Punti notevoli di Numeri 1, 2, 3

Punti Notevoli Della Lettura Della Bibbia ‒ Numeri 1, 2, 3

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Punti notevoli del libro di Numeri 1-3


Punti notevoli del libro di Numeri

DOPO l’esodo dall’Egitto gli israeliti furono organizzati come nazione. Di lì a poco sarebbero potuti entrare nella Terra Promessa, ma non vi entrarono. Dovettero invece vagare per circa quarant’anni in un “grande e tremendo deserto”. (Deuteronomio 8:15) Perché? La narrazione storica contenuta nel libro biblico di Numeri ci dice cosa accadde. Essa dovrebbe farci capire che bisogna ubbidire a Geova Dio e rispettare i suoi rappresentanti.
Scritto da Mosè nel deserto e nelle pianure di Moab, il libro di Numeri abbraccia un periodo di 38 anni e 9 mesi, che vanno dal 1512 a.E.V. al 1473 a.E.V. (Numeri 1:1; Deuteronomio 1:3) Il nome si riferisce ai due censimenti degli israeliti, effettuati a circa 38 anni di distanza l’uno dall’altro. (Capitoli 1-4, 26) Il libro si divide in tre parti. La prima racconta gli avvenimenti che ebbero luogo al monte Sinai. La seconda descrive ciò che avvenne durante la peregrinazione di Israele nel deserto. L’ultima parte prende in esame gli avvenimenti che ebbero luogo nelle pianure di Moab. Mentre leggete questo resoconto potete chiedervi: ‘Cosa mi insegnano questi episodi? Questo libro contiene princìpi che possono essermi utili oggi?’

AL MONTE SINAI

(Numeri 1:1–10:10)
Il primo dei due censimenti avviene quando gli israeliti sono ancora ai piedi del monte Sinai. I maschi dai 20 anni in su, a parte i leviti, sono 603.550. Il censimento viene fatto evidentemente per scopi militari. Nell’intero campo, che include anche le donne, i bambini e i leviti, ci sono forse più di tre milioni di persone.
Dopo il censimento vengono date agli israeliti istruzioni sull’ordine di marcia, vengono forniti particolari circa i doveri dei leviti e il servizio del tabernacolo, vengono impartiti comandi sulla quarantena e comunicate le leggi relative ai casi di gelosia e ai voti dei nazirei. Il capitolo 7 contiene informazioni sulle offerte dei capi delle tribù relative all’inaugurazione dell’altare e il capitolo 9 tratta l’osservanza della Pasqua. Vengono date istruzioni all’assemblea anche su come piantare e levare il campo.

Risposta a domande bibliche:

2:1, 2: Cos’erano “i segni” attorno a cui dovevano accamparsi nel deserto le divisioni di tre tribù? La Bibbia non descrive questi segni. Tuttavia non erano considerati segni sacri né era loro attribuito un significato religioso. I segni erano usati per motivi di praticità, per aiutare le persone a trovare il loro posto nell’accampamento.

*** w08 1/7 p. 21 Lo sapevate? ***
Perché in genere si fa riferimento alle dodici tribù di Israele quando in realtà le tribù erano tredici?
Le tribù, o famiglie, di Israele discendevano dai figli di Giacobbe, il cui nome fu cambiato in Israele. Questo patriarca ebbe dodici figli: Ruben, Simeone, Levi, Giuda, Dan, Neftali, Gad, Aser, Issacar, Zabulon, Giuseppe e Beniamino. (Genesi 29:32–30:24; 35:16-18) Undici tribù presero il nome da undici di questi fratelli, ma nessuna prese il nome da Giuseppe. Due tribù presero invece il nome dai due figli di Giuseppe, Efraim e Manasse, i quali furono riconosciuti a tutti gli effetti capi tribali. Pertanto le tribù di Israele erano tredici. Perché, allora, in genere la Bibbia parla di dodici tribù?
Tra gli israeliti, gli uomini della tribù di Levi furono separati per il servizio presso il tabernacolo di Geova e, in seguito, presso il tempio. Furono perciò esentati dal servizio militare. Geova disse a Mosè: “Solo la tribù di Levi non devi registrare, e non ne devi fare la somma tra i figli d’Israele. E tu stesso costituisci i leviti sul tabernacolo della Testimonianza e su tutti i suoi utensili e su ogni cosa che ad esso appartiene”. — Numeri 1:49, 50.
I leviti non ricevettero neppure una porzione di territorio nella Terra Promessa. Furono invece assegnate loro 48 città sparse in tutto il territorio di Israele. — Numeri 18:20-24; Giosuè 21:41.

