Punti notevoli della Bibbia: 2 Samuele 22-23-24 | Scuola di Ministero Teocratico: 15 giugno

Punti notevoli della lettura della Bibbia: Informazioni per studio personale

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(2 SAMUELE 22:8)

“E la terra cominciò a scuotersi da una parte all’altra e a sobbalzare; Le stesse fondamenta dei cieli si agitarono, E si scuotevano da una parte all’altra perché egli si era adirato.”

*** it-1 p. 488 Cielo ***
In 2 Samuele 22:8-15 Davide sembra ricorrere all’illustrazione di un tremendo uragano per descrivere l’effetto dell’intervento di Dio a suo favore, per liberarlo dai suoi nemici. La violenza di tale uragano simbolico scuote le fondamenta dei cieli ed essi ‘si curvano’ con basse nuvole temporalesche. Si confrontino la descrizione di un uragano letterale in Esodo 19:16-18 e anche le espressioni poetiche di Isaia 64:1, 2.

(2 SAMUELE 22:10)

“Ed egli curvava i cieli e scendeva; E sotto i suoi piedi c’era fitta oscurità.”

*** it-1 p. 488 Cielo ***
In 2 Samuele 22:8-15 Davide sembra ricorrere all’illustrazione di un tremendo uragano per descrivere l’effetto dell’intervento di Dio a suo favore, per liberarlo dai suoi nemici. La violenza di tale uragano simbolico scuote le fondamenta dei cieli ed essi ‘si curvano’ con basse nuvole temporalesche. Si confrontino la descrizione di un uragano letterale in Esodo 19:16-18 e anche le espressioni poetiche di Isaia 64:1, 2.

(2 SAMUELE 22:11)

“E venne cavalcando un cherubino e venne volando; Ed era visibile sulle ali di uno spirito.”

*** it-1 p. 472 Cherubino ***
Simbolicamente i cherubini servivano come “rappresentazione del carro” di Geova (1Cr 28:18), e le ali dei cherubini erano indice di vigile protezione e rapidità di movimento. Perciò Davide in un canto poetico, per descrivere la velocità con cui Geova era intervenuto in suo aiuto, disse che era venuto come ‘cavalcando un cherubino e volando’ proprio “sulle ali di uno spirito”. — 2Sa 22:11; Sl 18:10.

(2 SAMUELE 22:12)

“Quindi mise intorno a sé tenebre come capanne, Tenebrose acque, fitte nubi.”

*** it-1 p. 420 Capanna ***
Geova parla di sé come se dimorasse in una capanna di nubi quando scende temporaneamente dal cielo alla terra. Lì si nasconde la maestosa onnipotenza, e di lì proviene il fragore del tuono. (Sl 18:9, 11; 2Sa 22:10, 12; Gb 36:29)

(2 SAMUELE 22:26)

“Con qualcuno leale agirai con lealtà; Col potente senza difetto ti comporterai senza difetto;”

*** w10 1/6 p. 26 “Agirai con lealtà” ***
Davide stesso rispose con le parole del canto poetico riportate in 2 Samuele 22:26. Questo uomo, la cui fede non poteva essere scossa, disse a Geova Dio: “Con qualcuno leale agirai con lealtà”. Per quanto gli altri esseri umani potessero deluderlo, Davide era sicuro che Geova gli sarebbe stato leale.
Esaminiamo con attenzione le parole di Davide. Il termine ebraico tradotto “agirai con lealtà” può essere reso anche “agirai con amorevole benignità”. La vera lealtà ha il suo fondamento nell’amore. Geova si tiene amorevolmente vicino a quelli che gli sono leali.
Si noti inoltre che la lealtà non coinvolge solo i sentimenti; è una qualità attiva, non passiva. Geova agisce con lealtà, come Davide constatò in prima persona. Nei periodi più bui della vita di questo re fedele, Geova agì lealmente in suo favore concedendogli guida e protezione. Davide riconobbe con gratitudine che Geova “l’aveva liberato dalla palma della mano di tutti i suoi nemici”. — 2 Samuele 22:1.
Cosa significano per noi le parole di Davide? Geova non tentenna e non cambia. (Giacomo 1:17) Continua ad attenersi alle sue norme ed è sempre coerente con le sue promesse. In un altro salmo, Davide scrisse: “Geova . . . non lascerà i suoi leali”. — Salmo 37:28.
Geova apprezza la nostra lealtà. Considera preziosa la nostra leale ubbidienza, e ci esorta a imitarlo essendo leali nei rapporti con gli altri. (Efesini 4:24; 5:1) Se mostriamo questo tipo di lealtà possiamo star certi che lui non ci abbandonerà mai. Per quanto gli altri esseri umani possano deluderci, siamo sicuri che Geova ci aiuterà lealmente ad affrontare qualsiasi prova si presenti sul nostro cammino. Non ci sentiamo spinti ad avvicinarci ancora di più a Geova, Colui che è chiamato “il Leale”? — Rivelazione (Apocalisse) 16:5.
[Nota in calce]
A 2 Samuele 22:26 fa eco Salmo 18:25, che è reso così in una versione biblica: “Con il leale ti mostrerai pieno d’amore”. — The Psalms for Today.

*** w02 15/8 p. 5 A chi dovremmo essere leali? ***
La vera lealtà: un’espressione d’amore
Il re Davide disse a Geova Dio: “Con qualcuno leale agirai con lealtà”. (2 Samuele 22:26) La parola ebraica tradotta “lealtà” in questo caso dà l’idea di benignità che si attiene amorevolmente a un obiettivo finché non consegue lo scopo che si prefigge. Come fa una madre con il bambino che allatta, Geova si tiene amorevolmente vicino a quelli che gli sono leali. Ai suoi leali servitori dell’antico Israele Geova disse: “Può una moglie dimenticare il suo lattante così da non aver pietà del figlio del suo ventre? Queste donne possono pure dimenticare, ma io stesso non ti dimenticherò”. (Isaia 49:15) Coloro che sono disposti a porre la lealtà a Dio al di sopra di ogni altra cosa possono essere certi che Egli si prenderà amorevolmente cura di loro.

