2 Re 9-11, Punti notevoli della Bibbia: settimana del 31 agosto

Punti notevoli della lettura della Bibbia: 2 Re 9-10-11. Informazioni per studio personale

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(2 RE 9:1)

“Ed Eliseo il profeta, da parte sua, chiamò uno dei figli dei profeti e quindi gli disse: “Cingiti i lombi e prendi in mano questa ampolla d’olio e va a Ramot-Galaad.”

*** it-1 p. 18 Abbigliamento ***
Fascia, cintura. Spesso sopra la tunica o la sopravveste si portava una fascia. Quando si svolgeva qualche lavoro o attività fisica, ci si poteva ‘cingere i fianchi’ con una fascia, spesso facendo passare fra le gambe i lembi del vestito e raccogliendoli sotto la fascia per avere libertà di movimento. (1Re 18:46; 2Re 4:29; 9:1)

(2 RE 9:5)

“Quando fu entrato, ebbene, ecco che i capi delle forze militari erano seduti. Ora disse: “Ho una parola per te, o capo”. A ciò Ieu disse: “Per chi di tutti noi?” Quindi disse: “Per te, o capo”.”

*** w11 15/11 p. 3 Ieu difese la pura adorazione ***
Le Scritture ci presentano Ieu mentre è riunito insieme ai capi delle forze militari nell’occasione in cui gli israeliti stavano combattendo i siri a Ramot-Galaad. Ieu era un capo di alto rango, se non addirittura il comandante dell’esercito di Israele.

*** w11 15/11 p. 3 Ieu difese la pura adorazione ***
2 Re 8:28; 9:1-10.

(2 RE 9:8)

“E l’intera casa di Acab deve perire; e devo stroncare da Acab chiunque orina contro il muro e chi è impotente e inutile in Israele.”

*** it-1 p. 815 Eliseo ***
C’è ancora un’opera lasciata incompiuta da Elia che Eliseo deve portare a termine: l’unzione di Ieu quale giustiziere di Dio contro la malvagia casa di Acab. (2Re 9:1-10) Egli la porta a termine circa 18 anni dopo che Geova ne aveva dato il comando a Elia. Eliseo può vedere l’adempimento delle profezie di 1 Re 19:15-17 e 21:21-24.

(2 RE 9:10)

“E i cani mangeranno Izebel nel tratto di terra di Izreel, e non ci sarà chi la seppellisca’”. Allora aprì la porta e fuggiva.”

*** it-1 p. 410 Cane ***
A volte il giudizio di Geova contro i suoi nemici decretava che i cani ne avrebbero divorato il cadavere o leccato il sangue. Per la condotta di grave infedeltà dei re Geroboamo, Baasa e Acab, chiunque appartenesse alle loro rispettive case, e fosse morto in città, doveva essere divorato dai cani. (1Re 14:11; 16:4; 21:24) In adempimento della parola di Geova, i cani leccarono il sangue di Acab, e la carne di sua moglie Izebel finì in pasto ai cani. (1Re 21:19; 22:38; 21:23; 2Re 9:10, 35, 36)

(2 RE 9:11)

“In quanto a Ieu, uscì verso i servitori del suo signore, ed essi gli dicevano: “Va tutto bene? Perché questo pazzo è venuto da te?” Ma egli disse loro: “Voi stessi conoscete bene l’uomo e la sua sorta di discorso”.”

*** it-2 p. 662 Profeta ***
L’assoluta concentrazione, l’audacia e lo zelo con cui svolgevano la loro missione poteva fare apparire strano, perfino irrazionale, il loro comportamento: proprio l’impressione che un profeta diede ai capi militari quando venne unto Ieu. Ma, una volta resisi conto che si trattava di un profeta, i capi accolsero il suo messaggio con grande serietà. (2Re 9:1-13;

(2 RE 9:12)

“Ma essi dissero: “È falso! Raccontaci, ti preghiamo”. Quindi disse: “Mi ha parlato così e così, dicendo: ‘Geova ha detto questo: “In effetti ti ungo come re su Israele”’”.”

*** it-2 p. 662 Profeta ***
L’assoluta concentrazione, l’audacia e lo zelo con cui svolgevano la loro missione poteva fare apparire strano, perfino irrazionale, il loro comportamento: proprio l’impressione che un profeta diede ai capi militari quando venne unto Ieu. Ma, una volta resisi conto che si trattava di un profeta, i capi accolsero il suo messaggio con grande serietà. (2Re 9:1-13;

(2 RE 9:13)

“A ciò si tolsero in fretta ciascuno la sua veste e la misero sotto di lui sui gradini nudi, e suonavano il corno e dicevano: “Ieu è divenuto re!””

*** it-2 p. 662 Profeta ***
L’assoluta concentrazione, l’audacia e lo zelo con cui svolgevano la loro missione poteva fare apparire strano, perfino irrazionale, il loro comportamento: proprio l’impressione che un profeta diede ai capi militari quando venne unto Ieu. Ma, una volta resisi conto che si trattava di un profeta, i capi accolsero il suo messaggio con grande serietà. (2Re 9:1-13;

(2 RE 9:14)

“E Ieu figlio di Giosafat figlio di Nimsi cospirava contro Ieoram. E Ieoram stesso era stato di guardia a Ramot-Galaad, lui con tutto Israele, a causa di Azael re di Siria.”

*** w11 15/11 p. 3 Ieu difese la pura adorazione ***
Probabilmente serpeggiava il malcontento ed era latente una certa resistenza all’operato della casa reale e all’influenza di Izebel. Comunque stessero le cose, Ieu rifletté con attenzione così da trovare il modo migliore di adempiere il suo incarico.
Il re Ieoram era stato ferito in battaglia e si era ritirato nella città di Izreel per curarsi. Ieu sapeva che, perché il suo piano riuscisse, non ne doveva giungere notizia a Izreel, per questo disse: “Non si lasci scampare nessuno dalla città [Ramot-Galaad] per andare a portare la notizia a Izreel”. (2 Re 9:14, 15) Forse si aspettava perlomeno qualche resistenza da parte delle truppe leali a Ieoram, e voleva scongiurare questa eventualità.

