Biografie di personaggi famosi e storici nato il 19 agosto


Biografie di personaggi famosi e storici

Biografie di personaggi famosi nella storia e celebrità:


1. Augusto
2. Coco Chanel
3. Bill Clinton
4. Gianfranco D'Angelo
5. Alcide De Gasperi
6. John Dryden
7. Federico Garcia Lorca
8. Groucho Marx
9. Marco Materazzi
10. Nanni Moretti
11. Blaise Pascal
12. Cesare Prandelli
13. Ardengo Soffici
14. Reeva Steenkamp
15. James Watt

Biografia di Augusto

Le fondamenta di un impero
23 settembre 63 A.C.
19 agosto 14

Chi è Augusto?


Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto nasce a Roma nel 63 a.C., il padre è Gaio Ottavio e la madre è Azia, la figlia di Giulia, sorella minore di Giulio Cesare. Nel 45 a.C. Cesare lo adotta, poiché egli non ha discendenti maschi. Mentre si trova ad Apollonia, in Grecia, per motivi di studio in attesa di partire per la spedizione contro i Parti, Cesare Ottaviano riceve la notizia della morte di Giulio Cesare avvenuta il 15 marzo del 44 a.C. Torna a Roma per vendicare l'uccisione di Cesare e per raccogliere l'eredità da lui lasciata. All'età di diciannove anni Ottaviano dimostra grande caparbietà e coraggio, riuscendo a tenere testa ai suoi due acerrimi nemici, Marco Antonio e il Senato romano.

Il dissidio tra Ottaviano e Marco Antonio è da subito evidente, poiché quest'ultimo si rifiuta di consegnare subito nelle mani del primo l'eredità di Cesare. Il conflitto più aspro si ha a Modena, in cui Ottaviano appoggiato dai veterani di Cesare e dal Senato ottiene la vittoria contro Marco Antonio.

Nel 43 a.C., accortosi che il Senato appoggia fermamente la forma di governo oligarchica e per cercare di trovare una tregua con Marco Antonio, Ottaviano, in veste di Console, si mette d'accordo con quest'ultimo e Lepido per creare con loro il Triumvirato. Negli anni del Triumvirato i tre ordinano di uccidere i loro nemici, confiscano beni, distribuiscono terre ai veterani di Cesare e arruolano forze militari da impiegare nella battaglia contro i sostenitori di Bruto e Cassio, che si sono rifugiati in Grecia. I tre uomini si spartiscono i territori romani. Nel 42 a.C. le forze armate di Cesare Ottaviano e di Marco Antonio riportano una grande vittoria contro gli uomini di Bruto e Cesare a Filippi.

Nonostante un secondo accordo tra i triumviri e le spartizioni territoriali effettuate, lo scontro tra Marco Antonio e Ottaviano si riaccende, sfociando nella battaglia di Azio del 31 a.C., conclusasi nel 29 a.C. con la vittoria di Ottaviano che nel 27 a.C. riceve l'appellativo di Augusto. Egli ha il compito di riorganizzare l'Impero romano dal punto di vista politico, economico, militare e religioso. Rispettoso delle antiche Istituzioni romane, egli si appresta a dirigere in modo esemplare l'Impero romano. Egli inoltre alla carica di Console romano accumula anche quelle di princeps Senati e di Imperator, Prenome che può trasmettere agli eredi.

Augusto si rende conto che è arrivato il momento di porre fine alla forma di governo repubblicana, poiché il territorio dell'Impero è molto vasto. Egli, infatti, si rende conto che è giunto il momento di portare avanti nell'Impero una riforma costituzionale, è per questo motivo che nel 27 a.C. egli sanziona la fine dell'emergenza militare. Cesare Ottaviano Augusto porta avanti all'interno dell'Impero tutta una serie di importanti riforme tra cui la riforma costituzionale, il riordinamento delle Forze Armate, diminuendo il numero delle Legioni da cinquanta a ventotto e infine a diciotto, da l'ordine di realizzare numerose opere pubbliche per abbellire la Capitale imperiale, Roma. Inoltre a livello amministrativo crea nuove Colonie, Provincie e Prefetture, con l'obiettivo di romanizzarle.

Augusto ha nelle sue mani tutto il potere economico del Principato, ma cerca di assicurarsi del fatto che le risorse siano distribuite equamente, in modo tale da avere l'appoggio di tutte le popolazioni assoggettate. Nelle Provincie fa costruire strade, porti commerciali, nuove attrezzature portuali. Nel 23-15 a.C. riordina anche il sistema monetario. Il suo principato, conosciuto per i suoi caratteri pacifici, in realtà è stato caratterizzato da numerose minacce e conflitti come ad esempio il conflitto che interessa la parte nord-ovest della Penisola Iberica dal 29 a.C. al 19 a.C., la quale poi entra a fare parte dell'Impero. Dopo innumerevoli scontri militari anche il confine danubiano e quello renano vengono inglobati definitivamente nei domini imperiali.

Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto muore il 19 agosto del 14 d.C., lasciando nelle mani di Tiberio un grande Impero.

Biografia di Coco Chanel

Questione di naso
19 agosto 1883
10 gennaio 1971

Chi è Coco Chanel?


Nata a Saumur, Francia, il 19 agosto 1883, Gabrielle Chanel, chiamata "Coco", ebbe una infanzia molto umile e triste, trascorsa in gran parte in un orfanotrofio, per poi diventare una delle più acclamate creatrici di moda del secolo scorso. Con lo stile lanciato da lei ha rappresentato il nuovo modello femminile del '900, ossia un tipo di donna dedita al lavoro, a una vita dinamica, sportiva, priva di etichette e dotata di autoironia, fornendo a questo modello il modo più idoneo di vestire.

Inizia la sua carriera disegnando cappelli, prima a Parigi nel 1908 e poi a Deauville. In queste città, nel '14, apre i suoi primi negozi, seguiti nel '16 da un salone di alta moda a Biarritz. Lo strepitoso successo la colse negli anni venti, quando arriva ad aprire i battenti di una delle sue sedi in rue de Cambon n.31 a Parigi e quando, da lì a poco, verrà considerata un vero e proprio simbolo di quella generazione. Tuttavia, a detta dei critici e degli intenditori di moda, l'apice della sua creatività è da attribuire ai più fulgidi anni trenta, quando, pur dopo aver inventato i suoi celeberrimi e rivoluzionari "tailleur" (costituiti da giacca maschile e gonna diritta o con pantaloni, appartenuti fino a quel momento all'uomo), impose uno stile sobrio ed elegante dal timbro inconfondibile.

In buona sostanza, si può dire che Chanel rimpiazzò il vestiario poco pratico della belle èpoque con una moda larga e comoda. Nel 1916, ad esempio, Chanel estese l'uso del jersey (un materiale a maglia molto flessibile), dal suo uso esclusivo per i sottabiti a una grande varietà di tipi di vestiario, inclusi i vestiti semplici in grigio e blu scuro. Questa innovazione fu di così grande successo che "Coco" iniziò ad elaborare le sue celebri fantasie per i tessuti jersey .

L'inserimento della maglia lavorata a mano e poi confezionata industrialmente, infatti, rimane una delle novità più sensazionali proposte da Chanel. Inoltre, le bigiotterie in perle, le lunghe catene dorate, l'assemblaggio di pietre vere con gemme false, i cristalli che hanno l'apparenza di diamanti sono accessori indispensabili dell'abbigliamento Chanel e segni riconoscibili della sua griffe.

Esperti come quelli del sito Creativitalia.it, sostengono: "Troppo spesso si è parlato del suo celebre Tailleur quasi fosse stata una sua invenzione; in realtà Chanel produceva un vestiario di tipo tradizionale che spesso prendeva spunto dal vestiario maschile e che non diventava fuori moda con il cambiare di ogni nuova stagione. I colori più comuni di Chanel erano il blu scuro, il grigio, e il beige. L'importanza data ai dettagli e l'uso estensivo di bigiotteria, con combinazioni rivoluzionarie di pietre vere e false, agglomerati di cristalli, e perle sono molti indicativi dello stile di Chanel. All'età di 71 anni, Chanel introdusse nuovamente il "tailleur di Chanel" che consisteva di vari pezzi: un giacca di stile cardigan, con inclusa la sua tipica catenella cucita all'interno, una gonna semplice e comoda, con una camicetta il cui tessuto era coordinato con il tessuto all'interno del tailleur. Questa volta, le gonne erano tagliate più corte e i tailleur erano fatti da un tessuto cardigan ben lavorato. Chanel é singolare nel suo rivoluzionare l'industria della moda e nell'aiutare il percorso delle donne verso l'emancipazione".

