Altruismo: Chiave del successo nel matrimonio

QUALE matrimonio ha successo? Quello in cui ci sono pace, gioia, contentezza, comprensione e affetto. Quello in cui ciascun coniuge può soddisfare in gran parte i basilari bisogni dell’altro preoccupandosene veramente.
Il matrimonio, secondo la Parola di Dio, è la monogamia, un uomo per una donna: “I due saranno una sola carne”. (Matt. 19:5) Il dott. Popenoe, uno dei principali consulenti matrimoniali d’America, una volta disse al riguardo: “La monogamia è così bene adattata alla natura umana . . . che non richiede superuomini e superdonne per avere successo. Il successo lo può conseguire quasi chiunque”. Egli inoltre notò: “Il matrimonio che ha successo è una cosa crescente, alimentata dal dare e avere che ha luogo di continuo fra due persone che si amano e che sono spinte da tale amore a voler vivere insieme per il resto della loro vita”.
Con tono simile il dott. David Mace, presidente della Commissione Internazionale sulla Guida nel Matrimonio, scrive: “Il matrimonio è, dopo tutto, la basilare relazione degli uomini adulti. Nella sua migliore condizione unisce, riconcilia e tiene insieme in feconda armonia le due diverse specie dell’essere umano, maschio e femmina . . . Intreccia insieme due persone in un durevole cameratismo”.
E le medesime possibilità di felicità nel matrimonio attestano che l’uomo è stato creato da Dio, come nota anche l’avvocato Linton:
“La benignità dell’infinita abilità di Dio che dichiarò non era bene che l’uomo fosse celibe — ponendo nel cuore dell’uomo l’amore verso la donna e nel cuore della donna l’amore verso l’uomo, facendoli mentalmente, fisicamente ed emotivamente così simili da potersi accompagnare eppure così dissimili da essere l’uno il supplemento dell’altro e da suscitare l’uno interesse nell’altro — ha sempre destato la mia gratitudine e la mia ammirazione quale inequivocabile evidenza del disegno creativo”. — A Lawyer Examines the Bible.
Qui abbiamo tre uomini eruditi, che parlano ovviamente in base a molta esperienza e osservazione, e che lodano altamente la relazione matrimoniale. Dalla loro testimonianza risulterebbe che il successo nel matrimonio è alla portata della maggioranza delle persone. Tuttavia, che cosa riscontriamo?
Le inchieste mostrano che alcune città degli Stati Uniti hanno un divorzio su due matrimoni, essendo la media nazionale di un divorzio su quattro. Ci sono poi le statistiche che mostrano come circa due milioni di coppie di sposi vivono separatamente perché non sono in grado di andare d’accordo l’uno con l’altro pur non essendo divorziati. Per certo tutti questi matrimoni non hanno avuto successo. Da altre inchieste statunitensi risulta che meno della metà dei matrimoni possono ritenersi riusciti. E una rivista femminile dichiarò recentemente: “La maggioranza dei matrimoni sono società di lamentele croniche”. — Ladies’ Home Journal, ottobre 1968.
Perché accadrebbero queste cose? Senza dubbio una ragione è che i problemi sorgono a causa dell’imperfezione e dell’egoismo umano. Un veterano dei consulenti matrimoniali lo espresse in questo modo: “Non abbiamo mai trovato o nemmeno udito che un matrimonio era senza problemi”. Ci vuole maturità e, in particolare, altruismo per trattare i problemi che sorgono nel matrimonio. Secondo lo psichiatra dott. Brill, il più grande fattore nel divorzio non è il liquore, non è il denaro, non sono i suoceri, e così via, ma l’immaturità al tempo del matrimonio. Le persone immature considerano il certificato di matrimonio come una garanzia di benedizione nuziale; ma semplicemente dà il diritto legale di ricercarla.