*** w92 15/11 p. 19 Servite Geova lealmente ***
Cosa significa essere leali
3 Il cantico di liberazione composto da Davide ci dà questa confortante assicurazione: “Con qualcuno leale [tu, Geova,] agirai con lealtà”. (2 Samuele 22:26) L’aggettivo ebraico chasìdh è usato in riferimento a “qualcuno leale”, o a “uno di amorevole benignità”. (Salmo 18:25, nota in calce) Il sostantivo chèsedh dà l’idea di benignità che si attiene amorevolmente a qualcuno o qualcosa finché non consegue lo scopo che si prefigge in relazione a tale persona o cosa. Geova mostra questo tipo di benignità ai suoi servitori, come loro la mostrano a lui. Questa lealtà giusta e santa viene resa con le espressioni “amorevole benignità” e “amore leale”. (Genesi 20:13; 21:23) Nelle Scritture Greche “lealtà” si esprime con il sostantivo hosiòtes e l’aggettivo hòsios, termini che contengono l’idea di santità e riverenza. Questa lealtà include la fedeltà, la devozione e la rigorosa osservanza di tutti i doveri verso Dio. Essere leali a Geova significa essere attaccati a lui con una devozione così forte che può essere paragonata a un tenace adesivo.
4 Geova stesso manifesta in vari modi la sua lealtà. Per esempio, prende provvedimenti giudiziari contro i malvagi a motivo dell’amore leale che ha per il suo popolo e della sua lealtà al diritto e alla giustizia. (Rivelazione 15:3, 4; 16:5) La lealtà al suo patto con Abraamo lo indusse a essere longanime con gli israeliti. (2 Re 13:23) Quelli leali a Dio possono contare sul suo aiuto sino al termine della loro vita in cui hanno dato prova di lealtà ed essere certi che egli si ricorderà di loro. (Salmo 37:27, 28; 97:10) Gesù fu rafforzato dalla consapevolezza che, essendo egli il principale “leale” di Dio, la sua anima non sarebbe stata lasciata nello Sceol. — Salmo 16:10; Atti 2:25, 27.

(2 SAMUELE 22:35)

“Egli addestra le mie mani alla guerra; E le mie braccia hanno teso un arco di rame.”

*** it-1 p. 202 Armi, Armatura ***
L’“arco di rame” menzionato in 2 Samuele 22:35 era probabilmente un arco di legno rivestito di rame.

(2 SAMUELE 22:36)

“E mi darai il tuo scudo di salvezza, Ed è la tua umiltà che mi fa grande.”

*** w12 15/11 p. 17 par. 7 Impariamo a comportarci come il minore ***
7 L’esempio di umiltà dato da Geova influì profondamente sul salmista Davide, che gli si rivolse così: “Mi darai il tuo scudo di salvezza, ed è la tua umiltà che mi fa grande”. (2 Sam. 22:36) Davide attribuì il merito di qualsiasi onore avesse in Israele all’umiltà divina, al fatto che Geova accondiscendesse, o si umiliasse, a rivolgergli la sua attenzione. (Sal. 113:5-7) Lo stesso vale anche per noi: quando si tratta di qualità, capacità o privilegi, c’è forse qualcosa che ‘non abbiamo ricevuto’ da Geova? (1 Cor. 4:7) Chi si comporta come il minore è “grande” nel senso che diventa più prezioso come servitore di Geova. (Luca 9:48)

*** w10 15/9 p. 14 par. 11 L’unità contraddistingue la vera adorazione ***
Fatto significativo, essendo disposto a trattare con persone imperfette quali siamo, Geova ci dà un esempio di umiltà. Rivolgendosi a lui Davide cantò: “È la tua umiltà che mi fa grande”. (2 Sam. 22:36)

*** w04 1/11 p. 29 Cosa significa per noi l’umiltà di Geova ***
Cosa significa per noi l’umiltà di Geova
DAVIDE sapeva bene cos’era l’avversità. Fu perseguitato dal re Saul, il suocero geloso, che per tre volte tentò di ucciderlo con una lancia e che lo braccò per anni senza tregua, costringendolo a diventare un fuggiasco. (1 Samuele 18:11; 19:10; 26:20) Geova tuttavia fu con Davide e lo salvò non solo da Saul ma anche da altri nemici. Possiamo quindi capire i sentimenti di Davide espressi in un cantico che dice: “Geova è la mia rupe e la mia fortezza e Colui che mi provvede scampo. . . . [Tu, Geova,] mi darai il tuo scudo di salvezza, ed è la tua umiltà che mi fa grande”. (2 Samuele 22:2, 36) Si può dire che Davide divenne grande in Israele, ma cosa c’entrava l’umiltà di Geova?
Affermando che Geova è umile le Scritture non vogliono dire che abbia dei limiti o che sia soggetto ad altri. Questa bella qualità sta invece a indicare che egli prova profonda compassione per gli esseri umani che si sforzano sinceramente di ottenere la sua approvazione e mostra loro misericordia. In Salmo 113:6, 7 leggiamo: “[Geova] accondiscende a guardare sul cielo e sulla terra, facendo levare il misero dalla medesima polvere”. Il fatto che “accondiscende” significa che “si china a guardare” o che “si umilia per guardare”. (Garofalo; Young’s Literal Translation of the Holy Bible) Quindi Geova dai cieli ‘si chinò’, o ‘si umiliò’, per rivolgere la sua attenzione a Davide, un uomo imperfetto ma umile che desiderava servirlo. Davide perciò ci rassicura: “Geova è alto, eppure vede l’umile”. (Salmo 138:6) La misericordia, la pazienza e la compassione con cui Geova trattò Davide dovrebbero rassicurare tutti coloro che si sforzano di compiere la Sua volontà.

