Studio della “Torre di Guardia” - Settimana del 29 Dicembre

La risurrezione di Gesù: il suo significato per noi: informazioni per studio personale

(Atti 4:5-10) Il giorno dopo ebbe luogo a Gerusalemme l’adunanza dei loro governanti e anziani e scribi 6 (e Anna capo sacerdote e Caiafa e Giovanni e Alessandro e quanti erano della parentela del capo sacerdote), 7 e li posero in mezzo a loro e domandavano: “Con quale potere o nel nome di chi avete fatto questo?” 8 Allora Pietro, pieno di spirito santo, disse loro: “Governanti del popolo e anziani, 9 se in questo giorno siamo interrogati, in base a un’opera buona fatta a un uomo infermo, [per sapere] da chi quest’uomo è stato sanato, 10 sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele che nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi metteste al palo ma che Dio ha destato dai morti, mediante lui quest’[uomo] sta sano qui davanti a voi.
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(Marco 14:66-72) Ora mentre Pietro era di sotto nel cortile, venne una delle serve del sommo sacerdote, 67 e, visto Pietro che si riscaldava, lo guardò fisso, dicendo: “Anche tu eri col Nazareno, con questo Gesù”. 68 Ma egli lo negò, dicendo: “Non lo conosco né capisco ciò che dici”, e se ne andò fuori nel vestibolo. 69 E la serva, scortolo, cominciò di nuovo a dire a quelli che stavano lì accanto: “Questo è uno di loro”. 70 Di nuovo egli lo negava. E dopo un po’, quelli che stavano lì accanto dicevano ancora una volta a Pietro: “Certamente tu sei uno di loro, poiché, infatti, sei galileo”. 71 Ma egli cominciò a maledire e a giurare: “Non conosco quest’uomo di cui parlate”. 72 E immediatamente un gallo cantò una seconda volta; e Pietro ricordò la parola che Gesù gli aveva detto: “Prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte”. E accasciatosi, scoppiò a piangere.
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(1 Re 17:17-24) E dopo queste cose avvenne che il figlio della donna, la padrona della casa, si ammalò, e la sua infermità fu così grave che non gli restò respiro. 18 A ciò essa disse a Elia: “Che ho a che fare con te, o uomo del [vero] Dio? Sei venuto da me per rievocare il mio errore e per mettere a morte mio figlio”. 19 Ma egli le disse: “Dammi tuo figlio”. Glielo prese quindi dal seno e lo portò di sopra nella camera in terrazza, dove dimorava, e lo pose a giacere sul suo proprio letto. 20 E invocava Geova e diceva: “O Geova mio Dio, anche sulla vedova presso la quale risiedo come forestiero devi recare danno mettendo a morte suo figlio?” 21 E si stendeva tre volte sul fanciullo e invocava Geova e diceva: “O Geova mio Dio, ti prego, fa che l’anima di questo fanciullo torni in lui”. 22 Infine Geova ascoltò la voce di Elia, così che l’anima del fanciullo tornò in lui ed egli riprese vita. 23 Elia prese ora il fanciullo e dalla camera in terrazza lo fece scendere nella casa e lo diede a sua madre; ed Elia quindi disse: “Vedi, tuo figlio vive”. 24 A ciò la donna disse ad Elia: “Ora realmente so che tu sei un uomo di Dio e che la parola di Geova nella tua bocca è verità”.
(2 Re 4:32-37) Alla fine Eliseo entrò nella casa, ed ecco, il ragazzo era morto, posto a giacere sul suo letto. 33 Quindi entrò e chiuse la porta dietro a loro due e pregava Geova. 34 Infine salì e giacque sul fanciullo e mise la propria bocca sulla sua bocca e i propri occhi sui suoi occhi e le proprie palme sulle sue palme e rimase chino su di lui, e gradualmente la carne del fanciullo si riscaldò. 35 Quindi ricominciò a camminare nella casa, una volta da una parte e una volta dall’altra, dopo di che salì e si chinò su di lui. E il ragazzo starnutiva fino a sette volte, dopo di che il ragazzo aprì gli occhi. 36 Egli chiamò ora Gheazi e disse: “Chiama questa sunamita”. La chiamò dunque ed essa venne da lui. Quindi egli disse: “Solleva tuo figlio”. 37 Ed essa entrava e cadeva ai suoi piedi e si inchinava a terra davanti a lui, dopo di che sollevò suo figlio e uscì.
(2 Re 13:20, 21) Dopo ciò Eliseo morì e lo seppellirono. E c’erano bande di predoni dei moabiti che regolarmente venivano nel paese all’inizio dell’anno. 21 E avvenne che mentre seppellivano un uomo, ebbene, ecco che videro la banda di predoni. Subito gettarono l’uomo nel luogo di sepoltura di Eliseo e se ne andarono. Quando l’uomo toccò le ossa di Eliseo, immediatamente tornò in vita e si levò in piedi.

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