Considerate i problemi

Fra i punti basilari che aiuteranno le coppie a risolvere i problemi del matrimonio è la sincerità nel trattare l’uno con l’altro. Esprimendo appropriatamente questo punto, l’educatore F. Alexander Magoun dice: “Ci vuole sforzo per fare del matrimonio un successo. Ogni successo si ottiene a un prezzo. Più il risultato ha valore, maggiore è solitamente lo sforzo che si deve fare per conseguirlo”. Parlando in base alla sua lunga osservazione, il dott. Paul Popenoe nota: “Se ciascun coniuge vuole veramente avere migliore comprensione dell’altro, e non s’interessa solo di provare d’aver ragione, la situazione non è disperata . . . Ciò che occorre è che ciascuno rispetti i sentimenti, le simpatie e le antipatie dell’altro”.
Le condizioni moderne han reso più difficile che mai alle coppie esser sinceri l’uno con l’altro. Molte sono le tentazioni a ingannarsi in quanto all’interesse sessuale, alle questioni pecuniarie e al modo di trascorrere il proprio tempo. La disonestà trova il modo di farsi scoprire e può ben dar luogo al fallimento anziché al successo del matrimonio. Ben ci rammenta la Parola di Dio: “Non vi è nulla di coperto che non sarà scoperto, né di segreto che non sarà conosciuto”. “Dio non è da beffeggiare. Poiché qualunque cosa l’uomo semini, questa pure mieterà”. Le parole di Gesù potrebbero perciò appropriatamente parafrasarsi: ‘E, come volete che il vostro coniuge faccia a voi, fate la stessa cosa al vostro coniuge’. — Matt. 10:26; Gal. 6:7; Luca 6:31.

L’altruismo è una necessità

Se si può dire che l’onestà è il fondamento del matrimonio riuscito, si può dire che l’altruismo è l’edificio stesso, la sovrastruttura. La vita dei coniugi è troppo strettamente intessuta insieme o legata scambievolmente perché l’egoismo abbia successo, salvo temporaneamente. Magoun smaschera questa follia: “L’idea che si possa avere sempre più per sé semplicemente togliendolo a qualcun altro è stata una forma di stupidità psicologica e infermità emotiva della razza umana sin dai giorni di Caino e Abele”.
L’egoismo è destinato a sconfigger se stesso perché va contro i princìpi di Dio. Ma l’altruismo dev’essere rimuneratore, come mostra anche la Parola di Dio: “Praticate il dare, e vi sarà dato. Vi sarà versata in grembo una misura eccellente, pigiata, scossa e traboccante. Poiché con la misura con la quale misurate, sarà rimisurato a voi”. Non lo possiamo evitare. Ogni specie riproduce se stessa. La generosità produce generosità. “L’anima generosa sarà essa stessa resa grassa, e chi innaffia liberamente altri sarà anche lui liberamente innaffiato”. Quanti buoni consigli si trovano in questo senso nella Parola di Dio! E tutti si applicano con particolare vigore a quelli che sono nella relazione matrimoniale a causa dell’intimità che l’accompagna. — Luca 6:38; Prov. 11:25.
Così l’apostolo Paolo esprime lo stesso punto nei suoi consigli ai mariti: “Mariti, continuate ad amare le vostre mogli, come anche Cristo amò la congregazione e si consegnò per essa . . . i mariti devono amare le loro mogli come i propri corpi. Chi ama la moglie ama se stesso, poiché nessun uomo odiò mai la propria carne; ma la nutre e ne ha tenera cura”. — Efes. 5:25-29.
In tutti questi consigli per il successo nel matrimonio è implicito più che il requisito della giustizia. Non si può riuscire con la disposizione di fare le cose a metà. Ciascuno dev’essere disposto a fare più di mezza strada ogni qualvolta la situazione lo richieda, come consiglia anche l’ispirato apostolo allorché suggerisce che i mariti dovrebbero esser disposti a deporre la propria vita per la loro moglie, seguendo l’esempio di Gesù. Questo significa fare tutta la strada!
E che dire delle mogli? Esse mostrano il proprio altruismo prestando ascolto ai consigli dell’apostolo Pietro: ‘Mogli, siate sottoposte ai vostri mariti; tenete una condotta casta con profondo rispetto; il vostro ornamento sia quello del cuore rivestito di una disposizione mite e quieta’. — 1 Piet. 3:1-6.
Con discernimento, l’autore Klemer nota: “I matrimoni che hanno successo sono quelli in cui i bisogni di ciascun coniuge continuano a essere subordinati ai bisogni dell’altro. . . . La vera eccitazione viene nel matrimonio dalla vostra gioiosa attesa del piacere che il vostro coniuge proverà da ciò che avrete da dare, in maniera sessuale, emotiva, spirituale. Mettendo da parte i vostri propri bisogni per soddisfare quelli dell’altro provate soddisfazione e amore”. Si può dire che tutto questo sottolinea le parole di Gesù Cristo: “Vi è più felicità nel dare che nel ricevere”. Queste parole si applicano non solo al livello della congregazione ma anche a quello della famiglia. — Atti 20:35.

