Studio della “Torre di Guardia” con testi biblici | Settimana del 13-19 luglio 2015
“Videro” le cose promesse: Informazioni per studio personale
TESTI BIBLICI PER LO STUDIO
(2 Corinti 4:18) mentre rivolgiamo lo sguardo non alle cose che si vedono, ma alle cose che non si vedono. Poiché le cose che si vedono sono temporanee, ma le cose che non si vedono sono eterne.
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(2 Pietro 1:19-21) Quindi abbiamo la parola profetica [resa] più sicura; e voi fate bene prestandole attenzione come a una lampada che risplende in luogo tenebroso, finché spunti il giorno e sorga la stella mattutina, nei vostri cuori. 20 Poiché sapete prima di tutto questo, che nessuna profezia della Scrittura sorge da privata interpretazione. 21 Poiché la profezia non fu mai recata dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini parlarono da parte di Dio mentre erano sospinti dallo spirito santo.
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(Genesi 4:3-5) E avvenne che dopo qualche tempo Caino portava dei frutti del suolo come offerta a Geova. 4 Ma in quanto ad Abele, anche lui portò dei primogeniti del suo gregge, perfino i loro pezzi grassi. Ora mentre Geova guardava con favore ad Abele e alla sua offerta, 5 non guardò con alcun favore a Caino e alla sua offerta. E Caino si accese di grande ira, e il suo viso era dimesso.
(Ebrei 11:4) Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio di maggior valore di quello di Caino, mediante la quale [fede] gli fu resa testimonianza che era giusto, rendendo Dio testimonianza riguardo ai suoi doni; e per mezzo d’essa egli, benché morto, parla ancora.
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(Ebrei 11:5, 6) Per fede Enoc fu trasferito in modo da non vedere la morte, e non fu trovato in nessun luogo perché Dio l’aveva trasferito; poiché prima del suo trasferimento ebbe la testimonianza d’essere stato accetto a Dio. 6 Inoltre, senza fede è impossibile essere accetti [a lui], poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che è il rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano.
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(Genesi 8:20) E Noè edificava un altare a Geova e prendeva alcune di tutte le bestie pure e di tutte le creature volatili pure e offriva olocausti sull’altare.
(Genesi 10:8-12) E Cus generò Nimrod. Egli fu il primo a divenire potente sulla terra. 9 Si mostrò potente cacciatore in opposizione a Geova. Perciò c’è un detto: “Proprio come Nimrod potente cacciatore in opposizione a Geova”. 10 E il principio del suo regno fu Babele ed Erec e Accad e Calne, nel paese di Sinar. 11 Da quel paese andò in Assiria e si mise a edificare Ninive e Reobot-Ir e Cala 12 e Resen fra Ninive e Cala: questa è la grande città.
(Romani 6:23) Poiché il salario che il peccato paga è la morte, ma il dono che dà Dio è la vita eterna mediante Cristo Gesù nostro Signore.
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(Genesi 26:4) ‘E certamente moltiplicherò il tuo seme come le stelle dei cieli e darò al tuo seme tutti questi paesi; e per mezzo del tuo seme tutte le nazioni della terra certamente si benediranno’,
(Genesi 28:14) E certamente il tuo seme diverrà come i granelli di polvere della terra, e certamente ti estenderai all’occidente e all’oriente e al settentrione e al meridione, e per mezzo di te e per mezzo del tuo seme tutte le famiglie del suolo certamente si benediranno.
(Genesi 15:5-7) Ora lo fece uscire fuori e gli disse: “Guarda in alto, suvvia, nei cieli e conta le stelle, se sei in grado di contarle”. E proseguì, dicendogli: “Così diverrà il tuo seme”. 6 Ed egli ripose fede in Geova; ed egli glielo attribuiva a giustizia. 7 Quindi gli disse ancora: “Io sono Geova, che ti fece uscire da Ur dei caldei per darti questo paese, perché tu ne prenda possesso”.
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(Ebrei 11:10) Poiché aspettava la città che ha reali fondamenta, il cui edificatore e costruttore è Dio.
(Ebrei 11:15, 16) Eppure, se in realtà avessero continuato a ricordare quel [luogo] dal quale erano usciti, avrebbero avuto l’opportunità di tornarvi. 16 Ma ora aspirano a un [luogo] migliore, cioè uno che appartiene al cielo. Quindi Dio non si vergogna di loro, di essere chiamato loro Dio, poiché ha preparato per loro una città.
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(Genesi 17:16) E certamente la benedirò e anche ti darò da lei un figlio; e certamente la benedirò ed essa diverrà nazioni; re di popoli verranno da lei”.
