1 Re 21-22, Punti notevoli della Bibbia: settimana del 10 agosto

Punti notevoli della lettura della Bibbia: 1 Re 21-22. Informazioni per studio personale

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(1 RE 21:1)

“E dopo queste cose avvenne che c’era una vigna appartenente a Nabot l’izreelita, la quale era a Izreel, vicino al palazzo di Acab re di Samaria.”

*** it-2 p. 850 Samaria ***
2. Il territorio del regno settentrionale delle dieci tribù d’Israele. Il nome della capitale, Samaria, a volte indicava l’intera regione. Per esempio, quando Acab veniva chiamato “re di Samaria”, non era inteso nel senso ristretto di re della città soltanto, ma in quello più ampio di re delle dieci tribù. (1Re 21:1) Similmente le “città di Samaria” erano le varie città di tutte le dieci tribù, non i villaggi raggruppati intorno alla capitale. (2Re 23:19; questa stessa espressione, riportata in 1Re 13:32 come se fosse usata prima che la città di Samaria venisse costruita, se non è profetica, può essere stata introdotta dal compilatore del libro dei Re). La carestia che dilagava “in Samaria” ai giorni di Acab si era estesa a tutto il regno della Samaria e anche alla Fenicia, almeno dalla valle del torrente Cherit a E del Giordano fino a Zarefat sul Mediterraneo. (1Re 17:1-12; 18:2, 5, 6) Anche la promessa di restaurazione relativa ai “monti di Samaria” doveva certo includere l’intera regione della Samaria. — Ger 31:5.

(1 RE 21:3)

“Ma Nabot disse ad Acab: “È impensabile da parte mia, dal punto di vista di Geova, darti il possedimento ereditario dei miei antenati”.”

*** w97 1/8 p. 13 par. 18 Serviamo lealmente con l’organizzazione di Geova ***
18 A volte Satana attacca la nostra lealtà in modo diretto. Prendete il caso di Nabot. Quando il re Acab insisteva perché gli vendesse la sua vigna, Nabot rispose: “È impensabile da parte mia, dal punto di vista di Geova, darti il possedimento ereditario dei miei antenati”. (1 Re 21:3) Nabot non era cocciuto: era leale. La Legge mosaica stabiliva che nessun israelita poteva vendere in perpetuo il suo possedimento terriero ereditario. (Levitico 25:23-28) Di sicuro Nabot si rendeva conto che quel re malvagio avrebbe potuto ucciderlo, perché Acab aveva già permesso alla moglie Izebel di uccidere molti profeti di Geova! Ciò nonostante Nabot rimase saldo. — 1 Re 18:4.

(1 RE 21:19)

“E gli devi parlare, dicendo: ‘Geova ha detto questo: “Hai assassinato e preso pure possesso?”’ E gli devi parlare, dicendo: ‘Geova ha detto questo: “Nel luogo dove i cani hanno leccato il sangue di Nabot, i cani leccheranno il tuo sangue, sì, il tuo”’”.”

*** it-1 p. 42 Acab ***
Come i cani avevano leccato il sangue di Nabot così i cani avrebbero leccato il sangue di Acab; la stessa Izebel e i discendenti di Acab sarebbero finiti in pasto ai cani e agli uccelli da preda. Queste parole ebbero il loro effetto e, costernato, Acab digiunò vestito di sacco, ora mettendosi a sedere ora camminando avanti e indietro per lo sconforto. Per questo gli fu accordata una certa misericordia e fu rinviata la calamità che si sarebbe abbattuta sulla sua casa. — 1Re 21:1-29.

*** it-1 p. 43 Acab ***
Il suo corpo fu trasportato a Samaria per essere sepolto e mentre “lavavano il carro da guerra presso la piscina di Samaria, . . . i cani leccavano il suo sangue”. Dagli scavi effettuati a Samaria è emerso un grande bacino artificiale all’estremità NO dello spazioso cortile del palazzo, e forse fu lì che si adempì la profezia. — 1Re 22:1-38.