Come opera l’altruismo

Mostrare altruismo vuol dire, in gran parte, avere considerazione nelle piccole cose, e può essere molto rimuneratore. Un gruppo di viaggiatori si fermarono sull’orlo del Bryce Canyon nell’Utah meridionale. Era il tardo pomeriggio e il marito si preoccupava di giungere alla loro destinazione nel Parco Nazionale di Sion prima che l’ora fosse troppo avanzata. La moglie, comunque, voleva fare un po’ di esplorazione. Quando suo marito notò che questo sembrava significare molto per lei, cedette e si unì quindi a lei e agli altri mentre scendevano per un sentiero. Non passò molto tempo che giunsero a una delle più belle vedute che avessero mai contemplate in tutto il loro viaggio di undicimiladuecentosessanta chilometri. Il sole nel tardo pomeriggio rifletteva la sua gloria a vivaci colori sulle vette fantasticamente frastagliate, presentando una vista d’una bellezza quasi incredibile. Come fu lieto il marito di non averla perduta!
Un altro esempio di vita vissuta è fornito da una coppia di ministri che abitano al centro di una grande città. La moglie aveva parecchie buone ragioni per capire che un’automobile sarebbe stata loro di pratica utilità. Mentre il marito pensava che senza automobile erano andati avanti abbastanza bene, per considerazione verso sua moglie comprarono l’automobile. Dopo aver cominciato a usarla il marito si mostrò anche più entusiasta che sua moglie dei vantaggi ch’essa offriva loro. Riscontrò che faceva risparmiare tempo, permettendo loro di fare di più nel ministero. Inoltre, con l’automobile potevano aiutare altri che non l’avevano. E nello stesso tempo dava loro un senso di sicurezza, giacché era molto meno probabile che fossero assaliti o derubati quando andavano in macchina che non quando camminavano in strade buie del pericoloso vicinato in cui svolgevano la loro opera di ministero. Questo non vuol dire comunque che il desiderio della moglie di avere un’automobile sia sempre giudizioso. La moglie può non considerare tutta la spesa che ci vuole per mantenere un’automobile: tasse, patente, assicurazione, riparazioni, benzina e olio, per non parlare del lavoro che bisogna fare per lavarla, lucidarla, cambiare le gomme, ecc. Tali fattori causano al marito esitazione quando si tratta di comprare un’automobile e con giusta ragione.
Naturalmente, da questi avvenimenti le mogli non dovrebbero dedurre che ogni volta che abbiano una preferenza i loro mariti dovrebbero accondiscendere. Al contrario, esse dovrebbero essere realistiche e capire il fatto che cedendo a volte altruisticamente alle preferenze dei loro mariti esse stesse potrebbero similmente essere ben rimunerate. Sì, una parola di cautela è d’obbligo, perché i mariti sentimentali non si lascino dominare dalle mogli che hanno forte volontà. Sembra sia a volte un punto debole delle donne, specie delle mogli che non hanno bambini, di mettere i propri lussi al di sopra delle necessità dei mariti. La logica dovrebbe essere unita al sentimento, ma non sostituita interamente da esso. Sapere quando esser fermi e quando essere benevoli e condiscendenti è un’arte.

