Biografie di personaggi famosi e storici nato il 27 agosto


Biografie di personaggi famosi e storici

Biografie di personaggi famosi nella storia e celebrità:


1. Cesaria Evora
2. Tom Ford
3. Guinness dei primati
4. Friedrich Hegel
5. Lyndon Johnson
6. Le Corbusier
7. Cesare Pavese
8. Giuseppe Peano
9. Man Ray
10. Stevie Ray Vaughan
11. Tiziano Vecellio
12. Jeanette Winterson


Biografia di Cesaria Evora

Con l'anima, e con i piedi nudi
27 agosto 1941
17 dicembre 2011

Chi è Cesaria Evora?


Nata il 27 agosto 1941 a Mindelo, sull'isola di San Vicente, Capo Verde, Cesaria Evora è stata la più conosciuta interprete della "morna", stile che unisce le percussioni dell'Africa occidentale con il fado portoghese, la musica brasiliana e i canti di mare britannici.

Cesaria Evora, "Cize" per i suoi amici, grazie alla sua grande voce e al suo aspetto stupefacente si mise presto in luce, ma le sue speranze di diventare una cantante professionista non si realizzarono completamente. La cantante Bana e l'associazione delle donne di Capo Verde la invitarono a Lisbona per incidere qualche brano, ma nessun produttore discografico si mostrò interessato. Nel 1988 Josê Da Silva, giovane francese originario di Capo Verde, le propose di recarsi a Parigi per incidere un album. Cesaria accettò: aveva già 47 anni, non era mai stata a Parigi e non aveva nulla da perdere.

Nel 1988 la Lusafrica produce il suo primo album, "La Diva aux pieds nus", il cui brano "Bia Lulucha", una coladera con il gusto dello zouk (tutti balli tipici delle isole), diventa molto popolare presso la comunità di Capo Verde. "Distino di Belata", il suo secondo album, uscito due anni dopo, contiene mornas acustiche e coladeras elettriche. Il lavoro non ottiene un grande successo e la sua etichetta discografica decide di realizzare un album acustico, poi realizzato in Francia, patria di alcuni suoi entusiasmanti concerti.

"Mar Azul" esce alla fine dell'ottobre 1991 e il consenso comincia ad ampliarsi. L'album é trasmesso dalla FIP Radio da France Inter e da molte altre radio francesi e anche il suo concerto al New Morning Club registra il tutto esaurito. Questa volta il pubblico è composto in prevalenza da europei entusiasti, segno che Cesaria Evora ha sfondato davvero, riuscendo a superare le barriere di gusto e di genere.

L'anno dopo è la volta di "Miss Perfumado" che la stampa francese accoglie con calore proporzionato all'oggettiva bellezza dell'album. I critici fanno a gara per cercare di definire questa artista singolare: i paragoni con Billie Holiday si sprecano. Cominciano anche a circolare quegli aneddoti, quei piccoli particolari su di lei che diventeranno parte della sua leggenda: il suo amore smodato per il cognac e per il tabacco, la sua vita dura in quelle isole dimenticate, le dolci notti di Mindelo e così via.

Dopo due anni di successi arriva anche la consacrazione di un mostro sacro della musica brasiliana: Caetano Veloso sale sul palco con lei per accompagnarla durante un'esibizione a San Paolo, gesto che equivale ad un battesimo ufficiale. Veloso dichiara che Cesaria figura tra le cantanti che lo ispirano. Cesaria Evora trionfa anche in Spagna, Belgio, Svizzera, Africa e nei Caraibi. Attraverso la Lusafrica firma un contratto con la BMG e l'antologia "Sodade, les plus belles Mornas de Cesaria Evora" viene pubblicata in autunno. A questo si affianca l'album "Cesaria", disco d'oro in Francia e successo internazionale, soprattutto negli USA, dove ottiene una "nomination" per il Grammy Award.

Intanto il suo grande amore per il contatto diretto con il pubblico non si esaurisce. Dopo una serie di concerti a Parigi parte per la sua prima tournèe negli Stati Uniti dove richiama folle di tutti i generi. Madonna, David Byrne, Brandford Marsalis e i tutti i più grandi artisti di New York corrono per assistere al suo concerto al Bottom Line. Goran Bregovic invece, geniale compositore di colonne sonore e di musiche "balcaniche", la invita a registrare "Ausencia" per la colonna sonora di "Underground", diretto da Emir Kusturica. Poi dopo un massacrante tour in cui tocca mezzo mondo (Francia, Svizzera, Belgio, Brasile, Germania, Hong Kong, Italia, Svezia, U.S.A., Canada, Senegal, Costa d'Avorio e Inghilterra), registra un duetto con l'ormai fidato Caetano Veloso per il progetto Red Hot & Rio.

Star di livello internazionale riconosciuta, Cesaria Evora ha avuto anche il privilegio di vedersi dedicato un servizio speciale da parte del canale culturale franco-tedesco "Arte".

Ritiratasi nel settembre 2011 per motivi di salute, Cesaria Evora muore a Praia (Capoverde) il 17 dicembre 2011, all'età di 70 anni.

Biografia di Tom Ford

Design di salvataggio
27 agosto 1961

Chi è Tom Ford?


Thomas Ford nasce ad Austin (Texas) il 27 agosto 1961.

Nel campo della moda ha raggiunto fama internazionale dopo aver curato il rilancio della maison Gucci e per aver successivamente creato il marchio Tom Ford.

Tom Ford è anche il nome del padre, Shirley Bunton è invece la madre. Il giovane futuro stilista trascorre l'infanzia nei sobborghi di Houston, poi all'età di 11 anni si trasferisce con la famiglia a Santa Fe. Compie i suoi studi presso la St. Michael's High School e successivamente alla Santa Fe Preparatory School, diplomandosi nel 1979.

All'età di 17 anni si trasferisce a New York, dove oltre a studiare alla Parsons School of Design, studia storia dell'arte alla New York University. In questi anni frequenta la leggendaria discoteca Studio 54 e conosce il guru della pop art Andy Warhol.

Durante l'ultimo anno di studi alla Parsons, Tom Ford lavora a Parigi per sei mesi come stagista nell'uffico stampa di Chloé. Dopo aver studiato moda per anni, si laurea nel 1986, ma consegue il titolo di architetto. Ancora nel 1986 entra a far parte dello staff creativo della designer Cathy Hardwick.

La svolta decisiva avviene nel 1988, quando passa alla Perry Ellis come Direttore del Design sotto la supervisione di un'altra figura fondamentale del mondo della moda: Marc Jacobs.

Nel 1990 cambia radicalmente imbarcandosi nell'avventura del marchio Gucci, sull'orlo della bancarotta. Inizialmente occupa la posizione di responsabile dell'abbigliamento donna ready-to-wear, passando poi nel 1992 a Direttore del Design. Nel 1994 Gucci viene acquistata da Investcorp, un fondo di investimento del Bahrain, e Tom Ford scala ancora posizioni diventando Creative Director, con responsabilità sulla produzione e sull'immagine della compagnia.

Il 1995 è l'anno che rilancia Gucci e Ford nel gotha della moda mondiale, grazie alle linee guida stilistiche ed alle mirate campagne pubblicitarie del designer texano.

Nel 2000 assume anche l'incarico di Creative Director per Yves Saint Laurent, dopo che questa entra a far parte del gruppo Gucci. Nel 2004 Tom Ford e Domenico De Sole decidono di lasciare il gruppo Gucci. La sua ultima sfilata è del mese di marzo 2004.

Il duo Ford-De Sole crea la società "Tom Ford". Collabora con Estée Lauder per quanto riguarda profumi e cosmetica, e crea una collezione di occhiali da sole con il suo nome. Stravagante e anticonformista lancia sul mercato un suo profumo dal nome di "Black Orchid".

Nella primavera del 2007 presenta la collezione maschile che porta il suo nome. La linea menswear rimane disponibile fino al 2008 nelle boutique monomarca Ermenegildo Zegna e successivamente in punti vendita selezionati. Per le campagne pubblicitarie delle sue linee si affida allo stile forte di Marilyn Minter e Terry Richardson.

Da sempre attento allo stile e al glamour hollywoodiano, ha sempre avuto contatti con il mondo del cinema: nel 2001 appare come se stesso nel film "Zoolander" e nel 2008 cura gli abiti di James Bond/Daniel Craig in "Quantum of Solace".

Ancora nel 2008 decide di intraprendere una nuova avventura artistica, debuttando alla regia cinematografica con "A Single Man". Dopo aver acquistato i diritti del romanzo di Christopher Isherwood "Un uomo solo", inizia le riprese del film tra ottobre e novembre 2008. Il film è stato presentato in concorso alla 66ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, dove ha ottenuto un'ottima accoglienza. Attore protagonista è l'inglese Colin Firth, che si è aggiudicato la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile. La storia racconta una giornata ordinaria di un professore omosessuale e della sua solitudine dopo la morte del suo compagno. Tom Ford ne cura anche la sceneggiatura e la produzione.

Biografia di Guinness dei primati

Momenti di gloria
27 agosto 1955

Chi è Guinness dei primati?


Correva l'anno 1951 quando Sir Hugh Beaver, amministratore delegato delle birrerie Guinness, stava partecipando ad una battuta di caccia, nel mese di novembre nella Contea di Wexford, in Irlanda.

Alcuni pivieri dorati sfuggirono ai fucili dei cacciatori e proprio quella sera, al ricevimento dopo la battuta di caccia, nasceva una discussione sul piviere dorato: si trattava o no del più veloce uccello d'Europa? Beaver, come chiunque, sapeva che discussioni di questo genere erano all'ordine del giorno, in ogni ambito, in ogni ambiente e soprattutto negli oltre 81 mila pub del Regno Unito. La soddisfazione delle curiosità poteva essere raccolta in un libro, una sorta di manuale o elenco enciclopedico, con tutte le risposte. Questa fu la grande idea editoriale di Hugh Beaver.

