Quanto è reale la nostra relazione con Geova? | Studio della “Torre di Guardia”: 15 giugno
Settimana del 15 Giugno: informazioni per studio personale
TESTI BIBLICI PER LO STUDIO
(Giovanni 7:28, 29) Perciò, mentre insegnava nel tempio, Gesù gridò, dicendo: “Voi mi conoscete e sapete di dove sono. E io non sono venuto di mia propria iniziativa, ma colui che mi ha mandato è reale, e voi non lo conoscete. 29 Io lo conosco, perché sono un suo rappresentante, ed Egli mi ha mandato”.
(Isaia 30:20, 21) E Geova certamente vi darà pane in forma di angustia e acqua in forma di oppressione; eppure il tuo grande Insegnante non si nasconderà più, e i tuoi occhi dovranno divenire [occhi] che vedono il tuo grande Insegnante. 21 E i tuoi propri orecchi udranno dietro a te una parola dire: “Questa è la via. Camminate in essa”, nel caso che andiate a destra o nel caso che andiate a sinistra.
(Giacomo 1:23-25) Poiché se qualcuno è uditore della parola, e non operatore, costui è simile a un uomo che guarda la sua faccia naturale in uno specchio. 24 Poiché si guarda, e se ne va e immediatamente dimentica quale sorta di uomo egli sia. 25 Ma chi guarda attentamente nella legge perfetta che appartiene alla libertà e persiste in [essa], questi, poiché è divenuto non uditore dimentico, ma operatore dell’opera, sarà felice nel suo operare.
(Esodo 33:13) E ora, ti prego, se ho trovato favore ai tuoi occhi, fammi conoscere, ti prego, le tue vie, perché io ti conosca, affinché trovi favore ai tuoi occhi. E considera che questa nazione è il tuo popolo”.
(Salmo 25:4) 4 Fammi conoscere le tue proprie vie, o Geova; Insegnami i tuoi propri sentieri.
(Geremia 30:11) “Poiché io sono con te”, è l’espressione di Geova, “per salvarti; ma farò uno sterminio fra tutte le nazioni nelle quali ti avrò disperso. Comunque, nel tuo caso non farò uno sterminio. E ti dovrò correggere in debita misura, e non ti lascerò affatto impunito”.
(2 Re 15:32) Nel secondo anno di Peca figlio di Remalia re d’Israele, Iotam figlio di Uzzia re di Giuda divenne re.
(2 Cronache 26:3-5) Uzzia aveva sedici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantadue anni a Gerusalemme. E il nome di sua madre era Iecolia di Gerusalemme. 4 Ed egli continuò a fare ciò che era retto agli occhi di Geova, secondo tutto ciò che aveva fatto Amazia suo padre. 5 Ed ebbe cura di ricercare di continuo Dio ai giorni di Zaccaria, colui che istruiva nel timore del [vero] Dio; e, ai giorni della sua ricerca di Geova, il [vero] Dio lo rese prospero.
(2 Cronache 26:16-21) Comunque, appena egli si fu fortificato, il suo cuore si insuperbì fino al punto di causare rovina, così che agì infedelmente contro Geova suo Dio ed entrò nel tempio di Geova per bruciare incenso sull’altare dell’incenso. 17 Immediatamente Azaria il sacerdote e con lui i sacerdoti di Geova, ottanta uomini valorosi, entrarono dietro a lui. 18 Quindi tennero testa a Uzzia il re e gli dissero: “Non è affar tuo, o Uzzia, bruciare incenso a Geova, ma è affare dei sacerdoti figli di Aaronne, i santificati, bruciare incenso. Esci dal santuario; poiché hai agito infedelmente, e non ti è di alcuna gloria da parte di Geova Dio”. 19 Ma Uzzia si infuriò mentre nella sua mano c’era un incensiere per bruciare l’incenso, e, durante il suo furore contro i sacerdoti, la lebbra stessa rifulse sulla sua fronte davanti ai sacerdoti nella casa di Geova accanto all’altare dell’incenso. 20 Quando Azaria il capo sacerdote e tutti i sacerdoti si voltarono verso di lui, ebbene, ecco, era colpito dalla lebbra sulla fronte! Eccitati, lo allontanavano dunque di là, e anche lui stesso si affrettò a uscire, perché Geova lo aveva colpito. 21 E Uzzia il re continuò ad essere lebbroso fino al giorno della sua morte, e dimorava in una casa, esente da doveri, come lebbroso; poiché era stato separato dalla casa di Geova, mentre Iotam suo figlio era [incaricato] sulla casa del re, giudicando il popolo del paese.
(Salmi 77:12, 13) E certamente mediterò su tutta la tua attività, E mi occuperò di sicuro delle tue opere. 13 O Dio, la tua via è nel luogo santo. Chi è un Dio grande come Dio?
(Luca 22:40-46) Giunto sul luogo, disse loro: “Pregate, per non entrare in tentazione”. 41 Ed egli stesso, allontanatosi da loro circa un tiro di pietra, piegò le ginocchia e pregava, 42 dicendo: “Padre, se lo desideri, rimuovi da me questo calice. Tuttavia si compia non la mia volontà, ma la tua”. 43 Quindi gli apparve un angelo dal cielo e lo rafforzò. 44 Ma, entrato in agonia, continuò a pregare più intensamente; e il suo sudore divenne come gocce di sangue che cadevano al suolo. 45 E, alzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che sonnecchiavano per lo sconforto; 46 e disse loro: “Perché dormite? Alzatevi e pregate, affinché non entriate in tentazione”.
(Giovanni 11:41, 42) Perciò tolsero la pietra. Ora Gesù alzò gli occhi al cielo e disse: “Padre, ti ringrazio di avermi ascoltato. 42 Veramente, io sapevo che mi ascolti sempre; ma ho parlato a motivo della folla che sta intorno, affinché credano che tu mi hai mandato”.
(Salmo 65:2) O Uditore di preghiera, sì, a te verranno persone di ogni carne.
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