Biografia e Vita di: Ferdinando I delle Due Sicilie

Il Re “Lazzarone”

Ferdinando I delle Due Sicilie
Se il futuro re di Spagna Carlo III, dopo aver strappato all'Austria i regni di Napoli e di Sicilia, nel 1734, diviene il capostipite della dinastia dei Borboni di Napoli, suo figlio Ferdinando è il primo sovrano napoletano per nascita. Terzogenito del re Carlo e della principessa Maria Amalia di Sassonia, nipote dell'imperatore austriaco Giuseppe I, Ferdinando nasce il 12 gennaio 1751 nel Palazzo Reale partenopeo.
Inizialmente destinato ad una certamente brillante carriera ecclesiastica, una serie di casualità fanno ricadere sulla sua persona il diritto di successione al trono di Napoli ed a quello di Sicilia. L'investitura avviene nel 1759, quando suo padre è chiamato a succedere - col nome di Carlo III - al fratellastro Ferdinando VI sul trono di Spagna. Avendo appena nove anni, gli viene affiancato un Consiglio di Reggenza presieduto dal marchese toscano Bernardo Tanucci e formato da otto membri, fra cui Domenico Cattaneo, principe di Sannicandro e tutore del piccolo sovrano. E proprio al Cattaneo si deve il soprannome benevolo affibbiato a Ferdinando di "Re Lazzarone", per via dell'educazione popolana e spiccia da questi impartita al ragazzo che si esprime in dialetto e senza alcuna considerazione per l'etichetta.
A Napoli assume il nome di Ferdinando IV mentre in Sicilia quello di Ferdinando III. Il periodo della reggenza è caratterizzato da politiche tese a restringere drasticamente il potere ecclesiastico nel regno.
Nel 1768 sposa l'arciduchessa Maria Carolina d'Asburgo Lorena, figlia dell'imperatore Francesco I e di Maria Teresa d'Asburgo; la coppia mette al mondo ben diciotto figli, nove dei quali morti in tenera età.
Divenuto maggiorenne, Maria Carolina lo sottrae al Consiglio di Reggenza ponendolo, sostanzialmente, sotto la sua autorevole ascendenza: il suo obiettivo è quello di ridimensionare l'ingerenza spagnola e favorire invece quella austriaca. Esautorato, il Tanucci si ritira nel 1776.
Nel 1793 la deflagrazione degli effetti della Rivoluzione francese, che ha già dato voce ad illustri intellettuali quali Genovesi, Filangieri, Pagano, lo inducono ad aderire alla prima coalizione contro la Francia, mentre soffoca con vigore i primi fermenti nel regno. La decisione è fortemente caldeggiata anche dalla moglie, in seguito all'esecuzione del re di Francia Luigi XVI e della consorte Maria Antonietta, sua sorella.
Cinque anni dopo, venendo meno agli impegni assunti nel 1796 con l'armistizio di Brescia, cede alle insistenze di molti, in testa l'ammiraglio inglese Nelson, ed attacca i francesi che occupano Roma con l'intento di restituire la città al Papa. Dopo un apparente successo, però, cede alla controffensiva francese: le truppe di Napoleone invadono Napoli e vi proclamano la Repubblica Partenopea. Ferdinando fugge a Palermo scortato da Nelson.
Nel 1799, con un'azione combinata tra i sanfedisti del cardinale Ruffo da terra e la marina inglese dal mare, i francesi vengono costretti ad abbandonare Napoli e Ferdinando ne riprende possesso. Si apre così nel regno una nera pagina di violente persecuzioni dei patrioti repubblicani. Un nuovo scontro con i francesi si verifica a Siena, nel 1801, dove le truppe di Murat sconfiggono quelle del re di Napoli, costringendolo ad accettare l'umiliante armistizio di Foligno.
Riprende le ostilità contro Napoleone nel 1805, mentre l'imperatore francese è impegnato nella campagna contro Austria e Russia, ma viene nuovamente sconfitto e costretto a fare ritorno a Palermo perché sul trono di Napoli sale Giuseppe Bonaparte, nel 1806. Questa volta l'esilio dura oltre dieci anni nel corso dei quali Maria Carolina muore, a Vienna, nel 1814, ed egli, dopo appena tre mesi, convola a nuove nozze con la duchessa siciliana Lucia Migliaccio. Si tratta di un matrimonio morganatico, data l'assenza di discendenza reale della donna. Sarà il congresso di Vienna, nel 1816, a restituirgli i suoi domini unificandoli nel nuovo Regno delle Due Sicilie, ed egli, rientrato a Napoli l'8 dicembre 1816, diviene Ferdinando I delle Due Sicilie.
Le insurrezioni carbonare del 1820 lo inducono, obtorto collo, a concedere la costituzione ma l'anno successivo, forte dell'appoggio austriaco, la revoca dopo aver represso le rivolte.
Ferdinando I delle Due Sicilie si spegne a Napoli, il 4 gennaio 1825, all'età di 74 anni.
Se Ferdinando è stato strenuo difensore dell'assolutismo monarchico, anche per l'influenza reazionaria di Maria Carolina e del primo ministro Acton, va ricordato il suo proficuo adoperarsi nel campo culturale: dà vita nel 1805 all'università di Palermo, riorganizza quella di Napoli dando inoltre un forte impulso agli scavi di Ercolano e di Pompei ed alla costruzione della reggia di Caserta, opere avviate da suo padre.
Nel 1787 inaugura, altresì, la Reale Accademia Militare della Nunziatella. Un vero capolavoro è la creazione della Real Colonia di San Leucio, illuministico esperimento di modello sociale che ancora oggi conserva, in astratto, un'impronta avveniristica.

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