Lo scoppio della seconda guerra mondiale impose però un'improvvisa battuta di arresto. Coco è costretta a chiudere la sede di rue de Cambon, lasciando aperto soltanto il negozio per la vendita dei profumi. Nel '54, quando torna nel mondo della moda, Chanel ha 71 anni.

La stilista aveva lavorato dal 1921 al 1970 in stretta collaborazione con i cosiddetti compositori dei profumi, Ernest Beaux e Henri Robert. Il celeberrimo Chanel N°5 venne creato nel 1921 da Ernest Beaux, e secondo le indicazioni di Coco doveva incarnare un concetto di femminilità senza tempo, unica e affascinante. Il N°5 non fu innovativo soltanto per la struttura della fragranza, ma per la novità del nome e l'essenzialità del flacone. Chanel trovava ridicoli i nomi altisonanti dei profumi dell'epoca, tanto che decise di chiamare la sua fragranza con un numero, perché corrispondeva alla quinta proposta olfattiva che le aveva fatto Ernest.

Indimenticabile poi, la famosa affermazione di Marylin che, sollecitata a confessare come e con quale abbigliamento andasse a letto, confessò: "Con due sole gocce di Chanel N.5", proiettando in questo modo, ulteriormente, il nome della stilista e del suo profumo nella storia del costume.

Il flacone poi, assolutamente all'avanguardia, è divenuto famoso per la sua struttura essenziale e il tappo tagliato come uno smeraldo. Questo "profilo" ebbe un tale successo che, dal 1959, il flacone è esposto al Museo di Arte Moderna di New York.

Al mitico N.5 ne seguirono molti altri, come ad esempio il N.22 nel 1922, "Gardénia" nel '25, "Bois des iles" nel '26, "Cuir de Russie" nel '27, "Sycomore", "Une idée" nel '30, "Jasmin" nel '32 e "Pour Monsieur" nel '55. L'altro grande numero di Chanel è il N°19, creato nel 1970 da Henri Robert, per ricordare la data di nascita di Coco (il 19 agosto, appunto).

In sintesi, l'impronta stilistica di Chanel si fonda sulla apparente ripetitività dei modelli base. Le varianti sono costituite dal disegno dei tessuti e dai dettagli, a conferma del credo fatto proprio dalla stilista in una sua celebre battuta che "la moda passa, lo stile resta".

Alla scomparsa di questa grande creatrice di moda del '900, avvenuta il 10 gennaio '71, la Maison venne mandata avanti dai suoi assistenti, Gaston Berthelot e Ramon Esparza, e dalle loro collaboratrici, Yvonne Dudel e Jean Cazaubon, nel tentativo di onorarne il nome e di mantenerne il prestigio.

Biografia di Bill Clinton

Scosse sul tetto del mondo
19 agosto 1946

Chi è Bill Clinton?


Ex-Presidente degli Stati Uniti dal 1993 al 2001, nato il 19 agosto 1946 ad Hope, Arkansas, William J. Clinton è stato il più giovane presidente dopo John F. Kennedy. Ma i successi ottenuti da Bill Clinton sono stati tutti meritati e sudati. Si può dire infatti che si è fatto da solo, come nella migliore tradizione del "sogno americano" e del self made man. La tragedia lo colpisce quando è ancora in fasce: tre mesi dopo la sua nascita il padre muore in un incidente stradale. Dopo quattro anni di solitudine la madre sposa Roger Clinton, da cui William prende il cognome.

Varca la soglia della Casa Bianca il 22 luglio del 1963, quando ancora non ha compiuto diciassette anni. Promettente giovane di Hope, studente di sassofono per diletto, si trova in visita a Washington assieme alla Boys Nation, un'organizzazione che si propone di stimolare il senso civico della gioventù americana. Durante una visita al Rose Garden incontra il presidente in carica John Fitzgerald Kennedy, ed è tra i pochi del gruppo che riescono a stringergli la mano. Da quell'istante, narra una leggenda spruzzata di una vena di romanticismo, Bill Clinton riconosce il suo destino.

Nel 1976 è eletto procuratore dell'Arkansas e due anni dopo diventa il più giovane governatore degli Stati Uniti, sempre nello stato che gli ha dato i natali. Durante il suo mandato punta al miglioramento del sistema di istruzione pubblica e alla realizzazione di grandi opere pubbliche. Il 27 febbraio 1980 nasce Chelsea Victoria, primogenita di casa Clinton.

Alla scadenza del suo incarico governativo si ripropone agli elettori, ma perde la corsa contro il repubblicano Frank White. Clinton non demorde e le successive elezioni in Arkansas lo ritrovano candidato. Viene rieletto nel 1982: mantiene la carica fino al 1992. Ancora una volta il suo obiettivo principale come governatore è migliorare la qualità dell'istruzione nello stato. Alza i salari agli insegnanti, incoraggia i genitori a partecipare all'istruzione dei loro figli.

Nell'autunno del 1991 Bill Clinton si convince che il Paese ha bisogno di qualcuno con vedute e programmi nuovi e pensa di essere l'uomo giusto.

Porta il suo messaggio alla nazione andando di porta in porta, parlando con tutte le persone che incontra e apparendo in molti talk show televisivi. I democratici decidono di appoggiare la sua candidatura e lui sceglie il senatore Al Gore del Tennessee come vice presidente. Insieme girano l'America in pullman per incontrare la gente e ascoltare le loro lamentele, le loro proposte e le loro speranze per il futuro. Non a caso, "la gente prima di tutto" diventerà lo slogan della loro campagna elettorale.

Il 3 novembre 1992 Bill Clinton diventa il 42esimo presidente degli Stati Uniti, battendo George Bush sr. Per la prima volta dopo dodici anni la Casa Bianca e il congresso sono controllati dallo stesso partito. Nel 1996 il team Clinton-Gore si presenta per la rielezione e il 5 novembre 1996 gli americani confermano la loro fiducia. Ma gli scandali Whiterwater prima e Sexigate dopo, sono alle porte. E' soprattutto la relazione con la stagista Monica Lewinsky a scuotere la sua presidenza, anche se Clinton userà tutti i mezzi per deviare le attenzioni dell'opinione pubblica su questioni più "alte".

In politica interna concentra gli sforzi dell'Amministrazione nel miglioramento della qualità della vita e nel tentativo di creare nuovi posti di lavoro. Ottiene l'approvazione del Congresso su un piano di massiccia riduzione del deficit; vara un taglio delle tasse per i piccoli imprenditori e le classi lavoratrici in difficoltà. Promuove il Family and Medical Leave Act che mira a proteggere il lavoro di genitori con figli malati, una riforma scolastica, un nuovo piano per la sanità e un durissimo programma contro il crimine e la violenza. Sigla inoltre un accordo sull'abolizione delle barriere per il commercio con il Messico. La sua politica estera fa dell'America il "gendarme del mondo".

Sostiene un programma di aiuti per la Russia, accoglie le richieste europee di un intervento americano in Bosnia. Mentre il tentativo di creare un accordo di pace in Medio Oriente è un obiettivo perseguito fino agli ultimi giorni del suo incarico.

Nell'ultima parte del suo mandato Clinton si è dedicato alla campagna presidenziale del suo vicepresidente Al Gore, poi sconfitto di misura dal repubblicano George W. Bush, e a quella della moglie Hillary, eletta senatore dello Stato di New York.

Nell'estate del 2004 è uscito "My Life", la sua autobiografia.

Biografia di Gianfranco D'Angelo

19 agosto 1936

Chi è Gianfranco D'Angelo?


Attore, comico e cabarettista nato a Roma il 19 agosto 1936.

Prima della notorietà nazionale ha praticato diversi mestieri, per diversi anni è stato un impiegato della SIP. La sua figura di cabarettista si è formata sul palcoscenico del noto teatro romano del Bagaglino. Dalla metà degli anni '70 all'inizio degli anni '80 Gianfranco D'Angelo recita in tantissimi film della commedia erotica all'italiana con Alvaro Vitali, Lino Banfi e Renzo Montagnani.

Nel 1988 conduce su Italia 1 insieme ad Ezio Greggio la prima stagione del programma Striscia la notizia.

Dopo il 2000 si dedica in particolar modo al teatro.

Biografia di Alcide De Gasperi

Umile e fiero progettista politico
3 aprile 1881
19 agosto 1954

Chi è Alcide De Gasperi?


Nato il 3 aprile 1881 a Pieve Tesino (Trento), Alcide De Gasperi è stato un protagonista della ricostruzione politica ed economica dell'Italia dopo la seconda guerra mondiale e leader dei governi di centro formatisi a partire dal 1947.

Dato che alla sua nascita il territorio trentino apparteneva ancora all'Impero austro-ungarico (anche se di lingua italiana), è proprio nella vita politica austriaca che il giovane De Gasperi inizia a muovere i primi passi di quella che fu una lunga e fortunata carriera politica.