*** it-1 p. 410 Cane ***
A volte il giudizio di Geova contro i suoi nemici decretava che i cani ne avrebbero divorato il cadavere o leccato il sangue. Per la condotta di grave infedeltà dei re Geroboamo, Baasa e Acab, chiunque appartenesse alle loro rispettive case, e fosse morto in città, doveva essere divorato dai cani. (1Re 14:11; 16:4; 21:24) In adempimento della parola di Geova, i cani leccarono il sangue di Acab, e la carne di sua moglie Izebel finì in pasto ai cani. (1Re 21:19; 22:38; 21:23; 2Re 9:10, 35, 36)

*** it-1 p. 806 Elia ***
Elia incontra Acab nella vigna e gli dice che il suo sangue sarà leccato dai cani nello stesso luogo in cui essi hanno leccato il sangue di Nabot. Annuncia una sorte simile anche per Izebel. — 1Re 19:19; 21:1-26.
Circa tre anni dopo, Acab muore in battaglia. Il suo carro da guerra viene lavato presso la piscina di Samaria e i cani ne leccano il sangue. L’esecuzione di Izebel avviene però in seguito, forse 15 anni dopo. Ad Acab succede il figlio Acazia. Questo re segue le orme del suo malvagio padre. Quando rimane ferito in un incidente si rivolge infatti al falso dio Baal-Zebub, dio di Ecron, per interrogarlo circa l’esito della sua malattia. Elia gli riferisce la parola di Geova secondo cui positivamente morrà. Quando Acazia manda una dopo l’altra tre compagnie, ciascuna composta di un comandante con 50 uomini, per prendere Elia, il profeta fa scendere fuoco dai cieli per annientare le prime due compagnie, ma, supplicato dal terzo comandante, torna indietro con lui per pronunciare di persona il giudizio contro Acazia. — 1Re 22:1, 37, 38; 2Re 1:1-17.

(1 RE 21:21)

“ecco, faccio venire su di te la calamità; e certamente spazzerò a fondo dietro a te e stroncherò da Acab chiunque orina contro il muro e chi è impotente e inutile in Israele.”

*** it-1 p. 239 Atalia ***
Quando Ioas compì sette anni, il sommo sacerdote Ieoiada timorato di Dio fece uscire il ragazzino dal suo nascondiglio e lo incoronò legittimo erede al trono. Udendo il tumulto, Atalia si precipitò nel tempio e, vedendo cosa accadeva, gridò: “Cospirazione! Cospirazione!” Il sommo sacerdote Ieoiada ordinò che fosse portata fuori dell’area del tempio per essere giustiziata alla porta dei cavalli del palazzo reale; con lei forse si estinse l’abominevole casa di Acab. (2Re 11:1-20; 2Cr 22:1–23:21) Così si avverò quanto era stato predetto: “Nulla della parola di Geova, che Geova ha pronunciato contro la casa di Acab, cadrà a terra inadempiuto”! — 2Re 10:10, 11; 1Re 21:20-24.

*** it-1 p. 815 Eliseo ***
C’è ancora un’opera lasciata incompiuta da Elia che Eliseo deve portare a termine: l’unzione di Ieu quale giustiziere di Dio contro la malvagia casa di Acab. (2Re 9:1-10) Egli la porta a termine circa 18 anni dopo che Geova ne aveva dato il comando a Elia. Eliseo può vedere l’adempimento delle profezie di 1 Re 19:15-17 e 21:21-24.

(1 RE 21:23)

“E anche riguardo a Izebel Geova ha parlato, dicendo: ‘I medesimi cani mangeranno Izebel nel pezzo di terra di Izreel.”

*** jr cap. 10 pp. 120-121 par. 15 Vi chiedete ogni giorno: “Dov’è Geova?” ***
15 Geremia mise per iscritto quello che accadde a Izebel, la malvagia moglie di Acab, re di Samaria. Nel suo resoconto incluse la dichiarazione di Elia secondo cui Izebel sarebbe stata mangiata dai cani nel pezzo di terra di Izreel. (1 Re 21:23) In armonia con le parole riportate da Geremia, sappiamo che circa 14 anni dopo Izebel era stata scaraventata da una finestra, calpestata dal cavallo di Ieu e mangiata dai cani. (2 Re 9:31-37) Fare ricerche sulla profezia di Elia e sul modo dettagliato in cui si era adempiuta avrà rafforzato la fede di Geremia nella parola di Dio.

