Punti notevoli della Bibbia: 1 Re 1-2 | Scuola di Ministero Teocratico: 22 giugno

Punti notevoli della lettura della Bibbia: Informazioni per studio personale

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(1 RE 1:1)

“Ora il re Davide era vecchio, avanzato nei giorni; e lo coprivano di abiti, ma non si riscaldava.”

*** it-1 p. 31 Abisag ***
ABISAG
(Abìsag).
Giovane vergine della città di Sunem, a N di Izreel e del monte Ghilboa, nel territorio di Issacar. (Gsè 19:17-23) Era “estremamente bella”, e fu scelta dai servitori di Davide come infermiera e compagna del re nei suoi ultimi giorni. — 1Re 1:1-4.
Davide aveva quasi 70 anni (2Sa 5:4, 5), ed essendo debilitato non riusciva a riscaldarsi. Abisag lo serviva durante il giorno, senza dubbio rallegrando l’ambiente con la sua bellezza e freschezza giovanile, e di notte ‘giaceva nel seno del re’ per riscaldarlo, ma “il re stesso non ebbe rapporti con lei”. Tuttavia l’atteggiamento manifestato in seguito da Salomone nei suoi confronti indica che Abisag era considerata come una moglie o concubina di Davide. Come tale, secondo un’antica usanza orientale, alla morte di Davide doveva diventare proprietà del suo erede.

(1 RE 1:2)

“I suoi servitori dunque gli dissero: “Cerchino una ragazza, una vergine, per il mio signore il re, ed essa dovrà servire il re, per averne cura; e dovrà giacere nel tuo seno, e il mio signore il re certamente si riscalderà”.”

*** it-1 p. 31 Abisag ***
ABISAG
(Abìsag).
Giovane vergine della città di Sunem, a N di Izreel e del monte Ghilboa, nel territorio di Issacar. (Gsè 19:17-23) Era “estremamente bella”, e fu scelta dai servitori di Davide come infermiera e compagna del re nei suoi ultimi giorni. — 1Re 1:1-4.
Davide aveva quasi 70 anni (2Sa 5:4, 5), ed essendo debilitato non riusciva a riscaldarsi. Abisag lo serviva durante il giorno, senza dubbio rallegrando l’ambiente con la sua bellezza e freschezza giovanile, e di notte ‘giaceva nel seno del re’ per riscaldarlo, ma “il re stesso non ebbe rapporti con lei”. Tuttavia l’atteggiamento manifestato in seguito da Salomone nei suoi confronti indica che Abisag era considerata come una moglie o concubina di Davide. Come tale, secondo un’antica usanza orientale, alla morte di Davide doveva diventare proprietà del suo erede.

(1 RE 1:3)

“E cercarono una bella ragazza per tutto il territorio d’Israele, e infine trovarono Abisag la sunamita e la condussero quindi al re.”

*** it-1 p. 31 Abisag ***
ABISAG
(Abìsag).
Giovane vergine della città di Sunem, a N di Izreel e del monte Ghilboa, nel territorio di Issacar. (Gsè 19:17-23) Era “estremamente bella”, e fu scelta dai servitori di Davide come infermiera e compagna del re nei suoi ultimi giorni. — 1Re 1:1-4.
Davide aveva quasi 70 anni (2Sa 5:4, 5), ed essendo debilitato non riusciva a riscaldarsi. Abisag lo serviva durante il giorno, senza dubbio rallegrando l’ambiente con la sua bellezza e freschezza giovanile, e di notte ‘giaceva nel seno del re’ per riscaldarlo, ma “il re stesso non ebbe rapporti con lei”. Tuttavia l’atteggiamento manifestato in seguito da Salomone nei suoi confronti indica che Abisag era considerata come una moglie o concubina di Davide. Come tale, secondo un’antica usanza orientale, alla morte di Davide doveva diventare proprietà del suo erede.

(1 RE 1:4)

“E la ragazza era estremamente bella, e aveva cura del re e lo serviva, e il re stesso non ebbe rapporti con lei.”