Arthur Guinness aveva fondato la birreria Guinness a St. James' Gate, a Dublino, nel 1759, e nel 1833 era già diventata la birreria più grande d'Irlanda. Nel 1886 nasceva la Arthur Guinness Son & Co. Ltd di Londra, che nel 1930 produceva la sua particolare birra scura in due stabilimenti della Gran Bretagna. Gli slogan "Guinness is good for you", "Guinness for Strenght" e "My Goodness. My Guinness" apparivano ovunque. La Guinness era la sola birra venduta in ogni locale pubblico, ma Arthur Guinness non possedeva ancora nessun pub, ad eccezione del Castle Inn nella sua tenuta del Sussex; anche per questo, la società era sempre disponibile allo sviluppo di nuove idee promozionali.

L'idea di Beaver diviene realtà a Londra grazie ai gemelli Norris e Ross Mc Whirter, che a quel tempo gestivano un'agenzia-centro di documentazione e ricerca di informazioni: i due furono scelti per la compilazione di quello che sarebbe diventato il primo libro "The Guinness Book of Records". La prima edizione vede la luce il 27 agosto 1955; pochi mesi dopo, prima del Natale, la pubblicazione sarà ai primi posti delle classifiche dei libri più venduti.

"Guinness World Records" diventa in breve uno dei marchi più prestigiosi e il maggiore punto di riferimento per i record di tutto il mondo. Nessun'altra azienda raccoglie, verifica, omologa e presenta ai lettori di tutto il mondo dati in modo così completo e autentico. E proprio l'accuratezza e la veridicità dei dati sono i principi con cui il lavoro, talvolta maniacale, viene svolto con grande passione e successo.

Dice Stewart Newport, responsabile e gestore dei contenuti del libro: "Il nostro compito è quello di mantenere un vigile controllo a garanzia dell'accuratezza e pertinenza di ogni singolo record verificato da Guinness World Records. Il team di ricercatori opera in assoluta imparzialità con grande impegno al servizio dell'autenticità. Un fatto diventa un record mondiale Guinness World Record solo dopo essere stato provato, verificato ed innalzato al di spora di ogni sospetto".

Passando attraverso primati di gola, di cucina, di forza, di coraggio, di intelligenza, di astuzia, di resistenza, il libro stesso è diventato un record per aver venduto oltre 100 milioni di copie in 100 paesi diversi, tradotto in 37 lingue. "Guinness World Records" è il libro con copyright più venduto al mondo.

Oltre ai vari primati più o meno improbabili (dal tasso di mortalità più basso, alla popolazione carceraria più alta... Il più grande furto di pietre preziose, la top model più ricca, il più veloce intagliatore di zucche di Halloween, l'urlo più forte, il maggior numero di mollette da bucato attaccate alla faccia...) esiste anche una versione televisiva del Guinness World Records, la quale è un susseguirsi delle performance umane più spettacolari e uniche: dall'uomo più tatuato del mondo al primatista di corsa sui 10 metri piani con un tavolo in bocca, dall'uomo che spacca più cocomeri a testate, al tuffatore nella piscina più bassa, a quello che tiene più cannucce in bocca, alla donna con gli occhi più fuori dalle orbite... E si potrebbe continuare per ore(!)

Biografia di Friedrich Hegel

Spirito prussiano
27 agosto 1770
14 novembre 1831

Chi è Friedrich Hegel?


Georg Wilhelm Friedrich Hegel, il grande pensatore tedesco, nasce il 27 agosto 1770 a Stoccarda, capitale del ducato del Wuerttemberg, primo di tre figli di Georg Ludwig Hegel e di Maria Magdalena Fromm. Dopo aver compiuto studi regolari, approda, sempre nella sua città natale al Realgymnasium, in un istituto di carattere umanistico-religioso, dove si dimostra uno scolaro modello; prende anche lezioni private di geometria, astronomia e agrimensura da un colonnello d'artiglieria, C.Fr. Duttenhofer.

Nel 1784 muore la madre durante un'epidemia di dissenteria. Nel 1788, ottenuta la maturità, si iscrive all'università di Tubinga per studiarvi teologia, ed è ospite come borsista in un ex monastero di agostiniani, lo Stift, allora collegio teologico in cui ricevevano la loro formazione i futuri ecclesiastici protestanti e gli insegnanti del ducato. Tuttavia, non si dichiara molto soddisfatto dell'insegnamento accademico, specie per via dell'atmosfera ufficiale dello Stift, dove si respira aria ortodossa luterana. Comincia una serie di infrazioni alla disciplina (assenze alle lezioni e alle preghiere, trascuratezza nella divisa) che gli fruttano molte punizioni e che nel 1791, per un ritardo nel rientro da un permesso, culmineranno nella prigione d'isolamento.

A partire dal semestre invernale 1790-91, divide la stessa camera dello Stift con Holderlin e con Schelling, ossia rispettivamente uno dei più grandi poeti della Germania e di un altrettanto grande filosofo.

Nel 1793, difendendo una tesi scritta dal cancelliere universitario J.Fr. Le Bret dal titolo De Ecclesiae Wirtembergicae Renascentis Calamitatibus, conclude il ciclo di studi allo Stift superando l'esame concistoriale che conferiva il titolo di Kandidat, con il quale ci si poteva avviare alla carriera ecclesiastica. Nell'attestato finale si legge, tra l'altro, che Hegel "non è ignorante di filologia e non ha mostrato alcuna diligenza in filosofia". Non volendo intraprendere la via ecclesiastica, in ottobre Hegel accetta un posto di precettore che alcuni conoscenti, già prima che egli concludesse gli studi, gli avevano procurato a Berna, presso l'aristocratico Karl Friedrich von Steiger.

A Tschugg, nella tenuta della famiglia von Steiger in cui ha a disposizione una grande biblioteca, tra il 9 maggio e il 24 luglio scrive una "Vita di Gesù", poi celeberrima, in cui riassume ricerche di stampo illuministico condotte nel biennio 1793-94 e pervenuteci sotto forma di "Frammenti su religione popolare e Cristianesimo". Dall'inizio dell'anno, intanto, la lettura di Kant (soprattutto dell'opera "La religione entro i limiti della semplice ragione") è divenuta il centro dei suoi studi privati.

Porta intanto a compimento lo scritto "La positività della religione cristiana" e inizia anche la traduzione in tedesco delle "Lettere confidenziali" sul rapporto costituzionale del cantone di Vaud con la città di Berna dell'avvocato bernese J.-J. Cart, traduzione che sarà poi pubblicata anonima a Francoforte nel 1798. Pur mantenendo i contatti epistolari con Holderlin e Schelling, Hegel si sente isolato e aspira a una nuova sistemazione; attraversa profonde fasi depressive che torneranno a ripetersi anche in seguito. Lo stesso Holderlin, a cui Hegel indirizza in agosto l'inno "Eleusis", riesce infine a procurargli un posto di precettore presso il ricco commerciante J.N. Gogel a Francoforte.

Nel gennaio 1797 si trasferisce a Francoforte sul Meno, dove frequenta intensamente Holderlin e la sua cerchia di amici. Continua le letture economiche e politiche inaugurate a Berna (notevole il suo interesse per i giornali inglesi), e approfondisce in senso religioso e speculativo i temi dell'amore e della conciliazione. Insieme a Holderlin, e in continuo scambio epistolare con Schelling, dà stesura definitiva al "Programma di sistema", "manifesto" dell'Idealismo tedesco progettato nell'aprile 1796 dai tre ex camerati dello Stift di Tubinga. In settembre, però, Holderlin è costretto ad allontanarsi da Francoforte a causa dello scandalo per la relazione con Diotima-Susette sposata Gontard, madre dei bambini di cui era precettore: Hegel funge da messaggero tra i due innamorati.

Il 14 gennaio 1799 muore il padre e il 9 marzo si reca a Stoccarda per la divisione dell'eredità. Adesso dispone di un piccolo patrimonio che può dare una svolta alla sua vita. In settembre scrive il celebre "Frammento di Sistema", in cui annuncia la "fine" della religione e la transizione alla filosofia, e il 29 dello stesso mese conclude la nuova introduzione alla "Positività della religione". Dopo molto temporeggiare, decide infine di trasferirsi a Jena, confidando nell'aiuto accademico di Schelling, che già da due anni insegna nella locale università. Jena è a quell'epoca la roccaforte della filosofia critica e trascendentale e la capitale del nascente Romanticismo: qui hanno insegnato Reinhold (1787-94) e Fichte (1794-98) e brilla attualmente l'astro di Schelling; qui veniva spesso Novalis a trovare l'amata Sophie von Kuehn, morta di tisi nel 1797; qui si sono stabiliti per un certo tempo Tieck, il traduttore tedesco di Shakespeare, e August Wilhelm Schlegel con la bellissima moglie Caroline Michaelis, divenuta poi l'amante di Schelling; qui prende l'abilitazione all'insegnamento Friedrich Schlegel e tiene i suoi famosi corsi sull'estetica. L'università di Jena, inoltre, è strettamente legata alla vicina Weimer, centro culturale di prim'ordine da quando il granduca Karl August ha scelto Goethe come consigliere segreto di corte e si è circondato di uomini come Schiller, Wieland e Herder.

Nel luglio del 1801 Hegel pubblica lo scritto che deve aprirgli la carriera accademica: la "Differenza tra il sistema filosofico di Fichte e quello di Schelling". Inizia le lezioni come libero docente a partire dall'autunno: i suoi proventi sono magri, e consistono unicamente negli onorari pagati dagli studenti (il cui numero, a Jena, non supererà mai i trenta). Il 21 ottobre, per intercessione di Schelling, ottiene un incontro con Goethe a Weimer: comincia così un sodalizio destinato a durare trent'anni. Conosce anche il conterraneo Schiller.

1803 Conclude lo scritto sul "Sistema dell'eticità". Da questo periodo fino alla pubblicazione della "Fenomenologia" egli traccia la maggior parte degli "abbozzi di sistema" relativi alla logica e alla metafisica, alla filosofia della natura e alla filosofia dello spirito. Tra l'altro, frequenta assiduamente Goethe durante i frequenti soggiorni di questi a Jena. In una lettera del 27 novembre a Schiller, Goethe conferma la sua alta stima per il giovane filosofo e sottolinea un "difetto" oggettivo da cui Hegel non riuscirà mai a liberarsi completamente: il non saper parlare scioltamente nelle conversazioni in privato (dalle testimonianze degli allievi risulta che anche nelle lezioni la sua oratoria fosse piuttosto incespicante).