Altruismo in quanto alla salute

Mariti e mogli hanno pure l’obbligo di badare l’uno alla salute dell’altro. Un marito devoto e coscienzioso può ben uccidersi col lavoro eccessivo se ha una moglie ambiziosa o solo sconsideratamente egoistica. È meglio che ella s’accontenti di meno cose materiali e di un marito vivente in buona salute, che avere da godere un’abbondanza da vedova.
Preoccupandosi per la salute della sua famiglia la moglie dovrebbe pure accertarsi che la sua famiglia abbia un’equilibrata alimentazione di sufficienti vitamine, minerali e così via. Ciò che avviene quando la moglie è all’altezza di queste cose è mostrato dalla seguente esperienza di vita vissuta. Il dottore raccomandò che il marito mangiasse in abbondanza l’avena, ma al marito semplicemente non piaceva la zuppa d’avena. Che cosa fece dunque sua moglie? Si arrese, dicendo: “A che serve?” No, ma usò la sua ingegnosità femminile. Fece biscotti d’avena con uva passa, ecc., che a lui piacevano molto. Quando faceva la cotoletta alla milanese usava farina d’avena invece di pangrattato, e quando cucinava vegetali li friggeva con l’avena anziché con la farina di grano. Questo non fu che uno dei modi in cui mostrò altruismo per la salute di suo marito. Con quale risultato? Suo marito, benché abbia più di sessant’anni, è ancora in eccellente salute.
Da questa esperienza si vede anche che l’altruismo dev’essere pratico. La maggioranza delle buone cuoche danno da mangiare ai mariti molto cibo ricco, ma è questo sempre saggio? Un dottore dice: “Ogni uomo è in pericolo mortale quando la moglie si considera una buona cuoca. Queste buone cuoche ritengono che la salute sia pari all’obesità. Ai loro occhi se non siete grasso non siete sano. . . . All’inizio del matrimonio gli uomini per lo più devono imparare a resistere al pazzo desiderio di ogni donna di far ingrassare suo marito”.
Un altro campo di altruistica considerazione in quanto alla salute è il sonno. A volte la moglie o il marito può lamentarsi di non poter dormire bene la notte. Spesso l’altro coniuge dorme bene. Ma non dovrebbe la mancanza dell’uno di dormir bene suscitare nell’altro sincera preoccupazione? Tutt’e due hanno bisogno di badare al problema e cercar di risolverlo. Di recente Svegliatevi! ebbe un articolo che dava suggerimenti a quelli che avevano questo problema. Una coppia riscontrò che facendo l’uno un massaggio all’altro dalla testa ai piedi era aiutata a risolvere il problema di chi era afflitto dall’insonnia. Se ne occupavano tutt’e due!
Ma a volte il rimedio può non essere così semplice. Se chi soffre è una moglie senza bambini, la causa può ben essere psicosomatica. Le coppie che, volontariamente o a causa di una circostanza indipendente dalla loro volontà, sono senza bambini devono compensare questo. Di solito il marito ha poca difficoltà giacché l’istinto paterno non è specialmente forte. Ma la moglie può ben avere bisogno di più affetto, sollecitudine, attenzione e maggior presenza del marito onde prosperi benché le sia negata la soddisfazione dei suoi istinti materni. Le parole dell’apostolo Pietro sono qui appropriate: “Voi, mariti, continuate a dimorare in maniera simile con [vostra moglie] secondo conoscenza, assegnando loro onore come a un vaso più debole, il femminile, giacché siete anche eredi con loro dell’immeritato favore della vita, onde le vostre preghiere non siano impedite. Infine, siate tutti dello stesso pensiero, mostrando i medesimi sentimenti, esercitando amore fraterno, teneramente affezionati, di mente umile”. — 1 Piet. 3:7, 8.

Altruismo rimuneratore

Nel matrimonio ciascuno deve badare a compensare le debolezze dell’altro. Sì, anche qui si applicano le parole dell’apostolo: “Noi che siamo forti dobbiamo portare però le debolezze di quelli che non son forti, e non piacere a noi stessi. Ciascuno di noi cerchi di piacere al prossimo in ciò che è bene per la sua edificazione”. (Rom. 15:1, 2) Nella misura in cui l’uno sbaglia, l’altro può dover perdonare più liberalmente. È il proprio coniuge incline a essere un po’ più egoista? Allora per amore della pace e dell’armonia bisogna imparare ad essere più altruista, cercando nello stesso tempo di mostrare all’altro con tatto “una via che sorpassa tutte le altre”, quella dell’amore altruistico. — 1 Cor. 12:31–13:8.
D’altra parte, è la moglie estremamente lavoratrice, coscienziosa, altruista, un modello che fa ricordare la moglie ideale descritta in Proverbi 31:10-31? Allora può ben darsi che ella trascuri la sua propria salute se non anche il proprio aspetto e i propri bisogni spirituali. Il marito amorevole non si accontenterà di farle seguire questa condotta solo perché torna a suo vantaggio. Piuttosto, mostrerà amorevole considerazione condividendo i pesi di lei e facendo in modo che ella abbia il necessario riposo, che mostri un aspetto da fargli onore e che appaghi i propri bisogni spirituali. Lo stesso principio si applica naturalmente se il marito si carica di pesi eccessivi.
La buona moglie del ministro cristiano pure s’interessa profondamente ai discorsi di lui e lo mostra sia non interferendo con la preparazione dei suoi discorsi sia prestando buona attenzione quando egli li pronuncia. Ma il marito dovrebbe essere altrettanto interessato ai più umili sforzi di sua moglie, pronto a darle utili suggerimenti e necessario incoraggiamento. Dopo tutto, ciascuno riceve gioia quando l’altro fa bene.
Senza dubbio, l’altruismo è un’importante chiave per il successo nel matrimonio. Come si esprime un consulente matrimoniale: “Il matrimonio che ha successo non è un dono; è una conquista”. Quelli che considerano il matrimonio in maniera egoistica, preoccupati solo di ciò che possono trarne, saranno molto probabilmente condannati alla frustrazione e al fallimento. Ma quelli che vanno incontro al matrimonio con l’idea di contribuire l’uno alla felicità e al benessere dell’altro, oltre a trarne beneficio essi stessi, potranno ben essere rimunerati col successo, poiché non lo possiamo evitare “Vi È più felicità nel dare che nel ricevere” — Atti 20:35.

Contenuto Consigliato