*** it-1 p. 410 Cane ***
A volte il giudizio di Geova contro i suoi nemici decretava che i cani ne avrebbero divorato il cadavere o leccato il sangue. Per la condotta di grave infedeltà dei re Geroboamo, Baasa e Acab, chiunque appartenesse alle loro rispettive case, e fosse morto in città, doveva essere divorato dai cani. (1Re 14:11; 16:4; 21:24) In adempimento della parola di Geova, i cani leccarono il sangue di Acab, e la carne di sua moglie Izebel finì in pasto ai cani. (1Re 21:19; 22:38; 21:23; 2Re 9:10, 35, 36)

(1 RE 21:24)

“Chiunque [della casa] di Acab muoia nella città lo mangeranno i cani; e chiunque muoia nel campo lo mangeranno i volatili dei cieli.”

*** it-1 p. 239 Atalia ***
Quando Ioas compì sette anni, il sommo sacerdote Ieoiada timorato di Dio fece uscire il ragazzino dal suo nascondiglio e lo incoronò legittimo erede al trono. Udendo il tumulto, Atalia si precipitò nel tempio e, vedendo cosa accadeva, gridò: “Cospirazione! Cospirazione!” Il sommo sacerdote Ieoiada ordinò che fosse portata fuori dell’area del tempio per essere giustiziata alla porta dei cavalli del palazzo reale; con lei forse si estinse l’abominevole casa di Acab. (2Re 11:1-20; 2Cr 22:1–23:21) Così si avverò quanto era stato predetto: “Nulla della parola di Geova, che Geova ha pronunciato contro la casa di Acab, cadrà a terra inadempiuto”! — 2Re 10:10, 11; 1Re 21:20-24.

*** it-1 p. 410 Cane ***
I cani, come certi uccelli, si nutrivano di carogne, specie nelle città. La Legge ordinava di gettare ai cani la carne che era stata sbranata da un animale selvatico. (Eso 22:31) A volte il giudizio di Geova contro i suoi nemici decretava che i cani ne avrebbero divorato il cadavere o leccato il sangue. Per la condotta di grave infedeltà dei re Geroboamo, Baasa e Acab, chiunque appartenesse alle loro rispettive case, e fosse morto in città, doveva essere divorato dai cani. (1Re 14:11; 16:4; 21:24)

(1 RE 22:22)

“A ciò disse: ‘Uscirò, e certamente diverrò uno spirito ingannevole nella bocca di tutti i suoi profeti’. Così disse: ‘Lo ingannerai, e, per di più, vincerai. Esci e fa così’.”

*** it-2 p. 258 Menzogna ***
Geova Dio ‘lascia andare un’operazione di errore’ da coloro che preferiscono la falsità “perché credano alla menzogna” piuttosto che alla buona notizia intorno a Gesù Cristo. (2Ts 2:9-12) Questo principio è illustrato da ciò che era accaduto secoli prima ad Acab re d’Israele. Profeti menzogneri gli assicurarono la vittoria nella guerra contro Ramot-Galaad, mentre Micaia, profeta di Geova, predisse la disfatta. Come fu rivelato in visione a Micaia, Geova permise che una creatura spirituale diventasse “uno spirito ingannevole” nella bocca dei profeti di Acab. Vale a dire, quella creatura spirituale esercitò il suo potere su di loro affinché non dicessero la verità, ma quello che loro stessi volevano dire e che Acab voleva sentire. Pur essendo stato preavvertito, Acab preferì lasciarsi ingannare dalle loro menzogne, e pagò questo con la vita. — 1Re 22:1-38; 2Cr 18.

(1 RE 22:23)

“E ora, ecco, Geova ha messo uno spirito ingannevole nella bocca di tutti questi tuoi profeti; ma Geova stesso ha proferito riguardo a te la calamità”.”