*** it-2 p. 703 Ramot-Galaad ***
Anche Ieoram figlio di Acab, insieme ad Acazia re di Giuda, affrontò i siri a Ramot-Galaad. In 2 Re 9:14 si legge: “Ieoram stesso era stato di guardia a Ramot-Galaad . . . a causa di Azael re di Siria”. È quindi possibile che Ieoram avesse già conquistato la città, e la stesse difendendo (non attaccando), quando Acazia si unì a lui per combattere contro Azael. Nel combattimento Ieoram venne ferito e si ritirò a Izreel per ristabilirsi. — 2Re 8:25-29; 9:14, 15; 2Cr 22:5-8.
A Ramot-Galaad il servitore di Eliseo unse Ieu, il comandante militare che doveva diventare re. — 2Re 9:1-14.

(2 RE 9:15)

“Più tardi Ieoram il re era tornato a Izreel per farsi curare le ferite che gli avevano inflitto i siri quando aveva combattuto Azael re di Siria. Ieu ora disse: “Se la vostra anima è d’accordo, non si lasci scampare nessuno dalla città per andare a portare la notizia a Izreel”.”

*** w11 15/11 p. 3 Ieu difese la pura adorazione ***
Probabilmente serpeggiava il malcontento ed era latente una certa resistenza all’operato della casa reale e all’influenza di Izebel. Comunque stessero le cose, Ieu rifletté con attenzione così da trovare il modo migliore di adempiere il suo incarico.
Il re Ieoram era stato ferito in battaglia e si era ritirato nella città di Izreel per curarsi. Ieu sapeva che, perché il suo piano riuscisse, non ne doveva giungere notizia a Izreel, per questo disse: “Non si lasci scampare nessuno dalla città [Ramot-Galaad] per andare a portare la notizia a Izreel”. (2 Re 9:14, 15) Forse si aspettava perlomeno qualche resistenza da parte delle truppe leali a Ieoram, e voleva scongiurare questa eventualità.

(2 RE 9:17)

“E la sentinella stava sulla torre di Izreel, e vedeva avanzare l’ondeggiante massa degli [uomini] di Ieu mentre egli veniva, e subito disse: “Vedo avanzare un’ondeggiante massa [di uomini]”. Allora Ieoram disse: “Prendi un cavaliere e mandalo incontro a loro, e dica: ‘C’è pace?’””

*** w11 15/11 p. 3 Ieu difese la pura adorazione ***
Mentre si dirigeva a tutta velocità verso la meta, da una torre una sentinella vide “l’ondeggiante massa degli uomini di Ieu”. (2 Re 9:17) Molto probabilmente Ieu si era fatto accompagnare da un numero considerevole di soldati così da essere sicuro di riuscire nel suo intento.

*** w93 15/6 pp. 6-7 La geografia biblica è accurata? ***
Secoli dopo, il re Ieu attraversò col suo carro la valle fino alla città di Izreel per eseguire il giudizio di Geova su Izebel e sull’apostata casa di Acab. Dalla torre di guardia di Izreel sarebbe stato facile, guardando verso est, vedere avvicinarsi le truppe di Ieu da una distanza di 19 chilometri. Perciò Ieoram re d’Israele deve avere avuto sufficiente tempo per inviare un primo e poi un secondo messaggero a cavallo e infine, insieme ad Acazia re di Giuda, per attaccare i loro rispettivi carri e andare incontro a Ieu prima che questi raggiungesse la città di Izreel. Ieu giustiziò subito Ieoram. Acazia fuggì ma poi fu ferito, e morì a Meghiddo. (2 Re 9:16-27) Riguardo ai luoghi in cui si svolsero combattimenti come questi, George Smith scrive: “È straordinario che in nessuno dei racconti . . . ci sia alcun aspetto geograficamente impossibile”. — Op. cit.

(2 RE 9:20)

“E la sentinella continuò a riferire, dicendo: “È giunto fino a loro, ma non è tornato; e il modo di guidare è come il modo di guidare di Ieu nipote di Nimsi, poiché guida come un pazzo”.”

*** w11 15/11 p. 4 Ieu difese la pura adorazione ***
Intuendo che alla guida di uno dei carri doveva esserci il coraggioso Ieu, la sentinella rivolgendosi a Ieoram esclamò: “Guida come un pazzo”. (2 Re 9:20) Se Ieu guidava sempre a rotta di collo, l’ardore che mise in quella particolare missione deve averlo reso un guidatore ancor più forsennato.

*** w05 1/8 p. 11 par. 7 Punti notevoli del libro di Secondo Re ***
9:20. Ieu, noto perché guidava il carro a rotta di collo, diede prova di zelo nell’adempimento del suo incarico. E voi, siete noti come zelanti proclamatori del Regno? — 2 Timoteo 4:2.

*** w98 1/1 p. 13 par. 8 “È il tuo cuore retto verso di me?” ***
8 Ieu era noto perché guidava il suo carro a rotta di collo, un segno dello zelo che metteva nell’assolvere il suo compito. (2 Re 9:20) Di Gesù, il più grande Ieu, è detto che era ‘divorato’ dallo zelo. (Salmo 69:9) Non sorprende quindi che oggi i veri cristiani siano noti per il loro zelo. Sia nella congregazione che pubblicamente ‘predicano la parola con urgenza in tempo favorevole e in tempo difficoltoso’. (2 Timoteo 4:2)

(2 RE 9:21)

“Allora Ieoram disse: “Attacca!” Fu dunque attaccato il suo carro da guerra e Ieoram re d’Israele e Acazia re di Giuda uscirono, ciascuno sul suo proprio carro da guerra. Mentre uscivano incontro a Ieu, lo trovavano nel tratto di terra di Nabot l’izreelita.”