*** it-2 p. 1158 Umiltà ***
Una qualità di Dio. Geova Dio stesso include fra le sue qualità l’umiltà. Non che vi sia da parte sua alcuna inferiorità o sottomissione ad altri, bensì egli mostra umiltà nell’esercitare misericordia e grande compassione verso gli umili peccatori. E il fatto che abbia rapporti con i peccatori e abbia provveduto suo Figlio come sacrificio per i peccati del genere umano è un’espressione della sua umiltà. Geova Dio ha permesso il male per circa 6.000 anni e ha consentito agli esseri umani di moltiplicarsi, benché il loro padre Adamo avesse peccato. Nella sua immeritata benignità Geova mostrò misericordia ai discendenti di Adamo, dando loro l’opportunità di ottenere la vita eterna. (Ro 8:20, 21) Tutto questo mostra, insieme alle altre ottime qualità di Dio, la sua umiltà.
Il re Davide vide e apprezzò questa qualità nell’immeritata benignità mostratagli da Dio. Dopo che Geova l’aveva liberato dalla mano di tutti i suoi nemici, cantò: “Mi darai il tuo scudo di salvezza, ed è la tua umiltà che mi fa grande”. (2Sa 22:36; Sl 18:35) Benché Geova sieda con gran dignità nel suo elevato luogo nel più alto dei cieli, si può dire di lui: “Chi è simile a Geova nostro Dio, il quale fa la sua dimora in alto? Egli accondiscende a guardare sul cielo e sulla terra, facendo levare il misero dalla medesima polvere; esalta il povero dalla stessa fossa della cenere, per farlo sedere coi nobili, coi nobili del suo popolo”. — Sl 113:5-8.

(2 SAMUELE 22:41)

“E in quanto ai miei nemici, mi darai certamente la [loro] nuca; Quelli che mi odiano intensamente, essi pure ridurrò al silenzio.”

*** it-1 p. 247 Atteggiamenti e gesti ***
La mano o il piede sulla nuca dei propri nemici è un modo illustrativo di descrivere la sconfitta di un nemico, che è sgominato e fugge, viene inseguito e preso. — Ge 49:8; Gsè 10:24; 2Sa 22:41; Sl 18:40.

*** it-1 p. 512 Collo ***
Perciò ‘mettere la propria mano sulla nuca’ dei nemici significava vincerli o soggiogarli. (Ge 49:8; 2Sa 22:41; Sl 18:40) Con significato analogo, su monumenti dell’Egitto e dell’Assiria sono raffigurate scene di battaglia in cui monarchi calpestano il collo dei nemici. Similmente Giosuè ordinò ai comandanti del suo esercito: “Venite avanti. Mettete i piedi sulla nuca di questi re”. — Gsè 10:24.

(2 SAMUELE 23:2)

“Lo spirito di Geova parlò mediante me, E la sua parola fu sulla mia lingua.”

*** si p. 102 par. 10 Libro biblico numero 19: Salmi ***
10 L’autenticità di questi antichissimi canti alla lode di Geova è ampiamente dimostrata dalla loro completa armonia con il resto delle Scritture. Il libro dei Salmi è citato numerose volte dagli scrittori delle Scritture Greche Cristiane. (Sal. 5:9 [Rom. 3:13]; Sal. 10:7 [Rom. 3:14]; Sal. 24:1 [1 Cor. 10:26]; Sal. 50:14 [Matt. 5:33]; Sal. 78:24 [Giov. 6:31]; Sal. 102:25-27 [Ebr. 1:10-12]; Sal. 112:9 [2 Cor. 9:9]) Davide stesso, nel suo ultimo cantico, disse: “Lo spirito di Geova parlò mediante me, e la sua parola fu sulla mia lingua”. Fu questo spirito a operare su di lui dal giorno in cui fu unto da Samuele. (2 Sam. 23:2; 1 Sam. 16:13) Anche gli apostoli citarono i Salmi. Pietro fece riferimento alla “scrittura che lo spirito santo dichiarò in anticipo per bocca di Davide”, e lo scrittore di Ebrei, citando varie volte i Salmi, indicò che erano dichiarazioni di Dio o li introdusse con le parole: “come dice lo spirito santo”. — Atti 1:16; 4:25; Ebr. 1:5-14; 3:7; 5:5, 6.

(2 SAMUELE 23:3)

“L’Iddio d’Israele disse, A me parlò la Roccia d’Israele: ‘Quando chi governa il genere umano è giusto, Governando nel timore di Dio,”

*** w09 1/5 p. 14 Il linguaggio figurato nella Bibbia: Ne afferrate il senso? ***
La Bibbia paragona Geova anche a cose inanimate. Viene descritto come “la Roccia d’Israele”, una “rupe” e una “fortezza”. (2 Samuele 23:3; Salmo 18:2; Deuteronomio 32:4) Qual è il rapporto di somiglianza? Come una grande roccia solida e stabile, Geova Dio può essere per noi un’inamovibile Fonte di sicurezza.

*** w95 15/12 p. 26 La giustizia esalta una nazione ***
La giustizia esalta una nazione
DOPO vari giorni di pioggia, com’è bello svegliarsi e vedere il sole che splende in un cielo senza nubi! La terra si è bagnata e ora la vegetazione può crescere lussureggiante. Geova Dio si servì una volta di un’immagine simile per illustrare le benedizioni del giusto dominio. Al re Davide disse: “Quando chi governa il genere umano è giusto, governando nel timore di Dio, allora è come la luce del mattino, quando rifulge il sole, un mattino senza nubi. Dal fulgore, dalla pioggia, spunta erba dalla terra”. — 2 Samuele 23:3, 4.

*** it-1 p. 1264 Illustrazioni ***
Parlando di un singolo individuo o di un gruppo, spesso i profeti usano un termine o un’espressione le cui caratteristiche intendono metaforicamente riferire al singolo o al gruppo. Per esempio, Geova è chiamato “la Roccia d’Israele”, la “rupe”, la “fortezza”, a indicare che Dio è un’inamovibile fonte di sicurezza. (2Sa 23:3; Sl 18:2)

(2 SAMUELE 23:4)

“Allora è come la luce del mattino, quando rifulge il sole, Un mattino senza nubi. Dal fulgore, dalla pioggia, [spunta] erba dalla terra’.”

*** w95 15/12 p. 26 La giustizia esalta una nazione ***
La giustizia esalta una nazione
DOPO vari giorni di pioggia, com’è bello svegliarsi e vedere il sole che splende in un cielo senza nubi! La terra si è bagnata e ora la vegetazione può crescere lussureggiante. Geova Dio si servì una volta di un’immagine simile per illustrare le benedizioni del giusto dominio. Al re Davide disse: “Quando chi governa il genere umano è giusto, governando nel timore di Dio, allora è come la luce del mattino, quando rifulge il sole, un mattino senza nubi. Dal fulgore, dalla pioggia, spunta erba dalla terra”. — 2 Samuele 23:3, 4.