*** it-2 p. 258 Menzogna ***
Geova Dio ‘lascia andare un’operazione di errore’ da coloro che preferiscono la falsità “perché credano alla menzogna” piuttosto che alla buona notizia intorno a Gesù Cristo. (2Ts 2:9-12) Questo principio è illustrato da ciò che era accaduto secoli prima ad Acab re d’Israele. Profeti menzogneri gli assicurarono la vittoria nella guerra contro Ramot-Galaad, mentre Micaia, profeta di Geova, predisse la disfatta. Come fu rivelato in visione a Micaia, Geova permise che una creatura spirituale diventasse “uno spirito ingannevole” nella bocca dei profeti di Acab. Vale a dire, quella creatura spirituale esercitò il suo potere su di loro affinché non dicessero la verità, ma quello che loro stessi volevano dire e che Acab voleva sentire. Pur essendo stato preavvertito, Acab preferì lasciarsi ingannare dalle loro menzogne, e pagò questo con la vita. — 1Re 22:1-38; 2Cr 18.

(1 RE 22:26)

“Quindi il re d’Israele disse: “Prendi Micaia e riconducilo da Amon capo della città e da Joas figlio del re.”

*** it-2 p. 83 Joas ***
6. Uno degli uomini ai quali Acab affidò in custodia il fedele profeta Micaia. È chiamato “figlio del re”. (1Re 22:26, 27; 2Cr 18:25, 26) Questa espressione può voler dire che era un discendente del re Acab o un funzionario di stirpe reale o uno che comunque aveva stretti legami con la famiglia reale.

(1 RE 22:31)

“In quanto al re di Siria, aveva comandato ai trentadue capi dei carri che erano suoi, dicendo: “Non dovete combattere né col piccolo né col grande, ma solo col re d’Israele”.”

*** it-1 p. 311 Ben-Adad ***
Le forze sire erano state riorganizzate e i 32 re sostituiti da governatori a capo delle truppe, evidentemente pensando che rispetto ai re, più indipendenti, i governatori sarebbero stati più uniti e ubbidienti nel combattere e forse avrebbero avuto anche un maggiore incentivo nella speranza di una promozione. Le teorie religiose e militari di Ben-Adad si mostrarono però vane contro l’esercito israelita che, pur essendo molto inferiore di numero, fu preavvertito dell’attacco da un profeta e aveva il sostegno del Re dell’universo, Geova Dio. Le forze sire furono sbaragliate e Ben-Adad fuggì ad Afec. Acab però lasciò in libertà questo pericoloso avversario, che gli promise: “Le città che mio padre prese a tuo padre le restituirò; e ti assegnerai delle vie a Damasco come mio padre le assegnò a Samaria”. — 1Re 20:22-34.
È stato discusso ampiamente se questo Ben-Adad fosse lo stesso re di Siria contemporaneo di Baasa e di Asa o se fosse invece figlio o nipote di quel re. Per essere il Ben-Adad contemporaneo di Acab e anche di Ieoram (ca. 917-905 a.E.V.), Ben-Adad I (contemporaneo di Asa) avrebbe dovuto regnare 45 anni o più. Questo, naturalmente, non è impossibile.
Comunque, quelli che sostengono che il re di Siria contemporaneo di Acab si dovrebbe chiamare Ben-Adad II, indicano la già citata promessa fatta ad Acab da Ben-Adad. (1Re 20:34) A prima vista, sembra di capire che il padre di Ben-Adad si era impadronito di alcune città appartenenti a Omri, padre di Acab. Se però la conquista di cui si parla era quella effettuata da Ben-Adad I durante il regno di Baasa, Ben-Adad I sarebbe il padre (o forse semplicemente il predecessore) del Ben-Adad II del regno di Acab. Similmente il “padre” di Acab potrebbe essere un predecessore sul trono anche se non un antenato o consanguineo. — Vedi BALDASSARRE.
Nondimeno, il fatto che la promessa di Ben-Adad ad Acab menzionava Samaria sembrerebbe limitare la conquista sira delle città israelite al regno di Omri, dato che Samaria era stata costruita da lui ed era diventata poi la capitale d’Israele. Le “vie” assegnate dovevano servire a quanto pare per aprirvi bazar, o mercati, e favorire gli interessi commerciali.
Quali che fossero le circostanze e l’epoca della conquista delle città israelite, l’evidenza scritturale sembra indicare che un altro Ben-Adad regnava al tempo di Acab, e quindi si può chiamarlo Ben-Adad II. Pare che la promessa di Ben-Adad di restituire le città prese a Israele da suo padre non sia stata completamente mantenuta, infatti nell’ultimo anno del suo regno Acab re d’Israele fece alleanza con Giosafat nel vano tentativo di riprendere alla Siria Ramot-Galaad (a E del Giordano). Ben-Adad II è evidentemente l’anonimo “re di Siria” che in quella battaglia ordinò ai “trentadue capi dei carri” di concentrare l’attacco contro Acab. (1Re 22:31-37)