*** w93 15/6 pp. 6-7 La geografia biblica è accurata? ***
Secoli dopo, il re Ieu attraversò col suo carro la valle fino alla città di Izreel per eseguire il giudizio di Geova su Izebel e sull’apostata casa di Acab. Dalla torre di guardia di Izreel sarebbe stato facile, guardando verso est, vedere avvicinarsi le truppe di Ieu da una distanza di 19 chilometri. Perciò Ieoram re d’Israele deve avere avuto sufficiente tempo per inviare un primo e poi un secondo messaggero a cavallo e infine, insieme ad Acazia re di Giuda, per attaccare i loro rispettivi carri e andare incontro a Ieu prima che questi raggiungesse la città di Izreel. Ieu giustiziò subito Ieoram. Acazia fuggì ma poi fu ferito, e morì a Meghiddo. (2 Re 9:16-27) Riguardo ai luoghi in cui si svolsero combattimenti come questi, George Smith scrive: “È straordinario che in nessuno dei racconti . . . ci sia alcun aspetto geograficamente impossibile”. — Op. cit.

(2 RE 9:22)

“E avvenne che appena Ieoram vide Ieu, immediatamente disse: “C’è pace, Ieu?” Ma egli disse: “Che pace ci potrebbe essere finché ci sono le fornicazioni di Izebel tua madre e le sue molte stregonerie?””

*** Rbi8 p. 1578 5A “Fornicazione” — Ogni specie di rapporto sessuale illecito ***
Oltre a questo significato letterale, in certi luoghi delle Scritture Greche Cristiane pornèia ha un significato simbolico. Riguardo a questo significato, ZorellGr, col. 1106, dice alla voce pornèia: “apostasia dalla vera fede, commessa interamente o parzialmente, defezione dal solo vero Dio Jahve a dèi stranieri [4Re 9:22; Ger 3:2, 9; Os 6:10 ecc.; l’unione di Dio col suo popolo era infatti considerata come una specie di matrimonio spirituale]: Ri 14:8; 17:2, 4; 18:3; 19:2”. (Le quadre e il corsivo sono dell’autore; 4Re nei LXX corrisponde a 2Re nel M).

(2 RE 9:27)

“E lo stesso Acazia re di Giuda lo vide e si diede alla fuga per la via della casa del giardino. (Più tardi Ieu lo inseguì e disse: “Anche lui! Abbattetelo!” Lo abbatterono dunque sul carro lungo la via che sale a Gur, che è presso Ibleam. Ed egli continuò la sua fuga verso Meghiddo e lì morì.”

*** it-1 pp. 46-47 Acazia ***
Coordinando le due storie (2Re 9:21-28; 2Cr 22:7-9) risulta che ebbe luogo quanto segue: Ieu, diretto a Izreel, incontrò Ieoram e Acazia. Ieu abbatté Ieoram, mentre Acazia riuscì a fuggire. Per il momento Ieu non inseguì Acazia, ma proseguì fino a Izreel per portarvi a termine la sua opera di giustiziere. Intanto il fuggitivo Acazia voleva fare ritorno a Gerusalemme; tuttavia giunse solo a Samaria, dove cercò di nascondersi. Gli uomini di Ieu, che inseguivano Acazia, scoprirono che era a Samaria, lo catturarono e lo condussero da Ieu nei pressi di Ibleam, non lontano da Izreel. Quando vide Acazia, Ieu ordinò ai suoi uomini di ucciderlo nel suo carro. Essi lo colpirono sulla via di Gur, presso Ibleam; Acazia riuscì però a fuggire, e si rifugiò a Meghiddo, dove morì per le ferite. Fu poi trasportato e sepolto a Gerusalemme. Le versioni della sua morte non sono contraddittorie ma complementari.
Da 2 Cronache 22:7 si rileva che la morte di Acazia “era da Dio”, e quindi Ieu agì come giustiziere di Dio nell’uccidere quest’uomo, amico della condannata casa di Acab.

*** it-1 p. 1257 Ieu ***
A quanto pare, Acazia nipote di Acab, che era uscito dalla città insieme a Ieoram, cercò di raggiungere la propria capitale, Gerusalemme, ma arrivò solo fino a Samaria, dove si nascose. In seguito fu catturato e portato da Ieu presso il villaggio di Ibleam, non lontano da Izreel. Ieu ordinò ai suoi uomini di ucciderlo sul suo stesso carro da guerra. Essi lo ferirono mortalmente lungo la via che saliva a Gur, presso Ibleam, ma egli riuscì a rifugiarsi a Meghiddo dove morì. Poi fu portato a Gerusalemme, e lì venne sepolto. — 2Re 9:17-28; 2Cr 22:6-9.

(2 RE 9:28)

“Quindi i suoi servitori lo portarono su un carro a Gerusalemme, e lo seppellirono dunque nel suo sepolcro con i suoi antenati nella Città di Davide.”

*** it-1 p. 1257 Ieu ***
A quanto pare, Acazia nipote di Acab, che era uscito dalla città insieme a Ieoram, cercò di raggiungere la propria capitale, Gerusalemme, ma arrivò solo fino a Samaria, dove si nascose. In seguito fu catturato e portato da Ieu presso il villaggio di Ibleam, non lontano da Izreel. Ieu ordinò ai suoi uomini di ucciderlo sul suo stesso carro da guerra. Essi lo ferirono mortalmente lungo la via che saliva a Gur, presso Ibleam, ma egli riuscì a rifugiarsi a Meghiddo dove morì. Poi fu portato a Gerusalemme, e lì venne sepolto. — 2Re 9:17-28; 2Cr 22:6-9.

(2 RE 9:30)

“Alla fine Ieu giunse a Izreel, e Izebel stessa lo udì. Ed essa si imbellettava gli occhi col belletto nero e si acconciava bene la testa e guardava giù dalla finestra.”

*** it-1 pp. 591-592 Cosmetici ***
Quando Ieu giunse a Izreel, Izebel, oltre a sistemarsi i capelli o acconciarsi bene la testa, “si imbellettava gli occhi col belletto nero”. (2Re 9:30) Come negli altri paesi mediorientali dell’antichità, anche in Israele almeno alcune donne usavano tingersi gli occhi. (Ez 23:40) Le tinte per gli occhi erano spesso nere, colore che faceva contrasto col bianco degli occhi e tendeva a farli sembrare più grandi. (Ger 4:30) I riferimenti scritturali all’usanza di tingersi gli occhi non riguardano in genere donne israelite fedeli, anche se una delle figlie di Giobbe si chiamava Cheren-Appuc, che potrebbe significare “corno del nero (per gli occhi) [cioè astuccio per il trucco]”. — Gb 42:14.