(2 SAMUELE 23:8)

“Questi sono i nomi degli uomini potenti che appartenevano a Davide: Ioseb-Bassebet un tachemonita, capo dei tre. Egli brandiva la sua lancia su ottocento, uccisi in una sola volta.”

*** w05 1/10 p. 10 par. 3 Punti notevoli del libro di Primo Cronache ***
11:11: Perché il numero degli uccisi è di 300 e non di 800 come nel racconto parallelo di 2 Samuele 23:8? Iasobeam, o Ioseb-Bassebet, era il capo dei tre uomini di Davide più valorosi. Gli altri due uomini potenti erano Eleazaro e Samma. (2 Samuele 23:8-11) Il motivo della differenza fra i due racconti è che forse si riferiscono a gesta diverse compiute dallo stesso uomo.

*** it-2 p. 41 Ioseb-Bassebet ***
IOSEB-BASSEBET
(Iòseb-Bassèbet).
Capo dei tre principali uomini potenti di Davide. (2Sa 23:8) In 1 Cronache 11:11 è chiamato Iasobeam, probabilmente la forma più corretta. Il testo di 2 Samuele 23:8 presenta altri problemi di copiatura, che rendono necessario correggere l’oscuro testo ebraico masoretico (che sembra leggere: “Egli era Adino l’eznita”) così da leggere: “Egli brandiva la sua lancia”. (NM) Altre traduzioni rendono il brano in modo simile. (Con; Ga; Ge, nt.; PIB; VR) In questa maniera si armonizza Samuele con il libro di Cronache e con la particolare struttura del brano. Infatti si parla dei “tre”, che però diventerebbero quattro se si aggiungesse un altro nome, Adino. Inoltre, a ciascuno dei tre uomini potenti è attribuita una particolare impresa, mentre se l’abbattimento degli 800 uomini fosse opera di un altro, a Ioseb-Bassebet (Iasobeam) non ne sarebbe attribuita nessuna. — Vedi IASOBEAM n. 2.
Esiste la possibilità che l’impresa attribuita a Ioseb-Bassebet in 2 Samuele 23:8 non sia la stessa menzionata in 1 Cronache 11:11. Questo spiegherebbe perché Samuele parla di 800 uccisi e Cronache di 300.

(2 SAMUELE 23:11)

“E dopo di lui c’era Samma figlio di Aghee l’hararita. E i filistei si raccoglievano a Lehi, dove allora c’era un tratto di campo pieno di lenticchie; e il popolo stesso fuggì a causa dei filistei.”

*** it-2 p. 122 Lehi ***
Sempre a Lehi, in seguito, secondo la versione di numerosi traduttori, Samma abbatté molti filistei ivi radunati. (2Sa 23:11, 12; CEI, Con, NM, PIB) Infatti il termine ebraico lachaiyàh, che letteralmente significa “in un villaggio di tende”, per un leggero cambiamento di vocalizzazione è reso “a Lehi”.

(2 SAMUELE 23:15)

“Dopo un po’ Davide espresse la sua brama e disse: “Oh potessi avere un sorso d’acqua della cisterna di Betleem che è alla porta!””

*** it-1 p. 352 Betleem ***
In seguito, quand’era fuggiasco, Davide desiderò un sorso d’acqua di una cisterna di Betleem, allora avamposto dei filistei. (2Sa 23:14, 15; 1Cr 11:16, 17) Si noti che ci sono ancora tre pozzi nella parte N della città.

(2 SAMUELE 23:16)

“Allora i tre uomini potenti si aprirono a forza un varco nel campo dei filistei e attinsero acqua dalla cisterna di Betleem che è alla porta e la presero e la portarono a Davide; ed egli non acconsentì a berla, ma la versò a Geova.”

*** lv cap. 7 p. 77 par. 7 Date alla vita il valore che le dà Dio? ***
7 Davide, un ‘uomo secondo il cuore di Dio’, comprese i princìpi insiti nella legge divina relativa al sangue. (Atti 13:22) Una volta aveva molta sete e tre dei suoi uomini fecero un’incursione nel campo nemico, attinsero acqua da una cisterna e gliela portarono. Come reagì Davide? “Berrò io il sangue degli uomini che sono andati a rischio delle loro anime?”, chiese. Per lui bere quell’acqua sarebbe stato come bere il sangue dei suoi uomini, perciò malgrado la sete “la versò a Geova”. — 2 Samuele 23:15-17.

(2 SAMUELE 23:17)

“E diceva: “È impensabile da parte mia, o Geova, che io faccia questo! [Berrò io] il sangue degli uomini che sono andati a rischio delle loro anime?” E non acconsentì a berla. Queste sono le cose che fecero i tre uomini potenti.”

*** lv cap. 7 p. 77 par. 7 Date alla vita il valore che le dà Dio? ***
7 Davide, un ‘uomo secondo il cuore di Dio’, comprese i princìpi insiti nella legge divina relativa al sangue. (Atti 13:22) Una volta aveva molta sete e tre dei suoi uomini fecero un’incursione nel campo nemico, attinsero acqua da una cisterna e gliela portarono. Come reagì Davide? “Berrò io il sangue degli uomini che sono andati a rischio delle loro anime?”, chiese. Per lui bere quell’acqua sarebbe stato come bere il sangue dei suoi uomini, perciò malgrado la sete “la versò a Geova”. — 2 Samuele 23:15-17.

*** w05 15/5 p. 19 par. 6 Punti notevoli del libro di Secondo Samuele ***
23:15-17. Davide aveva un tale rispetto per la legge di Dio sulla vita e il sangue che in questa occasione si astenne dal fare anche solo ciò che somigliava a una violazione di quella legge. Dobbiamo coltivare un atteggiamento simile verso tutti i comandi di Dio.

*** si p. 63 par. 26 Libro biblico numero 10: 2 Samuele ***
Davide esprime il desiderio: “Oh potessi avere un sorso d’acqua della cisterna di Betleem che è alla porta!” (23:15) Allora i tre uomini potenti si aprono a forza un varco nel campo dei filistei, attingono acqua dalla cisterna e la portano a Davide. Ma egli rifiuta di berla e la versa a terra, dicendo: “È impensabile da parte mia, o Geova, che io faccia questo! Berrò io il sangue degli uomini che sono andati a rischio delle loro anime?” (23:17) Per lui quell’acqua equivale al sangue che quegli uomini hanno rischiato per prenderla.