(1 RE 22:34)

“E ci fu un uomo che nella sua innocenza tese l’arco, ma colpiva il re d’Israele fra le giunture e la cotta di maglia, così che egli disse al guidatore del suo carro: “Volta la mano, e portami fuori del campo, perché sono stato ferito gravemente”.”

*** it-1 p. 204 Armi, Armatura ***
Cotta di maglia. Cotta indossata per proteggersi durante il combattimento. La cotta di maglia (ebr. shiryòhn o shiryàn) era una tunica di stoffa o pelle a cui erano fissati uno accanto all’altro centinaia di pezzetti di metallo (simili alle squame di un pesce). Spesso copriva il petto, il dorso e le spalle, ma a volte arrivava fino al ginocchio o alla caviglia. — 1Sa 17:5.
Presso gli ebrei la cotta di maglia era spesso di cuoio ricoperto di lamine o scaglie metalliche. Chi la indossava godeva quindi di una notevole protezione; nondimeno era vulnerabile nei punti in cui si congiungevano le scaglie o dove la cotta di maglia era unita ad altre parti dell’armatura. Infatti il re Acab fu ferito mortalmente da un arciere che colpì “il re d’Israele fra le giunture e la cotta di maglia”. — 1Re 22:34-37.

(1 RE 22:38)

“E lavavano il carro da guerra presso la piscina di Samaria, e i cani leccavano il suo sangue (e là si bagnavano le stesse prostitute), secondo la parola di Geova che egli aveva proferito.”

*** it-1 p. 42 Acab ***
Come i cani avevano leccato il sangue di Nabot così i cani avrebbero leccato il sangue di Acab; la stessa Izebel e i discendenti di Acab sarebbero finiti in pasto ai cani e agli uccelli da preda. Queste parole ebbero il loro effetto e, costernato, Acab digiunò vestito di sacco, ora mettendosi a sedere ora camminando avanti e indietro per lo sconforto. Per questo gli fu accordata una certa misericordia e fu rinviata la calamità che si sarebbe abbattuta sulla sua casa. — 1Re 21:1-29.

*** it-1 p. 43 Acab ***
Il suo corpo fu trasportato a Samaria per essere sepolto e mentre “lavavano il carro da guerra presso la piscina di Samaria, . . . i cani leccavano il suo sangue”. Dagli scavi effettuati a Samaria è emerso un grande bacino artificiale all’estremità NO dello spazioso cortile del palazzo, e forse fu lì che si adempì la profezia. — 1Re 22:1-38.

*** it-1 p. 188 Archeologia ***
Sulla sommità, nell’angolo nordoccidentale, è stata scoperta una grande piscina cementata lunga circa 10 m e larga 5. Potrebbe trattarsi della “piscina di Samaria”, in cui fu lavato il carro di Acab sporco del suo sangue. — 1Re 22:38.

*** it-1 p. 410 Cane ***
A volte il giudizio di Geova contro i suoi nemici decretava che i cani ne avrebbero divorato il cadavere o leccato il sangue. Per la condotta di grave infedeltà dei re Geroboamo, Baasa e Acab, chiunque appartenesse alle loro rispettive case, e fosse morto in città, doveva essere divorato dai cani. (1Re 14:11; 16:4; 21:24) In adempimento della parola di Geova, i cani leccarono il sangue di Acab, e la carne di sua moglie Izebel finì in pasto ai cani. (1Re 21:19; 22:38; 21:23; 2Re 9:10, 35, 36)