Nel 1905 entra a far parte della redazione del giornale "Il Nuovo Trentino" e, divenutone il direttore, appoggia il movimento che auspicava la riannessione del Sud Tirolo all'Italia.

Dopo il passaggio del Trentino e dell'Alto Adige all'Italia continua l'attività politica nel Partito Italiano Popolare di don Luigi Sturzo. Diventa in breve tempo il presidente del partito e si pone nella condizione di poter succedere a Sturzo qualora questi voglia, oppure, come poi in realtà avverrà, sia costretto ad abbandonare la vita politica italiana.

Intanto in Italia come del resto in altre parti d'Europa si fa sentire il vento della rivoluzione russa, che nel nostro paese determina la scissione socialista del 1921, la nascita del PCI, e l'inizio di un periodo pre-rivoluzionario, il "biennio rosso", che nel 1919 e nel 1920 vede la classe operaia protagonista di cruente lotte sociali e che contribuirà non poco a spaventare la borghesia, spingendola tra le braccia di Mussolini.

Deciso avversario del fascismo De Gasperi viene imprigionato nel 1926 per la sua attività politica. Fu uno dei pochi leader popolari a non accettare accordi col regime benché fosse stato, nel 1922, favorevole alla partecipazione dei popolari al primo gabinetto Mussolini.

Dopo l'omicidio Matteotti, l'opposizione al regime ed al suo Duce è ferma e risoluta anche se coincide con il ritiro dalla vita politica attiva a seguito dello scioglimento del P.I.P. ed al ritiro nelle biblioteche vaticane per sfuggire alle persecuzioni del fascismo.

Durante la seconda guerra mondiale De Gasperi contribuisce alla fondazione del partito della Democrazia Cristiana, che eredita le idee e l'esperienza del Partito Popolare di don Sturzo.

De Gasperi non è tanto un uomo d'azione, quanto un "progettista" politico (suo il documento programmatico della DC scritto nel 1943), che alla fine della guerra mostra di avere le idee chiare sulla parte da cui stare, l'occidente anticomunista.

Dopo il crollo della dittatura del Duce viene nominato ministro senza portafoglio del nuovo governo. Ricopre la carica di ministro degli Esteri dal dicembre 1944 al dicembre 1945, quando forma un nuovo gabinetto.

In qualità di presidente del consiglio, carica che manterrà fino al luglio del 1953, De Gasperi favorisce e guida una serie di coalizioni di governo, composte dal suo partito e da altre forze moderate del centro. Contribuisce all'uscita dell'Italia dall'isolamento internazionale, favorendo l'adesione al Patto Atlantico (NATO) e partecipando alle prime consultazioni che avrebbero condotto all'unificazione economica dell'Europa.

Opera principale della politica degasperiana fu proprio la politica estera e la creazione dell'embrione della futura Unione Europea. Un'idea europeista che nasceva nell'ottica di una grande opportunità per l'Italia per superare le proprie difficoltà.

Lo statista trentino muore a Sella di Valsugana il 19 agosto 1954, appena un anno dopo l'abbandono della guida del governo.

Biografia di John Dryden

Divulgare parole e pensieri
19 agosto 1631
12 maggio 1700

Chi è John Dryden?


John Dryden nasce ad Alwinkle (Northamptonshire, Inghilterra) il giorno 19 agosto 1631. Poeta, drammaturgo, critico letterario e traduttore inglese era il maggiore dei quattordici figli di Erasmo e Maria Dryden, appartenenti all'alta borghesia puritana.

Da ragazzo John Dryden vive nel villaggio di Titchmarsh. All'età di 15 anni viene mandato a studiare presso la Westminster School dove il preside è Richard Busby, insegnante carismatico e di severa disciplina. Rifondata da Elisabetta I, Westminster abbraccia uno spirito religioso e politico che incoraggia il costante attaccamento alla monarchia e alla chiesa anglicana. Dryden invierà alla stessa scuola due dei suoi futuri figli.

Dal punto di vista umanistico Westminster prepara i suoi alunni nell'arte della retorica e della dialettica, abilità che si ritrovano in modo forte nelle opere e nel pensiero di Dryden. Il suo primo poema pubblicato è un'elegia di forte carattere monarchico sulla morte per vaiolo del suo compagno di scuola Lord Henry Hastings, e allude all'esecuzione di re Carlo I, che avviene il 30 gennaio 1649.

Nel 1650 Dryden studia presso il Trinity College di Cambridge, dove sperimenta il ritorno all'etica politica e religiosa della sua infanzia. Il rettore è Thomas Hill, un pastore puritano che era stato rettore nel villaggio natale di Dryden. Sebbene vi siano poche informazioni riguardo la vita di Dryden prima della laurea, si pensa che abbia seguito studi di autori classici, retorica e matematica.

Nel giugno del 1654 il padre di Dryden muore lasciandogli una piccola rendita che però non gli è sufficiente per vivere. Arrivato a Londra durante il Protettorato, Dryden ottiene un lavoro presso John Thurloe, segretario di Stato di Oliver Cromwell.

Pubblica il suo primo importante poema, "Heroique Stanzas" nel 1658, opeta che ha per tema la morte di Cromwell. Nel 1660 Dryden celebra la restaurazione della monarchia e il ritorno di Carlo II con l'"Astraea Redux", un autentico panegirico realista. In quest'opera il periodo di interregno è descritto come il regno dell'anarchia, e Carlo è visto come il restauratore della pace e dell'ordine.

Con l'ascesa al trono di Carlo II Dryden diviene il poeta e il critico più importante del suo tempo, dimostrando fedeltà al nuovo governo. Il suo benvenuto al nuovo regime si manifesta con altri due panegirici: "To His Sacred Majesty: A Panegyric on his Coronation" (1662), e "To My Lord Chancellor" (1662). Nel novembre 1662 Dryden viene eletto nella Royal Society, delle cui attività però si disinteressa completamente fino a quando ne viene espulso nel 1666, per non aver pagato le tasse associative.

Il giorno 1 dicembre 1663 Dryden sposa la sorella di Sir Robert Howard, Lady Elizabeth, con la quale ha tre figli.

Con la riapertura dei teatri dopo il bando puritano, Dryden si occupa della composizione di drammi. Benché la sua prima opera teatrale "The Wild Gallant", apparsa nel 1663, non ottenga successo immediato, più tardi Dryden diventa un drammaturgo apprezzato, al punto che a partire dal 1668 scrive tre drammi all'anno per la Compagnia del Re, di cui era anche azionista. Fra il 1660 e il 1670 la produzione teatrale è il suo principale mezzo di sostentamento. Apre la via alla commedia della Restaurazione con il famoso "Marriage A-la-Mode" (1672), ma anche alla tragedia eroica e alla tragedia con "All for Love" (1678).

Decide poi di tentare di ottenere successo anche come poeta: nel 1667 pubblica "Annus Mirabilis", un poema storico sugli eventi del 1666, la sconfitta inglese della flotta olandese e il grande incendio di Londra. Questo poema epico moderno - in quartine di pentametri - lo porta a diventare il più importante poeta della sua generazione, ed è cruciale per la sua elezione a Poeta Laureato (1668) nonché come storiografo reale (1670).

Nel 1665 la Grande peste di Londra chiude i teatri e Dryden si ritira nel Wiltshire dove scrive "Of Dramatick Poesie" (1668), probabilmente il migliore ed il più lungo dei suoi saggi. Scritto in forma di dialogo, dibatte sui meriti della letteratura classica inglese e francese.

I successi più grandi di Dryden arrivano con i versi satirici: il poema eroicomico "MacFlecknoe", un libello che circolava in manoscritto durante gli anni in cui Dryden era poeta a corte, è una satira che attacca lo scrittore Thomas Shadwell. Non è una forma di satira che sminuisce chi ne è l'oggetto, anzi lo rende più grande per vie insospettate, trasferendo il comico nella poesia. Questo tipo di satira continua con "Absalom and Achitophel" (1681) e "The Medal" (1682). In questo periodo Dryden scrive anche i poemi religiosi "Religio Laici" (1682), e "The Hind and the Panther" (1687) che celebra la sua conversione alla Chiesa Cattolica Romana.

Quando il re Giacomo II viene deposto, a causa delle sue idee morali e religiose Dryden perde il posto di Poeta Laureato a corte, e viene sostituito da Thomas Shadwell. Da quel momento Dryden deve vivere con ciò che guadagna scrivendo. Traduce Orazio, Giovenale, Ovidio, Lucrezio e Teocrito. Nel 1694 iniziò a lavorare alla sua opera più ambiziosa come traduttore, "The Works of Virgil" (1697). La pubblicazione della traduzione di Virgilio è un evento nazionale che frutta a Dryden la somma di ben 1.400 sterline. Le ultime traduzioni appaiono nel volume "Fables Ancient and Modern" (Favole antiche e moderne, 1700) che raccoglie sia una serie di componimenti poetici tratti da Omero, Ovidio, Boccaccio sia degli adattamenti moderni da Geoffrey Chaucer intervallati da poesie scritte dallo stesso Dryden. La prefazione del libro è considerata uno dei più grandi saggi di critica letteraria. Come critico e come traduttore a Dryden si deve il merito di avere reso accessibili al pubblico le opere letterarie classiche greche e latine.