*** w84 1/6 p. 20 Il libro di Numeri esorta ad avere rispetto per Geova ***
Il contenuto suscita rispetto per Geova
Gli israeliti sono ormai da circa un anno ai piedi del monte Sinai quando Geova comanda a Mosè di fare un censimento. Eccettuati i leviti, vengono registrati tutti i maschi dai vent’anni in su, e il loro numero ammonta a 603.550. Al posto dei primogeniti, Dio prende i leviti perché servano presso il tabernacolo. Vengono date istruzioni circa la formazione di marcia, nella quale Giuda, la tribù più numerosa, deve stare in testa. Dietro comando di Dio, i leviti vengono quindi registrati e assegnati ai loro sacri compiti. — Numeri 1:1–4:49.

*** w02 15/9 p. 21 “La salvezza appartiene a Geova” ***
Salutare una bandiera che rappresenta lo Stato o inginocchiarsi davanti ad essa viola davvero il comando di rendere a Geova Dio esclusiva devozione? In effetti nell’antichità gli israeliti avevano dei “segni” — insegne o stendardi — intorno ai quali le loro divisioni di tre tribù si radunavano nel deserto. (Numeri 2:1, 2) Commentando le parole ebraiche che indicano tali stendardi, la Cyclopedia di McClintock e Strong dice: “Tuttavia, nessuna di esse esprime l’idea che ‘stendardo’ trasmette alla nostra mente, ossia di una bandiera”. Inoltre gli stendardi di Israele non erano considerati sacri, né il loro uso era associato a qualche cerimonia. Servivano semplicemente a uno scopo pratico, per indicare al popolo dove riunirsi.

*** w94 1/12 p. 9 Il giusto posto dell’adorazione di Geova nella nostra vita ***
L’adorazione di Geova in Israele
4 Se aveste potuto avere una visione d’insieme dell’accampamento di Israele nel deserto, cosa avreste visto? Una vasta, ma ordinata, distesa di tende che ospitava forse più di tre milioni di persone, accampate, secondo divisioni di tre tribù, a nord, a sud, a est e a ovest. Osservando più da vicino, avreste anche notato un altro raggruppamento in prossimità del centro dell’accampamento. Quei quattro gruppi di tende più piccoli ospitavano le famiglie della tribù di Levi. Proprio al centro, in un’area racchiusa da un recinto di stoffa, sorgeva una costruzione del tutto particolare. Era la “tenda di adunanza”, o tabernacolo, che israeliti dal “cuore saggio” avevano costruito secondo il progetto di Geova. — Numeri 1:52, 53; 2:3, 10, 17, 18, 25; Esodo 35:10.
5 In ciascuna delle circa 40 tappe del loro girovagare nel deserto, gli israeliti eressero il tabernacolo, che divenne il nucleo del loro accampamento. (Numeri, capitolo 33) Appropriatamente la Bibbia descrive Geova come se dimorasse fra il suo popolo al centro dell’accampamento. La sua gloria riempì il tabernacolo. (Esodo 29:43-46; 40:34; Numeri 5:3; 11:20; 16:3) A questo proposito un libro dice: “Questo santuario portatile era della massima importanza, perché costituiva un punto di riferimento religioso per le tribù. Contribuì infatti a tenerle unite nei lunghi anni della peregrinazione nel deserto e conferì loro unità d’azione”. (Our Living Bible) Quel che più conta, il tabernacolo serviva a rammentare di continuo agli israeliti che l’adorazione del Creatore doveva occupare il primo posto nella loro vita.

*** w11 1/6 p. 13 Dio ha una organizzazione? ***
L’antico Israele: una nazione ben organizzata
Geova Dio si servì di Mosè per organizzare gli israeliti per la vera adorazione. Consideriamo il modo in cui era organizzato l’accampamento durante la loro permanenza nel deserto del Sinai. Ci sarebbe stata una gran confusione se ogni famiglia avesse potuto piantare la tenda dove voleva. Geova diede alla nazione istruzioni specifiche su dove ogni tribù doveva accamparsi. (Numeri 2:1-34) Inoltre la Legge di Mosè riportava precise norme relative all’igiene e alla salute, ad esempio in merito all’eliminazione degli escrementi umani. — Deuteronomio 23:12, 13.