*** it-1 p. 31 Abisag ***
ABISAG
(Abìsag).
Giovane vergine della città di Sunem, a N di Izreel e del monte Ghilboa, nel territorio di Issacar. (Gsè 19:17-23) Era “estremamente bella”, e fu scelta dai servitori di Davide come infermiera e compagna del re nei suoi ultimi giorni. — 1Re 1:1-4.
Davide aveva quasi 70 anni (2Sa 5:4, 5), ed essendo debilitato non riusciva a riscaldarsi. Abisag lo serviva durante il giorno, senza dubbio rallegrando l’ambiente con la sua bellezza e freschezza giovanile, e di notte ‘giaceva nel seno del re’ per riscaldarlo, ma “il re stesso non ebbe rapporti con lei”. Tuttavia l’atteggiamento manifestato in seguito da Salomone nei suoi confronti indica che Abisag era considerata come una moglie o concubina di Davide. Come tale, secondo un’antica usanza orientale, alla morte di Davide doveva diventare proprietà del suo erede.

(1 RE 1:5)

“Frattanto Adonia figlio di Agghit si innalzava, dicendo: “Io stesso regnerò!” E si faceva fare un carro con cavalieri e cinquanta uomini che correvano davanti a lui.”

*** w05 1/7 p. 28 par. 5 Punti notevoli del libro di Primo Re ***
1:5: Perché Adonia cercò di impossessarsi del trono mentre Davide era ancora vivo? La Bibbia non lo dice. Tuttavia, visto che Amnon e Absalom, fratelli maggiori di Adonia, erano già morti, come lo era probabilmente Chileab, altro figlio di Davide, è ragionevole concludere che Adonia, essendo il maggiore dei figli superstiti di Davide, abbia pensato di avere diritto al trono. (2 Samuele 3:2-4; 13:28, 29; 18:14-17) Essendosi assicurato l’appoggio di Gioab, il potente capo dell’esercito, e dell’influente sommo sacerdote Abiatar, probabilmente Adonia aveva fiducia che il suo tentativo sarebbe andato a buon fine. La Bibbia non dice se fosse a conoscenza dell’intenzione di Davide di mettere sul trono Salomone. Comunque sia, Adonia non invitò a “un sacrificio” Salomone e altri che erano leali a Davide. (1 Re 1:9, 10) Ciò fa pensare che considerasse Salomone un rivale.

*** it-2 p. 630 Precursore ***
In Oriente c’era l’usanza di far precedere il carro reale da corrieri che preparavano e annunciavano l’arrivo del re e si rendevano utili a lui secondo il bisogno. (1Sa 8:11) Absalom e Adonia, per imitare questa prerogativa reale e accrescere il proprio prestigio o per legittimare la propria ribellione, posero 50 corrieri davanti ai rispettivi carri. — 2Sa 15:1; 1Re 1:5; vedi CORRERE, CORRIDORI.

(1 RE 1:41)

“E Adonia e tutti gli invitati che erano con lui lo udivano, quando essi stessi avevano finito di mangiare. Quando Gioab ebbe udito il suono del corno, subito disse: “Che significa il rumore della città in tumulto?””

*** it-1 p. 1052 Gerusalemme ***
La distanza fra le due località era abbastanza breve (ca. 700 m), tanto che Adonia e i cospiratori udirono il suono del corno e dei festeggiamenti presso Ghihon. — 1Re 1:5-9, 32-41.

*** it-1 p. 1090 Ghihon ***
Ghihon fu poi il luogo dove Salomone venne unto re per comando di Davide. Il rumoroso corteo del popolo festante che riaccompagnava Salomone in città, pur non essendo visibile dalla sorgente di En-Roghel, distante circa 700 m da Ghihon, poté facilmente essere udito dal presuntuoso Adonia e dai suoi ospiti che banchettavano presso En-Roghel. — 1Re 1:9, 10, 33-41.

(1 RE 1:52)

“A ciò Salomone disse: “Se diverrà un uomo valoroso, non cadrà a terra nemmeno uno dei suoi capelli; ma se si troverà in lui ciò che è male, allora dovrà morire”.”

*** it-1 p. 422 Capelli, Peli ***
“Non perirà (o cadrà) nemmeno un capello della vostra testa” è una promessa che garantisce piena e completa protezione e sicurezza. (Lu 21:18; 1Sa 14:45; 2Sa 14:11; 1Re 1:52; At 27:34)

(1 RE 2:5)

““E inoltre tu stesso sai bene ciò che mi fece Gioab figlio di Zeruia in ciò che fece ai due capi degli eserciti d’Israele, ad Abner figlio di Ner e ad Amasa figlio di Ieter, quando li uccise e pose il sangue di guerra in tempo di pace e mise il sangue di guerra sulla cintura che era intorno ai suoi fianchi e nei sandali che erano ai suoi piedi.”