Dryden muore il 12 maggio 1700 e viene sepolto nell'Abbazia di Westminster. L'influenza di Dryden come poeta fu enorme durante tutto l'arco della sua vita, e alla sua morte molte elegie in suo onore vennero scritte dalla comunità letteraria inglese.

Nel XVIII secolo le sue poesie vennero prese a modello da poeti famosi come Alexander Pope e Samuel Johnson. Durante il XIX secolo la sua reputazione subisce un declino, tanto che ancora oggi Dryden è conosciuto solo da circoli ristretti di specialisti. Uno dei suoi più grandi estimatori, T.S. Eliot, scrisse di lui: "l'antenato di quasi tutto ciò che c'è di migliore nella poesia del diciottesimo secolo" e "non possiamo apprezzare e valutare cento anni di poesia inglese se non apprezziamo Dryden nella sua completezza".

Biografia di Federico Garcia Lorca

Alle cinque della sera
5 giugno 1898
19 agosto 1936

Chi è Federico Garcia Lorca?


Il poeta spagnolo per eccellenza, conosciuto in tutto il mondo nasce il 5 giugno 1898 a Fuente Vaqueros non lontano da Granada da una famiglia di proprietari terrieri. I libri ce lo descrivono come un bambino allegro, ma timido e pauroso, dotato di una straordinaria memoria e di una passione evidente per la musica e per le rappresentazioni teatrali; un ragazzo che non andava troppo bene a scuola ma che era capace di coinvolgere nei suoi giochi un'infinità di persone.

I suoi studi regolari sono segnati da numerosi problemi legati ad una grave malattia. Tempo dopo (nel 1915), riesce a iscriversi all'università ma, cosa più importante, conosce il giurista Fernando De Los Rios che gli rimarrà amico durante tutta la vita. Altri contatti importanti in quel periodo furono quelli con il grandissimo musicista Manuel De Falla e con l'altrettanto grande poeta Antonio Machado.

All'inizio degli anni '20 è invece a Madrid dove si forma grazie ai contatti con artisti della fama di Dalì, Buñuel ed in particolare Jimenez. Contemporaneamente si dedica alla scrittura di lavori teatrali i cui esordi furono accolti con una certa freddezza.

Dopo la laurea la sua vita si riempie di nuovi lavori, conferenze e nuove amicizie: i nomi sono sempre di alto livello e vanno da Pablo Neruda a Ignacio Sánchez Mejías. Viaggia molto, soprattutto tra Cuba e gli Stati Uniti, dove ha modo di saggiare in presa diretta i contrasti e i paradossi tipici di ogni societá evoluta. Attraverso queste esperienze si forma in modo più preciso l'impegno sociale del poeta, ad esempio con la creazione di gruppi teatrali autonomi la cui attivitá è finalizzata allo sviluppo culturale della Spagna.

L'anno 1934 è segnato da altri viaggi e dal consolidamento delle numerose e importanti amicizie, sino alla morte del grande torero Ignacio Sánchez Mejías, avvenuta in quello stesso anno (ucciso proprio da un toro infuriato durante una corrida), che lo costringe ad un soggiorno forzato in Spagna.

Nel 1936, poco prima dello scoppio della guerra civile, Garcia Lorca redige e firma, assieme a Rafael Alberti (altro esimio poeta) ed altri 300 intellettuali spagnoli, un manifesto d'appoggio al Frente Popular, che appare sul giornale comunista Mundo Obrero il 15 febbraio, un giorno prima delle elezioni vinte per un soffio dalla sinistra.

Il 17 luglio 1936 scoppia l'insurrezione militare contro il governo della Repubblica: inizia la guerra civile spagnola. Il 19 agosto Federico García Lorca, che si era nascosto a Granada presso alcuni amici, viene trovato, rapito e portato a Viznar, dove a pochi passi da una fontana conosciuta come la Fontana delle Lacrime, viene brutalmente assassinato senza alcun processo.

Sulla sua morte Pablo Neruda così scrive:

"L'assassinio di Federico fu per me l'avvenimento più doloroso di un lungo combattimento. La Spagna è sempre stata un campo di gladiatori; una terra con molto sangue. L'arena, con il suo sacrificio e la sua crudele eleganza, ripete l'antica lotta mortale fra l'ombra e la luce".

Delle sue opere, quella piú universalmente conosciuta é il "LLanto por la muerte de Ignacio Sánchez Mejías" ('La cogida y la muerte') la cui struggente partecipazione interiore ne fanno un'opera davvero di tutti. La morte e la sua negazione hanno fatto invece diventare "A las cinco de la tarde" un termine comune a tutte le latitudini e dovunque indicante la freddezza cieca del destino.

Biografía di Ian Gillan

Una complessa trama rock
19 agosto 1945

Chi è Ian Gillan?


Ian Gillan nasce in un sobborgo di Londra, a Hounslow, il 19 agosto del 1945. Dopo aver frequentato la Acton County Grammar insieme con John Entwhistle, Roger Daltrey e Pete Townshend (i futuri Who), a soli diciassette anni, nel 1962, dà vita alla sua prima band, The Moonshiners, che cambieranno nome due anni più tardi diventando The Javelins. Nel 1965, però, Gillan inizia l'avventura degli Episode Six, in cui si fa notare anche Roger Glover

Le esibizioni di Ian piacciono e diventano sempre più conosciute nel panorama musicale inglese, al punto che il ragazzo viene selezionato dai Deep Purple per prendere il posto di Rod Evans: lo seguirà anche Glover. Nello stesso periodo, Gillian viene chiamato addirittura da Andrew Lloyd Webber per partecipare anche alla registrazione di "Jesus Christ Superstar", cantando i brani di Gesù nel musical che in breve tempo diventa un successo planetario.

Dopo aver lasciato i Deep Purple, forma una nuova band, che comprende al basso John Gustafson (già componente di Merseybeats, Episode Six, Quatermass), alla chitarra Ray Fenwich (Spencer Davis Group), alle percussioni Mark Nauseef (Elf e Velvet Underground) e alle testiere Mike Moran. Anche in questa avventura non può mancare l'amico Roger Glover, produttore del gruppo che nel 1975 registra "Child in time". Il complesso cambia il nome di Ian Gillan Band dopo alcuni cambiamenti (Mickey Lee Soule - ex Rainbow e Elf - prende il posto di Moran nel corso di una tournée in Francia, prima di essere sostituito a sua volta da Colin Towns) e incide gli album "Scarabus" e "Clear air turbulence", entrambi del 1977.

Il successo è mondiale, e soprattutto in Giappone - dove viene registrato "Live at Budokan" - si segnalano scene di delirio. Tuttavia Gillan manifesta profonda insoddisfazione per la composizione della band, e così nel 1978 si assiste a una nuova rivoluzione: via tutti, ad eccezione di Towns, per lasciare posto al batterista Pete Barnacle e tre ex Zzebra. Il gruppo trova quindi una conformazione definitiva con Mick Underwood alla batteria - dopo la fugace presenza di Barnacle -, John McCoy al basso e Bernie Tormé alla chitarra - che a sua volta ha preso il posto di Towns.

Ian Gillan, insomma, si comporta come una Penelope che fa e disfa continuamente la propria tela, investendo comunque nel proprio gruppo e decidendo di rifiutare la proposta di prendere il posto nei Rainbow di Ronnie James Dio. La sua è una scelta vincente, visto che gli anni Ottanta segnano la sua ascesa e qualificano la sua band come una delle migliori nel panorama del rock britannico.

Gillan, quindi, dopo la fama conquistata con "Mr Universe", firma per l'etichetta Virgin, intenzionata a scritturare un leader del panorama hard rock. Il disco "Glory Road", inciso nel 1980, evidenzia come il quintetto attuale sia il migliore e quello amalgamato più convenientemente. Gillan, insomma, complice l'azione promozionale della Virgin, viene rilanciato nel firmamento della musica mondiale, proprio nel momento in cui esplode la New wave of British Heavy Metal. Concerti e tour si susseguono senza sosta, e le apparizioni del 1980 e del 1981 al Festival di Reading non fanno altro che confermare la crescita del successo. Il gruppo cambia ancora una volta composizione quando Tormeè, dopo "Future shock", decide di lasciare il posto all'ex White Spirit Janick Gers (futuro Iron Maiden).