(2 SAMUELE 23:23)

“Benché si distinguesse anche più dei trenta, non pervenne al rango dei tre; ma Davide lo nominò sulla sua propria guardia del corpo.”

*** it-1 p. 1206 Guardia ***
Il termine ebraico mishmàʽath, che basilarmente significa “uditori” ed è reso “sudditi” in Isaia 11:14, è usato a proposito della guardia del corpo di Davide (2Sa 23:23; 1Cr 11:25) e della guardia del corpo di Saul, di cui Davide era stato capo. — 1Sa 22:14.

(2 SAMUELE 23:33)

“Samma l’hararita, Aiam figlio di Sarar l’hararita,”

*** it-2 pp. 829-830 Saghee ***
SAGHEE
(Saghèe).
Hararita il cui figlio Gionatan era uno degli uomini potenti di Davide. (1Cr 11:26, 34) Nel brano parallelo di 2 Samuele 23:32, 33 si legge: “Gionatan, Samma l’hararita”. Si pensa in genere che le parole “figlio di” siano andate in qualche modo perdute; se ci fossero, si dovrebbe leggere “Gionatan figlio di Samma l’hararita”, e Samma sarebbe un altro nome di Saghee.

(2 SAMUELE 23:34)

“Elifelet figlio di Aasbai figlio del maacatita, Eliam figlio di Ahitofel il ghilonita,”

*** it-1 p. 11 Aasbai ***
AASBAI
(Aasbài).
Maacatita il cui “figlio” Elifelet si distinse fra i guerrieri di Davide. (2Sa 23:34) Maaca, località da cui veniva Aasbai, poteva essere Abel-Bet-Maaca nel territorio di Neftali o il regno siro di Maaca. (2Sa 20:14; 10:6, 8) Nell’elenco parallelo di 1 Cronache 11:35, 36 al posto di Aasbai compare il nome Ur.

*** it-1 p. 112 Ammiel ***
3. Padre di Betsabea, moglie di Uria e poi di Davide. (1Cr 3:5) In 2 Samuele 11:3 viene chiamato Eliam, che significa “Dio del popolo”, con una semplice trasposizione delle lettere che compongono il nome Ammiel. Forse era figlio di Ahitofel, il ghilonita, che era stato consigliere di Davide ma che divenne traditore. — 2Sa 23:34; 15:31.

*** it-1 p. 808 Eliam ***
2. Uno degli uomini potenti di Davide; figlio di Ahitofel. (2Sa 23:34) Potrebbe trattarsi della stessa persona indicata al n. 1, nel qual caso Betsabea sarebbe nipote di Ahitofel.

(2 SAMUELE 24:1)

“E l’ira di Geova si accese di nuovo contro Israele, quando uno incitò Davide contro di loro, dicendo: “Va, fa il conto di Israele e di Giuda”.”

*** w05 15/5 p. 19 par. 4 Punti notevoli del libro di Secondo Samuele ***
24:1: Perché facendo contare il popolo Davide commise un peccato grave? La Legge non vietava i censimenti. (Numeri 1:1-3; 26:1-4) La Bibbia non dice per quale motivo Davide fu spinto a contare il popolo, tuttavia 1 Cronache 21:1 indica che fu Satana a incitarlo. In ogni caso Gioab, capo delle forze militari, sapeva che la decisione di Davide di censire il popolo era sbagliata e tentò di dissuaderlo.

*** w92 15/7 p. 5 La Bibbia si contraddice? ***
▪ Chi spinse Davide a fare un censimento degli israeliti?
In 2 Samuele 24:1 si legge: “L’ira di Geova si accese di nuovo contro Israele, quando uno incitò Davide [o, “quando Davide fu incitato”, nota in calce] contro di loro, dicendo: ‘Va, fa il conto di Israele e di Giuda’”. Ma non fu Geova a indurre il re Davide a peccare, perché 1 Cronache 21:1 dice: “Satana [o, “uno che fa resistenza”, nota in calce] si levava contro Israele e incitava Davide a contare Israele”. Dio disapprovò gli israeliti e quindi lasciò che Satana il Diavolo li facesse peccare in questo modo. Per questa ragione 2 Samuele 24:1 sembra indicare che fu Dio stesso a farlo. Fatto interessante, la traduzione di Joseph B. Rotherham dice: “L’ira di Yahweh divampò contro Israele, così che egli permise che Davide fosse spinto contro di loro, dicendo: Va, conta Israele e Giuda”.

*** it-2 pp. 720-721 Registrazione ***
Calamitoso censimento di Davide. La Bibbia parla anche di un censimento, fatto verso la fine del regno di Davide, che provocò una calamità. In 2 Samuele 24:1 si legge: “E l’ira di Geova si accese di nuovo contro Israele, quando uno incitò Davide contro di loro, dicendo: ‘Va, fa il conto di Israele e di Giuda’”. Qui l’“uno” che incitò Davide non è identificato. Fu un consigliere umano? Fu Satana? O fu addirittura Dio? Il passo di 1 Cronache 21:1 aiuta a trovare la risposta: “Satana si levava contro Israele e incitava Davide a contare Israele”. La versione della Traduzione del Nuovo Mondo concorda col testo ebraico e con traduzioni in greco, siriaco e latino, nonché con altre traduzioni bibliche. — ATE, CEI, Con, VR.
Comunque, come indica la nota a 1 Cronache 21:1, la parola ebraica satàn si può anche tradurre “uno che fa resistenza”. Byington la rende “un Satana”; Young traduce: “un avversario”. È quindi possibile che l’“uno” che spinse Davide a prendere quella decisione calamitosa fosse un cattivo consigliere umano.
Fatto interessante, una nota a 2 Samuele 24:1 (NM) spiega che il passo potrebbe tradursi: “E l’ira di Geova si accese di nuovo contro Israele, quando egli incitò Davide contro di loro”. C’è anche chi traduce il versetto in questo modo: “L’ira di Jahve si accese ancora una volta contro Israele, e incitò David contro di esso dicendo: ‘Va’ a fare il censimento di Israele e di Giuda’”. (NVB) Perciò alcuni commentatori ritengono che colui che incitò Davide a fare il censimento fosse Geova. Secondo questa ipotesi la sua ‘ira contro Israele’ precedette il censimento e fu dovuta alla recente ribellione contro Geova e il re da lui costituito, Davide, da parte degli israeliti che avevano seguito prima l’ambizioso Absalom e poi Seba, un buono a nulla figlio di Bicri, oppositori di Davide. (2Sa 15:10-12; 20:1, 2) Questo potrebbe conciliarsi con l’idea che fu Geova a incitare Davide se si considera l’incitamento come qualcosa che Geova di proposito consentì, per esempio rimuovendo la sua mano protettiva o restrittiva. — Cfr. 1Re 22:21-23; 1Sa 16:14; vedi PRESCIENZA, PREORDINAZIONE (Singoli individui).
È possibile che Davide, da parte sua, fosse spinto da un motivo errato dovuto all’orgoglio e alla fiducia nella consistenza numerica del suo esercito, e mancasse così di confidare completamente in Geova. Ad ogni modo è chiaro che in questo caso la principale preoccupazione di Davide non fu quella di glorificare Dio.