*** it-1 p. 947 Divisione del Regno, La ***
Izreel 2Re 9:30-37

(2 RE 9:31)

“E Ieu stesso entrò per la porta. Essa ora disse: “È andato tutto bene a Zimri l’uccisore del suo signore?””

*** it-2 p. 81 Izebel ***
Di là salutò l’ingresso trionfale del vincitore dicendo: “È andato tutto bene a Zimri l’uccisore del suo signore?” Quel sarcastico saluto era probabilmente una velata minaccia, poiché Zimri, dopo aver ucciso il suo re e averne usurpato il trono, sentendosi minacciato si era suicidato sette giorni dopo. — 2Re 9:30, 31; 1Re 16:10, 15, 18.

*** it-2 p. 1232 Zimri ***
3. Quinto re del regno delle dieci tribù di Israele. Verso il 951 a.E.V. Zimri regnò per sette giorni a Tirza. In precedenza era stato comandante di metà dei carri da guerra del re Ela, ma mentre l’esercito era impegnato a Ghibbeton, e il re Ela era rimasto a Tirza, Zimri uccise lui e poi tutti gli altri della casa di Baasa, e si proclamò re. Il suo regno fu brevissimo perché l’esercito acclamò re Omri e immediatamente tornò ad assediare Tirza; allora Zimri incendiò la casa del re e perì nell’incendio. Zimri si distinse per aver fatto ciò che era male agli occhi di Geova. (1Re 16:3, 4, 9-20) Le ultime parole di Izebel ricordarono ciò che era accaduto a Zimri. Quando Ieu entrò in trionfo a Izreel, essa disse beffardamente dalla finestra: “È andato tutto bene a Zimri l’uccisore del suo signore?” — 2Re 9:30, 31.

(2 RE 9:36)

“Quando furono tornati e gli ebbero riferito, egli diceva: “È la parola di Geova che egli pronunciò per mezzo del suo servitore Elia il tisbita, dicendo: ‘I cani mangeranno la carne di Izebel nel tratto di terra di Izreel.”

*** jr cap. 10 pp. 120-121 par. 15 Vi chiedete ogni giorno: “Dov’è Geova?” ***
15 Geremia mise per iscritto quello che accadde a Izebel, la malvagia moglie di Acab, re di Samaria. Nel suo resoconto incluse la dichiarazione di Elia secondo cui Izebel sarebbe stata mangiata dai cani nel pezzo di terra di Izreel. (1 Re 21:23) In armonia con le parole riportate da Geremia, sappiamo che circa 14 anni dopo Izebel era stata scaraventata da una finestra, calpestata dal cavallo di Ieu e mangiata dai cani. (2 Re 9:31-37) Fare ricerche sulla profezia di Elia e sul modo dettagliato in cui si era adempiuta avrà rafforzato la fede di Geremia nella parola di Dio.

*** it-1 p. 410 Cane ***
A volte il giudizio di Geova contro i suoi nemici decretava che i cani ne avrebbero divorato il cadavere o leccato il sangue. Per la condotta di grave infedeltà dei re Geroboamo, Baasa e Acab, chiunque appartenesse alle loro rispettive case, e fosse morto in città, doveva essere divorato dai cani. (1Re 14:11; 16:4; 21:24) In adempimento della parola di Geova, i cani leccarono il sangue di Acab, e la carne di sua moglie Izebel finì in pasto ai cani. (1Re 21:19; 22:38; 21:23; 2Re 9:10, 35, 36)

(2 RE 10:10)

“Sappiate, quindi, che nulla della parola di Geova, che Geova ha pronunciato contro la casa di Acab, cadrà a terra [inadempiuto]; e Geova stesso ha fatto ciò che pronunciò per mezzo del suo servitore Elia”.”

*** it-1 p. 239 Atalia ***
Quando Ioas compì sette anni, il sommo sacerdote Ieoiada timorato di Dio fece uscire il ragazzino dal suo nascondiglio e lo incoronò legittimo erede al trono. Udendo il tumulto, Atalia si precipitò nel tempio e, vedendo cosa accadeva, gridò: “Cospirazione! Cospirazione!” Il sommo sacerdote Ieoiada ordinò che fosse portata fuori dell’area del tempio per essere giustiziata alla porta dei cavalli del palazzo reale; con lei forse si estinse l’abominevole casa di Acab. (2Re 11:1-20; 2Cr 22:1–23:21) Così si avverò quanto era stato predetto: “Nulla della parola di Geova, che Geova ha pronunciato contro la casa di Acab, cadrà a terra inadempiuto”! — 2Re 10:10, 11; 1Re 21:20-24.

(2 RE 10:12)

“E si levava ed entrava, quindi si avviava verso Samaria. Lungo la via c’era la casa per legare, dei pastori.”

*** it-1 p. 442 Casa per legare, dei pastori ***
CASA PER LEGARE, DEI PASTORI
Luogo situato lungo la strada che univa Izreel a Samaria. Qui, presso una cisterna, Ieu incontrò i fratelli di Acazia re di Giuda e li fece uccidere. (2Re 10:12-14) Il nome sembra indicare una casa in cui le pecore venivano legate per facilitarne la tosatura. Alcune versioni rendono behth-ʽèqedh “casa di riunione”, a indicare una locanda in cui si riunivano i “pastori” (haroʽìm); altri semplicemente traslitterano il nome ebraico, prendendolo come nome di una cittadina. È generalmente identificato con Beit Qad (Bet Qad), 6 km circa ad ENE dell’attuale Jenin, dove esistono varie cisterne.

(2 RE 10:15)

“Mentre se ne andava di là, incontrava Gionadab figlio di Recab [che] gli [veniva] incontro. Quando l’ebbe benedetto, gli disse dunque: “È il tuo cuore retto verso di me, come il mio proprio cuore lo è verso il tuo cuore?” A ciò Gionadab disse: “Lo è”. “Se lo è, dammi in effetti la mano”. Gli diede dunque la mano. Allora lo fece salire con sé sul carro.”

*** w05 1/8 p. 11 par. 9 Punti notevoli del libro di Secondo Re ***
10:15. Come Gionadab accettò con tutto il cuore l’invito di Ieu a salire sul carro insieme a lui, così la “grande folla” sostiene volenterosamente Gesù Cristo, il moderno Ieu, e i suoi unti seguaci. — Rivelazione (Apocalisse) 7:9.