"Double Trouble" rappresenta l'album di esordio della nuova formazione: registrato in diverse parti a Reading, si fa notare soprattutto per "Mutually assured destruction", brano che si scaglia contro il nucleare. Il proficuo e vincente ciclo della Ian Gillan Band trova il picco conclusivo nel 1982 grazie a "Magic". Il cantante, infatti, sostenendo di avere dei problemi di voce, si ritira dalle scene per diversi mesi, anche se la sua apparizione per un breve periodo nei Black Sabbath di Tony Iommi lascia interdetti la critica e soprattutto il pubblico. L'album "Born again" e il tour che lo segue, però, non lasciano una traccia fondamentale nella storia della musica.

A sorprendere ancora di più, in ogni caso, è la reunion dei Deep Purple, nel 1984 (durerà fino al 1989, poi riprenderà definitivamente nel 1993). Da quel momento, l'attività di Gillan si alterna tra dischi e concerti con la band ad apparizioni da solista, senza dimenticare duetti con le più importanti star della musica mondiale: nel 1988 incide "Accidentally purpose", con Roger Glover, e nel 1997 dà alla luce "Dreamcatcher". Il 6 marzo del 2008 esce, invece, "One eye to Marocco", su etichetta earMusic/edel: l'album è realizzato insieme con Steve Morris e mette in mostra sonorità rock influenzate da soul e R & B. Profondamente appassionato di calcio, Gillan tifa la squadra dei Queen's Park Ranger.

Biografia di Groucho Marx

Battute sferzanti e comicità tagliente
2 ottobre 1890
19 agosto 1977

Chi è Groucho Marx?


Julius Henry Marks - conosciuto con il nome d'arte Groucho Marx - nasce a New York (Stati Uniti d'America) il giorno 2 ottobre 1890. Terzo dei cinque Fratelli Marx - gruppo comico ancora oggi tra i più amati di tutti i tempi - esordisce nel mondo dello spettacolo fin dal primo decennio del Novecento, affrontando una lunga gavetta nel vaudeville, genere teatrale nato in Francia a fine Settecento, che lo porta a recitare con i suoi fratelli nei teatri di varietà di tutti gli Stati Uniti.

Durante questo lungo peregrinare negli anni Dieci e Venti, grazie all'importante esperienza che costituisce il tirocinio teatrale, Groucho riesce ad affinare quella comicità che lo rende celebre nel mondo: sue strabilianti caratteristiche sono la veloce parlantina, la battuta fulminea e i giochi di parole, sempre pronunciati con tagliente irriverenza nei confronti dell'ordine costituito e con un poco celato disprezzo per le convenzioni sociali.

Il "sense of humor" di Groucho è corrucciato, sarcastico e addirittura misogino e trova una sintesi nel suo soprannome: Groucho significa infatti "brontolone" oppure "musone"; di fatto il volto e il personaggio di Groucho Marx costituiscono una eccentrica maschera comica, dai tratti inconfondibili: sopracciglia dipinte, vistosi baffi, sguardo ammiccante, il sigaro perennemente tra i denti oppure fra le dita della mano, la frenetica andatura, sono le sue principali caratteristiche fisiche.

Tutti questi tratti fisici nonché quelli comici sono stati ripresi in Italia per creare un personaggio che ha contribuito ad allungare il mito del personaggio di Groucho Marx: stiamo parlando della spalla di Dylan Dog (creato da Tiziano Sclavi nel 1986), noto personaggio dei fumetti che dopo Tex ha fatto la fortuna della casa editrice di Sergio Bonelli. All'interno dell'opera dylandogiana Groucho è a tutti gli effetti Groucho Marx, non un personaggio alter ego o a lui ispirato.

Tornando al Groucho in carne e ossa, il successo esplode nel 1924 con la commedia teatrale "I'll say she is", cui segue l'anno dopo "The cocoanuts", spettacolo rappresentato a Broadway per un anno e poi riproposto in una lunga tournée americana tra il 1927 e il 1928.

L'esordio di Groucho al cinema avviene nel 1929 con "The Cocoanuts - Il ladro di gioielli", trasposizione cinematografica del precedente successo teatrale; poi è la volta di "Animal Crackers" (1930), tratto anch'esso da uno spettacolo di Broadway dei Fratelli Marx.

Dopo il dissacrante "La guerra lampo" dei fratelli Marx (1933), Groucho assieme ai fratelli passano dalla Paramount alla MGM (Metro Goldwyn Mayer); realizzano in questi anni due delle loro pellicole più celebri: "Una notte all'opera" (A Night at the Opera, 1935) e "Un giorno alle corse" (A Day at the Races, 1937) entrambe per la regia di Sam Woods.

In questi anni a far da spalla ai Marx, c'è anche l'attrice Margaret Dumont (pseudonimo di Daisy Juliette Baker) che tra il 1929 e il 1941, recita con loro in sette film.

All'inizio degli anni Quaranta, con il declino del trio, Groucho decide di proseguire la carriera di attore cinematografico solo con qualche saltuaria apparizione in commedie brillanti; intraprende parallelamente la strada di conduttore radiofonico: dal 1947 conduce lo show a quiz "You bet your life", che in seguito viene riadattato per la televisione e che andrà in onda sugli schermi fino al 1961, raccogliendo vasti consensi di pubblico.

L'umorismo dissacrante e satirico di Groucho trova spazio anche sulla carta stampata sin dal 1930 con il suo primo libro "Beds" (Letti), una raccolta di divertenti brani che raccontano il rapporto della gente con il proprio letto; tra i suoi libri ricordiamo anche la raccolta epistolare "Le lettere di Groucho Marx", del 1967.

Gli ultimi anni di vita non sono facili: dopo tre matrimoni e conseguenti battaglie legali, ormai anziano, conosce i problemi fisici e sociali della senilità avanzata, che lo rendono non più autosufficiente.

All'età di 84 anni, a coronamento della sua lunghissima carriera artistica, nel 1974 Groucho viene insignito di un Oscar alla carriera.

Ricoverato a causa di una polmonite, muore all'età di 86 anni, a Los Angeles, il giorno 19 agosto 1977. La notizia della morte di Groucho Marx negli Stati Uniti passa presto in secondo piano, oscurata da un altro fatto che monopolizza l'attenzione della stampa americana e mondiale: la prematura scomparsa di Elvis Presley, avvenuta solo tre giorni prima.

Biografia di Marco Materazzi

Grinta gigante
19 agosto 1973

Chi è Marco Materazzi?


Marco Materazzi nasce a Lecce il 19 agosto 1973. Il padre Giuseppe era calciatore in Serie A negli anni '70 e ha poi allenato, nella sua carriera di tecnico, diverse squadre: Cerretese, Rimini, Benevento, Casertana, e nella massima serie, Pisa, Lazio, Messina, Bari, Padova, Brescia, Venezia, Piacenza, Sporting Lisbona e Tianjin Teda.

La carriera di Marco inizia nelle serie minori del calcio italiano: nella stagione 1991-92 gioca nella squadra di Tor di Quinto, poi passa al Marsala (1993-94) e alla squadra della città di Trapani (1994-95).

Esordisce in Serie B nel 1995, con il Perugia; trascorre parte della stagione successiva nel Carpi (Modena), in Serie C, per poi tornare al Perugia.

Nel 1998-99 vola in Inghilterra: gioca una stagione con la squadra dell'Everton, poi torna di nuovo in Italia, al Perugia.

Nella stagione 2000-2001 realizza il record italiano di reti siglate per un calciatore nel ruolo di difensore: alla fine del campionato sono 12 i suoi goal. Con questo risultato si congeda dall'amato Perugia, in quell'anno guidato dallo straordinario allenatore emergente Serse Cosmi.

Materazzi si trasferisce poi a Milano per vestire la maglia nerazzurra dell'Inter.

Esordisce in nazionale il 25 aprile 2001: Italia-Sudafrica, 1-0.

Partecipa ai Mondiali di calcio del 2002 che si svolgono in Corea e Giappone; poi è agli Europei 2004.

Viene convocato per i Mondiali tedeschi del 2006; Materazzi viene considerato una riserva, ma diventa presto titolare (anche se la nazionale 2006 di Lippi può essere considerata straordinariamente eterogenea e quindi priva di titolari effettivi) e punto di forza della difesa, a causa dell'infortunio di Alessandro Nesta nel terzo incontro delle fase a gironi.

Materazzi sarà uno dei grandi protagonisti della strepitosa conquista del titolo mondiale: realizza due reti, una all'esordio, appena subentrato, contro la Repubblica Ceca (che è anche il suo primo goal in azzurro), e il secondo in finale contro la Francia. Segna anche uno dei cinque rigori finali con cui l'Italia si aggiudica il Mondiale.