*** it-2 p. 859 Sandalo ***
Davide ordinò a Salomone di punire Gioab, che in tempo di pace aveva ‘messo sangue di guerra nei suoi sandali’: espressione figurativa indicante che Gioab era incorso nella colpa del sangue per avere ucciso i generali Abner e Amasa. (1Re 2:5, 6)

(1 RE 2:7)

““E devi esercitare amorevole benignità verso i figli di Barzillai il galaadita, e devono essere fra quelli che mangiano alla tua tavola; poiché in questo modo si avvicinarono a me quando fuggii d’innanzi ad Absalom tuo fratello.”

*** it-2 p. 497 Pasto ***
Uso figurativo. Prendere un pasto con qualcuno significava che fra i due c’era pace e amicizia. Perciò chi aveva il privilegio di mangiare regolarmente alla tavola di un re era particolarmente favorito e godeva di grande intimità col monarca. (1Re 2:7)

(1 RE 2:10)

“Davide giacque quindi con i suoi antenati e fu sepolto nella Città di Davide.”

*** it-2 pp. 939-940 Sepoltura, Luoghi di sepoltura ***
In 1 Re 2:10 leggiamo che Davide fu sepolto “nella Città di Davide”, e a quanto pare questo diventò l’abituale luogo di sepoltura dei successivi re di Giuda. Di 12 dei 20 re succeduti a Davide viene menzionato che furono sepolti nella Città di Davide, anche se non tutti furono deposti “nei luoghi di sepoltura dei re”: in particolare viene precisato che non vi furono sepolti Ieoram, Ioas e Acaz. (2Cr 21:16, 20; 24:24, 25; 28:27) Anziché una tomba comune con molte camere, i “luoghi di sepoltura dei re” potevano essere un’area particolare entro la Città di Davide dove si trovavano le tombe commemorative dei re. Il re Asa fu sepolto in un “grande luogo di sepoltura che si era scavato nella Città di Davide” (2Cr 16:14), e di Ezechia viene detto che fu seppellito “nell’ascesa ai luoghi di sepoltura dei figli di Davide”. (2Cr 32:33) Il lebbroso re Uzzia fu sepolto “con i suoi antenati, ma nel campo di sepoltura che apparteneva ai re, poiché dissero: ‘È lebbroso’”. Questo sembrerebbe indicare che la sua salma venne sotterrata anziché deposta in una tomba scavata nella roccia. — 2Cr 26:23.

*** it-2 p. 938 Sepoltura, Luoghi di sepoltura ***
Comunque l’espressione ‘giacere, o essere sepolto, con i propri antenati’, che ricorre molte volte, non significa necessariamente essere deposto nello stesso sepolcro, poiché questa frase è usata a proposito di uomini che chiaramente non furono sepolti nello stesso luogo dei loro antenati. (Ge 15:15; De 31:16; 32:50; 1Re 2:10; At 13:36) Deve dunque riferirsi al fatto che andavano tutti nello Sceol (Ades), la comune tomba del genere umano.

(1 RE 2:15)

“Ed egli continuò: “Tu stessa sai bene che il regno doveva divenire mio, e verso di me tutto Israele aveva rivolto la faccia perché divenissi re; ma il regno si volse e divenne di mio fratello, poiché fu da Geova che divenne suo.”

*** it-1 p. 65 Adonia ***
Dopo la morte di Davide, Adonia si rivolse però a Betsabea e la persuase a intercedere per lui presso Salomone onde gli desse in moglie Abisag, la giovane infermiera e compagna di Davide. Le parole di Adonia — “il regno doveva divenire mio, e verso di me tutto Israele aveva rivolto la faccia perché divenissi re” — indicano che pensava di essere stato defraudato del suo diritto, anche se ostentava di riconoscere la mano di Dio nella cosa. (1Re 2:13-21) La richiesta di Adonia sembrava dettata unicamente dal desiderio di essere compensato in qualche modo per la perdita del regno, ma rivelava senz’altro che in lui covava sempre il fuoco dell’ambizione, poiché secondo il costume orientale le mogli e le concubine di un re potevano passare solo al suo legittimo successore. (Cfr. 2Sa 3:7; 16:21). Salomone prese in tal senso la richiesta fatta per mezzo di sua madre e ordinò che Adonia fosse messo a morte, ordine prontamente eseguito da Benaia. — 1Re 2:22-25.