(2 SAMUELE 24:3)

“Ma Gioab disse al re: “Geova tuo Dio aggiunga al popolo perfino cento volte quanti sono mentre i medesimi occhi del mio signore il re lo vedono. Ma in quanto al mio signore il re, perché ha provato diletto in questa cosa?””

*** it-2 p. 721 Registrazione ***
Obiezione di Gioab. Quando ricevette l’ordine di procedere al censimento, Gioab, generale di Davide, obiettò dicendo: “Geova tuo Dio aggiunga al popolo perfino cento volte quanti sono mentre i medesimi occhi del mio signore il re lo vedono. Ma in quanto al mio signore il re, perché ha provato diletto in questa cosa?” (2Sa 24:3) Le parole di Gioab sottintendevano che la forza della nazione non dipendeva dal numero degli uomini, ma da Geova, il quale, se era sua volontà, avrebbe potuto moltiplicarli.

(2 SAMUELE 24:5)

“Quindi passarono il Giordano e si accampavano ad Aroer a destra della città che è in mezzo alla valle del torrente, verso i gaditi, e a Iazer.”

*** it-1 p. 206 Aroer ***
Sembra che questa Aroer sia stata la città da cui si iniziò a fare il censimento ordinato dal re Davide, censimento che poi si spostò a Dan-Iaan a N e, dopo Tiro e Sidone, si concluse a S a Beer-Seba nel Negheb. (2Sa 24:4-8) La menzione della “città che è in mezzo alla valle del torrente” coincide con riferimenti simili in Deuteronomio 2:36 e Giosuè 13:9, 16. Questa città innominata corrisponderebbe secondo alcuni a Khirbet el-Medeiyineh, circa 11 km a SE di Aroer.

(2 SAMUELE 24:9)

“Gioab diede ora al re il numero della registrazione del popolo; e Israele ammontava a ottocentomila uomini valorosi che traevano la spada, e gli uomini di Giuda erano cinquecentomila uomini.”

*** w92 15/7 p. 5 La Bibbia si contraddice? ***
▪ Come si possono conciliare le cifre diverse degli israeliti e degli uomini di Giuda relative al censimento di Davide?
In 2 Samuele 24:9 si parla di 800.000 israeliti e 500.000 uomini di Giuda, mentre in 1 Cronache 21:5 i combattenti di Israele sono 1.100.000 e quelli di Giuda 470.000. Le forze regolari al servizio del re consistevano in 288.000 soldati, divisi in 12 gruppi di 24.000 uomini ciascuno; ogni gruppo prestava servizio un mese all’anno. C’erano poi altri 12.000 uomini al servizio dei 12 principi tribali, per un totale di 300.000 effettivi. A quanto pare la cifra di 1.100.000 uomini menzionata in 1 Cronache 21:5 include questi 300.000 uomini già arruolati, mentre 2 Samuele 24:9 non li include. (Numeri 1:16; Deuteronomio 1:15; 1 Cronache 27:1-22) Per quanto riguarda Giuda, sembra che 2 Samuele 24:9 includa una forza di 30.000 uomini dislocati come osservatori lungo il confine con i filistei, non inclusi invece nella cifra fornita da 1 Cronache 21:5. (2 Samuele 6:1) Se teniamo presente che 2 Samuele e 1 Cronache furono scritti da due uomini con mentalità e scopi diversi, possiamo facilmente conciliare le cifre.

*** it-2 p. 721 Registrazione ***
Il censimento rivelò che gli uomini di Israele erano 1.100.000 e quelli di Giuda 470.000, secondo quanto si legge in 1 Cronache 21:5. Il passo di 2 Samuele 24:9 afferma che gli uomini di Israele erano 800.000 e quelli di Giuda 500.000. Alcuni ritengono che si tratti di un errore di trascrizione. Ma non è saggio giudicare sbagliate le cifre quando non si comprendono pienamente le circostanze, i metodi seguiti per il conteggio, e via dicendo. Può darsi che i due risultati siano stati ottenuti in modo diverso. Per esempio, è possibile che sia stato incluso oppure omesso il numero degli effettivi dell’esercito o degli ufficiali o di tutti e due. Inoltre metodi diversi seguiti nel fare il censimento possono aver determinato l’inclusione o l’esclusione di certi uomini negli elenchi di Giuda o di Israele. Un caso simile potrebbe essere quello di 1 Cronache capitolo 27. Qui sono elencate 12 divisioni al servizio del re, e sono incluse tutte le tribù tranne Gad e Aser, comprese Levi e le due mezze tribù di Manasse. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che forse in quel tempo gli uomini di Gad e di Aser erano riuniti sotto altri capi, o a qualche altra ragione sconosciuta.

(2 SAMUELE 24:11)

“Quando Davide si levava la mattina, la parola stessa di Geova fu indirizzata a Gad il profeta, visionario di Davide, dicendo:”

*** it-2 p. 1199 Visionario ***
Non tutti i profeti di Geova erano visionari. Comunque Gad fu definito sia “profeta” che “visionario di Davide”, forse perché almeno alcuni dei messaggi che ricevette da Dio li ricevette mediante visioni contenenti consigli o istruzioni divine per il re Davide. — 2Sa 24:11; 1Cr 21:9.