*** w98 1/1 pp. 12-13 parr. 3-6 “È il tuo cuore retto verso di me?” ***
Poi incontrò un sostenitore. “Incontrava Gionadab figlio di Recab che gli veniva incontro. Quando l’ebbe benedetto, gli disse dunque: ‘È il tuo cuore retto verso di me, come il mio proprio cuore lo è verso il tuo cuore?’ A ciò Gionadab disse: ‘Lo è’. ‘Se lo è, dammi in effetti la mano’. Gli diede dunque la mano. Allora lo fece salire con sé sul carro. Quindi disse: ‘Vieni con me e guarda come non tollero nessuna rivalità verso Geova’. E lo facevano andare con lui sul suo carro da guerra”. — 2 Re 10:15, 16.
4 Gionadab non era un israelita. Nondimeno, in armonia con il suo nome (che significa “Geova è disposto”, “Geova è nobile” o “Geova è generoso”), era un adoratore di Geova. (Geremia 35:6) Per certo, era insolitamente interessato a vedere come Ieu ‘non tollerava nessuna rivalità verso Geova’. Come lo sappiamo? Ebbene, il suo incontro con l’unto re d’Israele non era casuale. Gionadab “gli veniva incontro”, e questo proprio quando Ieu aveva già ucciso Izebel e altri della casa di Acab. Gionadab sapeva cosa stava succedendo quando accettò l’invito di Ieu di salire sul suo carro. Era inequivocabilmente dalla parte di Ieu — e dalla parte di Geova — in questo conflitto tra la falsa adorazione e la vera.
Un moderno Ieu e un moderno Gionadab
5 Le cose cambieranno presto radicalmente per tutta l’umanità come avvenne nel caso di Israele nel 905 a.E.V. È vicino il tempo in cui Geova purificherà la terra da tutti i cattivi risultati dell’influenza di Satana, compresa la falsa religione. Chi è il moderno Ieu? Nessun altro che Gesù Cristo, al quale sono rivolte le parole profetiche: “Cingi la tua spada sulla tua coscia, o potente, con la tua dignità e il tuo splendore. E nel tuo splendore avanza verso il successo; cavalca nella causa della verità e dell’umiltà e della giustizia”. (Salmo 45:3, 4) Gesù è rappresentato sulla terra dall’“Israele di Dio”, gli unti cristiani “che osservano i comandamenti di Dio e hanno il compito di rendere testimonianza a Gesù”. (Galati 6:16; Rivelazione [Apocalisse] 12:17) Dal 1922 questi unti fratelli di Gesù hanno intrepidamente fatto risuonare l’avvertimento riguardo ai futuri atti di giudizio di Geova. — Isaia 61:1, 2; Rivelazione 8:7–9:21; 16:2-21.
6 Gli unti cristiani non sono stati soli. Come Gionadab andò incontro a Ieu, molti sono usciti dalle nazioni per sostenere Gesù, il più grande Ieu, e i suoi rappresentanti terreni che hanno preso posizione a favore della vera adorazione. (Zaccaria 8:23) Chiamati da Gesù le sue “altre pecore”, nel 1932 vennero riconosciuti come il moderno equivalente del Gionadab dell’antichità e furono invitati a ‘salire sul carro’ del moderno Ieu. (Giovanni 10:16) Come? ‘Osservando i comandamenti di Dio’ e assolvendo insieme agli unti “il compito di rendere testimonianza a Gesù”. Nei tempi moderni questo include la predicazione dell’istituito Regno di Dio retto da Gesù quale Re. (Marco 13:10) Nel 1935 questi “Gionadab” vennero identificati con la “grande folla” di Rivelazione 7:9-17.

*** jv cap. 12 pp. 165-166 La grande folla vivrà in cielo o sulla terra? ***
Ieu aveva ricevuto da Geova l’incarico di regnare sul regno delle dieci tribù di Israele e di eseguire il Suo giudizio sulla malvagia casa di Acab e Izebel. Mentre Ieu era diretto a Samaria per sradicare l’adorazione di Baal, Gionadab, figlio di Recab, gli andò incontro. Ieu chiese a Gionadab: “È il tuo cuore retto verso di me?”, e Gionadab rispose: “Lo è”. ‘Dammi la mano’, fu l’invito di Ieu, che fece salire Gionadab sul carro. Poi incalzò: “Vieni con me e guarda come non tollero nessuna rivalità verso Geova”. (2 Re 10:15-28) Gionadab, pur non essendo israelita, era d’accordo con quello che faceva Ieu; sapeva che al vero Dio, Geova, si doveva rendere esclusiva devozione. (Eso. 20:4, 5) Secoli dopo i discendenti di Gionadab mostravano ancora uno spirito che Geova approvava, perciò Egli promise: “Non sarà stroncato da Gionadab figlio di Recab un uomo che stia sempre dinanzi a me”. (Ger. 35:19) Era quindi logico chiedersi: Ci sono oggi sulla terra persone che non sono israeliti spirituali con un’eredità celeste, ma che sono simili a Gionadab?
La Torre di Guardia del 1° agosto 1932 (gennaio 1933 in italiano) spiegava: “Jehonadab (Gionadab) rappresentò o prefigurò la classe di persone oggi sulla terra che . . . non sono in armonia coll’organizzazione di Satana e si schierano dalla parte della giustizia; questi son coloro che il Signore preserverà durante la battaglia d’Harmaghedon, li porterà in salvo attraverso al tempo di distretta e ai quali darà vita eterna sulla terra. Costoro costituiscono la classe delle ‘pecore’ che favoriscono gli unti di Dio perché sanno che questi compiono l’opera del Signore”. Coloro che manifestavano un simile spirito erano invitati a portare il messaggio del Regno ad altri come facevano gli unti. — Riv. 22:17.
Alcuni (benché relativamente pochi a quel tempo) che si erano uniti ai testimoni di Geova si rendevano conto che Dio non aveva generato in loro la speranza della vita celeste. Questi finirono per essere chiamati Gionadab perché, come Gionadab nell’antichità, consideravano un privilegio essere identificati con gli unti servitori di Geova, ed erano lieti di condividere i privilegi indicati dalla Parola di Dio.