*** it-1 p. 806 Elia ***
Elia incontra Acab nella vigna e gli dice che il suo sangue sarà leccato dai cani nello stesso luogo in cui essi hanno leccato il sangue di Nabot. Annuncia una sorte simile anche per Izebel. — 1Re 19:19; 21:1-26.
Circa tre anni dopo, Acab muore in battaglia. Il suo carro da guerra viene lavato presso la piscina di Samaria e i cani ne leccano il sangue. L’esecuzione di Izebel avviene però in seguito, forse 15 anni dopo. Ad Acab succede il figlio Acazia. Questo re segue le orme del suo malvagio padre. Quando rimane ferito in un incidente si rivolge infatti al falso dio Baal-Zebub, dio di Ecron, per interrogarlo circa l’esito della sua malattia. Elia gli riferisce la parola di Geova secondo cui positivamente morrà. Quando Acazia manda una dopo l’altra tre compagnie, ciascuna composta di un comandante con 50 uomini, per prendere Elia, il profeta fa scendere fuoco dai cieli per annientare le prime due compagnie, ma, supplicato dal terzo comandante, torna indietro con lui per pronunciare di persona il giudizio contro Acazia. — 1Re 22:1, 37, 38; 2Re 1:1-17.

(1 RE 22:39)

“In quanto al resto dei fatti di Acab e a tutto ciò che fece e alla casa d’avorio che edificò e a tutte le città che edificò, non sono scritti nel libro dei fatti dei giorni dei re d’Israele?”

*** si p. 149 par. 5 Libro biblico numero 30: Amos ***
Gli scavi compiuti a Samaria hanno riportato alla luce numerosi oggetti in avorio. Un’enciclopedia afferma: “Si distinguono due gruppi principali: 1. Pannelli intagliati in altorilievo, . . . 2. Pannelli intagliati in bassorilievo e decorati con pietre preziose incastonate, vetro colorato, foglia d’oro, ecc. . . . Gli avori sono ritenuti opera di artisti fenici, ed erano probabilmente usati per decorare i mobili del palazzo dei re israeliti. La Bibbia menziona la ‘casa d’avorio’ costruita da Acab (1 Re 22:39)

*** w90 1/11 p. 17 Samaria: Regina delle capitali settentrionali ***
Vi interesserà anche sapere che gli archeologi hanno scoperto pure dei frammenti di lavori a intarsio in avorio, come quello che si vede qui. Ricordate che molto tempo fa 1 Re 22:39 menzionava che Acab aveva costruito una “casa d’avorio”. Forse i mobili di questa casa erano decorati con intarsi in avorio, e tra questi mobili ci saranno stati gli sfarzosi “letti d’avorio” menzionati più di un secolo dopo dal profeta Amos. (Amos 3:12, 15; 6:1, 4) Tra i motivi decorativi c’erano sfingi alate e altri simboli tratti dalla mitologia egizia.

*** w90 1/11 p. 17 Samaria: Regina delle capitali settentrionali ***
Riquadro piccolo: Israel Department of Antiquities and Museums; fotografia del Museo Israeliano di Gerusalemme

*** it-1 p. 42 Acab ***
Si ritiene che i lavori fatti eseguire da Acab includessero il completamento delle fortificazioni della città di Samaria, che secondo le scoperte archeologiche consistevano di tre mura straordinariamente forti, opera di esperti costruttori. Gli scavi hanno rivelato i resti di un palazzo a pianta rettangolare che misurava circa 90 m per 180, con muri perimetrali di ottime pietre squadrate. Sono stati trovati numerosi pannelli d’avorio per decorare arredi e pareti, forse appartenuti alla “casa d’avorio” di Acab menzionata in 1 Re 22:39. — ILLUSTRAZIONE, vol. 1, p. 948; cfr. anche Am 3:15; 6:4.

*** it-1 p. 188 Archeologia ***
Frammenti, placche e pannelli d’avorio scoperti in gran quantità nell’area del palazzo potevano appartenere alla casa d’avorio di Acab menzionata in 1 Re 22:39. (Cfr. Am 6:4).

*** it-1 p. 440 Casa ***
Le “case d’avorio” di certi ricchi avevano stanze con pannelli di legno intarsiato d’avorio. (1Re 22:39; Am 3:15)

(1 RE 22:47)

“Riguardo a un re, non ce n’era nessuno in Edom; un delegato era re.”