*** w02 1/8 p. 10 parr. 5-7 Sottomettiamoci lealmente all’autorità divina ***
5 Geova prese altri provvedimenti per aver cura dei bisogni spirituali del suo popolo. Prima ancora che gli israeliti arrivassero nella Terra Promessa comandò loro di erigere il tabernacolo, il centro della vera adorazione. Istituì anche un sacerdozio allo scopo di insegnare la Legge, offrire sacrifici animali e bruciare incenso la mattina e la sera. Dio insediò Aaronne, fratello maggiore di Mosè, come primo sommo sacerdote di Israele e nominò i figli di Aaronne come assistenti del padre. — Esodo 28:1; Numeri 3:10; 2 Cronache 13:10, 11.
6 Provvedere ai bisogni spirituali di vari milioni di persone era un compito immane e i sacerdoti erano relativamente pochi. Così Dio dispose che venissero assistiti da altri componenti della tribù di Levi. Geova disse a Mosè: “Devi dare i leviti ad Aaronne e ai suoi figli. Essi sono dati, dati a lui dai figli d’Israele”. — Numeri 3:9, 39.
7 I leviti erano ben organizzati. Erano divisi in tre famiglie, i ghersoniti, i cheatiti e i merariti, a ciascuna delle quali erano affidate determinate mansioni. (Numeri 3:14-17, 23-37) Alcuni di questi compiti potevano sembrare più importanti di altri, ma erano tutti essenziali. Il lavoro dei leviti cheatiti si svolgeva in prossimità della sacra arca del patto e degli arredi del tabernacolo. Tuttavia ogni levita, cheatita o no, aveva meravigliosi privilegi. (Numeri 1:51, 53) Purtroppo alcuni non seppero apprezzarli. Invece di sottomettersi lealmente all’autorità divina, divennero insoddisfatti e cedettero all’orgoglio, all’ambizione e alla gelosia. Fra loro c’era un levita di nome Cora.

*** w11 15/9 p. 27 Siete conosciuti da Geova? ***
Umiltà e orgoglio a confronto
11 Gli esempi di Mosè e Cora sono agli antipodi in quanto al rispetto per le disposizioni e le decisioni di Geova. Le loro azioni influirono su come Geova li considerava. Cora era un levita cheatita e aveva ricevuto numerosi privilegi. Per esempio, probabilmente aveva visto la liberazione di Israele attraverso il Mar Rosso, aveva sostenuto il giudizio di Geova contro gli israeliti disubbidienti al monte Sinai e partecipava al trasporto dell’arca del patto. (Eso. 32:26-29; Num. 3:30, 31) Evidentemente era stato leale a Geova per anni e di conseguenza era rispettato da molti nell’accampamento di Israele.

*** w02 1/5 p. 15 par. 7 Geova odia la condotta sleale ***
7 Secoli prima di Malachia, Geova aveva incaricato i leviti di occuparsi del tabernacolo e in seguito del tempio e del sacro ministero. Essi erano gli insegnanti della nazione d’Israele. Adempiere quell’incarico avrebbe significato vita e pace sia per loro che per la nazione. (Numeri 3:5-8) Tuttavia i leviti persero il timore di Dio che avevano all’inizio. Pertanto Geova disse loro: “Vi siete sviati dal cammino. Avete fatto inciampare molti nella legge. Avete rovinato il patto di Levi . . . non osservavate le mie vie”. (Malachia 2:8, 9) Non insegnando la verità e dando un cattivo esempio, i sacerdoti sviavano molti israeliti, quindi Geova era giustamente adirato con loro.

*** w98 1/2 p. 11 Geova è un Dio di patti ***
Proseliti in Israele
13 Qual era la condizione di questi proseliti? Quando Geova stipulò il suo patto, lo fece solo con Israele; coloro che formavano la “numerosa compagnia mista”, benché presenti, non furono menzionati fra i partecipanti. (Esodo 12:38; 19:3, 7, 8) Non si tenne conto dei loro primogeniti nel calcolo del prezzo di riscatto per i primogeniti di Israele. (Numeri 3:44-51) Decenni dopo, quando il paese di Canaan fu diviso fra le tribù di Israele, non fu riservato nulla per i credenti non israeliti. (Genesi 12:7; Giosuè 13:1-14) Perché? Perché il patto della Legge non fu stipulato con i proseliti. Ma i proseliti di sesso maschile erano circoncisi in ubbidienza alla Legge. Ne osservavano i regolamenti e traevano beneficio dai suoi provvedimenti. Sia i proseliti che gli israeliti erano sotto il patto della Legge. — Esodo 12:48, 49; Numeri 15:14-16; Romani 3:19.

Riferimenti consultati: Watchtower Library 2013 CD‒ROM

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