*** si p. 74 par. 33 Libro biblico numero 12: 2 Re ***
Notate come Gionadab fu benedetto quando venne invitato da Ieu ad andare con lui nel suo carro per vedere la distruzione degli adoratori di Baal. E perché? Perché aveva agito in modo concreto andando incontro allo zelante Ieu. (2 Re 10:15, 16)

*** it-1 p. 245 Atteggiamenti e gesti ***
La compartecipazione era pure indicata con una stretta di mano. — 2Re 10:15; Gal 2:9.

*** it-1 p. 993 Garante, Garanzia ***
In tal modo Ieu confermò la risposta affermativa di Gionadab alla domanda: “È il tuo cuore retto verso di me, come il mio proprio cuore lo è verso il tuo cuore?” Infatti disse a Gionadab: “Se lo è, dammi in effetti la mano”. — 2Re 10:15.

(2 RE 10:16)

“Quindi disse: “Vieni con me e guarda come non tollero nessuna rivalità verso Geova”. E lo facevano andare con lui sul suo carro da guerra.”

*** w98 1/1 pp. 12-13 parr. 3-6 “È il tuo cuore retto verso di me?” ***
Poi incontrò un sostenitore. “Incontrava Gionadab figlio di Recab che gli veniva incontro. Quando l’ebbe benedetto, gli disse dunque: ‘È il tuo cuore retto verso di me, come il mio proprio cuore lo è verso il tuo cuore?’ A ciò Gionadab disse: ‘Lo è’. ‘Se lo è, dammi in effetti la mano’. Gli diede dunque la mano. Allora lo fece salire con sé sul carro. Quindi disse: ‘Vieni con me e guarda come non tollero nessuna rivalità verso Geova’. E lo facevano andare con lui sul suo carro da guerra”. — 2 Re 10:15, 16.
4 Gionadab non era un israelita. Nondimeno, in armonia con il suo nome (che significa “Geova è disposto”, “Geova è nobile” o “Geova è generoso”), era un adoratore di Geova. (Geremia 35:6) Per certo, era insolitamente interessato a vedere come Ieu ‘non tollerava nessuna rivalità verso Geova’. Come lo sappiamo? Ebbene, il suo incontro con l’unto re d’Israele non era casuale. Gionadab “gli veniva incontro”, e questo proprio quando Ieu aveva già ucciso Izebel e altri della casa di Acab. Gionadab sapeva cosa stava succedendo quando accettò l’invito di Ieu di salire sul suo carro. Era inequivocabilmente dalla parte di Ieu — e dalla parte di Geova — in questo conflitto tra la falsa adorazione e la vera.
Un moderno Ieu e un moderno Gionadab
5 Le cose cambieranno presto radicalmente per tutta l’umanità come avvenne nel caso di Israele nel 905 a.E.V. È vicino il tempo in cui Geova purificherà la terra da tutti i cattivi risultati dell’influenza di Satana, compresa la falsa religione. Chi è il moderno Ieu? Nessun altro che Gesù Cristo, al quale sono rivolte le parole profetiche: “Cingi la tua spada sulla tua coscia, o potente, con la tua dignità e il tuo splendore. E nel tuo splendore avanza verso il successo; cavalca nella causa della verità e dell’umiltà e della giustizia”. (Salmo 45:3, 4) Gesù è rappresentato sulla terra dall’“Israele di Dio”, gli unti cristiani “che osservano i comandamenti di Dio e hanno il compito di rendere testimonianza a Gesù”. (Galati 6:16; Rivelazione [Apocalisse] 12:17) Dal 1922 questi unti fratelli di Gesù hanno intrepidamente fatto risuonare l’avvertimento riguardo ai futuri atti di giudizio di Geova. — Isaia 61:1, 2; Rivelazione 8:7–9:21; 16:2-21.
6 Gli unti cristiani non sono stati soli. Come Gionadab andò incontro a Ieu, molti sono usciti dalle nazioni per sostenere Gesù, il più grande Ieu, e i suoi rappresentanti terreni che hanno preso posizione a favore della vera adorazione. (Zaccaria 8:23) Chiamati da Gesù le sue “altre pecore”, nel 1932 vennero riconosciuti come il moderno equivalente del Gionadab dell’antichità e furono invitati a ‘salire sul carro’ del moderno Ieu. (Giovanni 10:16) Come? ‘Osservando i comandamenti di Dio’ e assolvendo insieme agli unti “il compito di rendere testimonianza a Gesù”. Nei tempi moderni questo include la predicazione dell’istituito Regno di Dio retto da Gesù quale Re. (Marco 13:10) Nel 1935 questi “Gionadab” vennero identificati con la “grande folla” di Rivelazione 7:9-17.

(2 RE 10:19)

“Or dunque chiamatemi tutti i profeti di Baal, tutti i suoi adoratori e tutti i suoi sacerdoti. Non ne manchi nemmeno uno, perché ho un grande sacrificio per Baal. Chiunque manchi non rimarrà in vita”. In quanto a Ieu, agì con scaltrezza, allo scopo di distruggere gli adoratori di Baal.”

*** w11 15/11 p. 5 Ieu difese la pura adorazione ***
Ieu annunciò che intendeva fare “un grande sacrificio” a Baal. (2 Re 10:18, 19) Un biblista fa notare che “questo è un astuto gioco di parole da parte di Ieu”: benché il termine qui usato “di solito significhi ‘sacrificio’, viene anche utilizzato con riferimento al ‘massacro’ di apostati”.

(2 RE 10:20)

“E Ieu diceva: “Santificate un’assemblea solenne a Baal”. Pertanto la proclamarono.”