(1 RE 2:17)

“Ed egli proseguì, dicendo: “Ti prego, di’ a Salomone il re (poiché egli non respingerà la tua faccia) che mi dia in moglie Abisag la sunamita”.”

*** w05 1/7 p. 29 par. 1 Punti notevoli del libro di Primo Re ***
1:49-53; 2:13-25: Perché Salomone mise a morte Adonia dopo averlo perdonato? Anche se Betsabea non se ne era resa conto, Salomone capì la vera ragione per cui Adonia l’aveva pregata di chiedere al re di dargli in moglie Abisag. Benché Davide non avesse avuto rapporti con lei, la bella Abisag era considerata una concubina di Davide. Secondo l’usanza di quei tempi, sarebbe appartenuta solo al legittimo erede di Davide. Forse Adonia pensò che prendendo in moglie Abisag poteva tentare di nuovo l’ascesa al trono. Interpretando la richiesta di Adonia come un’indicazione che ambiva al regno, Salomone ritirò il perdono.

*** it-1 p. 31 Abisag ***
Il racconto relativo ad Abisag precede immediatamente quello del tentativo di usurpare il trono da parte di Adonia, che probabilmente era il maggiore dei figli di Davide ancora viventi, e a quanto pare è messo in quest’ordine per spiegare la successiva azione di Adonia durante il regno di Salomone. Dopo la sua ascesa al trono Salomone aveva concesso ad Adonia il perdono condizionale, ma questi persuase Betsabea, madre di Salomone, a chiedere a Salomone di dargli in moglie Abisag. Convinto che la richiesta di Adonia non fosse dovuta solo alla bellezza di Abisag, ma fosse piuttosto un subdolo tentativo da parte di Adonia per rafforzare la sua posizione di pretendente al trono, Salomone si adirò, revocò il perdono concesso ad Adonia e lo fece mettere a morte. (1Re 2:13-25)

*** it-1 p. 65 Adonia ***
Dopo la morte di Davide, Adonia si rivolse però a Betsabea e la persuase a intercedere per lui presso Salomone onde gli desse in moglie Abisag, la giovane infermiera e compagna di Davide. Le parole di Adonia — “il regno doveva divenire mio, e verso di me tutto Israele aveva rivolto la faccia perché divenissi re” — indicano che pensava di essere stato defraudato del suo diritto, anche se ostentava di riconoscere la mano di Dio nella cosa. (1Re 2:13-21) La richiesta di Adonia sembrava dettata unicamente dal desiderio di essere compensato in qualche modo per la perdita del regno, ma rivelava senz’altro che in lui covava sempre il fuoco dell’ambizione, poiché secondo il costume orientale le mogli e le concubine di un re potevano passare solo al suo legittimo successore. (Cfr. 2Sa 3:7; 16:21). Salomone prese in tal senso la richiesta fatta per mezzo di sua madre e ordinò che Adonia fosse messo a morte, ordine prontamente eseguito da Benaia. — 1Re 2:22-25.

*** it-2 p. 705 Re ***
Mogli e proprietà. In quanto al matrimonio e alla famiglia, i re di Giuda seguirono la consuetudine di avere più mogli e concubine, benché la Legge stabilisse che il re non doveva moltiplicare il numero delle sue mogli. (De 17:17) Le concubine erano considerate proprietà della Corona e passavano al successore al trono insieme ai diritti e alle proprietà del re. Sposare o prendere una concubina del re defunto equivaleva a dichiararsi pretendente al trono. Quindi il fatto che Absalom avesse rapporti con le concubine di suo padre, il re Davide, e che Adonia chiedesse in moglie Abisag, infermiera e compagna di Davide quando questi era vecchio, equivaleva a pretendere il trono. (2Sa 16:21, 22; 1Re 2:15-17, 22) Erano azioni proditorie.