Nei tempi supplementari Marco ha uno screzio con Zinedine Zidane, da cui riceve una testata in pieno petto. Il gesto costa al francese l'espulsione.

L'evento è trasmesso in diretta mondiale e le conseguenze sono significative, tanto che ne nascerà un caso mediatico.

Alla fine del campionato mondiale, con 2 reti Materazzi sarà curiosamente, assieme a Luca Toni, il capocannoniere dell'Italia.

193 cm per 82 chilogrammi, Materazzi è un giocatore coriaceo, considerato anche aggressivo per alcune sue vicende occorse in campo, a bordo campo o fuori. Padre di due figli, è anche il primo a saper chiedere scusa e riconoscere i propri errori. Determinato e professionale, con l'Inter ad oggi ha vinto 2 volte la Coppa Italia, 2 volte la Supercoppa di Lega italiana, e 3 scudetti.

Grande amico di Valentino Rossi, la sua maglia è la N° 23, numericamente la metà del noto 46 del campione pesarese.

Biografia di Nanni Moretti

Girando pellicole, girando in girotondo
19 agosto 1953

Chi è Nanni Moretti?


Nato a Brunico (in provincia di Bolzano) il 19 agosto 1953 da una famiglia di insegnanti, Nanni Moretti è cresciuto a Roma, diventata a tutti gli effetti la sua città d'adozione. Già adolescente coltiva due grandi passioni: il cinema e la pallanuoto. Se per il primo amore bisognerà aspettare una certa maturazione umana ed artistica prima di vederlo all'opera, nella pallanuoto si getta a capofitto, riuscendo addirittura ad essere arruolato nelle file della Lazio in serie A e ad essere successivamente convocato nella nazionale giovanile.

Parlando di Nanni Moretti non si può non fare cenno al suo impegno politico da sempre centrale nella vita di questo artista. Per parecchi anni è stato infatti molto coinvolto nella politica di sinistra e, dopo un periodo di stasi, attualmente è tornato in auge come guida morale dei cosiddetti "girotondini".

Moretti ha perseguito la strada per il cinema con caparbietà. Dopo il liceo classico ha venduto la sua raccolta di francobolli per comprare una cinepresa, riuscendo così ha realizzare il sogno di girare due cortometraggi con un budget limitato: gli ormai introvabili "La sconfitta" e "Patè de bourgeois" (1973). Tre anni dopo realizza il suo primo, leggendario lungometraggio, quel "Io sono un autarchico", che è diventato quasi un modo di dire. Il film tratta dei rapporti interpersonali, degli amori e delle delusioni della generazione del post-68 e non poteva divenire, oltre che un inno generazionale, un film-simbolo di un clima epocale.

Nel 1978 Moretti approda finalmente nel mondo del cinema professionale con lo straordinario, lunatico ed eccentrico "Ecce Bombo". Un film da cui sono state saccheggiate miriadi di battute e situazioni-tipo, fra cui è rimasto memorabile il divertente episodio in cui il protagonista (Moretti stesso), colloquiando con un'amica, in risposta alla domanda "Come campi?", si sente dire: "Ma... te l'ho detto:giro, vedo gente, mi muovo, conosco, faccio delle cose".

Dopo la fortuna riscontrata da Ecce Bombo sono seguiti altri film sempre di buon successo come "Sogni d'oro" (1981, Leone d'Oro a Venezia), "Bianca" (1983), "La messa è finita" (1985, Orso d'Argento a Berlino), "Palombella rossa" (1989) e uno dei capolavori assoluti del cinema italiano, "Caro Diario" (1993, premio per la migliore regia a Cannes); impossibile poi non citare "Aprile" (1998), altro pozzo da cui sono state attinte battute-tormentone. Infine, è recente il plauso unanime per una pellicola toccante ed altamente commovente, espressione inequivocabile di un artista profondamente umano, come "La stanza del figlio" (2001).

Moretti, che ha sempre difeso strenuamente la sua indipendenza e originalità anche sul piano produttivo (ha fondato allo scopo la pregevole "Sacher film"), ha partecipato da protagonista a parecchi film, molti dei quali a sfondo civile. Assai riservato il regista ha un pessimo rapporto con i media e raramente concede interviste. Parla solo quando ne sente davvero l'urgenza e usando, più che banali parole, la meravigliosa "arma" della sua arte.

Dopo il suo "Il caimano" (2006) - ispirato alla figura di Silvio Berlusconi e presentato nel pieno della campagna elettorale per le elezioni politiche dello stesso anno - è protagonista e sceneggiatore di "Caos Calmo" (2008), per la regia di Antonello Grimaldi.

Il suo undicesimo film, girato a Roma, esce nelle sale a metà del mese di aprile 2011 e si intitola "Habemus Papam". Per il suo lavoro successivo serve attendere il mese di aprile 2015, quando esce "Mia madre", interpretato da Margherita Buy, John Turturro, Giulia Lazzarini e dallo stesso Nanni Moretti: in parte biografico (il suo alter ego è femminile), il film racconta il difficile periodo di una regista di successo, divisa tra il set del suo nuovo film e la sua vita privata.

Biografia di Blaise Pascal

Le ragioni del cuore
19 giugno 1623
19 agosto 1662

Chi è Blaise Pascal?


Nato il 19 giugno 1623 a Clermont-Ferrand (Francia) da una famiglia di ottima condizione sociale. Il padre, Etienne Pascal, lo istruisce personalmente iniziandolo ad interessi scientifici e facendogli frequentare le riunioni dei circoli culturali parigini. Fra l'altro, ad un certo punto si trasferisce con i figli a Rouen, in Normandia, poiché nominato Commissario del re per le imposte.

Il piccolo Pascal mostra assai precocemente le sue straordinarie doti di intelligenza. A soli sedici anni, per esempio, scrive un "Trattato delle coniche" (nel quadro della "geometria proiettiva"), purtroppo in seguito andato perduto; queste prime prove intellettuali saranno fondamentali per gli studi successivi. In particolare, l'assiduo studio della geometria lo porterà ad elaborare il teorema che porta il suo nome ("Teorema di Pascal", appunto), concernente l'esagono inscritto in una conica qualsiasi.

Pascal, fra l'altro, è considerato uno dei padri della robotica e del calcolo computazionale e questo attraverso risultati raggiunti già a soli diciotto anni di età. La passione per il calcolo e il desiderio di allargare le potenzialità di quest'ultimo, infatti, lo portano a progettare la prima macchina calcolatrice, detta poi "pascalina". In realtà, l'idea di partenza ebbe una genesi molto pragmatica e apparentemente meno nobile, ossia quella di aiutare il padre che, oberato di lavoro, aveva bisogno di eseguire dei calcoli in maniera più rapida. Dopo due anni di ricerche, ecco che Blaise stupisce il enitore e il resto della famiglia con questa invenzione straordinaria. Il brevetto, chiesto nel 1645, gli fu concesso nel 1649.

Parallelamente agli interessi scientifici e filosofici, Pascal ha però sempre coltivato un intenso spirito religioso e un'intensa riflessione teologica, tanto da essere considerato a tutt'oggi uno dei più grandi, se non il più grande, pensatori cristiani degli ultimi quattro secoli. La prima conversione di Pascal si fa solitamente risalire al 1646, anno che registra fra l'altro un grave peggioramento della sua incerta salute. Il senso di prostrazione e di abbattimento causato dalla malattia lo induce a mettere sulla carta le sue riflessioni, che ci parlano delle sue esperienze sull'esistenza del vuoto e del timore da questo procurato. Questi scritti troveranno più ampia stesura in una pubblicazione del 1647.

Dell'anno 1648 rimane invece celebre l'esperimento che fece effettuare da suo cognato il 19 settembre: con questa prova Pascal dimostrò che la pressione dell'atmosfera sulla colonna di mercurio di un barometro torricelliano diminuisce con l'aumentare dell'altitudine. Intanto, sua sorella Jacqueline prende la strada del convento e, nel 1652, si fa monaca, entrando nel convento femminile di Port-Royal, istituto già celeberrimo per la famosa scuola di logica a cui anche Pascal aderirà.

Tormentato da forti cefalee, Pascal è "costretto", su consiglio dei medici, ad osservare un regime più mondano. L'imperativo dei cerusici è quello di svagarsi, lasciando momentaneamente perdere l'intenso studio. Al periodo mondano apparterebbe, secondo Victor Cousin, il "Discorso sulle passioni d'amore" scoperto nel 1843. Uomo profondo e assetato di spiritualità, ben presto si annoia di frequentare salotti e feste insulse. Incomincia invece a prendere in seria considerazione gli studi sul calcolo delle probabilità che lo porteranno in molteplici direzioni di ricerca, anche in ossequio all'interesse per il gioco d'azzardo che Pascal coltivava.