*** w89 15/3 p. 25 Un’accurata testimonianza oculare! ***
Un’accurata testimonianza oculare!
Un testo ugaritico pubblicato di recente (KTU 1.161) conferma l’attendibilità di 2 Re 10:19, 20. Per sterminare gli adoratori di Baal, il re Ieu comandò: “Santificate un’assemblea solenne a Baal”. (Un falso dio, probabilmente raffigurato nella statuetta a sinistra). Secondo Vetus Testamentum, una rivista edita nei Paesi Bassi, questa espressione è “autenticamente cananea” e significa “‘un circolo chiuso’: qualsiasi estraneo poteva essere punito con una maledizione”. “Ora comprendiamo che lo scrittore del brano di 2 Re mostra evidentemente di conoscere molto bene la terminologia religiosa cananea”, commenta Vetus Testamentum.
[Referenza fotografica a pagina 25]
Museo del Louvre, Parigi

(2 RE 10:25)

“E avvenne che appena ebbe finito di offrire l’olocausto, Ieu immediatamente disse ai corrieri e agli aiutanti: “Entrate, abbatteteli! Non ne esca nemmeno uno”. E i corrieri e gli aiutanti li abbattevano col taglio della spada e li gettavano fuori, e continuarono ad andare fino alla città della casa di Baal.”

*** it-1 p. 85 Aiutante ***
Per ordine di Ieu, i suoi corrieri e i suoi aiutanti, fra cui probabilmente Bidcar, abbatterono gli adoratori di Baal. (2Re 9:25; 10:25)

(2 RE 10:26)

“Quindi portarono fuori le colonne sacre della casa di Baal e bruciarono ciascuna [d’esse].”

*** it-1 p. 515 Colonna sacra ***
Prima di entrare nella Terra Promessa gli israeliti ricevettero il comando di non erigere colonne sacre e fu loro ordinato di abbattere o frantumare quelle cananee già esistenti. (Eso 34:13; Le 26:1; De 12:3; 16:22) La maniera in cui dovevano essere distrutte indica che probabilmente erano di pietra. In 2 Re 10:26 si parla però di colonne sacre che vennero bruciate, il che fa pensare che alcune fossero di legno. In questo caso però forse si trattava di un palo sacro o Asheràh. — Vedi PALO SACRO.

(2 RE 10:29)

“Solo che Ieu non si scostò dal seguire i peccati di Geroboamo figlio di Nebat, con i quali egli aveva fatto peccare Israele, [cioè] i vitelli d’oro, uno dei quali era a Betel e uno a Dan.”

*** w11 15/11 p. 5 Ieu difese la pura adorazione ***
La conclusione di questa vicenda contiene un avvertimento. Ieu ‘non si scostò dal seguire i vitelli d’oro che erano a Betel e a Dan’. (2 Re 10:29) Com’è possibile che un uomo che sembrava così zelante nella pura adorazione tollerasse l’idolatria?
Forse Ieu riteneva che l’indipendenza di Israele da Giuda richiedesse la separazione religiosa dei due regni. Perciò, come avevano fatto i re di Israele che lo avevano preceduto, Ieu cercò di mantenerli separati perpetuando l’adorazione dei vitelli. Questo, però, significò mancare di fede in Geova, che lo aveva fatto re.

*** it-1 p. 947 Divisione del Regno, La ***
Dan 2Re 10:29

(2 RE 10:31)

“E Ieu stesso non ebbe cura di camminare nella legge di Geova l’Iddio d’Israele con tutto il suo cuore. Non si scostò dai peccati di Geroboamo con i quali egli aveva fatto peccare Israele.”

*** it-2 p. 1210 Vitello ***
Persino il re Ieu, che estirpò l’adorazione di Baal da Israele, lasciò continuare l’adorazione dei vitelli, probabilmente per tenere il regno delle dieci tribù separato dal regno di Giuda. (2Re 10:29-31)

(2 RE 11:1)

“Ora riguardo ad Atalia madre di Acazia, vide che suo figlio era morto. Si levò, dunque, e distrusse tutta la progenie del regno.”

*** it-2 p. 723 Regno ***
I figli del re possono essere definiti “la progenie del regno”. — 2Re 11:1.

(2 RE 11:2)

“Comunque, Ieoseba figlia del re Ieoram, sorella di Acazia, prese Ioas figlio di Acazia e lo rapì di tra i figli del re che dovevano essere messi a morte, sì, lui e la sua nutrice, [e lo mise] nella stanza interna dei letti, e lo tennero nascosto dalla faccia di Atalia, e non fu messo a morte.”

*** it-2 p. 87 Ladro ***
La zia del piccolo Ioas gli salvò la vita ‘rapendolo [lett. ‘rubandolo’] di tra i figli del re suoi fratelli’, che furono uccisi dalla malvagia Atalia. — 2Re 11:1, 2; 2Cr 22:11.

(2 RE 11:4)

“E nel settimo anno Ieoiada mandò e quindi prese i capi di centinaia della guardia del corpo caria e dei corrieri e li condusse presso di sé nella casa di Geova e concluse con loro un patto e fece loro giurare nella casa di Geova, dopo di che mostrò loro il figlio del re.”

*** it-1 p. 1206 Guardia del corpo caria ***
GUARDIA DEL CORPO CARIA
Corpo speciale dell’esercito che aiutò Ieoiada ad abbattere Atalia e a insediare Ioas quale re di Giuda. — 2Re 11:4, 13-16, 19.
Molti studiosi ritengono che guardia del corpo caria sia un’altra designazione dei cheretei che prestavano servizio nelle forze armate di Davide e di Salomone. Secondo alcuni anche i cheretei avevano mansioni di guardia del corpo di questi re. (2Sa 8:18; 1Re 1:38; 1Cr 18:17) Ciò è avvalorato dal fatto che in 2 Samuele 20:23 il testo masoretico ha “guardia del corpo caria”, mentre la lezione marginale e molti manoscritti ebraici hanno “cheretei”.
La Caria era una regione storica dell’Asia Minore sudoccidentale. Dal momento che Ezechiele 25:16 e Sofonia 2:5 associano cheretei e filistei, e la Settanta greca in questi versetti ha “cretesi” anziché cheretei, alcuni ritengono che i componenti della guardia del corpo caria fossero originari di questa regione, la Caria.

(2 RE 11:6)

“e un terzo sarà alla Porta del Fondamento, e un terzo sarà alla porta dietro i corrieri; e dovete fare rigorosa guardia alla casa a turno.”