*** it-2 p. 842 Salomone ***
Sediziosa richiesta di Adonia. Non passò molto tempo che Salomone dovette intervenire per eseguire gli ordini di Davide a proposito di Gioab. Questo fu consigliato dall’azione di Adonia, il quale manifestava ancora delle ambizioni nonostante la misericordia mostratagli da Salomone. Adonia si rivolse alla madre di Salomone con queste parole: “Tu stessa sai bene che il regno doveva divenire mio, e verso di me tutto Israele aveva rivolto la faccia perché divenissi re; ma il regno si volse e divenne di mio fratello, poiché fu da Geova che divenne suo”. Anche se con queste parole Adonia riconosceva che Geova aveva voluto l’intronizzazione di Salomone, la richiesta che seguì rivelò un nuovo astuto tentativo di usurpare il trono. Egli disse a Betsabea: “Ti prego, di’ a Salomone il re . . . che mi dia in moglie Abisag la sunamita”. Forse Adonia pensava di avere abbastanza seguito, oltre all’appoggio di Gioab e di Abiatar, e, prendendo la donna che aveva accudito Davide (considerata concubina di Davide benché egli non avesse avuto rapporti sessuali con lei) riteneva di poter dare inizio a un’insurrezione per abbattere Salomone. Secondo la consuetudine le mogli e le concubine del re potevano passare solo al suo legittimo erede; quindi prendere queste mogli era come rivendicare il trono. (Cfr. 2Sa 16:21, 22). Quando Betsabea, non rendendosi conto dell’ipocrisia di Adonia, trasmise la richiesta a Salomone, questi la interpretò immediatamente come un tentativo di usurpare il trono e mandò Benaia a mettere a morte Adonia. — 1Re 2:13-25.

(1 RE 2:22)

“A ciò il re Salomone rispose e disse a sua madre: “E perché chiedi Abisag la sunamita per Adonia? Chiedi per lui anche il regno (perché egli è mio fratello maggiore), sì, per lui e per Abiatar il sacerdote e per Gioab figlio di Zeruia”.”

*** it-1 p. 31 Abisag ***
Il racconto relativo ad Abisag precede immediatamente quello del tentativo di usurpare il trono da parte di Adonia, che probabilmente era il maggiore dei figli di Davide ancora viventi, e a quanto pare è messo in quest’ordine per spiegare la successiva azione di Adonia durante il regno di Salomone. Dopo la sua ascesa al trono Salomone aveva concesso ad Adonia il perdono condizionale, ma questi persuase Betsabea, madre di Salomone, a chiedere a Salomone di dargli in moglie Abisag. Convinto che la richiesta di Adonia non fosse dovuta solo alla bellezza di Abisag, ma fosse piuttosto un subdolo tentativo da parte di Adonia per rafforzare la sua posizione di pretendente al trono, Salomone si adirò, revocò il perdono concesso ad Adonia e lo fece mettere a morte. (1Re 2:13-25)

*** it-1 p. 65 Adonia ***
La richiesta di Adonia sembrava dettata unicamente dal desiderio di essere compensato in qualche modo per la perdita del regno, ma rivelava senz’altro che in lui covava sempre il fuoco dell’ambizione, poiché secondo il costume orientale le mogli e le concubine di un re potevano passare solo al suo legittimo successore. (Cfr. 2Sa 3:7; 16:21). Salomone prese in tal senso la richiesta fatta per mezzo di sua madre e ordinò che Adonia fosse messo a morte, ordine prontamente eseguito da Benaia. — 1Re 2:22-25.

*** it-1 p. 527 Concubina ***
Dopo l’intronizzazione di Salomone, Adonia, uno dei suoi fratelli maggiori, che aveva già cercato di impossessarsi del trono, avvicinò la madre di Salomone, Betsabea, dicendole: “Tu stessa sai bene che il regno doveva divenire mio”, dopo di che la pregò di chiedere a Salomone Abisag la sunamita, che pare fosse considerata una moglie o concubina di Davide. L’adirata risposta di Salomone fu: “Chiedi per lui anche il regno”! Quindi ordinò che Adonia fosse messo a morte, a indicare che aveva ravvisato nella sua richiesta un tentativo di usurpare il trono. — 1Re 1:5-7; 2:13-25.

*** it-2 p. 705 Re ***
Mogli e proprietà. In quanto al matrimonio e alla famiglia, i re di Giuda seguirono la consuetudine di avere più mogli e concubine, benché la Legge stabilisse che il re non doveva moltiplicare il numero delle sue mogli. (De 17:17) Le concubine erano considerate proprietà della Corona e passavano al successore al trono insieme ai diritti e alle proprietà del re. Sposare o prendere una concubina del re defunto equivaleva a dichiararsi pretendente al trono. Quindi il fatto che Absalom avesse rapporti con le concubine di suo padre, il re Davide, e che Adonia chiedesse in moglie Abisag, infermiera e compagna di Davide quando questi era vecchio, equivaleva a pretendere il trono. (2Sa 16:21, 22; 1Re 2:15-17, 22) Erano azioni proditorie.