A seguito di frequenti contatti con la sorella Jaqueline, attraversa una nuova crisi mistica che si risolve nella notte del 23 novembre quando vive un'intensa esperienza religiosa, narrata poi nel famoso "Memoriale". Nel gennaio del 1655 Pascal si reca a Port-Royal, dove vi trascorre alcune settimane e dove scrive la "Conversione del peccatore". Tra il gennaio del '56 ed il marzo del '57 scrive poi 18 celebri lettere, le "Provinciali", raccolte poi in volume. Lo scopo dichiarato di quegli scritti è quello di difendere Port-Royal dalla accuse degli antigiansenisti. In esse tenterà anche di mettere in ridicolo la morale dei Gesuiti e di criticarne a fondo i presupposti filosofico-teologici. Il 6 settembre la congregazione dell'Indice condanna le "Provinciali".

Tornato a più "terreni" interessi scientifici, si dedica al problema della cicloide (roulette), ne trova la soluzione e pubblica il "Trattato generale sulla cicloide". Del '58 sono gli importanti "Scritti sulla Grazia" nei quali rivela una gran conoscenza teologica mentre, in parallelo, continua a lavorare al progetto di una "Apologia del Cristianesimo", mai terminata; i frammenti furono poi raccolti nei "Pensieri", pubblicati per la prima volta nel 1669.

E' proprio nei "Pensieri" che compare la famosa tesi della "scommessa" circa la fede. In sintesi, Pascal sostiene che, a fronte del "silenzio di Dio", del "vuoto" che ci circonda, ricerca del Dio nascosto diventa un affare di cuore, in appello alle regioni più segrete dell'animo umano. Pascal nutre sfiducia nei metodi dimostrativi nel campo della fede religiosa ed è anzi persuaso che Dio non sia oggetto tanto di convinzione razionale, quanto piuttosto di un sentimento irrazionale.

In questo quadro, un altra distinzione fondamentale introdotta da Pascal, distinzione di sapore squisitamente letterario, è quella fra "l'esprit de géometrie e l'esprit de finesse", ossia fra "spirito di geometria e spirito di finezza". Il primo, in sostanza, procederebbe per deduzioni logiche e per ragionamenti stringenti, oppure per definizioni, e perviene a risultati tangibili e comprovabili, ma distanti dallo spirito comune, dato che per afferrarli ci vuole conoscenza, studio ed esercitazione. Viceversa, lo "spirito di finezza" tiene in considerazioni un gran numero di principi, alcuni dei quali veramente sottili ed indecifrabili, che è inevitabile che sia indeterminato e vago. Esso dunque appartiene ad una sfera che si riferisce al sentimento, al gusto estetico e financo alla vita morale. Non però alla scienza, che ha bisogno di "applicazioni" più rigorose.

Il senso della celebre frase pascaliana "il cuore conosce cose che la ragione non conosce" è tutto giocato nell'intervallo che passa fra queste due distinzioni. Insomma, nella vita alle volte capiamo le cose solo attraverso l'esprit de finesse, attraverso la "sapienza del cuore", cose che la ragione è impossibilitata a comprendere, se non a cogliere.

Una descrizione eloquente del pensero pascaliano la troviamo nella Garzantina di Letteratura: "La malattia, per Pascal, è la condizione naturale del cristiano; la sua fede è una scommessa in cui tutto viene impegnato, senza restrizioni. Questa violenta presa di coscienza dei limiti della ragione, e dell'impossibilità di assorbire l'uomo nell'ordine della geometria, giustifica l'accostamento di Pascal ai grandi maestri dell'esistenzialismo e dell'irrazionalismo moderni, da Kierkegaard a Nietzsche a Dostoevskij: ma non bisogna dimenticare il valore che il pensiero conserva per Pascal. "L'uomo non è che una canna, la più debole della natura, ma una canna che pensa. Tutta la nostra dignità

consiste dunque nel pensiero" .Opera in cui si confrontano e si scontrano le esigenze estreme della scienza e della religione, i "Pensieri" sono, nello stesso tempo, un grande capolavoro letterario, che getta sulla scena un nuovo eroe: l'uomo, come ha scritto O. Macchia, .inquieto, torturato dall'incostanza e dalla noia e dal voler essere felice, nonostante le sue miserie..."

Inoltre, nella sua essenza più vera, in un certo senso la fede la si può equiparare ad una sorta di scommessa. Chi questa fede ce l'ha per dono naturale non ha ragione di preoccuparsi ma chi invece ritiene di non possedere questo dono, dovrebbe riflettere sul fatto che la "scommessa" sull'esistenza è comunque vinta, se accettata, perchè a fronte di questo sacrificio, si guadagna un bene incommensurabile come quello della vita eterna. Al contrario, naturalmente, se Dio davvero non esiste non si perde nulla ma anzi ci si guadagna comunque, perché si sarà vissuto in modo saggio e retto.

Dopo un lungo periodo di ritiro nell'eremo di Port-Royal, muore di tumore addominale il 19 agosto 1662 a soli trentanove anni.

Biografia di Cesare Prandelli

Il gioco e la guida
19 agosto 1957

Chi è Cesare Prandelli?


Cesare Prandelli nasce il 19 agosto del 1957 a Orzinuovi, in provincia di Brescia. Cresciuto calcisticamente nelle file della Cremonese, con la maglia grigiorossa disputa tre campionati di serie C1 e un campionato di serie B. Mediano grintoso e dalla discreta tecnica, viene notato dall'Atalanta: a Bergamo gioca in serie A nella stagione 1978/79, mettendo a segno una rete e giocando 27 partite.

Grazie alle prestazioni messe in mostra con la Dea viene quindi chiamato dalla Juventus, per la quale gioca fino al 1985: vince una coppa Italia, tre scudetti, una Supercoppa Europea, una Coppa delle Coppe e una Coppa dei Campioni. Non riuscendo mai a ottenere una maglia da titolare, decide di tornare all'Atalanta nell'estate del 1985: proprio con i nerazzurri chiude la carriera, appendendo le scarpette al chiodo dopo la stagione 1989/90.

I destini di Prandelli e dell'Atalanta non sono, però, destinati a separarsi. L'ex giocatore bresciano, infatti, siede subito sulla panchina della squadra Primavera bergamasca, vincendo il Torneo di Viareggio e il campionato di categoria. Nel 1994, poi, arriva l'approdo alla prima squadra: l'Atalanta ha esonerato l'allenatore Guidolin, e si affida a Prandelli (sprovvisto di patentino e quindi affiancato da Andrea Valdinoci).

Dopo aver guidato la prima squadra fino al termine del campionato, non evitando la retrocessione in serie B, Cesare torna alle giovanili, dove rimane fino al 1997: in quell'anno viene chiamato dal Lecce. Anche l'esperienza in Salento, però, si rivela poco fortunata, e così a febbraio del 1998 Prandelli presenta le dimissioni.

I primi successi si materializzano nella stagione successiva, quando alla guida del Verona il tecnico lombardo vince il campionato di serie B: confermato alla guida degli scaligeri l'anno seguente, conquista un eccellente nono posto in serie A, risultato eccezionale per una neo-promossa. Tornato in serie B per guidare il Venezia, conclude il campionato cadetto al quarto posto, ottenendo un'altra promozione in A. Rimasto sulla panchina dei lagunari, viene tuttavia esonerato solo dopo cinque partite di serie A.

Il rilancio ad alti livelli avviene nel 2002/2003: Prandelli è il tecnico del Parma che giunge quinto in campionato e si qualifica con facilità per la Coppa Uefa. Il risultato viene bissato l'anno successivo, con un altro quinto posto ottenuto grazie anche a talenti del calibro di Adriano e Mutu, e a un giovane astro nascente: Alberto Gilardino.

Nel 2004 viene chiamato, con grandi ambizioni, dalla Roma, ma prima dell'inizio del campionato si dimette per problemi personali, a causa della malattia che ha colpito la moglie Manuela. Il ritorno sui campi avviene nella stagione 2005/2006, quando i fratelli Della Valle gli affidano la panchina della Fiorentina. I viola arrivano quarti alla fine del campionato, guadagnando la qualificazione ai preliminari di Champions League, ma le sentenze del processo sportivo di Calciopoli penalizzano la squadra di trenta punti. Non solo: nella stagione 2006/2007, la Fiorentina subirà una penalizzazione di quindici punti.

Nel mese di dicembre del 2006, Prandelli vince il premio Panchina d'Oro, assegnato dai suoi colleghi, mentre l'anno successivo si spegne Manuela, la moglie, che lascia i figli Niccolò (più tardi diventerà preparatore atletico della Nazionale) e Carolina. Segue un periodo di grandi soddisfazioni (almeno dal punto di vista sportivo) per l'allenatore bresciano, che conclude la stagione 2007/2008 al quarto posto, che vale l'accesso ai preliminari di Champions, sfiorando la finale di Coppa Uefa: ai rigori la Fiorentina viene eliminata in semifinale dai Rangers di Glasgow.