*** it-2 p. 615 Porta ***
Porta del Fondamento. Porta del tempio, di ubicazione incerta. — 2Re 11:6; 2Cr 23:5.

(2 RE 11:12)

“Quindi egli fece uscire il figlio del re e mise su di lui il diadema e la Testimonianza; e così lo fecero re e lo unsero. E battevano le mani e dicevano: “Viva il re!””

*** w91 1/2 p. 31 “Il diadema e la Testimonianza” ***
“Il diadema e la Testimonianza”
“QUINDI [Ieoiada il sacerdote] fece uscire il figlio del re e mise su di lui il diadema e la Testimonianza; e così lo fecero re e lo unsero”. (2 Re 11:12) Così il libro dei Re descrive l’incoronamento del re Ioas. Avete notato che oltre al “diadema”, o copricapo reale, Ieoiada mise sul giovane re anche “la Testimonianza”? Che cos’era la Testimonianza? E perché era inclusa in questa cerimonia di incoronazione?
La parola ebraica qui tradotta “Testimonianza” di solito si riferisce ai Dieci Comandamenti o alla Legge di Dio in generale. (Esodo 31:18; Salmo 78:5, CEI) In armonia con ciò, il racconto parallelo di 2 Cronache 23:11 dice, secondo la Jerusalem Bible (1966): “Quindi Ieoiada fece uscire il figlio del re, lo incoronò e impose la Legge su di lui”. Tuttavia, in 2 Re 11:12 questa traduzione sostituisce “Testimonianza” con la parola “braccialetti”, anche se in entrambi i versetti ricorre la stessa parola ebraica. Perché?
Un famoso commentario biblico tedesco, Herders Bibelkommentar, spiega che alcuni traduttori non riescono a concepire che il re portasse la Legge sulla testa o sul braccio. Visto che 2 Samuele 1:10, parlando del re Saul, menziona un braccialetto insieme al diadema che indossava, essi ritengono che in origine il testo di 2 Re 11:12 dovesse leggere “il diadema e i braccialetti”. Ma questa è una pura illazione. Sostituire “Testimonianza” con “braccialetti” significa operare un radicale cambiamento testuale.
Pertanto, la New Jerusalem Bible (1985) torna a parlare della Legge, o del patto della Legge, traducendo la frase: “E gli diede una copia del patto”. Ma forse che Ieoiada diede a Ioas “la Testimonianza”? È vero che la parola ebraica tradotta “mettere” si può tradurre anche “dare”. Ma sia nel libro dei Re che in quello di Cronache, essa ricorre solo una volta e si riferisce sia al diadema che alla Testimonianza. Oltre a ciò, è seguita immediatamente dalla parola ebraica “sopra”. Perciò, la traduzione corretta dev’essere “mettere su”. Tanto il diadema che la Testimonianza furono ‘messi sul’ giovane re Ioas, come indica la Traduzione del Nuovo Mondo.
Dunque perché, e in che modo, il sommo sacerdote “mise” la Testimonianza sul giovane re? Notate questo commento di uno studioso tedesco: “La Legge, un libro in cui erano riportati i decreti mosaici. Esso veniva simbolicamente tenuto sopra la testa del re dopo che egli era stato adornato col diadema”. (Otto Thenius, Die Bücher der Könige) In maniera analoga, un altro studioso osserva: “L’imposizione della Legge [sopra il re] aveva senz’altro un significato simbolico, [indicando] che il re aveva l’obbligo di governare in conformità ad essa”. — Ernst Bertheau, Die Bücher der Chronik.
Dio comandò che quando il re si insediava sul trono doveva scrivere per sé una copia della Legge, studiarla e metterla in pratica per tutta la vita. (Deuteronomio 17:18-20) Mettere “la Testimonianza” sul nuovo re poteva essere un piccolo gesto simbolico che illustrava che, anche se ora era re, non era al di sopra della Legge di Geova. Purtroppo, dopo la morte del sommo sacerdote Ieoiada Ioas dimenticò quest’importantissima lezione e un po’ alla volta abbandonò l’adorazione di Geova, e infine morì assassinato. — 2 Cronache 24:17-25.

(2 RE 11:16)

“Le misero dunque le mani addosso ed essa venne per la via dell’entrata dei cavalli della casa del re, e lì fu messa a morte.”

*** it-2 p. 614 Porta ***
Alcuni ritengono che la Porta dei Cavalli permettesse il passaggio fra le due parti del quartiere in cui sorgevano il tempio e il palazzo reale. Questa ipotesi si basa sulla descrizione dell’esecuzione capitale di Atalia che, condotta fuori del tempio dai soldati, giunse “all’entrata della porta dei cavalli della casa del re”. (2Cr 23:15; 2Re 11:16) Probabilmente però questo era solo un ingresso del recinto del palazzo reale e non la Porta dei Cavalli per la quale passavano i cavalli che entravano e uscivano dalla città.

(2 RE 11:19)

“Inoltre, prese i capi di centinaia e la guardia del corpo caria e i corrieri e tutto il popolo del paese, affinché facessero scendere il re dalla casa di Geova; e gradualmente vennero per la via della porta dei corrieri alla casa del re; ed egli sedeva sul trono dei re.”

*** it-1 p. 1206 Guardia del corpo caria ***
GUARDIA DEL CORPO CARIA
Corpo speciale dell’esercito che aiutò Ieoiada ad abbattere Atalia e a insediare Ioas quale re di Giuda. — 2Re 11:4, 13-16, 19.
Molti studiosi ritengono che guardia del corpo caria sia un’altra designazione dei cheretei che prestavano servizio nelle forze armate di Davide e di Salomone. Secondo alcuni anche i cheretei avevano mansioni di guardia del corpo di questi re. (2Sa 8:18; 1Re 1:38; 1Cr 18:17) Ciò è avvalorato dal fatto che in 2 Samuele 20:23 il testo masoretico ha “guardia del corpo caria”, mentre la lezione marginale e molti manoscritti ebraici hanno “cheretei”.
La Caria era una regione storica dell’Asia Minore sudoccidentale. Dal momento che Ezechiele 25:16 e Sofonia 2:5 associano cheretei e filistei, e la Settanta greca in questi versetti ha “cretesi” anziché cheretei, alcuni ritengono che i componenti della guardia del corpo caria fossero originari di questa regione, la Caria.

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