(2 SAMUELE 24:13)

“Pertanto Gad entrò da Davide e gli riferì e gli disse: “Ti devono venire sette anni di carestia nel tuo paese, o per tre mesi devi fuggire davanti ai tuoi avversari, che ti inseguiranno, o devono accadere tre giorni di pestilenza nel tuo paese? Ora sappi e vedi ciò che devo rispondere a Colui che mi manda”.”

*** it-2 p. 721 Registrazione ***
Giudizio di Geova. Gad, profeta di Geova, fu mandato da Davide, che aveva autorizzato il censimento, per dargli la possibilità di scegliere fra tre forme di punizione: tre anni di carestia, tre mesi durante i quali la spada dei nemici avrebbe avuto la meglio su Israele o tre giorni di pestilenza. Davide, confidando nella misericordia di Dio più che in quella dell’uomo, preferì ‘cadere nella mano di Geova’; a motivo della pestilenza morirono 70.000 persone. — 1Cr 21:10-14.
Anche in questo caso c’è una differenza fra il libro di Samuele e quello di Cronache. Mentre in 2 Samuele 24:13 si parla di sette anni di carestia, in 1 Cronache 21:12 si parla di tre. (La Settanta greca ha “tre” anche in Samuele). Una spiegazione potrebbe essere che i sette anni menzionati in 2 Samuele sarebbero stati, in parte, un’estensione dei tre anni di carestia che ci furono a motivo del peccato di Saul e della sua casa contro i gabaoniti. (2Sa 21:1, 2) L’anno in corso (la registrazione richiese 9 mesi e 20 giorni [2Sa 24:8]) sarebbe stato il quarto anno, e con i tre anni successivi si sarebbe giunti a sette. Anche se la variante può essere dovuta all’errore di un copista, si può dire ancora una volta che prima di giungere a una conclusione del genere bisognerebbe conoscere bene tutti i fatti e le circostanze.

(2 SAMUELE 24:17)

“E Davide diceva a Geova, quando ebbe visto l’angelo che abbatteva il popolo, sì, diceva: “Ecco, sono io che ho peccato e sono io che ho agito male; ma queste pecore, che hanno fatto? Venga la tua mano, ti prego, su di me e sulla casa di mio padre”.”

*** w05 15/5 p. 19 par. 9 Punti notevoli del libro di Secondo Samuele ***
24:17. A Davide dispiacque che l’intera nazione dovesse soffrire a causa del suo peccato. Se un trasgressore è pentito dovrebbe provare rimorso per il biasimo che la sua azione può avere arrecato alla congregazione.

(2 SAMUELE 24:24)

“Comunque, il re disse ad Arauna: “No, ma immancabilmente l’acquisterò da te per un prezzo; e non offrirò a Geova mio Dio sacrifici bruciati senza costo”. Davide acquistò pertanto l’aia e i bovini per cinquanta sicli d’argento.”

*** it-1 pp. 57-58 Acquistare ***
Quando il re Davide voleva acquistare l’aia di Arauna (Ornan), questi volle generosamente donarla al re. Ma Davide insisté per pagare una somma di 50 sicli d’argento (ca. 170.000 lire) solo per il pezzo di terra su cui sarebbe sorto l’altare più il necessario per i sacrifici.

*** it-1 p. 58 Acquistare ***
(2Sa 24:21-24;

*** it-1 pp. 176-177 Arauna ***
ARAUNA
(Aràuna).
Gebuseo proprietario dell’aia acquistata dal re Davide per costruirvi un altare a Geova. Quest’azione fu il mezzo indicato da Dio per porre fine al flagello provocato dal censimento della popolazione voluto da Davide. — 2Sa 24:16-25; 1Cr 21:15-28.
Arauna a quanto pare voleva offrire gratuitamente il terreno, insieme al bestiame e agli attrezzi di legno per il sacrificio, ma Davide insisté per pagarne il prezzo. In 2 Samuele 24:24 viene indicato che Davide acquistò l’aia e il bestiame per 50 sicli d’argento (ca. 170.000 lire), mentre in 1 Cronache 21:25 viene detto che Davide pagò 600 sicli d’oro (ca. 110.000.000 di lire) per il terreno. Lo scrittore di 2 Samuele considera solo l’acquisto del posto per l’altare e del materiale per il sacrificio fatto allora, e quindi il prezzo menzionato riguarderebbe solo queste cose. Invece lo scrittore di 1 Cronache considera la cosa in relazione al tempio costruito più tardi sul posto e menziona l’acquisto in rapporto a quella costruzione. (1Cr 22:1-6; 2Cr 3:1) Poiché l’intera area del tempio era molto grande, sembra che la somma di 600 sicli d’oro si riferisca all’acquisto di questa vasta area e non solo del pezzetto necessario per l’altare costruito inizialmente da Davide.


N. 1: 2 Samuele 22:21-32 (3 min o meno)


(2 Sam. 22:21-32) Geova mi ricompensa secondo la mia giustizia; Mi ripaga secondo la purezza delle mie mani. 22 Poiché ho osservato le vie di Geova, E non mi sono malvagiamente allontanato dal mio Dio. 23 Poiché tutte le sue decisioni giudiziarie sono di fronte a me; E in quanto ai suoi statuti, non mi allontanerò da essi. 24 E mi mostrerò senza difetto verso di lui, E certamente da parte mia mi asterrò dall’errore. 25 E Geova mi ripaghi secondo la mia giustizia, Secondo la mia purezza di fronte ai suoi occhi.26 Con qualcuno leale agirai con lealtà; Col potente senza difetto ti comporterai senza difetto; 27 Con chi si mantiene puro ti mostrerai puro, E con chi è perverso agirai come da sciocco. 28 E salverai la gente umile; Ma i tuoi occhi sono contro gli alteri, [per] abbassar[li]. 29 Poiché tu sei la mia lampada, o Geova, Ed è Geova che fa risplendere le mie tenebre. 30 Poiché con te posso correre contro una banda di predoni; Con il mio Dio posso scalare un muro. 31 In quanto al [vero] Dio, la sua via è perfetta; Il detto di Geova è raffinato. Egli è uno scudo per tutti quelli che si rifugiano in lui. 32 Poiché chi è Dio oltre a Geova, E chi è una roccia oltre al nostro Dio?