*** it-1 p. 673 Delegato ***
Durante il regno di Giosafat, re di Giuda (936-ca. 911 a.E.V.), “un delegato era re” di Edom, in quell’epoca sotto la dominazione di Giuda. (1Re 22:47) Questo indica che per fare le veci del re era stato approvato o nominato un viceré.

(1 RE 22:48)

“Giosafat, da parte sua, fece navi di Tarsis per andare a Ofir per l’oro; ma non [vi] andarono, perché le navi fecero naufragio a Ezion-Gheber.”

*** it-2 p. 1075 Tarsis ***
Generalmente si ritiene che l’espressione “navi di Tarsis” col tempo abbia finito per indicare un tipo di navi, definite “grandi imbarcazioni d’alto mare, in grado di fare rotta per Tarsis”. (Brown, Driver e Briggs, A Hebrew and English Lexicon of the Old Testament, 1980, p. 1077) Per esempio, il nome inglese Indiamen, derivato in origine dalle grandi navi mercantili britanniche impiegate nel commercio con l’India, finì col tempo per indicare qualsiasi nave del genere, indipendentemente dalla sua origine o destinazione. In 1 Re 22:48 si legge pertanto che il re Giosafat (936-911 a.E.V.) “fece navi di Tarsis per andare a Ofir per l’oro”.
In Cronache però viene detto che le navi di Salomone impiegate per i viaggi triennali “andavano a Tarsis” (2Cr 9:21), e inoltre che le navi di Giosafat erano state fatte “per andare a Tarsis” e che, quando fecero naufragio, non avevano più “forza per andare a Tarsis”. (2Cr 20:36, 37) Questo indicherebbe che Ofir non era l’unico porto in cui facevano scalo le “navi di Tarsis” israelite, ma che queste navigavano anche nel Mediterraneo. Ovviamente ciò pone un problema, dal momento che almeno alcune di queste imbarcazioni erano state varate a Ezion-Gheber nel golfo di ʽAqaba. (1Re 9:26) Per entrare nel Mediterraneo dal Mar Rosso le navi avrebbero dovuto raggiungere il Nilo attraverso un canale e di lì arrivare fino al Mediterraneo, oppure avrebbero dovuto circumnavigare il continente africano. Anche se oggi non è assolutamente possibile determinare quali particolari rotte (inclusi i canali) venissero seguite all’epoca di Salomone e di Giosafat, non è detto che per questo si debba considerare inverosimile la descrizione delle loro imprese marittime.

(1 RE 22:49)

“Fu allora che Acazia figlio di Acab disse a Giosafat: “Vadano i miei servitori con i tuoi servitori nelle navi”, ma Giosafat non acconsentì.”

*** it-1 p. 46 Acazia ***
In 1 Re 22:48, 49 viene spiegato che Acazia voleva che Giosafat autorizzasse i marinai israeliti a prestare servizio sulle navi insieme a quelli di Giuda, richiesta che Giosafat respinse. Se la richiesta era stata fatta prima del naufragio, il rifiuto di Giosafat poteva indicare semplicemente che non si fidava di Acazia e voleva evitare qualsiasi intrusione del regno settentrionale. Se la richiesta venne fatta dopo l’insuccesso della flotta, poteva essere un’insinuazione da parte di Acazia che gli uomini di Giosafat erano incapaci e perciò responsabili del naufragio, e di qui la proposta che le navi, una volta riparate, riprendessero il mare con a bordo anche marinai israeliti. In tal caso il rifiuto di Giosafat poteva costituire un riconoscimento della evidente disapprovazione di Dio per il progetto.

(1 RE 22:50)

“Infine Giosafat giacque con i suoi antenati e fu sepolto con i suoi antenati nella Città di Davide suo antenato; e Ieoram suo figlio regnava in luogo di lui.”

*** it-2 p. 706 Re, Libri dei ***
Iniziando con gli ultimi giorni del re Davide, verso il 1040 a.E.V., 1 Re abbraccia un periodo di circa 129 anni, fino alla morte di Giosafat re di Giuda, avvenuta verso il 911 a.E.V. (1Re 22:50)

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