La caduta dell’antica Babilonia

NEL 539 a.E.V. l’antica Babilonia cadde per mano dei Medi e dei Persiani, e il popolo israelita fu liberato dalla cattività in quel luogo. La Bibbia narra molte cose in relazione con questo avvenimento. Gli antichi scrittori greci pure descrivono la caduta di Babilonia. Il libro Nabonidus and Belshazzar di R. P. Dougherty brevemente riassume le dichiarazioni degli storici Erodoto, Senofonte e Beroso riguardo a ciò:
“Erodoto asserisce che i Babilonesi avanzarono incontro all’esercito invasore di Ciro e che si combatté una battaglia in cui i Babilonesi furono sconfitti. Questi ultimi si ritirarono nella loro città e vi si chiusero dentro, avendo fiducia in un grande deposito di provvisioni che vi era stato accumulato. . . . Alla fine Ciro deviò le acque dell’Eufrate fino al punto che il corso d’acqua fu abbastanza basso da permettere alle sue truppe l’accesso alla città. La fine venne in un tempo in cui si celebrava una festa con molta baldoria.
“Senofonte comincia il suo racconto della caduta di Babilonia descrivendo le manovre dell’esercito di Ciro quando per prima circondò la città. . . . Ciro ritirò i suoi soldati nelle loro tende di fronte ai missili dei Babilonesi. Il re persiano era convinto che non avrebbe potuto prendere la città d’assalto e perciò fece scavare una larga trincea allo scopo di deviare parte del corso d’acqua che attraversava Babilonia. Nello stesso tempo costruì numerose torri di guardia, usando i tronchi di alberi di palma come fondamenti. Frattanto i Babilonesi deridevano queste operazioni perché si sentivano sicuri di poter sostenere un assedio di oltre vent’anni. Quando tutti i preparativi erano stati fatti Ciro aspettò il tempo di una festa che i Babilonesi avevano l’abitudine di osservare bevendo e facendo baldoria per tutta la notte. Quindi abbassò il livello del fiume facendo deviare molte sue acque e così entrarono nella città. . . . Tutte le fortificazioni della città furono catturate e ogni Babilonese fu costretto a cedere le proprie armi. . . .
“Beroso dichiara che quando Ciro si avvicinò a Babilonia Nabonedo gli andò incontro in forze. Nella battaglia che ne seguì Nabonedo fu sconfitto. Quindi egli fuggì con una piccola compagnia e trovò rifugio a Borsippa. Dopo che Ciro aveva catturato Babilonia ordinò di radere al suolo le sue mura. Pensando di assediare Nabonedo, avanzò verso Borsippa, ma Nabonedo si arrese senza tentar di difendersi. A causa della misericordia di Ciro, Nabonedo subì solo la deportazione in Carmania, dove trascorse il resto della sua vita”. — Pagine 179, 180.

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