Grazie all'interessamento di Goethe, in febbraio viene nominato professore straordinario, ma ancora senza stipendio. Da Schelling apprende con tristezza che le condizioni di Holderlin vanno progressivamente peggiorando.

Intanto, intraprende una relazione amorosa con la sua affittacamere e governante, Christiane Charlotte Fischer (da cui nascerà Ludwig). Sul piano storico, invece, precipitano gli eventi politico-militari: il 13 ottobre l'esercito francese entra a Jena, e il giorno dopo, nel corso della famosa battaglia, Hegel è costretto a spostarsi dall'amico G.A. Gabler perchè il suo domicilio viene requisito dalle truppe di occupazione. In novembre si mette in viaggio per Bamberga, per regolare tutte le questioni contrattuali pendenti con l'editore Goebhardt.

Accogliendo un invito di Niethammer, Hegel abbandona definitivamente Jena e si trasferisce a Bamberga, dove l'1 marzo assume l'incarico di caporedattore giornalistico della "Bamberger Zeitung"; si tratta di un quotidiano dalla veste editoriale assai modesta e con notizie di seconda e terza mano; il compito di Hegel consiste nel raccogliere e redigere queste notizie secondo i dettami della censura. Migliora così la situazione economica personale. Nella lettera del 2 novembre, Schelling gli comunica le prime impressioni sulla Fenomenologia, del tutto negative: al di là delle caute parole, la rottura e' irrevocabile.

Malgrado la prudenza, sono frequenti gli interventi della censura sugli articoli pubblicati dal quotidiano. Alla fine di ottobre, Niethammer, che e' stato nel frattempo nominato consigliere centrale per l'istruzione a Monaco, annuncia a Hegel la sua nomina a professore di scienze filosofiche propedeutiche e, nel contempo, a rettore dell'Aegidiengymnasium di Norimberga. Lasciata Bamberga, Hegel si insedia ufficialmente nella sua carica di rettore il 6 dicembre 1808.

Nel 1811 si sposa con la ventiduenne Marie von Tucher, appartenente a una famiglia patrizia della vecchia Norimberga, e da cui avrà due figli: Karl (1813-1901) e Immanuel (1814-1891). Nel 1812 esce il primo tomo del primo volume della "Scienza della Logica" (il secondo tomo e il secondo volume saranno pubblicati rispettivamente nel 1813 e nel 1816). In agosto è nominato professore di filosofia all'università di Heidelberg, e il 28 ottobre inizia le lezioni. In dicembre, però, il barone von Stein zum Altenstein, capo del ministero prussiano per l'istruzione e gli affari di culto, offre a Hegel la cattedra di filosofia all'università di Berlino, cattedra che il filosofo accetta. Eccolo dunque entrare in servizio nel 1818, con una prolusione, diventata celeberrima, in cui riconosce allo Stato prussiano il massimo peso nella Germania post-napoleonica e fissa per la filosofia un posto di rilievo al centro di questo stesso Stato.

Non tarderanno a verificarsi conflitti accademici con il giurista von Savigny e, soprattutto, con Schleiermacher, considerato all'epoca il più importante teologo protestante dopo Lutero; proprio il veto di Schleiermacher sarà decisivo per impedire a Hegel, che pure è il protetto di Altenstein, di far parte dell'Accademia prussiana delle Scienze. Terrà regolarmente due corsi per semestre, dedicandovi da sei a dieci ore settimanali di lezione; l'argomento dei corsi a Berlino coprirà tutte le discipline filosofiche, dalla logica alla filosofia del diritto, dalla filosofia della storia a quella della religione, dalla storia della filosofia all'estetica. Tutte le lezioni verranno poi pubblicate dai discepoli.

Il 23 marzo 1819 lo studente di teologia C.L. Sand, un estremista membro della Burschenschaft, l'associazione patriottica e radicale delle corporazioni studentesche tedesche, uccide a Mannheim per motivi politici A. von Kotzebue, drammaturgo tedesco che, in qualità di consigliere di Stato della Russia, svolgeva attiva propaganda reazionaria per il regime zarista: in Prussia questo atto costituisce il punto di svolta decisivo tra il Congresso di Vienna e la Rivoluzione di Luglio del 1830. Hegel e' considerato come una delle guide spirituali della Burschenschaft, insieme a Schleiermacher, Fries, W.M.L. de Wette e F.L. Jahn. In luglio inizia la "persecuzione dei demagoghi" da parte delle autorità prussiane, nel corso della quale vengono imprigionati diversi allievi ed ex-allievi di Hegel. Il 18 ottobre entrano in vigore in Prussia i Decreti di Karlsbad, con cui si limita soprattutto la libertà di stampa e d'insegnamento: Hegel, dopo aver preso nettamente le distanze dal movimento della Burschenschaft (il 9 febbraio e il 2 maggio aveva accettato l'invito a prender parte a due raduni delle corporazioni studentesche berlinesi), è costretto a rielaborare il manoscritto, già praticamente terminato alla fine dell'estate, della "Filosofia del Diritto".

Hegel fa parte della commissione che deve conferire l'abilitazione alla libera docenza a un giovane proveniente da Dresda: Arthur Schopenhauer, il quale, per mancanza di uditori alle lezioni, rimarrà a Berlino solo due semestri. In giugno Hegel è nominato membro ordinario della "Regia commissione esaminatrice scientifica" della provincia di Brandeburgo, incarico che terrà fino al 1822. In luglio fa un breve viaggio a Dresda, con l'intento di visitare la galleria che ospita la "Madonna Sistina" di Raffaello. La sua posizione nell'università di Berlino comincia a consolidarsi ed e' palpabile il crescente successo delle sue lezioni presso gli studenti. In ottobre cominciano già a circolare i primi esemplari a stampa della "Filosofia del Diritto". Nel 1821 escono i "Lineamenti di filosofia del Diritto", i quali, specie con la prefazione, suscitano polemiche per l'apparentemente esplicita adesione all'ordinamento statuale prussiano e ai principi della Restaurazione. Si aggravano intanto le condizioni psichiche della sorella Christiane, la quale in seguito verrà internata in diverse cliniche psichiatriche.

Nel settembre del 1824 si reca a Praga e, soprattutto, a Vienna, dove mostra di apprezzare moltissimo l'opera lirica italiana (ascolta addirittura due volte il "Barbiere di Siviglia" di Rossini). Tornato alle sue occupazioni, inizia la pubblicazione della rivista "Annali berlinesi per la critica scientifica", che viene considerato l'organo ufficiale dello hegelismo; tra gli altri, vi collaborano Goethe, i due fratelli Humboldt, il classicista P.A. Boeckh e l'archeologo A. Hirt; la prima recensione hegeliana riguarda l'opera di W. von Humboldt "Sull'episosodio del Mahabharata" noto col nome di Bhagavad-Gita. Alla metà di agosto si mette in viaggio verso Parigi, accogliendo finalmente l'insistente invito di Cousin; ha a disposizione lo studio e la biblioteca di quest'ultimo, e, come già durante il soggiorno a Vienna, va regolarmente a teatro. Sulla via del ritorno, il 18 ottobre avviene il famoso incontro con Goethe a Weimer (il dialogo è tramandato da J.P. Eckermann nei suoi "Colloqui con Goethe").

Siamo orma al 1828. Nei primi mesi dell'anno, a causa di un fastidioso "mal di petto", deve interrompere le lezioni per un certo tempo; il medico gli consiglia una cura termale. Escono negli "Annali" le sue recensioni agli "Scritti postumi" di K.W.F. Solger e agli "Scritti" di J.G. Hamann. Verso la fine di novembre riceve la tesi di laurea "De ratione una, universali, infinita" di un giovane bavarese, il quale nella lettera di accompagnamento riassume le proprie vedute sulla religione: si tratta del ventiquattrenne Ludwig Feuerbach; non è comunque sicuro che Hegel abbia letto la dissertazione e la lettera allegata.

Nel 1829 escono, sempre negli "Annali", le sue recensioni a tre opere appena pubblicate: Aforismi sul non-sapere e sul sapere assoluto, di C.F. Goeschel; Sulla dottrina hegeliana, ovvero sapere assoluto e panteismo moderno, di un anonimo; "Sulla filosofia in generale" e sull'Enciclopedia hegeliana in particolare, di K.E. Schubarth e L.A. Carganico. Alla fine di agosto si reca alle terme di Karlsbad, e qui incontra casualmente Schelling: nonostante il profondo dissidio filosofico fra i due, l'incontro è per entrambi cordiale e perfino piacevole. In ottobre Hegel viene eletto rettore dell'università di Berlino, e durerà in carica fino all'ottobre successivo; nella sua prolusione tenuta in latino il 18 ottobre, egli celebra l'accordo tra la legge dello Stato e la libertà accademica di insegnamento e di apprendimento.

In aprile, la "Gazzetta ufficiale dello Stato prussiano" pubblica una parte dell'ultimo scritto di Hegel, il saggio "Sul progetto inglese di riforma elettorale", in cui egli polemizza contro il costituzionalismo e il parlamentarismo liberale. Finisce di rielaborare il primo tomo della "Scienza della Logica" (che uscirà postumo nel 1832), e termina di scrivere la prefazione alla seconda edizione dell'opera il 7 novembre. Il 14 novembre si spegne in poche ore, vittima di un'epidemia di colera - come risulta dagli atti - o di un disturbo gastrico - come sostiene la moglie.

Biografia di Lyndon Johnson

La difficile guida durante tempi delicati
27 agosto 1908
22 gennaio 1973

Chi è Lyndon Johnson?


Lyndon Baines Johnson, politico americano e 36° Presidente degli Stati Uniti d'America, nasce in una famiglia di agricoltori; è originario di Johnson City, una cittadina che porta il nome di suo nonno, un esperto cow-boy. La data di nascita di Lyndon Johnson è il 27 agosto 1908. Prima di buttarsi a capofitto e con successo nella vita politica, svolge tanti lavori diversi per mantenersi: il custode, il muratore, il lava-pavimenti.

Durante gli studi presso la Facoltà di Legge della Georgetown University, Johnson accetta il ruolo di segretario da parte di un deputato del Texas. Nello stesso periodo gli si offre l'occasione di conoscere Franklin Delano Roosevelt e affiancarlo nel suo programma politico, il "New Deal". Lyndon Johnson entra nella Camera dei Rappresentanti nel 1937, ed in seguito viene eletto anche al Senato. Nel frattempo partecipa al secondo conflitto mondiale come Ufficiale di Marina.