N. 2: Caino. Tema: Il modo in cui reagiamo ai consigli la dice lunga su di noi (it-1 pp. 386-387) (5 min)


***it-1 pp. 386-387 Caino***
CAINO
[qualcosa di prodotto].
Primo figlio nato alla coppia umana originale, Adamo ed Eva.
Dopo la nascita di Caino, Eva disse: “Ho prodotto un uomo con l’aiuto di Geova”. (Ge 4:1) Pensava forse di essere la donna predetta che avrebbe generato il seme mediante il quale sarebbe venuta la liberazione? (Ge 3:15) In tal caso, si sbagliava di grosso. Nondimeno poteva giustamente dire che Caino era stato prodotto “con l’aiuto di Geova”, in quanto Dio non aveva privato i peccatori Adamo ed Eva delle facoltà riproduttive e, nell’emettere la sentenza contro di lei, aveva detto che avrebbe ‘partorito figli’, sebbene con dolore. — Ge 3:16.
Caino divenne coltivatore del suolo e, “dopo qualche tempo”, anch’egli come il fratello minore Abele portò delle offerte da presentare a Geova, sentendo la necessità di ottenere il favore di Dio. La sua offerta di “frutti del suolo” non fu però ‘guardata con alcun favore’ da Dio. (Ge 4:2-5; cfr. Nu 16:15; Am 5:22). Anche se alcuni fanno rilevare che non viene detto che l’offerta di Caino fosse dei frutti più scelti mentre è specificato che l’offerta di Abele consisteva dei “primogeniti del suo gregge, perfino i loro pezzi grassi”, il problema non stava nella qualità dei prodotti offerti da Caino. Come si nota da Ebrei 11:4, l’offerta di Caino non era motivata dalla fede che rese ben accetto il sacrificio di Abele. Dio può non aver considerato con favore l’offerta di Caino anche a motivo del fatto che era incruenta, mentre quella di Abele rappresentava una vita immolata.
Non è detto in che modo venisse fatta una distinzione fra l’offerta approvata e quella disapprovata, ma fu senz’altro evidente sia a Caino che ad Abele. Geova, che legge il cuore dell’uomo (1Sa 16:7; Sl 139:1-6), conosceva l’atteggiamento errato di Caino, e ne rifiutò il sacrificio. Questo rese chiaramente manifesta la cattiva inclinazione di Caino, il quale cominciò quindi a produrre apertamente le “opere della carne”: “inimicizie, contesa, gelosia, accessi d’ira”. (Gal 5:19, 20) Geova spiegò all’uomo accigliato che avrebbe potuto essere esaltato semplicemente volgendosi a fare il bene. Caino avrebbe potuto umiliarsi imitando l’approvato esempio del fratello, ma preferì ignorare il consiglio di Dio di dominare il desiderio peccaminoso che era ‘in agguato alla porta’, pronto ad avere il sopravvento su di lui. (Ge 4:6, 7; cfr. Gc 1:14, 15). Tale condotta irrispettosa fu il “sentiero di Caino”. — Gda 11.
Successivamente Caino disse a suo fratello: “Andiamo nel campo”. (Ge 4:8) (Sebbene queste parole manchino nel testo masoretico, alcuni manoscritti ebraici hanno qui un segno d’omissione, mentre il Pentateuco samaritano, la Settanta greca, la Pescittasiriaca e la Vetus Latina includono tutti queste parole dette da Caino ad Abele). Nel campo Caino attaccò Abele, uccidendolo e diventando così il primo assassino umano. Come tale si poteva dire che “ebbe origine dal malvagio”, il quale è il padre degli omicidi come pure della menzogna. (1Gv 3:12; Gv 8:44) L’indifferente risposta di Caino quando Geova gli chiese dove fosse Abele fu un’ulteriore dimostrazione della sua indole; non fu un’espressione di pentimento o di rimorso, ma una replica menzognera: “Non lo so. Sono io il guardiano di mio fratello?” — Ge 4:9.
La sentenza con cui Dio bandiva Caino dal suolo intendeva evidentemente allontanarlo dai pressi del giardino di Eden, e la precedente maledizione della terra sarebbe stata accresciuta nel caso di Caino, in quanto la terra non avrebbe risposto ai suoi sforzi di coltivarla. Caino si rammaricò per la severità della punizione, temendo la vendetta per l’assassinio di Abele, ma non espresse alcun sincero pentimento. Geova “pose dunque un segno per Caino” onde impedire che fosse ucciso, anche se la Bibbia non dice che questo segno o marchio venisse impresso in qualche modo sulla sua persona. Il “segno” era probabilmente il solenne decreto di Dio, noto e osservato da altri. — Ge 4:10-15; cfr. il v. 24 dove il decreto è menzionato da Lamec.
Essendo stato bandito, Caino andò “nel paese di Fuga ad oriente dell’Eden”, portando con sé sua moglie, figlia innominata di Adamo ed Eva. (Ge 4:16, 17; cfr. 5:4, come pure l’esempio molto più tardo del matrimonio di Abraamo con la sorellastra Sara, Ge 20:12). Dopo la nascita del figlio Enoc, Caino “si mise a edificare una città”, e le diede il nome del figlio. Questa città, secondo i criteri moderni, poteva essere un semplice villaggio fortificato, e la Bibbia non dice quando fu ultimata. I suoi discendenti sono in parte elencati e includono uomini che si distinsero come nomadi allevatori di bestiame, suonatori di strumenti musicali e forgiatori di arnesi di metallo, e altri che divennero noti perché praticavano la poligamia e per la loro violenza. (Ge 4:17-24) La discendenza di Caino terminò col diluvio universale ai giorni di Noè.

N. 3: Amore e ubbidienza procurano felicità (igw p. 22 §§ 4-6) (5 min)


***igw p. 22 parr. 4-6 Domanda 15: Come potete trovare la felicità?***
“Devi amare il tuo prossimo come te stesso”.
Matteo 22:39
“Come volete che gli uomini facciano a voi, così fate a loro”.
Luca 6:31
“Felici quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!”
Luca 11:28

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