riesce a tirare avanti grazie alle sue conferenze.

Con il passare del tempo, mentre la sua teologia incontra un numero sempre maggiore di adepti, viene riabilitato anche dalla Chiesa ufficiale, che gli tributa addirittura il riconoscimento Paolo VI per la teologia (pur non invitandolo al Concilio Vaticano II). Hans Urs von Balthasar muore il 26 giugno del 1988, esattamente due giorni prima di essere ufficialmente creato cardinale (per volontà di Papa Giovanni Paolo II, che aveva riconosciuto pubblicamente i suoi meriti). Attualmente, è sepolto a Lucerna, nella Hofkirche della città.

Ritenuto uno dei precursori del pensiero del Concilio Vaticano II, von Balthasar ha prodotto una importante ed estesa opera teologica, che nel corso dei decenni, a partire dagli studi di letteratura e germanistica, è arrivata a una sintesi fondamentale nella vita della Chiesa, a dispetto delle polemiche suscitate da alcune ipotesi teologiche specifiche. Non si esagera nel dire che la sua opera teologica può essere ritenuta una delle più influenti dello scorso secolo, avendo trovato in seguito numerosi interpreti anche negli studi teologici di oggi. Influenzato inevitabilmente dal contatto con teologi, filosofi e gesuiti quali Henri de Lubac, Jean Danielou e il già citato Przywara, von Balthasar ha contribuito, grazie alle sue pubblicazioni (tra le altre, si segnalano "Apocalisse dell'anima tedesca", "Il cuore del mondo", "Le centurie gnostiche di Massimo il Confessore", "Il cristiano e l'angoscia" e "Suor Elisabetta della Trinità") e alle sue conferenze a rinnovare l'interesse nei confronti della patristica, rendendola disponibile nuovamente per la fede cristiana e per la teologia.

In "Abbattere i bastioni", il teologo svizzero afferma con risoluzione l'esigenza che la Chiesa si distacchi dal suo arroccamento e elimini le mura che la separano dalla cultura del mondo moderno. Presente, in von Balthasar, è al tempo stesso il pensiero che l'identità cristiana rischi di perdere elementi fondamentali: non è un caso che dopo la svolta conciliare pubblichi numerosi scritti in cui ne attacca i punti cardinali con un certo rigore (dalle aperture ecumeniche al rinnovamento della liturgia, passando per una centralità rinnovata della Bibbia). Questo può essere ritenuto il secondo periodo del suo pensiero, che si contraddistingue anche per la polemica nei confronti delle posizioni antropocentriche di Karl Rahmer. Per lo svizzero, il Crocifisso rappresenta il luogo rivelativo per eccellenza, il segno drammatico che indica al credente la possibilità di martirio, mentre l'unica strada che può essere percorsa in direzione della divinità è quella che inizia da Dio stesso.

Il capolavoro di von Balthasar viene unanimemente riconosciuto in "Gloria", dove egli guarda al principio della bellezza, esponendo in Visione della forma le categorie della sua sintesi teologica rinnovata: secondo lui, è nella bellezza che la Rivelazione divina avviene, nella grandiosità che illumina la fede. La gratuità costituisce il comun denominatore di amore e bellezza, gratuità che rappresenta anche il segno tipico dell'azione divina verso l'uomo. Altrettanto importante è la "Teodrammatica", dove in cinque tomi viene esaltata la drammaticità che emerge dalla rivelazione dell'impegno divino verso il mondo: viene, inoltre, approfondita la relazione tra libertà umana, evidentemente limitata, e libertà divina, infinita. La vicenda storica, per von Balthasar, è contraddistinta dalla morte e dal male, e per questo la venuta di Cristo rappresenta il decisivo spartiacque che fa pensare che si possa superare definitivamente il male nell'amore infinito che lo assume.

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