L'esperienza in Champions si conclude prematuramente nella stagione 2008/2009, ma i viola si confermano al quarto posto in campionato, ottenendo quindi una nuova partecipazione alla massima competizione continentale. Mentre anche in Europa ci si accorge delle doti calcistiche e umane di Prandelli, la Fiorentina viene eliminata negli ottavi di finale di Champions dal Bayern Monaco.

Risolto il contratto con la società toscana il 3 giugno del 2010, Cesare Prandelli viene nominato Commissario Tecnico della Nazionale italiana, e prende il posto di Marcello Lippi. Il debutto azzurro non è dei più felici, visto che l'Italia perde 1 a 0 contro la Costa d'Avorio in amichevole. Il primo successo arriva contro l'Estonia il 3 settembre 2010; il 6 settembre del 2011, invece, Prandelli ottiene la qualificazione agli Europei di Polonia e Ucraina 2012 con due giornate di anticipo.

Apprezzato dagli addetti ai lavori per la cortesia e i modi di fare gentili, Prandelli nel corso della sua carriera ha sempre avuto un occhio di riguardo verso i giovani, sia quando ha allenato le squadre di club sia sulla panchina della Nazionale: è stato lui a volere fortemente in azzurro Mario Balotelli.

Subito dopo l'uscita dal girone dei mondiali di Brasile 2014, che manda a casa l'Italia prima degli ottavi di finale, Cesare Prandelli annuncia le sue dimissioni.

Biografia di Ardengo Soffici

Disinvoltura intellettuale
7 aprile 1879
19 agosto 1964

Chi è Ardengo Soffici?


Il poeta, scrittore e pittore Ardengo Soffici nasce a Rignano sull'Arno (Firenze) il 7 aprile 1879. Nella primavera del 1893 si trasferisce a Firenze con la famiglia, assistendo alla rovina finanziaria del padre, senza poter far nulla, che porta la famiglia in uno stato di povertà.

I primi studi sono indirizzati verso l'arte, ma presto vengono interrotti perchè ha la necessità di cercarsi un lavoro. Trova un impiego presso lo studio di un avvocato fiorentino. A questo periodo risalgono i contatti di Soffici con un ristretto gruppo di giovani artisti che si muovevano intorno all'Accademia delle Arti e alla Scuola del Nudo, dove erano maestri Giovanni Fattori e Telemaco Signorini. Attraverso la pittura giunge quindi nel mondo della cultura e come autodidatta diviene scrittore.

E' uno dei primi intellettuali italiani a trasferirsi a Parigi, per entrare in contatto con le correnti più innovative del periodo. Negli anni tra il 1899 e il 1907 vive quindi nella capitale francese. Qui lavora come illustratore: è malpagato e conduce una vita di stenti e rinunce. Ha tuttavia la possibilità di incontrare sia artisti emergenti che già affermati come Guillaume Apollinaire, Pablo Picasso e Max Jacob. Importanti sono inoltre gli incontri con artisti e scrittori italiani quali Giovanni Vailati, Mario Calderoni e Giovanni Papini; con quest'ultimo Soffici stringerà, al ritorno in Italia, una forte amicizia, nonostante la diversità di carattere. Torna quindi in Italia e partecipa al movimento della rivista "Leonardo".

Nel 1910 ritorna a Parigi dove viene a conoscenza dell'opera di Arthur Rimbaud, poeta allora quasi ignoto in Italia: nel 1911 pubblicherà nei Quaderni de "La Voce" una monografia su di lui.

Sempre su "La Voce" Soffici è protagonista di un violento attacco al Futurismo; diventerà poi un seguace di Marinetti, cogliendo per la propria produzione poetica la sua retorica e la tecnica dell'analogia.

In "Lacerba", rivista - il cui primo numero esce il giorno 1 gennaio 1913 - che fonda assieme a Papini, si batte, anche con la produzione di opere pittoriche, per la riduzione del Futurismo e Cubismo.

Ardengo Soffici partecipa come volontario alla prima guerra mondiale. Nel dopoguerra è uno dei più decisi fautori del ritorno all'ordine: si accampa su posizioni contrassegnate da deciso sciovinismo culturale, dalla esaltazione dei modelli classici (soprattutto il Quattrocento italico) e da scelte tematiche con forti accenti giornalistici.

Ardengo Soffici muore a Forte dei Marmi (Lucca) il 19 agosto 1964.

Biografia di Reeva Steenkamp

19 agosto 1983
14 febbraio 2013

Chi è Reeva Steenkamp?


Reeva Steenkamp è la modella sudafricana tristemente nota per essere stata uccisa dal fidanzato Oscar Pistorius il giorno di San Valentino del 2013.

Lui, famosissimo a livello planetario per aver partecipato alle Olimpiadi con le sue gambe artificiali gareggiando contro i normodotati, avrebbe sparato pensando che di avere di fronte a sé un ladro.

Reeva Steenkamp era conosciuta soprattutto come cover girl del magazine sudafricano FHM e come volto dei noti cosmetici Avon.

Proprio il giorno prima della sua tragica morte scriveva su Twitter "Cosa avete in serbo per il vostro amore domani?".

La sua relazione con il connazionale campione paralimpico era cominciata solo da circa due mesi. Nello stesso periodo avrebbe dovuto partecipare a un reality show televisivo dal titolo "Tropika Island of Treasure".

Nata il 19 agosto del 1983 Reeva Steenkamp è cresciuta in un piccolo borgo alla periferia di Cape Town, prima di trasferirsi con i genitori ancora bambina a Port Elizabeth. Qui ha iniziato ha poi compiuto gli studi fino ad arrivare a frequentare la facoltà di Legge dell'University di Port Elizabeth.

Una volta conseguita la laurea ha iniziato la sua carriera come assistente in uno studio di avvocati, ma è poi divenuta famosa come modella, soprattutto grazie ai già citati FHM e Avon.

Reeva Steenkamp è morta alla giovane età di 29 anni.

Biografia di James Watt

Vapori, cavalli e misure
19 gennaio 1736
19 agosto 1819

Chi è James Watt?


James Watt nasce a Greenock (Scozia) il 19 gennaio 1736 da una famiglia benestante: il padre è armatore, la madre proviene da una delle famiglie più ricche delle Highlands. Nell età scolare, la sua frequenza presso gli istituti è piuttosto discontinua, ma questo perché predilige l'educazione privata da parte della madre, grazie alla quale sviluppa particolamente le sue capacità manuali, oltre a quelle matematiche.

Frequenta l'università di Glasgow, quindi quella di Londra, quindi torna a Glasgow, dove grazie all'ausilio di tre professori universitari, riesce ad aprire un laboratorio di manifattura presso l'ateneo. In questo periodo coltiva amicizie con gran parte della comunità scientifica scozzese, stringendo un particolare sodalizio con Joseph Black, colui che introdurrà poi il concetto di calore latente.

Nel 1764 James Watt sposa Margaret Miller, dalla quale avrà cinque figli, ma dalla quale viene abbandonato nove anni dopo, a causa della morte di lei nel dare alla luce l'ultimogenito. Nello stesso anno, osservando le macchine a vapore Newcomen, Watt nota le ingenti perdite di vapore, perdendo di conseguenza una parte di lavoro meccanico potenziale. Nel 1766 sviluppa quindi un modello di condensatore separato dal cilindro, riducendo così le perdite di carico e di temperatura. Questa miglioria apporta indirettamente un avanzamento nella Rivoluzione industriale.

Nel 1768 si associa con John Roebuck per costruire il suo modello di macchina a vapore, che viene brevettata l'anno successivo. Per far fronte ad alcune problematiche di implementazione della macchina, nel 1772 Watt si trasferisce a Birmingham; qui sodalizza con Matthew Boulton, proprietario della Soho Works, e con lui inizia una collaborazione che durerà 25 anni.

Nel 1776 contrae seconde nozze con Ann MacGregor, dalla quale ha altri due figli. Risale al 1782 il brevetto della macchina a doppio effetto, il regolatore di forza centrifuga per il controllo automatico della macchina, il parallelogrammo articolato viene invece brevettato nel 1784. In questo stesso periodo Watt introduce un'unità di misura chiamata "cavallo vapore" per comparare la potenza prodotta dalle macchine a vapore (la sua unità di misura equivale a circa 745,7 Watt).

Nel 1785 viene infine invitato a far parte della Royal Society londinese. Nel 1794 entra a far parte della Società Lunare di Birmingham e nel 1800 si ritira a vita privata.

James Watt, dopo un lungo periodo di viaggi compiuti in compagnia della seconda moglie, muore a Heatfield, la sua tenuta di Handsworth, il 19 agosto 1819.


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