A partire dal 1953 guida il Partito Democratico, e mantiene questo ruolo fino a quando John Fitzgerald Kennedy si candida come Presidente: pare che l'attività di Johnson sia stata determinante per la presidenza di Kennedy. Quando questo muore, ucciso durante un drammatico attentato a Dallas, avvenuto il 22 novembre 1963, tocca a Johnson prendere le redini della Casa Bianca.

Una volta eletto Presidente, Lyndon Johnson risolve con abilità molti problemi lasciati insoluti dal suo predecessore. Scaduto il mandato nel 1964, si ricandida vincendo nuovamente. Durante la Presidenza Johnson attua una serie di importanti riforme: interviene a migliorare i servizi scolastici, rinforza il sistema sanitario, contribuisce a rendere effettiva l'integrazione degli immigrati africani in America, completando la legge sui diritti civili già iniziata, "Civil Right Act of 1964".

Durante il mandato di Johnson la lotta sociale è piuttosto aspra, e si concentra soprattutto nella protesta giovanile contro la guerra del Vietnam in corso. In politica estera il Presidente Johnson attira un vespaio di polemiche perché considerato il fautore dell'ostilità contro il Vietnam del Nord. Inoltre interviene con la forza per risolvere i conflitti nel Terzo Mondo (Santo Domingo e Congo).

L'opinione pubblica non nutre molta fiducia nei suoi confronti, ed infatti Johnson tenta di rimediare con successive trattative di pace, che però falliscono miseramente. I rappresentanti del Vietnam del Sud non vengono convocati a Parigi e quindi l'accordo non può essere raggiunto. Nonostante tutto, con questo Presidente l'America vive un periodo di prosperità economica, dovuto alla guerra e all'aumento della spesa pubblica.

Poco dopo Johnson decide di ritirarsi dalla vita politica, va a vivere in un ranch nel Texas e qui, San Antonio, muore il 22 gennaio 1973, a causa di un attacco cardiaco all'età di 64 anni.

Johnson lascia il Paese in una fase alquanto delicata, caratterizzato da conflitti razziali. In questo periodo perdono la vita Martin Luther King e Robert Kennedy, brutalmente assassinati per ragioni politiche. A Jhonson va riconosciuto il merito di aver continuato l'opera lasciata interrotta da Kennedy, per la realizzazione della "Great Society".

Biografia di Le Corbusier

A misura d'uomo
6 ottobre 1887
27 agosto 1965

Chi è Le Corbusier?


Charles-Edouard Jeanneret (che più tardi avrebbe assunto, ricordandosi degli avi paterni, il nome d'arte di Le Corbusier), nasce il 6 ottobre 1887 a La Chaux-de-Fonds, Svizzera, dove studia alla scuola d'arte, orientandosi poi, su consiglio del suo maestro Charles L'Esplattenier, verso l'architettura (ma, oltre che architetto, fu anche urbanista, pittore, scultore e scrittore). La sua vera patria è comunque considerata la Francia, suo principale teatro di ogni attività critica e progettuale.

All'età di quattordici anni, si iscrisse alla Scuola d'Arte del suo paese natale e quando compì i diciotto anni realizzò la sua prima abitazione. Dal 1906 al 1914 viaggia in numerosi paesi d'Europa, soggiornando soprattutto a Vienna, dove viene in contatto con gli ambienti della Secessione viennese, e a Berlino dove, nello studio di Peter Beherens, conosce Gropius e Mies Van der Rohe. Visitando le principali città italiane ricava un abbondante quaderno di schizzi delle architetture del passato con a margine di ogni disegno annotazioni e appunti sui materiali, sui colori, sulle forme. Ciò gli consente di acquisire un bagaglio culturale che affonda le radici nel passato e di evidenziare la sua passione per l'architettura, nonostante egli non abbia mai compiuto studi regolari in questo ambito.

Solo intorno al 1920 cominciò realmente a lavorare come architetto. Durante la fase di apprendistato lavorò a Berlino e poi a Parigi, dove avrà modo di approfondire fra l'altro il suo interesse per la pittura moderna.

Inizialmente lavora nello studio di Auguste Perret (fino al 1922), poi con Pierre Jeanneret apre il suo mitico studio di architettura a Parigi, situato in Rue de Sèvres al 35. Nello stesso periodo, fonda insieme a A. Ozenfant e Dermèe, la rivista "Avant-garde. L'Esprite noveau". Quasi da subito osteggiato dagli accademici per il suo presunto stile rivoluzionario, viene successivamente riconosciuto a livello mondiale, lasciando una traccia indelebile e profonda nelle moderne concezioni architettoniche ed urbanistiche. Il problema fondamentale che si pone all'architetto ha un duplice aspetto: da un lato organizzare lo spazio urbano, in modo che la città possa accogliere agevolmente le grandi masse di lavoratori di ogni livello sociale, legate alle attività contemporanee, dall'altro lato costruire edifici capaci di rispondere alle esigenze di vita collettiva ed individuale di quelle stesse masse.

Il suo sistema progettuale è improntato dunque all'uso di sistemi razionali, con moduli e forme estremamente semplici, secondo i principi del "Funzionalismo". Inoltre, molte nuove metodiche per l'ingegneria furono introdotte proprio da Le Corbusier. Il tetto piatto con giardino pensile, ad esempio, rappresenta un importante contributo dell'architettura: esso è formato da un ampio spazio situato su banchi di sabbia, con l'aggiunta di ampie zone verdi poste al di sotto dell'abitazione. Nella sua infaticabile sperimentazione riesce anche a toccare gli estremi opposti in una varietà di linguaggi plastici, come testimoniano le villas La Roche-Jeanneret e Savoye( 1929/31), ), "l'unite d'abitation" di Marsiglia (1947/52), La Cappella di Notre-Dame-Du-Haut sulla sommità di una collina che domina la borgata di Ronchamp( 1950/54), il convento dei domenicani La Tourette, La Maison De L'homme a Zurigo e L'ospedale di Venezia.

Nello stesso anno mostra, al Salon d'Automne, il suo progetto di una Città per Tre Milioni d'Abitanti, che sarà un caposaldo per i futuri studi urbanistici.

L'anno successivo pubblica "Verso una Architettura", il libro d'architettura più importante della prima metà del secolo scorso, un esplosivo manifesto in cui sostiene che l'impegno nel rinnovamento dell'architettura può sostituire la rivoluzione politica, può realizzare la giustizia sociale. Nel libro tratta di tre dei cinque punti: i pilotis, i tetti-giardino e la finestra a nastro. A questi tre elementi si aggiungeranno qualche anno dopo la facciata libera e la pianta libera. Sono i famosi "cinque punti di una nuova architettura" applicati con intenti teorematici in una delle opere più importanti del razionalismo architettonico, villa Savoye a Poissy del 1929.

Nel 1927 vinse il primo premio in un concorso internazionale di idee per il progetto del palazzo della Lega delle nazioni di Ginevra. Il progetto non fu, in realtà, mai realizzato.

Nel 1925-29 il suo progetto per il Centrosoyus (Ministero Centrale della Pianificazione Economica) a Mosca fu posto in atto; nel 1932 fu costruito a Parigi il Dormitorio Svizzero della Citè Universitarie. Nel 1936 Le Corbusier progettò la sede del Ministero dell'educazione del Brasile a Rio de Janeiro.

Fra i progetti di pianificazione urbanistica elaborati da Le Corbusier meritano di essere ricordati quello di Algeri (iniziato nel 1930), di San Paolo, di Rio de Janeiro, di Buenos Aires, di Barcellona (1933), di Ginevra, di Stoccolma, di Anversa e di Nemour (1934).

Un suo progetto per un nuovo museo fu realizzato a Tokyo nel 1929.

In quegli anni, poi, scrisse un importante libro sui problemi connessi alla progettazione della città, La Ville Radiouse, che venne pubblicato nel 1935.

Da non trascurare anche la sua produzione non strettamente architettonica, ma più legata al design. I mobili di Le Corbusier, ad esempio, creati con la collaborazione di P.Jeanneret e C. Perriand, esposti nel 1929 al Salon d'automne a Parigi, lasciarono perplessi i visitatori, per via del fatto che sembravano voler esaltare un concetto sopra ogni altra considerazione: quello di essere l'espressione concreta della loro stessa funzione. Cos'è una seduta, se non un oggetto che assolve il proprio compito accogliendo il corpo umano in una postura semi-eretta? Il progettista concentra la sua azione sul concetto dell'utile e delle necessità all'uso. Intorno alla struttura più semplice, quella di un tubo metallico eletto a supporto primario dell'oggetto, si organizzano i componenti base di ogni tipo di seduta: la struttura si fa gabbia di contenimento o sistema di appoggio. Questi mobili furono concepiti come degli strumenti idonei ad abitare in modo corretto gli spazi costruiti per l'uomo moderno: ancora oggi, si integrano perfettamente nell'habitat quotidiano, e ciò è dovuto principalmente alla convinzione di Le Crbusier di esprimere nella concretezza dell'oggetto di utilità, il nuovo valore proposto dal binomio forma- funzione. In tal modo l'oggetto, spogliato dell'ornamento, recupera la sua irriducibile intima bellezza, esprimendo la propria natura nell'armonia della nuova forma, semplice ed essenziale.

Nel 1944 ritornò all'atelier di Parigi e nel 1946 si trasferì a New York dove il suo genio innovatore fu definitivamente riconosciuto.

Morì nell'agosto del 1965 a Roquebrune, in Costa Azzurra.

I cinque punti espressi in "Verso una Architettura":

1. I Pilotis. Risolvere un problema in maniera scientifica significa innanzi tutto distinguere i suoi elementi. In una costruzione si possono senza dubbio separare le parti portanti e non. Al posto delle primitive fondamenta, sulle quali poggiavano setti murari, il cemento armato permette di usare fondamenta puntiformi e al posto dei muri pilastri. I pilotis sollevano la casa dal suolo, gli spazi vengono sottratti all'umidità del terreno e hanno luce ed aria. La superficie occupata dalla costruzione rimane al giardino che passa sotto alla casa, il giardino è anche sopra la casa, sul tetto.