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(Esodo 2:5-10) La figlia di Faraone scese poco dopo a bagnarsi nel fiume Nilo, e le sue giovani camminavano lungo la riva del fiume Nilo. Ed essa scorse l’arca in mezzo alle canne. Immediatamente mandò la sua schiava perché la prendesse. 6 Quando l’aprì poté vedere il piccolo, ed ecco, il fanciullo piangeva. Allora provò compassione per lui, benché dicesse: “Questo è uno dei piccoli degli ebrei”. 7 Quindi la sorella di lui disse alla figlia di Faraone: “Vuoi che vada e chiami appositamente per te una nutrice fra le donne ebree perché ti allatti il piccolo?” 8 La figlia di Faraone dunque le disse: “Va!” Subito la fanciulla andò e chiamò la madre del piccolo. 9 Quindi la figlia di Faraone le disse: “Prendi questo piccolo e allattamelo, e io stessa ti darò il tuo salario”. Pertanto la donna prese il piccolo e lo allattò. 10 E il piccolo crebbe. Quindi lo portò alla figlia di Faraone, così che divenne un figlio per lei; ed essa gli metteva nome Mosè e diceva: “Perché l’ho tratto dall’acqua”.
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(Ebrei 11:17-19) Per fede Abraamo, quando fu provato, fece come se offrisse Isacco, e l’uomo che aveva lietamente ricevuto le promesse tentò di offrire il [suo] unigenito, 18 benché gli fosse stato detto: “Quello che sarà chiamato ‘tuo seme’ verrà da Isacco”. 19 Ma egli riconobbe che Dio poteva destarlo anche dai morti; e da lì lo ricevette pure in modo illustrativo.
(Deuteronomio 6:4, 5) “Ascolta, o Israele: Geova nostro Dio è un solo Geova. 5 E devi amare Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua forza vitale.
(Esodo 10:28, 29) Faraone dunque gli disse: “Vattene da me! Guardati! Non cercar di vedere di nuovo la mia faccia, perché il giorno che vedrai la mia faccia morirai”. 29 A ciò Mosè disse: “Così hai parlato. Non cercherò più di vedere la tua faccia”.
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(Daniele 2:44) “E ai giorni di quei re l’Iddio del cielo stabilirà un regno che non sarà mai ridotto in rovina. E il regno stesso non passerà ad alcun altro popolo. Esso stritolerà tutti questi regni e porrà loro fine, ed esso stesso sussisterà a tempi indefiniti;
(Sofonia 1:18) Né il loro argento né il loro oro li potrà salvare nel giorno del furore di Geova; ma dal fuoco del suo zelo sarà divorata l’intera terra, perché egli farà uno sterminio realmente terribile di tutti gli abitanti della terra”.
(1 Giovanni 2:15-17) Non amate il mondo né le cose del mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui; 16 perché tutto ciò che è nel mondo — il desiderio della carne e il desiderio degli occhi e la vistosa ostentazione dei propri mezzi di sostentamento — non ha origine dal Padre, ma ha origine dal mondo. 17 Inoltre, il mondo passa e pure il suo desiderio, ma chi fa la volontà di Dio rimane per sempre.
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(Atti 24:15) e ho in Dio la speranza, che questi [uomini] pure nutrono, che ci sarà una risurrezione sia dei giusti che degli ingiusti.
(Isaia 11:9) Non faranno danno né causeranno rovina in tutto il mio monte santo; perché la terra sarà certamente piena della conoscenza di Geova come le acque coprono il medesimo mare.
(Isaia 25:8) Egli effettivamente inghiottirà la morte per sempre, e il Sovrano Signore Geova certamente asciugherà le lacrime da ogni faccia. E toglierà il biasimo del suo popolo da tutta la terra, poiché Geova stesso ha parlato.
(Isaia 33:24) E nessun residente dirà: “Sono malato”. Il popolo che dimora [nel paese] sarà quello perdonato del suo errore.
(Isaia 35:5-7) In quel tempo gli occhi dei ciechi saranno aperti, e i medesimi orecchi dei sordi saranno sturati. 6 In quel tempo lo zoppo salterà proprio come fa il cervo, e la lingua del muto griderà di gioia. Poiché nel deserto saranno sgorgate le acque, e torrenti nella pianura desertica. 7 E il suolo riarso sarà divenuto come uno stagno folto di canne, e il suolo assetato come fonti d’acqua. Nel luogo di dimora degli sciacalli, luogo di riposo per [loro], ci sarà erba verde con canne e papiri.
(Isaia 65:22) Non edificheranno e qualcun altro occuperà; non pianteranno e qualcun altro mangerà. Poiché come i giorni dell’albero saranno i giorni del mio popolo; e i miei eletti useranno appieno l’opera delle loro proprie mani.
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(Ebrei 11:26) perché stimò il biasimo del Cristo come ricchezza maggiore dei tesori d’Egitto; poiché guardava attentamente alla ricompensa.
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