(1 RE 2:26)

“E ad Abiatar il sacerdote il re disse: “Va ad Anatot ai tuoi campi! Poiché meriti la morte; ma in questo giorno non ti metterò a morte, perché portasti l’arca del Sovrano Signore Geova davanti a Davide mio padre, e perché soffristi afflizione in tutto il tempo che mio padre soffrì afflizione”.”

*** it-1 p. 26 Abiatar ***
Data la sua fedeltà nel sopportare molte avversità insieme a Davide mentre fuggiva da Saul e di nuovo durante la ribellione di Absalom, e tenuto conto che aveva goduto per una quarantina d’anni della fiducia, dell’amicizia e del favore di Davide, è sorprendente vedere Abiatar unirsi a un altro figlio di Davide, Adonia, in una successiva congiura per usurpare il trono. Il complotto fallì benché avesse anche il sostegno di Gioab, capo dell’esercito, e Salomone fu unto re per ordine di Davide dal leale sacerdote Zadoc. (1Re 1:7, 32-40) Il figlio di Abiatar, Gionatan, che aveva in precedenza prestato servizio come staffetta per informare Davide durante l’insurrezione di Absalom, ora andò ad avvertire Adonia che il complotto era fallito. Il re Salomone non prese alcun provvedimento immediato contro Abiatar, ma quando fu evidente che il complotto covava ancora, ordinò che Adonia e Gioab fossero messi a morte e bandì il sacerdote Abiatar da Gerusalemme, dicendo: “Va ad Anatot ai tuoi campi! Poiché meriti la morte; ma in questo giorno non ti metterò a morte, perché portasti l’arca del Sovrano Signore Geova davanti a Davide mio padre, e perché soffristi afflizione in tutto il tempo che mio padre soffrì afflizione”. (1Re 2:26)

*** it-1 pp. 26-27 Abiatar ***
Tuttavia 1 Re 2:26 spiega che Salomone mandò Abiatar nei suoi campi ad Anatot e, anche se Anatot non era lontano da Gabaon, l’ordine di Salomone indica che Abiatar era stato completamente allontanato dal sacerdozio.

*** it-1 p. 132 Anatot ***
Salomone esiliò Abiatar ad Anatot, ponendo così fine alla discendenza dei sommi sacerdoti della casa di Eli. (1Re 2:26)

(1 RE 2:27)

“Salomone cacciò dunque Abiatar dal servire come sacerdote di Geova, per adempiere la parola di Geova che egli aveva pronunciato contro la casa di Eli a Silo.”

*** it-1 p. 26 Abiatar ***
Zadoc fu poi incaricato di sostituire Abiatar nelle sue mansioni sacerdotali, e così la carica di sommo sacerdote tornò alla famiglia di Eleazaro figlio di Aaronne, e la famiglia sacerdotale della casa di Eli giunse alla sua fine completa, adempiendo la profezia di 1 Samuele 2:31. — 1Re 2:27; 1Sa 3:12-14.

(1 RE 2:34)

“Quindi Benaia figlio di Ieoiada salì e piombò su di lui e lo mise a morte; ed egli fu sepolto nella sua propria casa nel deserto.”

*** it-2 p. 938 Sepoltura, Luoghi di sepoltura ***
Poteva trovarsi vicino alla casa della persona, magari in un giardino (1Sa 25:1; 1Re 2:34; 2Re 21:25, 26); l’espressione “nella sua casa” non significa all’interno dell’edificio, come risulta confrontando 2 Cronache 33:20 con 2 Re 21:18.

(1 RE 2:39)

“E alla fine di tre anni avvenne che due schiavi di Simei fuggivano ad Achis figlio di Maaca re di Gat; e vennero a riferirlo a Simei, dicendo: “Ecco, i tuoi schiavi sono a Gat”.”

*** it-1 p. 994 Gat ***
Durante il regno di Davide gli israeliti si impadronirono di Gat e delle sue borgate dipendenti. (1Cr 18:1) Quando Davide fuggì a motivo di Absalom, fra coloro che lo seguirono c’erano 600 gattiti. (2Sa 15:18) Ma durante il regno di Salomone Achis era ancora chiamato re di Gat. (1Re 2:39-41) Evidentemente era un principe vassallo e non un re nel comune senso della parola. (Vedi SIGNORI DELL’ASSE). Roboamo successore di Salomone ricostruì e fortificò Gat. — 2Cr 11:5-8.


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