2. I Tetti Giardino. Il tetto piano richiede in primo luogo un utilizzo logico ai fini abitativi: tetto-terrazza, tetto-giardino. Il calcestruzzo richiede una protezione dagli sbalzi termici, per assicurarne una maggior durata. Il tetto-terrazza soddisfa anche quest'esigenza, adottando una misura particolare di protezione: sabbia ricoperta di lastre spesse di cemento, a giunti sfalsati seminati con erba. L'effetto ottenuto e quello di una massa termoregolatrice, radici e sabbia lasciano filtrare l'acqua lentamente. I tetti-giardino diventano opulenti: fiori, arbusti e alberi, prato. In generale per una città i tetti-giardino significano il riscatto di tutte le superfici edificate.

3. Il Plan Libre. I muri portanti, partendo dal sottosuolo, si sovrappongono formando il pianterreno e gli altri piani, fino al tetto: la pianta è schiava. Il sistema dei pilastri porta i solai, i tramezzi sono posti a piacere secondo le necessità e nessun piano è vincolato all'altro. Non esistono più pareti portanti ma solo membrane solide a piacere, ne consegue l'assoluta libertà di configurazione della pianta, che consente una grande economia di volume costruito e un rigoroso impiego di ogni centimetro quadrato, che compensano i maggiori costi di una costruzione in calcestruzzo armato.

4. La Fenetre En Longeur. I pilastri formano, con i solai, vuoti rettangoli in facciata, attraverso i quali luce ed aria entrano abbondantemente. La finestra corre da un pilastro all'altro, e sarà quindi una finestra in lunghezza. Gli spazi in tal modo sono illuminati uniformemente da parete a parete. Il cemento armato rivoluziona la storia della finestra. La finestra può correre da un bordo all'altro della facciata. Il calcestruzzo armato offre per la prima volta con la finestra in lunghezza la possibilità di massima illuminazione.

5.La Facciata Libera. Giacché si fanno aggettare i piani rispetto i pilastri portanti l'intera facciata si sposta all'infuori rispetto la struttura. Essa perde quindi la qualità portante, e le finestre possono essere estese in lunghezza a piacere, senza diretta relazione con la suddivisione interna. Così la facciata ottiene una configurazione libera.

Biografia di Cesare Pavese

Il disagio di vivere
9 settembre 1908
27 agosto 1950

Chi è Cesare Pavese?


Cesare Pavese nasce il 9 settembre 1908 a Santo Stefano Belbo, paesino delle Langhe in provincia di Cuneo, dove il padre, cancelliere del tribunale di Torino, aveva un podere. Ben presto la famiglia si trasferisce a Torino, anche se il giovane scrittore rimpiangerà sempre con malinconia i luoghi e i paesaggi del suo paese, visti come simbolo di serenità e spensieratezza e come luoghi dove trascorrere sempre le vacanze.

Una volta nella città piemontese di lì a poco il padre muore; questo episodio inciderà molto sull'indole del ragazzo, già di per sé scontroso e introverso. Già nell'età dell'adolescenza Pavese manifestava attitudini assai diverse da quelle dei suoi coetanei. Timido ed introverso, amante dei libri e della natura, vedeva il contatto umano come il fumo negli occhi, preferendo lunghe passeggiate nei boschi in cui osservava farfalle e uccelli.

Rimasto dunque solo con la madre, anche quest'ultima aveva subìto un duro contraccolpo alla perdita del marito. Rifugiatasi nel suo dolore e irrigiditasi nei confronti del figlio, questa comincia a manifestare freddezza e riserbo, attuando un sistema educativo più consono ad un padre "vecchio stampo" che a una madre prodiga di affetto.

Un altro aspetto inquietante che si ricava dalla personalità del giovane Pavese è la sua già ben delineata "vocazione" al suicidio (quella che lui stesso chiamerà il "vizio assurdo"), che si riscontra in quasi tutte le lettere del periodo liceale, soprattutto quelle dirette all'amico Mario Sturani.

Il profilo e le ragioni del temperamento pavesiano, segnato da profondi tormenti e da una drammatica oscillazione fra il desiderio di solitudine e il bisogno degli altri, è stato letto in più modi: per alcuni sarebbe il fisiologico risultato di un'introversione tipica dell'adolescenza, per altri la risultante dei traumi infantili sopra richiamati. Per altri ancora vi si cela il dramma dell'impotenza sessuale, forse indimostrabile ma che trapela in controluce in alcune pagine del suo celebre diario "Il Mestiere di vivere".

Compie gli studi a Torino dove ha come professore al liceo Augusto Monti, figura di grande prestigio della Torino antifascista e al quale molti intellettuali torinesi di quegli anni devono molto. Durante questi anni Cesare Pavese prende anche parte ad alcune iniziative politiche a cui aderisce con riluttanza e resistenza, assorbito com'è da problematiche squisitamente letterarie.

Successivamente si iscrive all'Università nella Facoltà di Lettere. Mettendo a frutto i suoi studi di letteratura inglese, dopo la laurea (presenta la tesi "Sulla interpretazione della poesia di Walt Whitman"), si dedica a un'intensa attività di traduzioni di scrittori americani (come ad esempio Sinclair Lewis, Herman Melville, Sherwood Anderson).

Nel 1931 Pavese perde la madre, in un periodo già pieno di difficoltà. Lo scrittore non è iscritto al partito fascista e la sua condizione lavorativa è molto precaria, riuscendo solo saltuariamente a insegnare in istituti scolastici pubblici e privati. Dopo l'arresto di Leone Ginzburg, un celebre intellettuale antifascista, anche Pavese viene condannato al confino per aver tentato di proteggere una donna iscritta al partito comunista; passa un anno a Brancaleone Calabro, dove inizia a scrivere il già citato diario "Il mestiere di vivere" (edito postumo nel 1952). Intanto diviene, nel 1934, direttore della rivista "Cultura".

Tornato a Torino pubblica la sua prima raccolta di versi, "Lavorare stanca" (1936), quasi ignorata dalla critica; continua però a tradurre scrittori inglesi e americani (John Dos Passos, Gertrude Stein, Daniel Defoe) e collabora attivamente con la casa editrice Einaudi.

Il periodo compreso tra il 1936 e il 1949 la sua produzione letteraria è ricchissima.

Durante la guerra si nasconde a casa della sorella Maria, a Monferrato, il cui ricordo è descritto ne "La casa in collina". Il primo tentativo di suicidio avviene al suo ritorno in Piemonte, quando scopre che la donna di cui era innamorato nel frattempo si era sposata.

Alla fine della guerra si iscrive al Pci e pubblica sull'Unità "I dialoghi col compagno" (1945); nel 1950 pubblica "La luna e i falò", vincendo nello stesso anno il Premio Strega con "La bella estate".

Il 27 agosto 1950, in una camera d'albergo a Torino, Cesare Pavese, a soli 42 anni, si toglie la vita. Lascia scritto a penna sulla prima pagina di una copia de "I dialoghi con Leucò", prefigurando il clamore che la sua morte avrebbe suscitato: "Perdono a tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi".

Bibliografia:

La bella estate

Dialoghi con Leucò

Poesie

Tra donne sole

Racconti

Lotte di giovani e altri racconti 1925-1939

La collana viola. Lettere 1945-1950

Letteratura americana e altri saggi

Il mestiere di vivere (1935-1950)

Dal carcere

Il compagno

La casa in collina

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

Poesie del disamore

Prima che il gallo canti

La spiaggia

Paesi tuoi

Feria d' agosto

Vita attraverso le lettere

Lavorare stanca

La luna e i falò

Il diavolo sulle colline

Biografia di Giuseppe Peano

I numeri, naturalmente
27 agosto 1858
20 aprile 1932

Chi è Giuseppe Peano?


Quinto figlio di una famiglia di agricoltori, Giuseppe Peano nasce il 27 agosto 1858 a Tetti Galant, frazione di Spinetta, in provincia di Cuneo.

Frequenta inizialmente la scuola del suo paese quindi continua gli studi a Cuneo: percorre ogni giorno circa 10 chilometri a piedi, ma questo non gli impedisce di eccellere negli studi. Si trasferisce a Torino, presso uno zio, dove si iscrive alla facoltà di matematica e si laurea a soli 22 anni. Rimarrà all'università per il resto della sua vita.

Nel 1880 diventa assistente universitario; nel 1887 viene nominato professore stabile alla Reale Accademia di Artiglieria e Genio, nel 1890 diventa professore straordinario e quindi, nel 1895, professore ordinario.

Dotato di profondo spirito critico e attento al rigore del linguaggio e alla coerenza delle dimostrazioni, Giuseppe Peano ottiene importanti risultati nel campo dell'analisi matematica, ma il suo interesse si concentra nello studio della logica. E' uno degli iniziatori del simbolismo moderno, e l'uso di queste notazioni, che tanta fortuna avranno in seguito, ritarda a volte il giusto riconoscimento dei suoi lavori.

Nel 1889 pubblica Arithmetices Principia nova methodo exposita, opera completamente in latino famosa in tutto il mondo: la teoria dei numeri naturali si sviluppa a partire da cinque semplici proprietà (gli assiomi di Peano):

I. Uno è un numero naturale

II. Per ogni numero naturale n esiste un unico numero naturale n* detto successore di n

III. Uno non è successore di alcun numero naturale

IV. Se x* = y*, allora x = y

V. Se K è una proprietà tale che:

- Uno ha la proprietà K

- per ogni k appartenente a N, se k ha la proprietà K, anche k* la la stessa proprietà

allora la proprietà K vale per tutti numeri naturali. (Principio di induzione).

Nel 1890 Peano pubblica Sur une courbe qui remplit toute une aire plane, dove per la prima volta al mondo si parla di una curva che copre tutti i punti di un quadrato.

Il più grande contributo di Peano, comunque, rimane nei campi della logica e dell'assiomatizzazione della matematica.

La sua Rivista di matematica, fondata nel 1891, vuole estendere il simbolismo usato per gli assiomi sui numeri naturali a tutte le proposizioni della matematica. L'idea di un linguaggio universale era già stata propugnata da Leibniz un secolo prima, ma Peano dà nuovo vigore all'idea: egli, da socialista romantico, è convinto che le guerre, ad esempio, dipendono dalla scarsa comunicazione fra gli uomini. L'impegno che profonde nel suo progetto per quindici anni, aiutato dai suoi studenti, si concretizza nel Formulaire de mathématique, pubblicato nel 1908: si tratta di un volume di sole 516 pagine, contenente però oltre 4200 formule e teoremi con dimostrazione tutti scritti in forma simbolica. L'opera trova nella comunità scientifica un'accoglienza abbastanza tiepida, forse per la complessità della lettura dovuta al fatto che è scritta in latino sine flexione.

Latino sine flexione è un'opera pubblicata nel 1906: si tratta del tentivo di costruire un latino semplificato che possa diventare linguaggio universale soprattutto per la comunità scientifica. Nel formulario viene riproposta la sua curva e ne vengono anche tracciati i primi passi. La curva, realizzata attraverso piastrelle nere su fondo bianco nella terrazza della sua casa vicino Torino, è andata purtroppo perduta.

Il suo interesse principale si trasferisce dalle scoperte della matematica al linguaggio. Nel 1915 pubblica il Vocabolario de interlingua, un vocabolario in latino sine flexione, e fonda la "Accademia pro interlingua". Come oggi sappiamo il suo linguaggio non porta ad alcun successo, anzi, gli procura alcune polemiche in ambiente universitario: tuttavia la sua idea si è realizzata nell'inglese internazionale, la lingua odierna della comunicazione globale.

Peano non è uno scienziato che vive nella sua torre d'avorio, anzi è molto attento alle problematiche sociali del suo tempo. Estremamente affabile e disponibile con i suoi allievi ed impegnato nelle organizzazioni per l'educazione primaria e secondaria, comprende l'importanza di far amare la matematica: nel 1925, ad esempio, pubblica il libro "Giochi di aritmetica e problemi interessanti", con lo scopo di rendere dilettevole e meno noioso lo studio dell'aritmetica per i bambini che hanno paura della matematica.

Giuseppe Peano, ancora pieno di vita e di interessi, muore il 20 aprile 1932 a Torino per un attacco di cuore. Nel corso della sua vita ha ricevuto numerosi riconoscimenti dal Governo Italiano.

Biografia di Man Ray

27 agosto 1890
18 novembre 1976

Chi è Man Ray?


Man Ray, il cui vero nome è Emmanuel Rudnitzky, nasce il 27 agosto del 1890 a Filadelfia, in Pennsylvania. Cresciuto a New York, insieme con le due sorelle e il fratello, nel quartiere Williamsburg di Brooklyn, decide di allontanarsi dal mestiere dei genitori, impegnati nell'industria tessile, pur mostrando una notevole abilità manuale nel corso della sua infanzia. Dopo aver completato la scuola superiore presso la Boys' High School di Brooklyn, sceglie di dedicarsi all'arte, rifiutando così la borsa di studio in architettura che gli spetterebbe. Nella Grande Mela lavora, quindi, come grafico e disegnatore a partire dal 1908.

Nel 1912 la famiglia Radnitzky cambia il cognome, tramutato in Ray, in risposta alle discriminazioni razziali subite e al sentimento anti-semita che domina in quell'epoca: Emmanuel, che da sempre viene chiamato con il soprannome di Manny, cambia definitivamente il proprio nome in Man, e dai ventidue anni in poi comincia a firmare le sue opere con il nome di Man Ray, cioè "uomo saggio". Nel 1914 compra la sua prima macchina fotografica, che utilizza per immortalare le opere da lui realizzate; l'anno dopo ha modo di conoscere, grazie al collezionista Walter Arensberg, Marcel Duchamp: i due diventeranno grandi amici. Al 1919 risalgono le sue prime aerografie, vale a dire immagini realizzate utilizzando un'aeropenna, strumento piuttosto diffuso tra i grafici per effettuare ritocchi.

Insieme con Duchamp, Man Ray dà vita al ramo statunitense del movimento Dada, sviluppatosi in Europa in segno di radicale rifiuto rispetto all'arte tradizionale: il tentativo, tuttavia, si rivela fallimentare, al punto da spingere Ray a sostenere, dopo la pubblicazione nel 1920 di un solo numero di "New York Dada", che in quella città "il Dada non può vivere". Quell'anno, quindi, l'artista si sposta a Parigi, al seguito dell'amico Duchamp, che gli fa conoscere alcuni degli artisti francesi più importanti, compreso André Breton. Man Ray in Europa conosce un successo inatteso grazie alla sua attività di fotografo, specialmente in virtù delle sue abilità di ritrattista.

I personaggi di spicco della capitale francese frequentano il suo studio, e davanti alla sua macchina posano artisti come Jean Cocteau, Gertrude Stein e James Joyce. Nel 1922 Emmanuel produce i cosiddetti rayographs, cioè i suoi primi fotogrammi (una rayografia, in pratica, è un'immagine fotografica che si ottiene poggiando direttamente sulla carta sensibile gli oggetti). I rayographs, per altro, nascono in maniera abbastanza casuale: un giorno Man, intento a sviluppare in camera oscura alcune fotografie, nota che un foglio di carta vergine è finito tra gli altri: appoggia, quindi, alcuni oggetti di vetro sul foglio a mollo, e dopo aver acceso la luce vede delle immagini deformate, come se fossero in rilievo.

Man Ray nel 1924 diventa il primo fotografo surrealista: in quegli anni alterna il lavoro come fotografo di moda per "Vogue" alla ricerca artistica; si innamora, inoltre, di Alice Prin, cioè la cantante francese Kiki de Montparnasse, che nel giro di poco tempo diventa la sua modella prediletta. Autore di "Retour à la raison", film d'avanguardia del 1923, viene rappresentato insieme con Joan Miró, Max Ernst, Pablo Picasso, André Masson e Jean Arp nella prima esposizione surrealista tenuta a Parigi alla galleria Pierre. Continua, inoltre, a lavorare come regista: nel 1925 dirige con Marcel Duchamp "Anemic cinema", mentre all'anno successivo risale "Emak-bakia". "L'etoile de mer", del 1928, e "Le mysteres du chateau de dé", dell'anno seguente, sono altre pellicole ritenute anticipatrici del cinema surrealista.

Nel 1934, ha modo di immortalare anche Méret Oppenheim, famosa artista surrealista nota per la tazza ricoperta di pelliccia, in una serie di pose che la vedono in piedi nuda di fianco a un torchio da stampa. Dopo aver introdotto la tecnica fotografica della solarizzazione con l'aiuto di Lee Miller, sua assistente fotografica e amante, Man Ray deve tornare negli Stati Uniti con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, a causa delle sue origini ebree. Giunto a New York, decide di spostarsi a Los Angeles, dove espone le proprie opere, insegna pittura e fotografia e prosegue nella propria ricerca artistica; conosce, inoltre, Juliet Browner, ballerina di origine ebrea, con la quale va a vivere. Al termine della guerra, sposa Juliet in un doppio matrimonio che coniuga anche Dorothea Tanning e Max Ernst, loro amici; dopodiché torna in Francia. Nel 1963 pubblica la sua autobiografia, intitolata "Self-portrait", mentre nel 1975 ha l'occasione di esporre le proprie fotografie anche alla Biennale di Venezia.

Man Ray muore il 18 novembre del 1976 a Parigi: il suo corpo viene seppellito al cimitero di Montparnasse, sotto un epitaffio che dice "Unconcerned, but not indifferent" (che significa "Noncurante, ma non indifferente"). Juliet morirà nel 1991 e verrà sepolta nella stessa tomba, sotto l'epitaffio che recita "Together again", "Ancora insieme".

Biografia di Stevie Ray Vaughan

Un Jimi Hendrix bianco
3 ottobre 1954
27 agosto 1990

Chi è Stevie Ray Vaughan?


In tempi di cantanti poco intonati, di canzoni solo ed esclusivamente ballabili e di rapper che degli strumenti musicali conoscono solamente le diavolerie elettroniche e i suoni campionati, il nome di Stevie Ray Vaughan è uno di quelli da appuntare all'interno della propria agenda delle cose preziose.

Guitar hero quant'altri mai (in compagnia di illustri colleghi, soprattutto neri, lui bianco del Texas, chiamato da alcuni il Jimi Hendrix bianco), Stevie nasce il 3 ottobre 1954 a Dallas (Texas, USA), dimostrando fin da subito un legame praticamente vitale con la musica e con la parte più spirituale e "antica" di essa: il blues.

Si avvicina alla chitarra grazie al fratello più grande, Jimmy, futuro chitarrista dei Fabulous Thunderbids, il quale non solo gli offre notevoli spunti artistici in quanto strumentista lui stesso ma lo introduce all'ascolto di tutte le leggende di quel genere musicale. Nei momenti di relax, ma non solo, fra le mura di casa Vaughan risuonano continuamente le note di maestri come Albert King, Otis Rush, Lonnie Mack, per la delizia delle sensibili orecchie di Ray, sempre pronto a rubare tutti i più piccoli particolari di quei mostri sacri.

Dopo le prime prove in duo con il fratello in qualche classico complessino locale, si trasferisce ad Austin nel 1972 con intenti seri, deciso a dimostrare quello che vale. Gira così come una trottola da un gruppo all'altro, eternamente insoddisfatto e sempre alla ricerca di quel "qualcosa in più" che fa la differenza e che solo il vero artista sa percepire.

Fra i "Nightcrawlers" e "Paul Ray & the Cobras" (con i quali nel 1974 registra "Texas Clover"), nel 1977 forma i "Triple Threat Revue" insieme alla cantante Lou Ann Burton, poi diventati "Double Trouble" (il nome viene preso dal titolo del mai dimenticato Otis Rush).

Nel 1979 la Burton decide di lasciare per intraprendere la carriera solista e dal quel momento i Double Trouble diventano un trio, con Stevie Ray Vaughan voce e chitarra solista, Chris Layton batteria e Tommy Shannon al basso.

Stevie trova finalmente il suo equilibrio ideale e i frutti di questo stato di grazia cominciano a farsi vedere.

Pochi sanno che il vero scopritore del chitarrista americano è nientemeno che Mick Jagger. Il carismatico leader dei Rolling Stones, entusiasta delle sue esecuzioni, lo segnala al produttore Jerry Wexler che lo porta subito al Festival Jazz di Montreux nel 1982. L'esibizione ha tale risonanza che David Bowie decide di ingaggiarlo per la registrazione del suo disco "Let's dance" e per il tour mondiale legato all'album; a metà tour Vaughan, poco soddisfatto dal genere di musica a cui, nel bene e nel male, Bowie lo costringe (e che non sente adatto a sé), decide di lasciare.

Grazie al produttore John Hammond Sr, nel 1983 incide finalmente il suo primo album "Texas Flood". Vaughan ha 28 anni ed è in piena maturità artistica: i suoi assoli sono travolgenti e cristallini, la padronanza dello strumento è di una qualità rara a vedersi. Anche la sua voce non sfigura affatto, rivelandosi adattissima per quel genere senza fronzoli che è il Blues.

L'anno dopo è la volta di "Couldn't stand the weather", il secondo album che, come spesso accade, genera molte attese. L'accoglienza è ottima e, anzi, supera ogni più rosea aspettativa: il disco entra in classifica nei primi trenta diventando disco d'oro. In questo album l'influenza dell'immenso Jimi Hendrix è determinante e la versione di "Voodoo Chile (Slight Return)" non è la solita imitazione Hendrixiana ma è un vero capolavoro.

Il passo successivo è costituito da "Soul To Soul" (1985), che vede l'inserimento nel gruppo del tastierista Reese Wynans considerato come il quarto Double Trouble. In questo periodo, all'apice della bravura e della fama, Stevie Ray Vaughan partecipa come "guest star" anche ad album di altri artisti come Johnny Copeland ("Texas Twister"), James Brown ("Gravity"), Marcia Ball ("Soulfull Dress") e con uno dei suoi idoli, Lonnie Mack (per "Strike Like Lightning").

L'esibizione di Montreux incisa sull'album "Blues Explosion" gli fa vincere un prestigioso "Grammy". Purtroppo un grave elemento di disturbo viene a inquinare la prolifica vita artistica del chitarrista: l'abuso di alcool e droghe, i vizi occulti che da tempo lo affliggono.

Durante una delle sue solite, intense esibizioni viene colto da collasso e ricoverato in ospedale. La paura è tanta e Stevie dovrà affrontare un lungo periodo di disintossicazione.

Il ritorno in studio nel 1989 coincide con l'uscita di "In step" con il quale, grazie anche al record di vendite che supera il milione di copie, vince il suo secondo Grammy.

Nel 1990 collabora nuovamente con il fratello al disco di Bob Dylan "Under the red sky"; in seguito incidono il deludente "Family style".

Il 27 agosto 1990, la tragedia: dopo aver partecipato ad un concerto con Eric Clapton, Robert Cray e Buddy Guy, sale su un elicottero che lo dovrebbe portare a Chicago ma subito dopo il decollo, causa la fitta nebbia che imperversa sulla zona, il velivolo si schianta contro una collina. Questa tragica fatalità pone fine alla breve vita di Stevie Ray Vaughan, quella vita che lui aveva così maltrattato con i suoi eccessi.

La morte prematura lo proietta nella leggenda, ma priva irrimediabilmente la musica di uno dei suoi interpreti più accesi e sensibili.

E' da ricordare il bellissimo brano strumentale "SRV" che Eric Johnson, un altro mostro delle sei corde, ha dedicato a questo artista dopo la sua scomparsa.

Biografia di Tiziano Vecellio

L'innovazione del colore
Anno di nascita: 1480
27 agosto 1576

Chi è Tiziano Vecellio?


Tiziano Vecellio, meglio noto soltanto come Tiziano, nasce a Pieve, in provincia di Belluno, fra le dolomiti del Cadore, presumibilmente tra il 1480 e il 1485. Sulla sua data di nascita i pareri degli studiosi sono sempre stati discordanti. Stando ad una sua lettera, scritta nel 1571 e inviata al re Filippo II di Spagna, la data esatta da lui ventilata sarebbe il 1477 ma è fuor di dubbio che il pittore, per ottenere un copioso pagamento dal regnante, avesse aumentato la propria età, con il fine di impietosirlo. In errore sono probabilmente anche coloro i quali hanno seguito la biografia scritta dal coevo e amico dell'artista Ludovico Dolce, il quale fissa la sua nascita tra il 1488 e il 1490, accentuando volutamente la precocità della sua arte. Stessa cosa per quanto sostiene l'autorevole Giorgio Vasari nelle sue "Vite", fallace nel porre la data di nascita al 1480, contraddittoria rispetto ad altre indicazioni che dà successivamente in merito alla vita del pittore.

È stato uno dei più importanti artisti della storia italiana, ammirato e studiato in tutto il mondo.

Ad ogni buon conto, la famiglia da cui discende Tiziano è antica e assai nobile, costituita da giureconsulti e influenti amministratori della comunità cadorina. Suo padre Gregorio, notaio, oltre agli onori di prestigiosi incarichi, è anche un alto Ufficiale della milizia e supervisore delle miniere della Serenissima. Il pittore è il secondogenito della famiglia, composta da cinque figli; lamadre si chiama Lucia.

Stando a fonti certe, desunte dalle date delle opere dell'artista e delle commissioni a lui consegnate, Tiziano arriva a Venezia, allora al culmine del suo splendore e della sua ricchezza, quando non ha ancora compiuto vent'anni, sul finire del 1400. La prima bottega nella quale arriva, è quella di Gentile Bellini, pittore ufficiale della Serenissima. Dopo la sua morte, che arriva nel 1507, il giovane artista passa alla bottega di Giovanni Bellini, il quale subentra al fratello nel ruolo di artista di corte.

Il contesto in cui cresce il giovane pittore cadorino è ideale per la sua crescita. Venezia, grazie alla famiglia Manuzio, è la capitale della stampa europea. Inoltre la Cancelleria di San Marco e la Scuola di Logica e Filosofia di Rialto sono centri vitali di studi storici, letterari e scientifici, meta d'incontro di importanti personalità culturali non solo italiane. In questi anni, passano per Venezia anche artisti come Leonardo, Dürer e Michelangelo.

Agli inizi del Cinquecento l'arte figurativa veneziana è in costante rinnovamento e Tiziano può apprendere questa evoluzione dai migliori maestri del tempo, come Vittore Carpaccio, Giovan Battista Cima da Conegliano, i giovani Lorenzo Lotto e Sebastiano Luciani poi detto "del Piombo" e, naturalmente, il grande Giorgione da Castelfranco.

Nel 1503 arriva la prima commissione importante per il Vecellio. Jacopo Pesaro gli affida la "Paletta di Anversa", nella cui realizzazione molti critici hanno ravvisato una dipendenza stilistica più verso i fratelli Bellini che per colui che è stato sempre definito come il maestro per antonomasia del pittore di Pieve, ossia Giorgione. Questi, pertanto, avrebbe avuto un'influenza minore su di lui, rispetto a quanto sostenuto per molti secoli. È possibile che la sua frequentazione nella bottega del maestro sia arrivata verso il 1505, cinque anni prima della sua morte, e che lo abbia portato a concludere alcuni dei lavori che Giorgione avrebbe lasciato incompiuti, come "Il Cristo e il manigoldo", "il concerto" e "Il concerto campestre". Tuttavia molte altre fonti dissentono su questa notizia, affermando che Giorgione amasse lavorare essenzialmente in forma privata, senza l'aiuto di allievi e senza avere una propria bottega.

Il soprannome di "nuovo Giorgione" ha per Tiziano una sua fondatezza e giustificazione. È appurato infatti che nel 1510, alla morte di Giorgio da Castelfranco, Tiziano viene ufficialmente chiamato a completare l'opera "Venere dormiente", di Dresda, lasciata incompiuta dal maestro. I particolari inseriti dal giovane pittore sono riconoscibili nelle accentuazioni erotiche, evidenti nel panneggio scompigliato su cui poggia il corpo della dea. È un passaggio di testimone tout court, in quanto Tiziano Vecellio raccoglie l'eredità di Giorgione e prosegue la sua opera, da questo momento in poi, indirizzandola verso un rinnovamento del linguaggio coloristico che non ha precedenti nella storia dell'arte.

La prima opera ufficiale che Tiziano esegue per la Repubblica è costituita dagli affreschi sulla facciata di terra del Fondaco dei Tedeschi. Il pittore esegue il lavoro tra il 1507 e il 1508. Due anni dopo, nel 1510, si fa portavoce dell'autocelebrazione della città di Venezia, eseguendo la "Pala di San Marco" per la chiesa di Santo Spirito in Isola e nella quale San Marco, incarnazione della Serenissima, svetta su un trono al centro dell'opera, più alto di tutti.

Stesso discorso, ma in ossequio alla città di Padova, può essere fatto per gli affreschi che egli realizza per la Scuola di Sant'Antonio, intorno al 1511, e in cui il santo patrono è protagonista in veste di taumaturgo, fedele alla tradizione cristiana.

Nel 1513 Tiziano rifiuta l'invito ricevuto da Pietro Bembo, il quale lo invita a trasferirsi alla corte romana di Leone X. Nello stesso anno poi, a testimonianza di fede per la Serenissima, il pittore indirizza al Consiglio dei Dieci la famosa petizione nella quale si offre come pittore ufficiale di Venezia.

In questo periodo l'artista si avvicina ai circoli umanistici della città, ambienti d'elezione ricca e aristocratica cui fanno parte intellettuali come il Bembo e Leone Ebreo. La traduzione dei temi dibattuti in questi incontri si ha in opere elitarie, come la celebre "le Tre età dell'uomo", pregna di aristotelismo. Trionfo di questo momento è l'allegoria "dell'Amor sacro e Amor profano".

Dal momento in cui diventa il pittore vate di Venezia, Tiziano vede le proprie finanze salire sempre di più, fino a farne, secondo alcuni, l'artista più ricco della storia. Il compenso che percepisce dalla Repubblica, infatti, è pari a cento ducati annui. Inoltre egli investe i proventi nel commercio del legname di Cadore, necessario all'industria navale della Repubblica, e anche questa operazione, alla lunga, si rivela vincente.

Per celebrare la vittoria militare di Venezia, al pittore viene commissionata una grandiosa pala per l'altare maggiore della basilica francescana di Santa Maria Gloriosa dei Frari. È la notissima "Assunta", che l'artista consegna il 18 maggio del 1518. Questo lavoro, collocato entro una monumentale edicola marmorea e caratterizzato da un uso inedito del colore, segna l'inizio del trionfo tizianesco per quanto riguarda le commissioni religiose. Le pale d'altare, pertanto, diventano un suo marchio distintivo.

Subito, il Pesaro, suo primo committente, gli affida la realizzazione celebrativa della cosiddetta "Pala di Pesaro". È l'inizio, anche, di una serie di committenze celebrative a carattere personale. Tra queste, si segnala soprattutto la pala con la "Madonna in gloria, i santi Francesco e Biagio e il donatore Alvise Gozzi", realizzata nel 1520.

A partire dal 1523, anno dell'elezione a Doge di Venezia di Andrea Gritti, comincia un'affermazione della città lagunare, in opposizione a Roma e attuata attraverso le arti. Il nuovo Doge chiama a sé Tiziano, affiancandogli, in un sodalizio importante, il libellista Pietro Aretino e l'architetto Jacopo Sansovino. È l'inizio di una serie di lavori autocelebrativi per Venezia. Inoltre, da questo momento in poi, l'artista di Pieve comincia anche a eseguire una serie di ritratti importanti per il nuovo Doge Gritti, suo grande ammiratore.

Nel 1525, il pittore sposa Cecilia, da cui ha già avuto due figli, Pomponio e Orazio. La "Presentazione di Maria al tempio", dipinta dal Vecellio tra il 1534 e il 1538, per la Sala d'Albergo della Scuola Grande di Santa Maria della Carità, è testimonio di tale momento storico e artistico, in cui Venezia è la reale capitale della cultura italiana.

Intanto la fama di Tiziano esce anche fuori dai confini veneziani, interessando i piccoli stati del nord dell'Italia. Ferrara e Mantova lo chiamano per eseguire alcuni lavori. Per Alfonso d'Este il pittore realizza sempre in questi anni tre tele di soggetto mitologico, detti "I Baccanali": la "Festa degli amorini", il "Bacco e Arianna" e il "Baccanale degli Andrii". Per il marchese Federico II Gonzaga, il Vecellio realizza invece alcuni ritratti importanti.

Nel 1528, tre anni dopo il loro matrimonio, muore la moglie Cecilia. Negli anni '30, il pittore fa la spola tra Bologna e Urbino, chiamato a dipingere lavori celebrativi per i regnanti delle due città. Esegue un ritratto dell'imperatore Carlo V, durante il suo passaggio bolognese, e viene nominato dal regnante Conte del Palazzo del Laterano, nel 1533. Nel 1538 comincia a lavorare alla splendida "Venere di Urbino", per il duca Guidobaldo II della Rovere.

Del 1541 è invece la consegna alla città di Milano di Alfonso d'Avalos de "L'Allocuzione", mentre l'anno prima realizza "L'incoronazione di spine" sempre per la città milanese, consegnata alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie.

Nel 1545, finalmente, il 9 ottobre, Tiziano arriva a Roma, dove viene accolto con grandi celebrazioni alla corte pontificia. Dipinge le "Danae" per il cardinale Alessandro Farnese e alcuni ritratti per la famiglia del pontefice, il quale, l'anno successivo, in occasione del ritorno del pittore nella sua Venezia, gli conferisce la cittadinanza romana.

Dal 1548 al 1550 e oltre, a fasi alterne, l'artista comincia a seguire Filippo II nelle varie località imperiali, soprattutto Augusta, eseguendo per lui una serie sconfinata di ritratti e dipinti di vario titolo, spesso di soggetto religioso e mitologico. Egli stesso, forse per la prima volta, viene ritratto dal pittore Lucas Cranach.

Nel 1559, viene collocato sull'altare dei Crociferi della Chiesa dei Gesuiti, il magnifico "Martirio di San Lorenzo", commissionato a Tiziano nel 1548. Nel 1564 il pittore invia a Filippo II il dipinto "L'ultima cena", mentre due anni dopo, con il Tintoretto e Andrea Palladio, viene eletto membro dell'Accademia del disegno di Firenze. Sono questi gli anni in cui la fama dell'artista comincia ad essere oscurata da quella di Jacopo Tintoretto, più giovane di lui e meno assetato di committenze, tanto da offrire molti dei suoi lavori alla corte veneziana, spesso senza pretendere alcuna parcella.

Nei primi anni '70, tuttavia, l'artista di Pieve lavora ancora al servizio di Filippo II, realizzando per lui un ultimo celebre lavoro, dal titolo "Filippo II che offre la Vittoria all'infante Don Fernando".

Tiziano Vecellio muore il giorno 27 agosto del 1576 nella sua casa di Biri Grande, a Venezia.

Biografia di Jeanette Winterson

27 agosto 1959

Chi è Jeanette Winterson?


Jeanette Winterson nasce il 27 agosto del 1959 a Manchester, e viene adottata il 21 gennaio del 1960 da Constance e John William Winterson. Cresciuta nel Lancashire, ad Accrington, viene educata nella Elim Pentecostal Church per farla diventare una missionaria cristiana pentacostale: per questo, sin dall'età di sei anni comincia a leggere il Vangelo e a scrivere sermoni.

Intorno ai sedici anni Jeanette Winterson si rende conto di essere lesbica, e decide di andare via di casa. Iscrittasi all'Accrington and Rossendale College, si mantiene economicamente con diversi lavoretti, per poi entrare al St. Catherine's College di Oxford.

Gli anni '80

Dopo essersi trasferita a Londra, il suo primo romanzo, intitolato "Oranges are not the only fruit", vince nel 1985 il Whitbread Prize per il miglior romanzo esordiente. Nello stesso anno Jeanette scrive la graphic novel "Boating for beginners", mentre nel 1986 dà vita a "Fit for the future: the guide for women who want to live well".

Nel 1987 scrive "The passion", un romanzo ambientato nell'Europa ai tempi di Napoleone, grazie al quale si aggiudica il John Llewellyn Rhys Prize (l'opera è ispirata dalla sua relazione sentimentale con Pat Kavanagh, che è anche la sua agente letteraria), mentre due anni più tardi dà alle stampe "Sexing the cherry", che vince l' E. M. Forster Award.

Gli anni '90

Nel 1990 vede la luce "Oranges are not the only fruit: the script", vale a dire l'adattamento per la televisione del suo libro d'esordio, che vincerà poi anche un Bafta Award nella categoria Best Drama. In questo periodo, si lega sentimentalmente con Peggy Reynolds, docente universitaria e conduttrice radiofonica per la Bbc.

Dopo avere scritto "Written on the body" nel 1992 e "Art & lies: a piece for three voices and a bawd" nel 1994, a metà degli anni Novanta Jeanette Winterson pubblica "Great moments in aviation: the script" e la raccolta di saggi "Art objects. Essays in ecstasy and effrontery", prima di dare alle stampe "Gut symmetries" e la raccolta di racconti "The world and other places", edita nel 1998.

Gli anni 2000

Nel 2000 la scrittrice britannica completa "The powerbook" (il cui adattamento per il teatro nel 2002 esordisce al Royal National Theatre di Londra), al quale seguono "The king of Capri", libro destinato ai bambini, e "Lighthousekeeping", risalente al 2004 (intanto, sul fronte privato, dopo avere lasciato Peggy Reynolds, Jeanette fa coppia con Deborah Warner, regista teatrale).

L'anno successivo Jeanette Winterson scrive "Weight", prima di tornare alla letteratura per bambini con "Tanglewreck". Nel 2006, la scrittrice viene nominata ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico (Obe), in virtù dei "servizi offerti alla letteratura". Dopo "The stone gods", del 2007, il 2009 si rivela un anno particolarmente prolifico, con "The battle of the sun", "Ingenious" e "The lion, the unicorn and me: the donkey's Christmas story".

In questo periodo, Jeanette decide di regalare il racconto breve "Dog days" al progetto "Ox-Tales", che comprende le storie scritte da 38 autori in quattro diverse raccolte: la sua viene pubblicata nella raccolta "Fire". Nel frattempo, la scrittrice fornisce il proprio sostegno al rilancio del Bush Theatre di Shepherd's Bush, a Londra.

Gli anni 2010

Dopo avere fatto parte del progetto "Sixty Six" scrivendo e interpretando un lavoro basato su un capitolo della King James Bible (nota anche come King James Version, è una traduzione inglese della Bibbia cristiana per la Chiesa anglicana completata nei primi anni del Seicento), insieme con altri romanzieri come Catherine Tate, Anne Michaels, Carol Ann Duffy e Paul Muldoon, nel 2011 Jeanette Winterson dà alle stampe la raccolta di memorie "Why be happy when you could be normal?".

A questo titolo segue l'anno successivo "The daylight gate", una novella basata sui processi delle streghe di Pendle del 1612 (e pubblicata in occasione del 400esimo anniversario dell'evento), tra i più celebri processi per stregoneria nella storia inglese, che coinvolse dodici donne che abitavano nel Lancashire, nella zona intorno a Pendle Hill, accusate di avere ucciso tramite i propri poteri dieci persone.

Il personaggio principale della novella, Alice Nutter, è ispirato direttamente alla vera Alice Nutter, una delle reali protagoniste della vicenda. L'opera viene particolarmente apprezzata dalla critica, come dimostra la recensione di Sarah Hall sul "The Guardian", che sottolinea che "l'assolutismo è il punto forte di Winterson, e il modo perfetto per verificare gli eventi soprannaturali quando avvengono".

Nello stesso periodo, Jeanette prende il posto di Colm Toìbìn come docente di scrittura creativa all'Università di Manchester. Nel 2013, "Why be happy when you could be normal?" vince il Lambda Literary Award (premio letterario che ogni anno viene assegnato dall'americana Lambda Literary Foundation ai lavori che celebrano o esplorano le tematiche LGBT) nella categoria Lesbian Memory or Biography.

Nell'estate del 2014, Jeanette Winterson finisce al centro delle polemiche dei social network per avere postato sul proprio profilo Twitter le foto di un coniglio da lei stessa scuoiato dopo averlo trovato nel proprio giardino.

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